Progetto Sistema Statistico Territoriale Marche

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Progetto Sistema Statistico Territoriale Marche (Delibera della Giunta Regionale n. 1553 del 18 novembre 2003) Sistema Statistico Regionale Marche Quadro normativo Analisi di contesto Approccio sistemico Le problematiche di fondo Organizzazione Obiettivi Sistema Statistico Nazionale REGIONE MARCHE ANCI MARCHE Coordinamento piccoli comuni

Quadro normativo Il D.Lgs.322/89 ha istituito il Sistema Statistico Nazionale - SISTAN definisce le finalità e l’appartenenza regolamenta l’organizzazione e il funzionamento degli uffici di statistica prevede all’art. 3 comma 3 che gli enti possono istituire uffici di statistica in forma associata o consortile L’ISTAT con le direttive n. 7 del 18 dicembre 1992 e n. 8 del 15 novembre 2001 e la Circolare n. 3/Sistan del 27 aprile 1999 ha disciplinato gli aspetti relativi alla organizzazione ed al funzionamento degli uffici di statistica in forma associata dei Comuni, delle Comunità Montane e delle Unione dei comuni

il Sistema Statistico Regionale – SISTAR Quadro normativo La Regione Marche il 29 marzo 1999 con legge regionale n. 6 ha istituito: il Sistema Statistico Regionale – SISTAR Con la stessa legge viene data una disciplina organica all'informazione statistica regionale assicurando di mantenere tutti i collegamenti con gli enti istituzionali locali che esercitano questa specifica attività nell'ambito del Sistema Statistico Nazionale e Regionale garantendo direttamente e contemporaneamente anche le crescenti esigenze di tempestivo interscambio e di necessaria complementarietà tra informazioni di prevalente interesse locale, regionale e nazionale secondo adeguati criteri, metodologie, standard, procedure di colloquio

Quadro normativo L'art.2, comma 2 della stessa Legge Regionale n° 6/99 stabilisce le attività del SISTAR volte a definire, con il concorso degli enti locali e in collaborazione con le altre Regioni, le basi dati e le elaborazioni statistiche finalizzate alle esigenze di programmazione individuare gli elementi fondamentali statistici per la rappresentazione della realtà economica e sociale regionale fornire al Sistema Statistico Nazionale i dati informativi previsti dal Programma Statistico Nazionale relativi all'amministrazione di appartenenza sviluppare azioni di ricerca scientifica, innovazione del processo produttivo, studio, sperimentazione e coordinamento tecnico, volti alla formazione di basi informative statistiche di livello regionale porre in essere le intese atte a garantire ed assicurare l'interscambio delle informazioni statistiche tra gli enti locali territoriali, gli enti pubblici e soggetti privati promuovere ed incentivare lo sviluppo degli uffici di statistica degli enti locali con il ricorso a forme associative o consortili

Quadro normativo La L. R. n. 10/99 “Riordino delle funzioni amministrative della Regione e degli Enti locali nei settori dello sviluppo economico ed attività produttive, del territorio, ambiente e infrastrutture, dei servizi alla persona e alla comunità, nonché dell'ordinamento ed organizzazione amministrativa” all’art.7, stabilisce che: sono espressamente riservate alla Regione “le funzioni di programmazione per il perseguimento degli obiettivi e delle esigenze unitarie su scala regionale mediante il programma regionale di sviluppo, il piano pluriennale di attività e di spesa e i piani regionali di settore” “le funzioni di raccolta, gestione, elaborazione, analisi e diffusione delle informazioni statistiche previste nelle indagini del programma statistico nazionale e regionale e relative allo svolgimento delle proprie funzioni istituzionali.”

Quadro normativo Inoltre, la stessa Legge Regionale n. 10/99 all’art.10, stabilisce che: la Regione, i Comuni, le Province e le Comunità montane operano secondo criteri e metodi di reciproca collaborazione sono tenuti a fornirsi informazioni, dati statistici e ogni altro elemento utile allo svolgimento dei rispettivi compiti anche attraverso la costituzione di sistemi informativi comuni deve in ogni caso essere garantito il collegamento con gli uffici di statistica istituiti ai sensi del d.lgs. 6 settembre 1989, n. 322 nonché l'integrazione dei sistemi informativo-statistici della Regione e degli altri enti locali con il Sistema Statistico Nazionale.

