IONE EURIPIDE Miti di APOLLO

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IONE EURIPIDE Miti di APOLLO La preoccupazione che uno straniero possa dominare su Atene, (spesso espressa nella tragedia) ha indotto a pensare che IONE sia stato rappresentato dopo il 413 a . C. posteriormente alla disfatta Siciliana. La data più probabile è quella del 411 a.C. anno della caduta del regime democratico nella città.

I PERSONAGGI Principali Recita il prologo Ermes Ione Creusa Xuto La Pizia Atena Figlio di Creusa e Apollo Madre di Ione Padre adottivo di Ione Oracolo di Apollo Deus ex machina Servi Pedagogo Coro ancelle di Creusa Apollo (non presente sulla scena) Secondari

Trama

L’azione si svolge a DELFI presso il tempio di APOLLO e IONE ne è il custode. Prologo Una volta cresciuto, per volontà degli abitanti di Delfi, Ione divenne il tesoriere e il custode del tempio. All’inizio del dramma lo vediamo intento a spazzare il cortile del santuario con una scopa di rami di alloro e a tener lontani gli stormi di uccelli dalle sacre offerte divine. Il Dio HERMES racconta che il giovane Ione, raccolto appena nato in una grotta vicino al tempio, è in realtà figlio di Apollo e CREUSA, figlia del re ateniese Eretteo. Creusa dopo aver partorito di nascosto, lo pose in un cesto dopo averlo adornato con i suoi monili: ma Hermes fece in modo che la sacerdotessa del tempio di apollo, la PIZIA, lo trovasse e lo allevasse nel sacro edificio .

Nel frattempo Creusa sposa XUTO, figlio di Helleno, poiché da queste nozze non sono nati figli si recano a Delfi per interrogare l’oracolo. …Perché? No figli… La vista del luogo suscita a Creusa il ricordo della violenza subita dal Dio Apollo, e del bambino abbandonato. Quando vede Ione pensa che se il proprio figlio fosse stato vivo avrebbe avuto l’età di Ione, allora parlando con lui viene a sapere che è un giovanotto trovatello. Creusa attratta dalla gentilezza del giovine gli racconta la sua vicenda ma fingendo che non fosse accaduta a lei, ma ad una sua amica.

Intanto Xuto, ha consultato l’oracolo, che gli ha predetto: “la prima persona che incontrerai uscendo dal tempio, sarà tuo figlio”. Casualmente, all’uscita del tempio, incontra Ione, gli rivela il responso dell’oracolo e lo abbraccia affettuosamente. Ione dapprima scettico, si lascia persuadere a seguire Xuto ad Atene, promettendo di non dire niente a Creusa per non suscitarne la gelosia. Xuto avrebbe accolto Ione come un ospite.

Creusa venuta a sapere dalle sue ancelle il responso dell’oracolo e credendo che Ione sia davvero un figlio illegittimo del marito, istigata da un pedagogo, tenta di avvelenarlo nel corso di una festa in onore di Dionisio. Il giovane ha già fra le mani la coppa di vino avvelenato quando per caso uno dei servi pronuncia una parola di malaugurio. Immediatamente Ione rovescia a terra il vino invitando i presenti a fare altrettanto. I servi si affrettano a riempire le coppe e uno stormo di colombe scende a bere il vino versato, e quella che bagna il becco nel vino della coppa di Ione, muore.

Ecco la verità… Il tentativo delittuoso viene così scoperto e Creusa viene condannata alla lapidazione. Per sfuggire alla morte, la regina si rifugia nel tempio di Apollo. Qui scopre la storia del giovane tramite la PIZIA e riconoscendo gli oggetti deposti da lei stessa insieme al neonato scopre che il giovane Ione è suo figlio. La Pizia γνωρισματα

Il lieto fine… Creusa allora racconta al giovane la vicenda della violenza subita da Apollo. Le parole vengono confermate da Atena, che appare “ex machina”. La dea consiglia a Creusa di non Rivelare a Xuto la verità, ma di lasciargli credere che Ione sia suo figlio. Inoltre predice che dalla loro unione sarebbero nati altri figli che sarebbero stati i progenitori degli Achei e dei Dori, mentre da Ione avrebbe avuto origine la stirpe Ionica. Creusa & Xuto Ione (Figlio di Creusa) Altri figli Atena: Deus ex machina Stirpe IONICA ACHEI DORI

TEMI Perché Ione? La «Tuch» regna Un tema «Attuale» Tragedia o Commedia?

