Ducato di Savoia
Il territorio del Ducato dei Savoia comprendeva gli attuali dipartimenti francesi della Savoia, dell'Alta Savoia e delle Alpi Marittime, oltre che numerosi possedimenti italiani in Valle d’ Aosta e in Piemonte. Il nome deriva dalla precedente Contea di Savoia, antico stato medioevale che occupava le stesse terre poi divenute ducato. Il ducato era circondato dalla Francia e dai territori sotto dominio della spagna. Per migliorare la situazione italiana del 1600 chiese aiuto alla spagna poi alla Francia e infine all’impero austriaco.
Il primo stemma del ducato era formato da vari simboli di territori stranieri: il Regno di Cipro, il Regno di Gerusalemme, il Regno di Armenia, la Sassonia. Poi le aree occupate dai Savoia nel corso dei secoli: il Chiablese, Aosta, il Genevese, Nizza, Piemonte, Monferrato e Saluzzese. Colore simbolo della nazione era l'azzurro, che la tradizione fa risalire addirittura ad Amedeo VI di Savoia, il quale avrebbe capitanato una spedizione contro i saraceni nel Mediterraneo Orientale con un vessillo di colore azzurro .
Il Duca di Savoia arrogava nelle sue mani tutto il potere dello Stato, pur nonostante fosse presente il meccanismo, importato da Oltralpe, degli Stati Generali: fu Emanuele Filiberto che, silenziosamente, svuotò quest'organismo da ogni funzione amministrativa, in definitiva sopprimendolo. Il senato era l'organo che governava la giustizia, sia il grado supremo sia quello civile che quello penale: giudicava i crimini e le sue sentenze difficilmente ottenevano una revoca che, nel caso fosse stata effettuata, veniva comunque inviata al Consiglio del Memoriali, detto poi anche Consiglio di Stato, il quale votava le domande di revisione rispendendole poi al Senato.
Il commercio era povero e impedito dalle difficoltà del territorio: verso il Ducato di Milano gli scambi, seppur numerosi, erano spesso intercettati dai contingenti militari francesi o spagnoli a fasi alterne. Verso il mare la presenza delle montagne difficoltava l'arrivo di merci che comunque per prendere il largo potevano partire esclusivamente dal porto di Nizza o secondariamente da quello di Oneglia. Il commercio con la Francia era la più diffusa specie per la presenza della centenaria Via di Francia e per le costruzioni di grandi strade quali l'attuale Corso Francia a Torino. In ogni caso la borghesia commerciale era in gran parte non molto attiva.
Le lingue ufficiali del Ducato di Savoia erano due: la lingua italiana e la lingua francese. La lingua francese era tra le due la dominante, malgrado la tendenza dello Stato di estendersi verso oriente, nella pianura padana. La Lingua che si parlava in Piemonte, era il piemontese: anche i sovrani lo parlavano abitualmente, spesso nelle celebrazioni ufficiali. Non mancavano, nei salotti di corte, conversazioni in spagnolo e in francese, a seconda delle alleanze del momento e dei personaggi che passavano nel Ducato di Savoia.
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