Quadro normativo Il “ Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali” (D.lgs. 267/2000) all’ art. 12, comma 1 del Titolo I ribadisce quanto segue: “Gli enti locali esercitano i compiti conoscitivi e informativi concernenti le loro funzioni in modo da assicurare anche tramite sistemi informativo-statistici automatizzati la circolazione delle conoscenze e delle informazioni fra le Amministrazioni, per consentirne, quando prevista, la fruizione su tutto il territorio nazionale“ e prosegue …. ” gli enti locali nello svolgimento delle attività di rispettiva competenza e nella verifica dei risultati, utilizzano sistemi informativi-statistici che operano in collegamento con gli uffici di statistica in applicazione del decreto legislativo 322/89. E’ in ogni caso assicurata l’integrazione dei sistemi informativi-statistici settoriali con il sistema statistico nazionale. “ L’ art. 54, del Titolo III, capo I individua le competenze a livello locale sulle attribuzioni del sindaco: “ Il sindaco quale ufficiale di governo ,sovrintende: alla tenuta dei registri di stato civile e di popolazione ed agli adempimenti demandatigli dalle leggi in materia elettorale,di leva militare, e di statistica . ….”

Analisi di contesto La domanda di informazione statistica è destinata a crescere di pari passo con il decentramento e con la pluralità delle decisioni pubbliche I bisogni informativi si sposteranno progressivamente verso le singole diversificate realtà territoriali In una regione come le Marche, in cui i comuni con popolazione inferiore a 3.000 abitanti costituiscono quasi la metà della totalità appare subito evidente Quanto sia importante il ruolo dei piccoli comuni per la formazione della statistica ufficiale e nel contempo quanto sia altrettanto difficile per gli stessi esercitare la funzione statistica

Analisi di contesto Proprio perché è sempre più sentita la necessità di comparare diverse realtà diventa sempre più importante e necessaria l'armonizzazione e l'integrazione di fonti, metodi e risorse solo statistiche che parlino tra loro a livello locale, nazionale ed europeo possono essere prese come base affidabile per decisioni che coinvolgono un numero di soggetti sempre più vasto ciò costituisce una grande sfida per la statistica ufficiale chiamata a produrre e diffondere informazioni sempre più disaggregate

Approccio sistemico Preliminare alla formazione di un progetto di Sistema Statistico sul territorio è la verifica della possibilità di raccordare la progettazione con quella più complessiva riguardante l'organizzazione stessa alla quale il Sistema fa riferimento Facendo il SISTAR MARCHE riferimento ad una macro-organizzazione, assunta come un'unica organizzazione complessa, compreso il SISTAN, il problema risulta ancora più delicato. Da un punto di vista sia organizzativo che normativo, si ipotizza che la realizzazione pratica del SISTAR, potrebbe realizzarsi nel riferirsi ad un territorio unico ma a "geometria variabile" (es. Comunità Montana, Unione di Comuni, consorzi di Comuni, ambiti territoriali del sociale ...), per tutti i soggetti coinvolgibili nel SISTAR verso il quale (o verso specifiche partizioni dello stesso) tutti i principali soggetti /enti afferenti hanno più o meno esplicite funzioni di governo e di promozione della cultura statistica

Approccio sistemico Al fine di individuare più coerentemente fabbisogni informativi e finalità comuni si può operare per settori di problemi omogenei realizzando progetti sperimentali di natura statistica dove può risultare vincente considerare parallelamente i diversi fattori: critici decisionali innovativi ed esecutivi (di sistema) ciò al fine di consentire la costruzione di un modello strategico di circolazione delle informazioni in grado di supportare i più importanti processi decisionali in atto (o previsti) dai soggetti che confluiscono nel SISTAR; cioè una programmazione del sistema che sappia soddisfare le esigenze fondamentali dell'organizzazione alla quale il sistema serve ovvero una programmazione di Sistemi Informativi Statistici territoriali che si sappia integrare con gli obiettivi strategici dell'organizzazione del Sistema stesso

Approccio sistemico A ciò, sia nella fase di progettazione che successivamente nelle fasi di sviluppo e di gestione corrente, si aggiungono due importanti aspetti: la consapevolezza delle disponibilità esistenti la puntualizzazione delle esigenze informative Da un lato è rilevante cogliere "quanto" viene già prodotto sul territorio di riferimento; se ci si limita solo a questo aspetto può risultare miope la prospettiva di costruire un sistema che organizzi e gestisca (per quanto efficacemente) l'esistente ignorando i molteplici fabbisogni informativi che i diversi soggetti "clienti/utenti" del sistema possano riscontrare nelle singole realtà locali Per contro impostare un sistema a partire esclusivamente da considerazioni sui fabbisogni informativi risulterebbe difficile (se non impossibile), ed in ogni caso limitato Difficile perché, come ben sa chi opera in organismi pubblici, anche a livello locale, il passato e l'esistente costituiscono spesso vincoli Limitato in quanto costruire il "nuovo" senza una necessaria valorizzazione dell' "esistente" può risultare poco efficiente e in molti casi anche poco efficace: un esame esauriente delle disponibilità favorisce infatti consapevolezza su elementi informativi importanti e non costituisce necessariamente ostacolo ad un'analisi compiuta dei fabbisogni.