Perché Ione? Il personaggio Ione, fin quando Euripide non lo scelse come protagonista, era quasi sconosciuto nella mitologia greca. Esiodo lo aveva semplicemente menzionato come nipote di Deucalione e figlio di Elleno. Quanto l’attica rivendicò per se l’onore di essere la terra d’origine degli Ioni, Atene si appropria di questa figura e quindi Euripide lo sceglie come protagonista di una sua tragedia. Questo personaggio poco noto, offriva a Euripide la possibilità di abbandonarsi liberamente alla sua fantasia.

La Τυch regna… In un mondo di individui così umanamente comuni, domina, signora assoluta, la Tuch, è lei che intreccia e scioglie i nodi della vicenda, crea l’involontario antagonismo fra madre e figlio, che lo spinge fino all’orlo della tragedia e poi con un altro colpo di scena lo rivolge positivamente. Gli uomini non sono altro che le involontarie pedine di questo gioco. Ciò porta i personaggi a compiere azioni che rischierebbero di portarli verso il disastro, se non intervenissero altri personaggi dai poteri superiori (la Pizia ed Atena) a salvare la situazione. L'opera è in effetti una specie di giallo senza però un colpevole: il vero responsabile di tutta la vicenda è il dio Apollo, che ha violentato Creusa, ma egli non si fa vedere in scena (quasi non ne avesse il coraggio), sostituito dalla dea Atena.

Un tema «Attuale» Anche se i protagonisti del dramma sono un re , una regina e un dio, il clima in cui si svolge la vicenda non ha più niente di eroico né di sacro: Creusa come una ragazzina terrorizzata dalle conseguenze di un atto non voluto, ansiosa di far scomparire la sua reputazione. Prova vergogna di fronte alla verità. Xuto è pronto a ricordare con compiacenza le sue scappatelle giovanili, delle cui conseguenze non si è mai preoccupato. Apollo è rappresentato come un seduttore egoista e brutale. Situazioni che possiamo definire «Attuali». Ed è qui che sta la grandezza di Euripide.

Tragedia o Commedia? Nell’opera, Euripide rappresenta un dramma ad INTRECCIO in cui l'attenzione è posta soprattutto al modo in cui si sviluppa la trama piuttosto che all’aspetto tragico della vicenda. Questo intreccio complesso, ricco di colpi di scena presenta elementi divenuti fondamentali poi nella commedia nuova e nel romanzo. Infatti nello Ione sono presenti numerosi ingredienti che diverranno tipici della commedia di Plauto: L'azione del caso La seduzione L'abbandono del neonato Il riconoscimento del figlio (ἀναγνώρισις) Oggetti lasciati col bambino per riconoscerlo (γνωρισματα) Lieto fine.

Elemento tragico… Gli uomini non sono altro che le involontarie pedine della Tuch, non rimane altro che prendere atto della loro assoluta impotenza di fronte ed essa, che domina incontrastata. Ed è qui che possiamo scorgere la vera nota tragica in un dramma apparentemente così lieto.

Fine… Andrea Lo Piccolo Giuseppe Cocimano IIA

IONE Ione è una figura della mitologia greca, e il capostipite degli Ioni (i primi elleni ad invadere l'antica Grecia). Ione è figlio di Xuto e di Creusa. Secondo un'altra versione del mito, seguita a Euripide nella tragedia Ione, egli è invece figlio di Apollo e di Creusa, poi adottato da Xuto come primogenito.

CREUSA Creusa (in greco Krèusa) è una figura della mitologia greca, figlia di Eretteo, re di Atene, e di Prassitea. Ancora fanciulla Creusa fu amata da Apollo Ipacreo. Da questa unione ebbe un figlio chiamato Ione che abbandonato dalla madre venne portato da Ermes al tempio di Apollo a Delfi.

XUTO Xuto (in greco Ξοῦθος, -ου) è un personaggio della mitologia greca, secondogenito di Elleno e della ninfa Orseide, nonché fratello di Eolo e di Doro.

La PIZIA Nel mondo greco la Pizia (dal greco Πυθία), era la sacerdotessa che pronunciava gli oracoli in nome di Apollo nel santuario di Delfi, situato presso l'omphalos, l'«ombelico del mondo».

ATENA  Atena (greco: Ἀθηνᾶ), nella religione greca è figlia di Zeus e della sua prima moglie Metide, è la dea della sapienza, particolarmente della saggezza, della tessitura, delle arti e degli aspetti più nobili della guerra, mentre la violenza e la crudeltà rientravano nel dominio di Ares.

Ermes Ermes (in greco antico Ἑρμῆς), nella religione greca è il messaggero degli dei e dio degli oratori, della letteratura, dei poeti ecc. È rappresentante del lógos (λόγος, ragione o parola).