INTERPORTI 02 Lezione N. 23 Non so cosa rende un uomo più conservatore: non conoscere nulla tranne il presente, o nulla tranne il passato. John M. Keynes.

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INTERPORTI 02 Lezione N. 23 Non so cosa rende un uomo più conservatore: non conoscere nulla tranne il presente, o nulla tranne il passato. John M. Keynes Anno Accademico 2009 - 2010

FATTORI DI SUCCESSO DI UN INTERPORTO Sono correlati ai seguenti livelli: Coordinamento territoriale – vale a dire all’interscambio con le altre strutture simili; Coordinamento funzionale – vale a dire all’offerta intermodale e logistica espressa.

LA POTENZIALITA’ STRUTTURALE Costituisce il presupposto dell’affermazione di un interporto. Ad ogni buon conto trattandosi di realtà in continua evoluzione il fattore primario di successo è insito nella capacità di comprendere, interpretare e prevenire i fenomeni economici riconducibili alla struttura.

LE METAMORFOSI LOGISTICHE In quello che potremmo definire il percorso logistico, che conduce al cosiddetto prodotto logisticizzato, le merci, nel transitare dal luogo di produzione a quello di destinazione finale, passano più volte di mano subendo trasformazioni: spaziali; temporali; fisiche. che ne incrementano il valore. I fattori tempo e spazio assumono carattere assai rilevante per il mercato di riferimento della struttura.

LOGISTICA E DILEMMA TEMPESTIVITA’/CAPILLARITA’ Le imprese sono sempre impegnate nella valutazione del trade-off nell’alternativa di rifornire i mercati con tempestività ovvero con minor tempestività ma allargando l’area d’influenza pertanto in tale alternativa possono essere indirizzati da un tipo di offerta logistica rispetto ad un’altra perché, nel caso in esame, la domanda può essere determinata dall’offerta degli effettivi servizi messi a disposizione. (Nel caso degli interporti le funzioni di transito delle merci e il loro stoccaggio comprendono i servizi riguardano il)

LA FUNZIONE DI STOCCAGGIO: SOLUZIONI POSSIBILI La funzione di stoccaggio è strettamente correlata alle economie di costo (interne) grazie alla possibilità di scomporre e ricomporre i carichi unitizzati li trasforman in econome di rete (esterne). INFRASTRUTTURE DI STOCCAGGIO - TIPOLOGIE Magazzino Generale – è un’ infrastruttura istituita con R.D.L n. 2290 del 01-07-1926 allo scopo di facilitare ed organizzare gli scambi delle merci ed ha le seguenti finalità: Provvede a custodire e conservare le merci e le derrate, sia nazionali che estere, che vi sono depositate; Rilascia ai depositanti-richiedenti la “fede di deposito” e la “nota di pegno” che sono speciali titoli di commercio consentendo, fra l’altro, la circolazione giuridica delle merci senza trasferimenti materiali delle stesse e la creazione di credito commerciale; Effettua la vendita volontaria o forzata ai pubblici incanti delle merci depositate. Autoporto - è un centro di servizio alle merci per il deposito e la preparazione dei carichi con un centro di raccolta e smistamento su diversi vettori destinato al trasporto su gomma, costituisce un’unità elementare ed attrezzato per il trasporto delle merci in un’ottica di possibile trasbordo. Dispone di servizi di carattere generale e specifico per uomini e mezzi.

Segue INFRASTRUTTURE DI STOCCAGGIO Piattaforma – costituisce alternativa al flusso in quanto le merci vi giungono senza essere stoccate secondo la tecnica di cross-docking che consiste nello scarico dei materiali in arrivo da una modalità o un mezzo di trasporto senza stoccaggio ovvero con uno stoccaggio minimo; si ricorre a tale tecnica per cambiare modo di trasporto, per assestare merci destinate a differenti destinazioni, o per comporre stock di merci provenienti da diverse origini. Un caso classico di riferimento può essere quello dello Hub-and-spoke in cui le merci sono conferite a una destinazione centrale e quindi ordinate per la consegna a una pluralità di destinazioni.   Gateway – è una tipologia che è propria del trasporto ferroviario e s’inquadra in strutture collocate lungo le direttici ferroviarie aventi maggior traffico merci. Di fatto consente di trasferire carichi che provengono da altri convogli.

