Infarto e Angina pectoris

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Transcript della presentazione:

Infarto e Angina pectoris Si avvertono improvvisi dolori al torace spontanei o conseguenti a un trauma. I dolori spontanei possono essere determinati da ANGINA PECTORIS (una condizione cronica di crisi intensamente dolorose ma di breve durata al petto, più frequente dai 40 anni in su e negli uomini più che nelle donne) conseguenza della sclerosi delle arterie coronarie; o dall'INFARTO CARDIACO (ossia una condizione dovuta alla morte di un'area più o meno grande di muscolo cardiaco per la chiusura definitiva [trombosi] o eccessivamente prolungata di una arteria coronaria, dovuta a cause organiche ma anche conseguenza possibile persino in soggetti molto giovani, di un trauma sul torace. La cause organiche in genere sono l'arteriosclerosi, l'ipertensione, il diabete, la gotta, l'obesità, l'eccesso di grassi nel sangue [iperlipidemia], l'abuso di alcool, il fumo di tabacco, fattori costituzionali [predisposizione familiare o costituzionale]. In entrambi i casi il sintomo caratteristico è il DOLORE RETROSTERNALE che tende ad estendersi alla base del collo, alla spalla e al braccio sinistro, dolore di tipo costrittivo (come una morsa al cuore, accompagnato da senso di oppressione:

Infarto e Angina pectoris nell'ANGINA PECTORIS: il paziente ha il sintomo dell’angor", angoscia, senso di morte imminente. Non perde la conoscenza; lo spasmo anginoide, causa del dolore dura pochi secondi o pochi minuti; 3) compaiono pallore, palpitazioni, affanno, talvolta vertigini. PRIMO SOCCORSO: 1) porre il paziente semiseduto; 2) slacciare ciò che stringe (colletto, cintura dei pantaloni, etc.) per facilitare la respirazione; 3) muoverlo il meno possibile; 4) chiamare un medico o un'ambulanza per il trasporto in ospedale; 5) se il paziente è soggetto a crisi e porta con sé apposito farmaco somministrarglielo, altrimenti non prendere assolutamente iniziative come quella di dare cardiotonici, analettici o altro.

Infarto e Angina pectoris Nell'INFARTO CARDIACO: Il dolore al torace (precordiale) è improvviso, violento e prolungato, spesso localizzato alla "bocca dello stomaco" per cui il paziente crede di aver fatto indigestione; 2) il malato ha affanno, è agitato, con un forte senso di angoscia. Ha paura di morire; 3) il viso è pallido, quasi terreo, i lineamenti sono tesi e scavati, la fronte imperlata di sudore; 4) la respirazione è difficile e c‘è fame d'aria; 5) il polso è piccolo e frequente (tachicardia), talvolta aritmico; la pressione arteriosa può diminuire anche sensibilmente 6) il paziente può perdere la coscienza. PRIMO SOCCORSO: tranquillizzare il malato soprattutto con il proprio comportamento calmo; è di rigore l'IMMOBILITA' ASSOLUTA. Evitargli qualsiasi sforzo; far assumere al paziente una posizione antalgica (meno dolorosa) scelta dal paziente o comunque semiseduta per favorire la respirazione. Il soccorso deve essere rivolto a impedire lo shock e l'aggravarsi delle condizioni generali. Quindi: 1) coricare il malato a seconda del caso. In genere, se trattasi di un attacco cardiaco o di una malattia polmonare fargli assumere una posizione semiseduta per agevolare la respirazione; 2) avvertire se possibile il medico di famiglia o richiedere il soccorso di emergenza specificando che occorre una ambulanza attrezzata per cure intensive e rianimative con medico a bordo (chiedere soccorso al 113); 3) evitare ogni trambusto attorno alla persona colpita da malore allontanando i curiosi. NON SI DEVE: 1) somministrare medicine di qualsiasi genere senza prescrizione medica; 2) somministrare cibi, bevande o consentire di fumare.