La prevenzione e il trattamento delle lesioni cutanee Corso specialistico Assistenti familiari per Pazienti con malattie avanzate e/o terminali 20 febbraio 2016 Centro Universitario Interdipartimentale per le Cure palliative Casa dei Salariati La prevenzione e il trattamento delle lesioni cutanee Adele Calori Coordinatrice Infermieristica
Argomenti della lezione Competenze dell’assistente familiare e «il valore aggiunto» LDD: descrizione Interventi assistenziali per trattare le LDD Interventi assistenziali per prevenire le LDD
Competenze dell’assistente familiare riferite alle LDD Competenze tecniche collaborare con l’utente e la sua famiglia: nel governo della casa e dell’ambiente di vita, nell’igiene e cambio biancheria; Sa svolgere attività finalizzate all’igiene personale, al cambio della biancheria, all’espletamento delle funzioni fisiologiche, all’aiuto nella deambulazione, all’uso corretto di presidi, ausili e attrezzature, all’apprendimento e mantenimento di posture corrette.
Competenze dell’assistente familiare riferite alle LDD In sostituzione e appoggio dei familiari : aiutare nella preparazione alle prestazioni sanitarie; o osservare, riconoscere e riferire alcuni dei più comuni sintomi di allarme che l’utente può presentare (pallore, sudorazione, ecc…); effettuare piccole medicazioni o cambio delle stesse; collaborare a educare al movimento e favorire movimenti di mobilizzazione semplici;
Il VOSTRO VALORE AGGIUNTO
LDD: descrizione Definizione di Lesioni da Decubito –LDD- aree localizzate di danno della cute e del tessuto sottostante che si realizzano per effetto della pressione in combinazione di altri fattori. La LDD ha una lenta guarigione Compare nei punti del corpo di maggiore pressione.
Grado 1: iperemia della cute sana che non scompare alla digitopressione. La discromia cutanea, il calore, l'edema e l'indurimento possono essere utilizzati come parametri di valutazione, in particolare in soggetti di carnagione più scura. Detersione Soluzione fisiologica o ringer lattato Medicazione -pellicola semipermeabile trasparente di poliuretano idrocolloidi extra sottile Cadenza 1 volta alla settimana o al bisogno. Area circostante crema base per cute grassa; crema emolliente e oli per cute secca; crema all' acqua o allo zinco per prevenire e/o trattare la macerazione cutanea.
Pellicole semipermeabili trasparenti di poliuretano
Grado 2: lesione cutanea a spessore parziale che interessa l'epidermide, il derma o entrambi. La lesione è superficiale e si manifesta clinicamente come un'abrasione o una vescica. Detersione Soluzione fisiologica o ringer lattato Medicazione -idrocolloidi extra sottili schiuma di poliuretano Cadenza 1 volta alla settimana o al bisogno Area circostante crema base per cute grassa; crema emolliente e oli per cute secca; crema all' acqua o allo zinco per prevenire e/o trattare la macerazione cutanea.
Grado 2: lesione cutanea a spessore parziale che interessa l'epidermide, il derma o entrambi. La lesione è superficiale e si manifesta clinicamente come un'abrasione o una vescica Flittene Detersione : Soluzione fisiologica o ringer lattato Medicazione: forare, con manovra asettica, senza rimuovere il tetto e coprire con schiuma di poliuretano Cadenza : 1 volta alla settimana o al bisogno Area circostante : crema base per cute grassa; crema emolliente e oli per cute secca; crema all' acqua o allo zinco per prevenire e/o trattare la macerazione cutanea.