Segue INFRASTRUTTURE DI STOCCAGGIO Centro intermodale – è strutturato in modo da permettere il solo scambio fra vettori delle unità di carico (container), in linea di massima privo di magazzini o con depositi di modesta entità. Generalmente ubicato in adiacenza di un terminal ferroviario. Prevede modesti servizi ai mezzi ed alle persone in considerazione dei ridotti tempi di permanenza dei vettori all’interno della struttura.   Centro merci – oltre al centro intermodale prevede magazzini per interventi di manipolazione sulle merci che costituisce attività prevalente rispetto a quella del centro intermodale. Costituisce la piattaforma logistica più simile all’interporto.

Segue INFRASTRUTTURE DI STOCCAGGIO Interporto o porto interno - per interporto si intende, ai sensi dell’art. 1 della legge 04.08.1990, n. 240 un complesso organico di strutture e servizi integrati e finalizzati allo scambio di merci tra le diverse modalità di trasporto, comunque comprendente uno scalo ferroviario idoneo a formare o ricevere treni completi e in collegamento con porti, aeroporti e viabilità di grande comunicazione. L’INTERPORTO RAPPRESENTA IL CENTRO PIÙ COMPLESSO ED ORGANIZZATO ATTUALMENTE A DISPOSIZIONE DELLA LOGISTICA INTEGRATA.

INFRASTRUTTURE DI STOCCAGGIO : FATTORI D’INFLUENZA Dimensione e tipologia degli impianti;   Tipologie di merci e traffico trattate; Processi di raccolta e di distribuzione definiti.   L’interporto per la complessità delle operazioni trattate, la presenza di mezzi e persone in maniera rilevante prevede la messa a disposizione di una serie di servizi che possono così essere sintetizzati:

STRATEGIE INTERPORTUALI Le strategie che perseguono le autorità interportuali, dato il volume degli investimenti richiesti, possono essere solo di medio-lungo termine e possono essere ispirate : all’ampiezza del bacino di riferimento; alle tipologie merceologiche (rinfuse secche e/o liquide, congelati, merci pericolose, autoveicoli etc…) alle tipologie di traffico ( stradale, ferroviario, marittimo, fluviale, aereo) che s’intendono soddisfare.

CLASSIFICAZIONE DEGLI INTERPORTI GLOBALE: è un terminale portuale o terrestre di livello elevato, dispone di infrastrutture logistiche e di servizi che lo connotano come complesso logistico adeguato alle esigenze del settore rivestendo un ruolo di leadership. Esso è adatto ad affrontare la competizione globale in quanto può gestire tutte le categorie merceologiche, le unità di carico e le tipologie di traffico presenti sul mercato. Esempi significativi sono i terminali portuali di Rotterdam, Anversa e Amburgo

Segue CLASSIFICAZIONE DEGLI INTERPORTI REGIONALE: è un terminale portuale o terrestre che si rapporta a un mercato regionale di raggio medio-corto può sviluppare se riesce ad ampliare la zona d’influenza e la gamma di servizi offerti. DI NICCHIA: è un terminale portuale o terrestre indirizzato a uno specifico mercato in relazione alle tipologie merceologiche trattate ovvero alle caratteristiche dei vettori presenta tutti i limiti ed i vantaggi che derivano dalla specializzazione. Opera in un bacino circoscritto nel quale esercita una posizione assimilabile al monopolio. Esempio significativo terminale di Gand che ha una forte specializzazione sulle rinfuse solide.

Segue CLASSIFICAZIONE DEGLI INTERPORTI LOCALE: è un terminale portuale o terrestre con limitata capacità competitiva a livello internazionale in quanto calibrato sulle esigenze di un sistema economico locale. INDIFFERENZIATO: è un terminale portuale o terrestre che presenta una rispondenza media alle esigenze degli operatori sia in termini di struttura che di servizi. Tali caratteristiche ne fanno una struttura marginale in cui le potenzialità perseguibili coesistono con le esigenze di superare i limiti esistenti per inserirsi in un più ampio contesto competitivo

Segue CLASSIFICAZIONE DEGLI INTERPORTI SERVICE FOCUSED: è un terminale portuale o terrestre che offre una gamma di servizi molto focalizzati sui quali esprime un atteggiamento competitivo operando su mercati ampi.