Premesse ed operatività

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
ANALISI DISCIPLINARE Individuare le idee-chiave che svolgono il ruolo di “organizzatori della conoscenza” Scomporre e ricomporre i contenuti della disciplina.
Advertisements

Una definizione L’educazione terapeutica:
Organizazione servizi sociali - Dott.ssa M.Vittoria Tonelli
Piano di Zona 2011 – 2013 dellAmbito del Ciriacese PRIORITA E OBIETTIVI STRATEGICI PRIORITA E OBIETTIVI STRATEGICI.
Parma, 15 aprile 2009 Relatore : Giuseppina Rossi
La RETE TERRITORIALE.
C ORSO DI FORMAZIONE S VILUPPO DELL INTEGRAZIONE COME RISPOSTA ALLE DIFFICOLTÀ DEI SISTEMI DI WELFARE LOCALE Mantova 2012 Le reti Alessandro Battistella.
Lavoro. Una definizione Vari tipi di attività lavorativa Indica lattività stessa, tutti i compiti che svolgiamo per sopravvivere (a parte le attività
al fine di garantire una presa in carico globale della situazione.
Volontariato e servizi Lavorare insieme in ambito socio-sanitario
DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI
Lavoro di rete Sintesi dei materiali del percorso formativo CCM e Regione Umbria Sviluppare a livello locale i principi del programma Guadagnare.
Lavoro di gruppo Sapienza G.Sammarco Metodi e tecniche del sevizio sociale III aa 2012/13.
MODELLO UNITARIO e PROCESSO D’ AIUTO
Lapproccio condiviso per lo sviluppo delle competenze della P.A. C. Penati Roma – 13 dicembre 2007.
Il PUNTO di VALUTAZIONE FISIOTERAPICA
IL CASE MANAGEMENT E L’INFERMIERE PROFESSIONALE IN UN DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE Gianfranco Buffardi Rosa Vinciguerra.
L’agricoltura sociale: risorse, pratiche e percorsi
©2004, Athos Srl Sperimentazione di percorsi di integrazione nei Nuclei di Cure Primarie di Scandiano 21 novembre 2005.
AL PERCORSO DI PRESA IN CURA
L’esperienza di Reggio Emilia: rete cure territoriale percorsi di cura
LA RIABILITAZIONE COME PROCESSO DI INTEGRAZIONE
UNITA’ DI CURE PRIMARIE: UN PROGETTO CON L’APPLICAZIONE DEL CHRONIC CARE MODEL PER MIGLIORARE LA QUALITA’ D’ASSISTENZA AI PAZIENTI AFFETTI DA MALATTIE.
LA PRESA IN CARICO INTEGRATA : UN PROCESSO IN ATTO
Il ruolo dei DSM per la salute mentale negli istituti Penitenziari in Toscana Galileo Guidi Coordinatore della Commissione regionale per il governo clinico.
Codice Deontologico dellInfermiere 1999 punto 3.1 Linfermiere aggiorna le proprie conoscenze attraverso: 1.La Formazione Permanente 2.La Riflessione Critica.
Piano Strategico pagina 1 PIANO STRATEGICO : PERCORSO E PRIME PROPOSTE Piacenza, 3 giugno 2008.
Convegno Salute Mentale ad Arezzo1 Gruppo 4 Lintegrazione tra i servizi sociali e sanitari per la salute mentale Perché dobbiamo integrarci?
Opportunità – I punti di forza La centralità del Dipartimento di salute mentale (DSM) e lorganizzazione territoriale della presa in carico La differenziazione.
Il percorso ospedale territorio del paz ortopedico traumatologico
1 Unità locali EQUAL RESTORE sintesi della ricerca.
Analisi e rapporto di ricerca a cura di: Maria Antonia Moretti
RETI PER LA SALUTE MENTALE
L’organizzazione dei servizi per la salute mentale.
A cura di Maria Vittoria Musella Rielaborazione elementi di analisi emersi 2 dicembre 2011.
1 Parma, 15 aprile 2009 Relatore : Gabriele Annoni Lintegrazione socio-sanitaria: strumenti, percorso e prospettive.
PSICOLOGIA DELLA SALUTE L’intervento multidisciplinare in ospedale
IRCCS Azienda Ospedaliera Universitaria San Martino - IST Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro Largo R osanna Benzi , GENOVA.
Fare salute in montagna: verso la costruzione dei Distretti e dei Piani di Salute Le risposte dei Servizi Sociali della Comunità Montana Val Pellice 29/09.
Il progetto regionale di ricerca MACONDO Primo Seminario di Studio
Integrazione e Territorio
Le funzioni dell’Assistente Sociale nell’ambito della VMD
1 ACCORDO REGIONALE MG 2006 NCP MODELLO ORGANIZZATIVO promosso in Emilia – Romagna a cura di Ester Spinozzi Rimini 21 ottobre 2006 DIREZIONE GENERALE SANITA.
1 Corso Formazione in ambito sociale Sistemi e Modelli di WELFARE.
Funzione strumentale area 2: sostegno al lavoro dei docenti
L A CRISI DEL W ELFARE S TATE :  Quali cause?  Scarsità delle risorse pubbliche;  Incapacità dello stato di rispondere ai nuovi bisogni sociali;  Quali.
Aggiungere qualità alla vita La rete delle cure palliative Riva del Garda, 21 novembre 2013 Per-corso di sensibilizzazione ad una nuova cultura del morire.
Il Disease and Care Management
Giornata nazionale del malato oncologico Taranto 2-3 Maggio 2009 Progetto “TMO: Trapiantare fiducia per trapiantare la vita” Ricerca – intervento finalizzata.
Comune di Genova Servizi alla Persona Settore Politiche Sociali.
UNIVERSITA’ DI MODENA E REGGIO EMILIA Medicina di Comunità Prof. Maria Angela Becchi Dipartimento di Medicine e Specialità Mediche.
Il sostegno al familiare
Parma 6 Aprile 2009 “LE SFIDE DELLA DOMICILIARITA’” DELLA DOMICILIARITA’” Case Manager e Continuità Assistenziale Angela Gambara Resp. Governo Clinico-Assistenziale.
LE SFIDE DELLA DOMICILIARITA’ - PROGETTO PROVINCIALE ASSISTENZA DOMICILIARE (con riferimento ai requisiti della DGR 1206/07) Lucio Belloi.
Medicina di Comunità Aspetti Culturali
L’Associazione “La fonte 2004 onlus” è costituita da un’équipe di professionisti (psicologi, psicoterapeuti, psichiatri, assistenti sociali, educatori,formatori.
Stefano Tasselli CERGAS Bocconi
Reti e relazioni informali di cura
Centro Regionale di Fibrosi Cistica Azienda Ospedaliera di Verona
Parte II 2.1.Analisi dell’Ente e del servizio sede di tirocinio; 2.2.Analisi del territorio di riferimento 2.3.Analisi dell’utenza (persona, famiglia,
La Legge 328/2000 Alcuni aspetti
P. Verga Sezione di Como. P. Verga Sezione di Como E’ presente su parte del territorio Comasco (Como e bassa Comasca) dal 2007… …su iniziativa di volontari.
Forum sulla Non autosufficienza Bari 2013 Servizio sociale e il Case management Franca Dente.
Area Anziani Piano di Zona Ambito Territoriale 1 di Bergamo.
Il Medico di Famiglia E' molto più importante conoscere quale tipo di paziente ha la malattia che quale tipo di malattia ha il paziente Sir William Osler.
Corso Sociologia dell’Innovazione: Modulo Innovazione Sociale Professor Enzo Mingione Lunedì e Martedì aula U6-37 AA : Corso di Laurea.
Conferenza Regionale Salute Mentale Bologna ottobre 2007 Pietro Pellegrini.
PSICHE 2000 ONLUS Associazione di familiari e volontari per la Salute Mentale del comprensorio di Fermo Presidente: Caterina Di Palma Vice presidente:
IL PUNTO D’ASCOLTO. IL PUNTO D’ASCOLTO PER IL SOSTEGNO ALLA GENITORIALITA’
2 Medicina di Comunità Aspetti culturali
Transcript della presentazione:

