La storia dello sviluppo produttivo nel territorio della provincia di Varese Progetto “Vela” 2002 A cura di Massimo Tosi e Apollonia Uva.

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La storia dello sviluppo produttivo nel territorio della provincia di Varese Progetto “Vela” 2002 A cura di Massimo Tosi e Apollonia Uva

L’avvio dell’industria nel Varesotto dalla seconda metà dell’Ottocento Si mostrano però segnali di crisi Ancora presenza dominante dell’agricoltura Importanza della produzione del baco da seta Avvio lavoro stagionale nelle filande Spopolamento delle campagne e inurbamento L’expo di Firenze (1861) Forte presenza ancora di telai casalinghi

Lo sviluppo industriale nella seconda metà dell’Ottocento Il centro principale della produzione era Busto Arsizio Nascita e sviluppo dell’industria cotoniera Tendenze a una prima specializzazione

La situazione a Busto e territori limitrofi nel 1862 Operai occupati = 8475 6260 tessitori 2630 donne e ragazze 410 garzatori e tintori 205 tintori sbiancatori Numero Telai 300 negli stabilimenti 3615 a domicilio 1345 a domicilio nel circondario che lavorano per fabbriche bustesi

Nascita della Camera di Commercio di Varese 2 gennaio 1863 Nascita della Camera di Commercio ed Arti del Circondario di Varese Presa di posizione ideologica e concreta per una politica di libero scambio Redazione della “Rassegna Mensile” informare scopi collaborare Richiesta e ottenimento dell’abolizione dei dazi per l’importazione delle materie prime dal Sud definire orientamenti politici

La Banca Popolare Varesina Volontà degli imprenditori varesini Iniziativa della Camera di Commercio varesina Nel 1865 esordisce la Banca Popolare Varesina Battaglia di Varese – 26 maggio 1859

Nasce a Busto la Mostra del Cotone 1870 Nasce a Busto in via Roma la prima banca chiamata BANCA DI BUSTO ARSIZIO 1873

Verso la specializzazione nelle industrie bustesi CASCAMIFICIO ANTONIO GABARDI Rigenerazione scarti di cotone 1866 Scialli di cotone ACHILLE VENZAGHI 1871 Da manifattura artigianale a moderna tessitura industriale ENRICO CANDIANI 1876 Costruzione di macchine tessili RODOLFO COMERIO 1878 BENEDETTO MILANI Uso di caldaia a vapore e di telai meccanici

Cause del grande sviluppo della tessitura a Busto Arsizio Vicinanza dell’Olona Abbondanza di manodopera Disponibilità di manodopera femminile a basso costo Vicinanza del Piemonte e della Svizzera

La situazione produttiva varesina a metà degli anni ‘70 Il settore più importante – 3 migliaia di donne impiegate Tessitura della seta Secondo settore per importanza – 1 migliaio di operai Tessitura del cotone Settore di rilievo – importanza del fiume Olona Cartiere Soprattutto nella città di Varese Fabbrica di carrozze Produzione ancora insufficiente al fabbisogno Industrie meccaniche

Verso la meccanizzazione Fine Ottocento L’industria comincia ad avere pari dignità rispetto all’agricoltura Il telaio meccanico sostituisce progressivamente quello manuale L’industria cotoniera prende definitivamente il sopravvento su quella della seta Enrico Dell’Acqua

Lo sfruttamento delle fonti di energia Nella seconda metà dell’Ottocento viene progressivamente introdotta la caldaia a vapore 1876-1899 = raddoppio del numero delle caldaie Sfruttamento della torba come fonte di energia e nascita delle torbiere

Il ruolo della formazione 1865 = la popolazione scolastica raddoppia rispetto alla prima metà dell’Ottocento Aumenta la scolarità femminile L’istruzione viene sentita come garanzia per la difesa dei diritti sociali CAUSE Interesse degli imprenditori ad avere una manodopera preparata CONSEGUENZE Nascita delle scuole d’arte e professionali

Lo sviluppo del sistema creditizio 1873 = nasce la Banca di Varese di Depositi e Conti Correnti Iniziativa dei Molina e del ceto imprenditoriale cittadino Inizi novecento = gestione fallimentare 1913 = assalto agli sportelli e crollo 1898 = nasce la Banca Cooperativa di Varese e Circondario Oltre agli industriali, forte presenza dei commercianti 1906 = nasce il Credito Varesino Dalla fusione con la Banca Mazzola Conelli