Approccio sistemico In sintesi, la logica di fondo per la costruzione di un sistema statistico sul territorio è praticare un approccio orientato a considerare le molteplici e articolate esigenze dell'utenza del "territorio" a cui il SISTAR fa riferimento individuare settori e territori sperimentali su cui scomporre la programmazione strategica non perdendo di vista il problema pianificatorio generale individuando e verificando i fabbisogni informativi alla luce delle disponibilità stesse

Le problematiche di fondo L’approccio sistemico sopra esposto offre la possibilità da una parte di omogeneizzare statisticamente gli archivi comunali al fine di valorizzare il patrimonio informativo disponibile che altrimenti andrebbe disperso dall'altra di dare spazio alle esigenze informative emergenti sul territorio quindi di dare una risposta efficace ed efficiente alla crescente domanda di informazione statistica ai diversi livelli territoriali

Le problematiche di fondo Bisogna prendere in seria considerazione che al momento dell'avvio del nuovo sistema sul fronte dell’organizzazione della statistica locale sorgono preoccupazioni circa l’attivazione e il funzionamento degli uffici di statistica, soprattutto nelle realtà più piccole: risorse umane e finanziarie scarse, mancanza di figure professionali adeguate e di condivisione e coordinamento della funzione statistica E’ necessario individuare uno strumento che pur con mezzi limitati, sia capace di incidere positivamente sulle esigenze di produzione e diffusione dell'informazione statistica

Le problematiche di fondo Appare utile condividere le risorse fra i comuni di piccola dimensione, che sono i più coinvolti in questo tipo di problematica, un sistema statistico basato sulla forma associata di livello intermedio tra regione e provincia Inoltre, la realizzazione e l’avvio della costituzione degli uffici di statistica devono essere coordinati da soggetti che abbiano adeguate competenze sia dal punto di vista istituzionale che tecnico Inoltre non è da trascurare che il flusso di dati che confluisce dagli Enti Locali al Sistema Nazionale attraverso le indagini del Programma Statistico Nazionale, se organizzato anche a livello territoriale, potrebbe costituire un utile supporto conoscitivo per le azioni di governo locale

Le problematiche di fondo Sintetizzando quanto sopra esposto, come logica deduzione sia dal punto di vista metodologico che normativo, risulta naturale e necessario che ad affiancare il ruolo e le attività del Servizio Sistema Informativo Statistico della Regione Marche, quale responsabile della costruzione, crescita e potenziamento del Sistema Statistico Regionale – SISTAR Marche siano chiamati: l’ISTAT come titolare della produzione della maggior parte dell’informazione statistica ufficiale, nonché del coordinamento tecnico scientifico della stessa e inoltre come soggetto coordinatore del Sistema Statistico Nazionale –SISTAN;  l’ANCI Marche (in particolare nel coordinamento dei piccoli comuni), quale rappresentante istituzionale dei comuni anche di piccola dimensione interessati alla sperimentazione di costituire un ufficio di statistica in forma associata per la valorizzazione dell’informazione statistica relativa al sistema degli enti locali Con i quali il Servizio Sistema Informativo Statistico ha siglato una specifica convenzione

Organizzazione Regione Marche Anci marche Istat Gruppo di indirizzo

Obiettivi Il graduale sviluppo del Sistema Statistico Regionale, inteso come la creazione di un flusso di informazioni statistiche a livello locale secondo standards definiti, deve tener conto: delle esigenze degli operatori e amministratori sul territorio; del patrimonio informativo disponibile presso il territorio e le strutture statistiche regionali e nazionali; della qualità dell’informazione statistica; e deve essere realizzato attraverso: la costituzione di strutture per l’esercizio della funzione statistica in forma associata; laboratori di assistenza e percorsi formativi per i funzionari dei comuni referenti delle strutture costituende Sono previste due fasi Nella prima è prevista la sperimentazione su due ambiti territoriali del sociale (in quanto aggregazioni di comuni già funzionanti) dove sarà prodotto un data-base statistico con i relativi supporti tecnico-metodologici e una pubblicazione prototipale d’ambito su supporto cartaceo e magnetico Nella seconda è prevista, in base alle risultanze e all’esperienza maturata, la realizzazione degli obiettivi specifici su altri ambiti territoriali, secondo gli standards definiti durante la sperimentazione, attraverso la realizzazione di un modello aperto alle nuove esigenze e continuamente monitorato