Premesse ed operatività Il lavoro di rete Premesse ed operatività

Lavoro di rete (networking) Processo finalizzato tendente a “legare” fra loro tre o più persone (o servizi) tramite connessioni e catene significative di relazioni interpersonali Approccio complesso (considera la molteplicità di soggetti all’interno di una rete) ed integrato (ottimizza nelle strategie la connessione fra le diverse parti come risorsa per la soluzione di un problema

Premesse per gli operatori (F. Folgheraiter) La risposta ad un problema può richiedere un’integrazione di risorse complessive e quindi l’attivazione di una rete formale/istituzionale, ma anche di supporti informali. La soluzione integrata di problemi può essere favorita intenzionalmente Integrazione del modello medico con un approccio di tipo sociale ( dalla cura all’attivazione delle reti di sostegno) Considerare gli utenti non come “recipients” di aiuti ma come soggetti attivi con le loro reti di sostegno

Le strategie del lavoro di rete Strategia di supporto alle reti esistenti (es. interventi di rete per malati mentali, malati cronici) Stategie dell’attivazione e del coordinamento di reti “a breve” per la soluzione di problemi specifici (es. situazione di crisi, dimissione ospedaliere paziente non autosufficiente) problem anchored helping network Strategia dell’attivazioni di reti stabili a lungo periodo (gruppi di self help, organizzazioni di mutuo aiuto, reti istituzionali formalizzate da protocolli)

Differenti livelli del lavoro di rete (spesso fra loro connessi) Fra la persona ed i suoi “altri significativi” Fra persone o nuclei familiari con analoghi problemi (gruppi di auto e mutuo aiuto) Fra vicini Fra volontari Fra operatori all’interno dello stesso servizio con differente appartenenza professionale Fra operatori di servizi diversi (per il case managment o il coordinamento istituzionale) Fra leader comunitari, operatori professionali, servizi formali ( per il lavoro di comunità)

Le reti nel lavoro professionale dell’I.P.: un lavoro di connessioni Reti informali e reti istituzionali Reti di supporto per l’operatore e per i pazienti ed i loro familiari Reti di integrazione con altri ruoli professionali Reti di collaborazione fra differenti servizi per la gestione di problemi complessi Community care- community empowerment ( la cura nella comunità e la cura della comunità)