Lo sviluppo dell’industria alto-milanese 1901-1929 Utilizzo del Ticino per la produzione di energia elettrica Contributo degli industriali locali Il settore principale rimane il tessile-cotoniero Il centro industriale più importante è Busto Arsizio Sviluppo anche del settore meccanico – soprattutto imprese artigianali

Il periodo della I Guerra Mondiale Ma le industrie tessili e meccaniche mantengono una buona produttività Crisi generale del mondo economico-produttivo cause Attività creditizia – apertura della Banca Alto Milanese Le forniture all’esercito di vestiario e materiale bellico Vantaggi creditizi che favoriscono lo sviluppo delle attività delle piccole e medie imprese conseguenza

mobilitazione produttiva dell’industria dei settori conciario meccanico mobilitazione produttiva dell’industria dei settori tessile chimico credito munizioni energetico

lavorazione ritagli di pelle e cuoio calzature lavorazione pellame tomaie Settore conciario lavorazione ritagli di pelle e cuoio cinghie lavorazione del cuoio cuoio artificiale

Settore tessile garze e cotoni idrofili nastri e cordoncini tessiture e filature di cotone tessiture di juta Settore tessile lavorazione della seta artificiale cordami di canapa maglierie

Aziende e società per la distribuzione del gas dei diversi centri abitati Centrale termica di Castellanza Settore energetico Centrali di energia idraulica di Vizzola e Turbigo Sfruttamento dei bacini di torba di Cadrezzate, di Valganna, di Brinzio Fruttamento del legname

munizioni S.A. H. Davey Rickford Smith a Taino Cotonifici per esplodenti Cotoni idrofili per esplodenti di Marnate Esplosivi munizioni 39 stabilimenti mobilitati su tutto il territorio

chimico Vedani e Bianchi di Varese T. Calegari, Fratelli Bossi e Comollo di Induno Olona Amidi industriali Amideria De Bernardi di Busto Arsizio Cementi e calci idrauliche chimico Magnesia Cloruro di stagno Società generale per l’industria della magnesia di Angera Società M. Airoldi e C. di Laveno

Settore meccanico aeronautico carrozze motociclette fonderie trasporti biciclette Settore meccanico Officine meccaniche armi

SETTORE AERONAUTICO S.A. Nieuport-Macchi con stabilimento in Varese (fondata 26 ottobre 1915) Caproni con stabilimento in Vizzola Ticino (fondata 2 novembre 1915) SIAI- Marchetti con stabilimento per la costruzione di idrovolanti in Sesto Calende (fondata 9 febbraio 1916)

Economia di tempo di pace Crisi di sovrapproduzione 1° dopoguerra Economia di tempo di pace Causa Crisi di sovrapproduzione conseguenza Riconversione industriale

Obiettivi per superare la crisi economica Consolidamento dei livelli produttivi raggiunti Sviluppo dei settori produttivi rimasti in ombra o sacrificati

Gli anni Venti Miglioramento del sistema dei trasporti Ingrandimento di molte aziende nel periodo fascista La costruzione della Ferrovia a Busto Arsizio Nuove scoperte in campo chimico Verso un utilizzo quasi esclusivo dei colori chimici Sviluppo dell’attività tintoria

Nasce l’Augusta a Cascina Costa Giugno 1922 Nasce l’Augusta a Cascina Costa

Nasce la meccanica di precisione Produzione di bilance di precisione Concentrazione nel Gallaratese Esportazione anche nelle Americhe

Nasce la Provincia di Varese 6 dicembre 1926 Nasce la Provincia di Varese

24 novembre 1927 Soppressione, voluta dal fascismo, dei comuni di piccola entità e loro aggregazione ai centri maggiori della provincia per dare a questi ultimi maggiore territorio e abitanti. Si passa così da 161 a 82 comuni complessivi.

Il fascismo sviluppa una politica di espansione coloniale Per aumentare il prestigio internazionale di fronte alle grandi potenze Per stimolare la produzione industriale rallentata dalla crisi Per consolidare la politica di consenso al regime all’interno del paese

Sanzioni all’Italia dalla Società delle Nazioni Ottobre 1935 – Maggio 1936 Guerra d’Etiopia conseguenza Sanzioni all’Italia dalla Società delle Nazioni conseguenza Mussolini decreta l’AUTARCHIA conseguenza autosufficienza economica da raggiungersi comprimendo i consumi e producendo all’interno tutti i beni necessari CRISI ECONOMICA

Settore abbigliamento Anni ‘30 Calo della produzione Industria conciaria Settore abbigliamento Settore del credito Ceramica e porcellana Laterizi e calce Anni ‘30 Calo della produzione Cartiere Industria del legno Settore chimico Settore alimentare

Cause di perdita della competitività produttiva: l’esempio del settore aeronautico Tendenza a privilegiare i grossi industriali e azionisti Bruschi cambi di indirizzo produttivo imposti a livello politico Scarsi investimenti su progetti funzionali, precisi e moderni Massicce commesse statali su un dispersivo ventaglio di specialità e di modelli che risultavano antiquati

In preparazione della 2^ guerra mondiale perde ulteriormente il settore tessile e viene avvantaggiato quello meccanico.