Idrocolloidi
Grado 3: lesione cutanea a spessore totale con degenerazione o necrosi del tessuto sottocutaneo, con possibile estensione sino alle aree sottostanti ma non oltre la fascia Se c’è escara Medicazione -pomate enzimatiche (da rinnovare ogni 8 ore) e coprire con garze - idrogeli e ricoprire con medicazione a base di schiuma di poliuretano - rimozione chirurgica : graduale o totale Cadenza : ogni 24/72 ore Se lesione emorragica Medicazione :alginato e garze sterili Attenzione! Evitare la rimozione traumatica. Cadenza :ogni 8/24 ore
Grado 3: lesione cutanea a spessore totale con degenerazione o necrosi del tessuto sottocutaneo, con possibile estensione sino alle aree sottostanti ma non oltre la fascia Se lesione essudativa, necrotica o ricca di fibrina o granuleggiante con essudato Medicazione : idrogeli e ricoprire con medicazione a base di schiuma di poliuretano o placca idrocolloidale fibra idrocolloidale ricoperta con placca idrocolloidale Cadenza : ogni 24/72 ore Se lesione infetta Medicazione: fibra idrocolloidale ricoperta con garze Attenzione! Evitare l'occlusione. Si consiglia antibiotico sistemico. Cadenza : ogni 24
IDROGELI
Grado 4: degenerazione massiva, necrosi tessutale o danno muscolare, osseo o delle strutture di supporto,(per esempio tendine ) Il trattamento è come lo stesso del Grado 3 e vanno gestite dalle infermiere
Interventi assistenziali per prevenire le LDD SEDI tallone polpaccio sacro gomiti scapole nuca malleolo trocantere costole orecchio piede ginocchia coscia cresta iliaca torace anteriore guance orecchio
Interventi assistenziali per prevenire le LDD Condizioni generali Mobilizzazione Incontinenza Stato mentale Alimentazione Ipercalorica Idratazione Vitamine Ascoltare i «desiderata» della persona Alzata, come desidera la persona Attiva :cambi posturali sui 4 lati Se la persona vuole cambiare spontaneamente la posizione seduta ogni 15 minuti Fecale: cambi frequenti uso di spray al silicone Urinaria pannolone crema idratante asta all’acqua pasta all’ossido di zinco li emollienti condom catetere vescicale Coinvolgere i familiari chiedere quanta più collaborazione possibile al paziente
Interventi assistenziali per prevenire le LDD Protezione della cute Presidi antidecubito Cure igieniche Cute asciutta e pulita cambio frequente delle lenzuola controllo della cute nei punti critici particolare attenzione alla gestione del piede applicare oli o creme idratanti o impiegare spray al silicone evitare sfregamenti durante le mobilizzazioni del paziente E attenzione al dolore «totale» della persona letti snodabili materassi antidecubito cuscini antidecubito per gomiti e talloni barre laterali trapezio
Interventi assistenziali per prevenire le LDD : posture corrette
AUSILII PER LDD
Prodotti da non usare POSTURA SCORRETTA
La prevenzione delle infezioni Corso specialistico Assistenti familiari per Pazienti con malattie avanzate e/o terminali 20 febbraio 2016 Centro Universitario Interdipartimentale per le Cure palliative Casa dei Salariati La prevenzione delle infezioni Adele Calori Coordinatrice Infermieristica
INFEZIONE Fenomeno che consiste nella invasione di un organismo da parte di microrganismi parassiti (protozoi, batteri, virus, funghi, ecc.) i quali, penetrati attraverso vie e con modalità variabili, vi si moltiplicano e possono aggredirne le diverse strutture. Nell’uomo la maggior parte delle infezioni viene contratta da altri organismi umani infetti, dai quali i microrganismi si possono propagare per contatto diretto o tramite oggetti, acqua, alimenti, o con il concorso di altri organismi viventi che fungono da vettori (zanzare)
Competenze dell’assistente familiare riferite alla prevenzione delle infezioni Assistenza diretta e aiuto domestico alberghiero: assicura l’igiene e la sicurezza della persona; cura la pulizia e l’igiene ambientale Competenze tecniche collaborare con l’utente e la sua famiglia: nel governo della casa e dell’ambiente di vita, nell’igiene e cambio biancheria; Sa svolgere attività finalizzate all’igiene personale, al cambio della biancheria, ...
