LA LOTTA BIOLOGICA ED INTEGRATA
INTRODUZIONE In questi ultimi anni si è andata sempre più diffondendo la convinzione, peraltro supportata dalle evidenze in campo,che è necessario armonizzare l'attenta gestione del vigneto, le scelte tecniche ambientali, varietali, la densità d'impianto e le forme d'allevamento con l'opportuna lotta di difesa contro i parassiti della vite; in questo senso anche la gestione della flora spontanea e l'inerbimento del vigneto incidono nell'economia della difesa. La soglia di tolleranza delle piante nei confronti dei trattamenti chimici antiparassitari e i successi ottenuti attraverso la lotta biologica ed integrata muovono verso l'obiettivo di ridurre al minimo i trattamenti, assicurando nel contempo la miglior efficacia protettiva. La lotta biologica è rappresentata dall'utilizzo di "insetticidi" naturali costituiti da organismi o microrganismi che sono predatori specifici dei nemici della vite.
Inoltre i sistemi di difesa agronomica tendono a valorizzare e potenziare la resistenza della vite con l'impiego di tecniche colturali e fitofarmaci meno pericolosi rispetto agli altri: l'uso congiunto dei sistemi sopra esposti costituisce la lotta integrata, oggetto di normative sia a livello regionale sia a livello comunitario, come nel caso, per l'esempio più importante, della direttiva 2078/92. Inoltre, l'OILB, Organizzazione Internazionale per la Lotta Biologica, pubblica norme tecniche che rilevano l'importanza della riduzione nel numero degli interventi e della quantità totale di fitofarmaci impiegati, la valutazione della necessità di un intervento e l'individuazione del momento più adatto.
METODI PER LA PROTEZIONE DEI VIGNETI Gli interventi di tipo agronomico hanno lo scopo di regolare lo sviluppo vegetativo e porre condizioni più sfavorevoli all'attacco di parassiti sia vegetali, quali Peronospora e Botrite, sia animali quali Empoasca vitis. La limitazione quantitativa nell'apporto di concimiazotati riduce lo sviluppo vegetativo e il rischio d'attacco da parte della Botrite e del Ragnetto rosso. Senza dubbio, le tecnologie di biologia molecolare, possono essere d'aiuto nel proporre piante resistenti a determinate patologie ma la presenza di organismi dannosi alla vite rappresenterà una costante nel tempo ed ecco che, in questo senso, l'uso di una difesa "intelligente" è auspicabile per la salute della vite e anche per la nostra. Nella lotta contro insetti litofagi e fitomizi sono utilizzati virus, batteri funghi protozoi e nematodi e sono adoperate anche le biotecnologie come nel caso d'uso di ormoni, feromoni e chemiosterilizzanti. Inoltre lo scontro in vigneto tra viticoltori e insetti dannosi si può basare anche sulla "lotta genetica".. Resta fondamentale il monitoraggio, il riconoscimento e il campionamento degli acari e degli insetti presenti nel vigneto Le attività di difesa biologica ed integrata permettono di ottenere produzioni con residui di fitofarmaci nulli o molto a di sotto di quelli consentiti dalla legge.
Valtrim Zulbehari e Andrea Rossi fine a cura di Valtrim Zulbehari e Andrea Rossi