Fattori del decollo del settore meccanico Il divieto di importare macchinari dall’estero e imposizione della fabbricazione interna La creazione di nuove industrie per lo sfruttamento delle risorse autarchiche La maggiore capacità tecnologica acquisita per la produzione di prodotti esteri L’ammodernamento degli impianti L’arrivo costante e consistente di commesse belliche

2^ GUERRA MONDIALE causa PASSAGGIO DA ECONOMIA DI GUERRA A QUELLA DI PACE IN UN SISTEMA DI LIBERO MERCATO conseguenza RICOSTRUZIONE RICONVERSIONE DISOCCUPAZIONE

Apertura al traffico dell’aeroporto di Malpensa 21 novembre 1949 Apertura al traffico dell’aeroporto di Malpensa

1^ Mostra del Tessile di Busto Arsizio 30 settembre 1951 1^ Mostra del Tessile di Busto Arsizio

Alcuni dati sulla 1^ esposizione 210 espositori 75.000 visitatori, tra cui moltissimi operatori stranieri 55.000 metri quadri

Addetti per rami e classi di attività agli inizi degli anni Cinquanta

Lo sviluppo della produzione di materie plastiche Produzione di celluloide non infiammabile Mazzucchelli – Castiglione Olona Scoperta dei polimeri Polistirolo e materie palstiche economiche

GLI ANNI SESSANTA IL BOOM ECONOMICO

Immigrazione degli anni Sessanta cause provenienza Regioni centro-meridionali d’Italia Fallimento della riforma agraria del Mezzogiorno Indirizzi e flussi di natura industriale Insediamento nei maggiori centri industrializzati della provincia di Varese Rilancio industriale del nord Italia

Si sviluppa l’industria motociclistica Collaborazione Aermacchi e Harley Davidson Settore sportivo Augusta = produzione MW Augusta Cagiva Motor

Settore elettronico Anni ’60 = grande sviluppo della IGNIS (elettrodomestici) Bassani Ticino (interruttori elettrici) = esportazioni in Europa e America Latina

La crisi degli anni Settanta Rallentamento della produzione Rafforzamento delle piccole e medie imprese Decentramento della produzione nei centri minori Ristrutturazione o abbandono definitivo dei settori in crisi Inizio della deindustrializzazione a favore della terziarizzazione Tendenza all’aggiornamento tecnologico e alla specializzazione nel campo lavorativo

Gli anni Ottanta Innovazione tecnologica legata agli investimenti nella ricerca e alla predisposizione di adeguati servizi all’impresa Riconversione e flessibilità delle macchine Computerizzazione e automazione Nuove figure professionali Crescita dell’occupazione giovanile mediante contratti di formazione Ulteriore aumento delle esportazioni

Nasce l’Unione degli industriali della Provincia di Varese (UNIVA) 18 aprile 1989 Nasce l’Unione degli industriali della Provincia di Varese (UNIVA)

Gli anni Novanta L’industria sembra cedere il passo ad un artigianato di qualità che presenta caratteristiche di produzione di tipo industriale Poliedricità del tessuto produttivo che permette di utilizzare a fondo le risorse del mercato Flessibilità professionale degli operatori che permette la rapidità nei processi di riconversione industriale e professionale Immigrazione straniera proveniente dai paesi extra-comunitari

L’immigrazione straniera Stranieri presenti nella provincia = 2,4 % marocchina Comunità più rappresentative albanese tunisina

Composizione degli occupati per settori: media 2000 L’occupazione è stata in crescita fino al’99, a fine 2000 risulta stabile: vi è stata una battuta d’arresto nel l’industria e una crescita nel terziario

Malpensa 2000 L’aeroporto amplia la sua importanza grazie al trasferimento dei traffici di Linate, che lo hanno portato ad un incremento del movimento aereo pari al 197%, del movimento passeggeri del 1.867% e del movimento merci del 45%. Il progetto, in fase di ultimazione necessita di interventi di raccordo stradale e ferroviario che dovrebbero riorganizzare l’accessibilità al territorio della provincia Testo da stampare Bibliografia Verifica