CURA DELLA PERSONA
AZIONI
LAVAGGIO DELLE MANI
Pulizia della casa
Uso dei guanti in ospedale i guanti per uso sanitario Secondo le Linee Guida dell'HICPAC (Healthcare Infection Control Practices Advisory Committee), un comitato federale consultivo composto da 14 esperti esterni di controllo delle infezioni che forniscono consulenza e orientamento al Center for Disease Control and Prevention (CDC) e il Segretario del Dipartimento di Salute e Servizi Umani (HHS) riguardo alle pratiche di assistenza sanitaria controllo delle infezioni, le strategie per la sorveglianza e la prevenzione e il controllo delle infezioni associate all'assistenza sanitaria nelle strutture sanitarie degli Stati Uniti . Una delle funzioni principali del Comitato consiste nel formulare raccomandazioni per la prevenzione e controllo infezioni associate all'assistenza sanitaria in forma di direttive, risoluzioni e comunicazioni informali. in ospedale i guanti per uso sanitario vengono utilizzati per tre scopi: .
1. ridurre la probabilità che microrganismi presenti sulle mani del personale vengano trasmessi ai pazienti nel corso di procedure invasive o altre procedure assistenziali che comportino il contatto con mucose e cute non integra del paziente (protezione del paziente); 2. fornire una barriera protettiva per prevenire la contaminazione grossolana delle mani in caso di contatto con sangue, fluidi corporei, secrezioni, escrezioni, e strumenti o materiali contaminati da essi; con mucose; con cute non integra del paziente (protezione dell'operatore); 3. ridurre la probabilità che le mani del personale, contaminate con microrganismi da un paziente o da un fonte, possano trasmettere questi germi ad un altro paziente; in questa situazione, i guanti devono essere sostituiti durante i contatti tra un paziente e l’altro e le mani devono essere lavate dopo la rimozione dei guanti (prevenzione della trasmissione delle infezioni per contatto diretto e indiretto).
L’ opinione che si debbano indossare i guanti prima di qualunque contatto con ogni paziente, o con gli effetti letterecci, o con qualsivoglia tipo di attrezzatura sanitaria, è diffusa, ma sbagliata. E’ conseguente ad una imprecisa interpretazione delle Precauzioni Standard e delle Precauzioni per Contatto.
Il lavaggio delle mani, prima e dopo ciascun contatto con il paziente o con gli effetti letterecci, è la misura cardine per il controllo delle infezioni, sia per il paziente che per l’operatore sanitario. La cute costituisce di per sé una barriera impermeabile all'invasione dei microrganismi ai quali siamo quotidiana mente esposti. Nel corso delle normali attività assistenziali a qualunque paziente, è appropriato non indossare guanti, e lavarsi le mani prima e dopo l’attività assistenziale su ciascun paziente (Precauzioni Standard). Nel corso delle attività assistenziali su qualunque paziente, è necessario indossare guanti quando è prevedibile il contatto con sangue (comprese cute lesa e ferite), mucose, tutti i liquidi biologici, secrezioni, escrezioni (escluso il sudore)
BIBLIOGRAFIA AZIENDA OSPEDALIERA SAN CAMILLO - FORLANINI ROMA “TRATTAMENTO E CURA DELLA LESIONI DA DECUBITO “ Protocollo Aziendale2005; LINEE GUIDA SULLA PREVENZIONE E TRATTAMENTO DELLE LESIONI DA DECUBITO Ospedale Malpighi Bologna 2010; Il trattamento delle lesioni da pressione: le medicazioni V.MANIACI Vicepresidente Aislec Associazione Infermieristica per lo studio delle lesioni cutanee; Linee Guida dell'HICPAC (Healthcare Infection Control Practices Advisory Committee INDICAZIONI D’USO PER IL CORRETTO IMPIEGO DEI GUANTI SANITARI Asl 7 Carbonia