1 Premessa Il PERCHÈ Il CHE COSA Il COME Coinvolgimento delle Provincie Costituzione di cabine di regia Centralità del ruolo dei Dirigenti Condivisione di compiti e strategie comuni Coinvolgimento delle Provincie Costituzione di cabine di regia Centralità del ruolo dei Dirigenti Condivisione di compiti e strategie comuni Conoscenza dei processi da attivare Confronto sulle innovazioni e implicazioni operative Attenzione ai nodi problematici Organizzazione del percorso formativo Conoscenza dei processi da attivare Confronto sulle innovazioni e implicazioni operative Attenzione ai nodi problematici Organizzazione del percorso formativo Gradualità Collegialità Coinvolgimento delle famiglie Documentazione Gruppi tecnici di supporto Centri di documentazione Gradualità Collegialità Coinvolgimento delle famiglie Documentazione Gruppi tecnici di supporto Centri di documentazione
2 LEsperienza delle Scuole negli Ambiti di Sperimentazione a cura di Giovanna Proietti 1. Quadro e Motivazioni 2. Ambiti ed Implicazioni 3. Aspetti Positivi ed Aree di Sviluppo
3 Quadro di Sintesi Istituzioni Scolastiche, Scuole, Classi Sperimentali LAZIO 15 ISTITUZIONI SCOLASTICHE 15 ISTITUZIONI SCOLASTICHE Scuole dellInfanzia 22 plessi [su 26 totali] Scuole dellInfanzia 22 plessi [su 26 totali] Scuole Elementari 23 plessi [su 28 totali] Scuole Elementari 23 plessi [su 28 totali] 52 Sezioni Sperimentali [su 85 totali] di cui 19 anticipo di cui 20 anticipo 11 Statali 4 Paritarie 5 Direzioni Didattiche 6 Istituti Comprensivi 33 Prime Classi a 27 Ore [su 43 totali] 33 Prime Classi a 27 Ore [su 43 totali] 6% 15 Prime Classi a Tempo Pieno [su 15 totali] N. Bambini sez. sper. = 1184 Ammessi con anticipo = 49 (4%) N. Bambini 1 e cl. sper. = 895 Ammessi con anticipo = 90 (10%)
4 Motivazioni della Partecipazione Opportunità di riflettere sullidentità della scuola dellinfanzia ed elementare Possibilità di reinterpretare e capitalizzare il già fatto Occasione di tesaurizzare i risultati prodotti Bisogno di preparare e facilitare linnovazione utilizzando il ricco patrimonio di esperienze già realizzate Esigenza di avvalorare, in maniera sistematica e peculiare, lautonomia delle istituzioni scolastiche Opportunità di riflettere sullidentità della scuola dellinfanzia ed elementare Possibilità di reinterpretare e capitalizzare il già fatto Occasione di tesaurizzare i risultati prodotti Bisogno di preparare e facilitare linnovazione utilizzando il ricco patrimonio di esperienze già realizzate Esigenza di avvalorare, in maniera sistematica e peculiare, lautonomia delle istituzioni scolastiche La partecipazione delle istituzioni scolastiche a livello regionale é legata ad una serie di elementi
5 Ambiti della Sperimentazione Le aree su cui le scuole hanno focalizzato la propria ricerca sono state quelle relative agli aspetti innovativi della riforma IL Piano di Studio PERSONALIZZATO IL PORTFOLIO delle Competenze La FLESSIBILITÀ del Modello Organizzativo L ARTICOLAZIONE della Funzione Docente La Continuità / ANTICIPO
6 Implicazioni IL Piano di Studio PERSONALIZZATO IL PORTFOLIO delle Competenze La FLESSIBILITÀ del Modello Organizzativo L ARTICOLAZIONE della Funzione Docente La Continuità / ANTICIPO Da: PROG RAMM A PREDE FINITO Da: PROG RAMM A PREDE FINITO Da: SCHED E di Valutazi one Da: SCHED E di Valutazi one Da: CLASS E Da: CLASS E Da: TEAM Da: TEAM Da: ORDINI SEPAR ATI Da: ORDINI SEPAR ATI A: ITINER ARIO FORM ATIVO A: ITINER ARIO FORM ATIVO A: Valutaz ione FORM ATIVA A: Valutaz ione FORM ATIVA A: CLASS E & LABO RATO RIO A: CLASS E & LABO RATO RIO A: EQUIP E Pedag ogica A: EQUIP E Pedag ogica A: SISTE MA FORM ATIVO INTEG RATO A: SISTE MA FORM ATIVO INTEG RATO AMBITI SPERIMENTAZIONE IMPLICAZIONI
7 Aspetti Positivi Elementi Positivi La maggiore professionalità docente La qualità del dialogo con le famiglie Lutilizzo flessibile e funzionale delle risorse Personalizzazione degli interventi La singolarità del bambino La pratica dei laboratori La valorizzazione delle competenze dei docenti Il ruolo del TUTOR La co-responsabilità dellequipe Le attività del gruppo-classe e dei gruppi- laboratorio
8 Aree di Sviluppo Elementi di Sviluppo Definizione di intese con i Comuni per la gestione anticipi Approfondimenti dei problemi di struttura e di funzionamento dellequipe Gestione coordinata delle attività didattiche per garantirne lefficacia Adeguata formazione in servizio dei docenti Precisazione delle condizioni di concreta attuazione della riforma Ridefinizione di adeguate tempistiche di lavoro per: elaborazione progetto educativo tutoraggio rapporti con le famiglie Ridefinizione di adeguate tempistiche di lavoro per: elaborazione progetto educativo tutoraggio rapporti con le famiglie
9 Impegni La FORMAZIONE Percorso formativo e-learning integrato Conoscenza della riforma ORGANIZZAZIONE DEL PERCORSO Informazione comune Contenuti ed obiettivi Riflessione sulle novità Approfondimenti specifici Nuclei tematici innovativi Formazione on-line Formazione in presenza
10 Percorso Formativo FORMAZIONE ON-LINE Piattaforma Puntoedu -Formazione in presenza e on-line di esperti scelti da ciascuna Direzione Regionale A livello regionale -Formazione di un tutor per scuola -Formazione degli insegnati A livello di scuola -MINISTERO -DIREZIONI REGIONALI -C.S.A. -SCUOLE FORMAZIONE IN PRESENZA -Conferenze Nazionali (16 Aprile, 7 Maggio) -Conferenze Regionali (27 Marzo, 9 Maggio) -Conferenze Provinciali (21, 26, 27, 28 Maggio) -Attività delle scuole (Giugno - Settembre) -Linee Guida 1 a Fase (propedeutica e informativa) -A.Sc. 2003/04 -Interventi di formazione intensivi (per lavvio dellanno) sc. e periodici (per tutto lanno) 2 a Fase (sistematica) -Corsi -Forum -Laboratori -Classi Virtuali -Biblioteche -Incontri in presenza -Tutor -INDIRE -RAI Educational (inglese)
11 Conclusioni Per fare ciò occorre: a) Recuperare un linguaggio comprensibile b) Essere capaci di efficacia comunicativa c) Rispettare il diritto allascolto delle persone d) Semplificare i discorsi e) Parlare il linguaggio della gente comune f) Diminuire il non-noto g) Creare coinvolgimento e consenso