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PubblicatoRosabella Cappelletti Modificato 10 anni fa
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Le filiere della Biodiversità: verso un progetto strategico
Giuliano Tallone Forum sulla Biodiversità di Federparchi Orto Botanico, Roma, 22 maggio 2006
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Uomini e Parchi Intuizione: ecosistemi e paesaggio come risultato del legame Uomo/Natura Paradigmi: territorio, prodotti tipici, qualità della vita nel mondo rurale, servizi contro lo spopolamento, “Piccola Grande Italia” Progetto: Grandi sistemi ambientali (APE), parchi in rete
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Attuazione della visione
Ipotesi: REN (Rete Ecologica Nazionale) come “infrastrutturazione ambientale” del Paese Sottinteso: Parchi come nodi centrali della Rete Sviluppo: Convenzione dell’Appennino Obiettivo Qualità dei Territori e della vita di chi li frequenta
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Potenzialità e limiti Potenzialità: Limiti:
Approccio evocativo e “convincente” Forza trainante per le politiche territoriale (di grande successo) Limiti: Approccio poco solido dal punto di vista teorico ecologico (intuizioni Vs dimostrazioni) Difficoltà nell’attuazione
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Rapporto con l’economia
I numeri del “sistema parchi” sono interessanti, ma non sono in grado di spostare percentuali del PIL Il progetto territoriale delle aree protette dà risposte sociali ed economiche locali, ma non generali Il progetto dei sistemi territoriali di qualità richiede investimenti pubblici per tempi medio-lunghi
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Uomini e Biodiversità? Questioni alle quali si cerca di dare una risposta: Visione esplicita riguardo la conservazione di popolazioni, specie, ecosistemi (descrittori tecnico-scientifici); Creazione di alleanze più vaste per i parchi non sulla scala territoriale ma su quella istituzionale ed imprenditoriale; Consolidamento dell’azione legata alla conservazione della biodiversità attraverso l’inserimento in filiere con significato economico capace di incidere sul PIL
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Possibili obiettivi Approccio esplicito alla conservazione della Biodiversità (non limitato a, ma a partire dalla Rete Natura 2000 e dalle aree protette), con individuazione di obiettivi specifici, strategie, tattiche Sviluppo della ricerca di base sulla biodiversità in Italia, in collaborazione con le strutture internazionali; Sviluppo di tecnologie, brevetti ed applicazioni a partire dalla ricerca di base Aumento del trasferimento tecnologico dalla ricerca di base ai potenziali campi di applicazione nelle filiere economiche (agricoltura, farmacologia, ingegneria ambientale e difesa del suolo, depurazione …)
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Conservazione della biodiversità
Adozione di processi espliciti di definizione degli obiettivi e di programmazione delle azioni di conservazione (ERC – Conservazione Ecoregionale; IBA – Aree Importanti per gli Uccelli; IPA – Aree Importanti per le Piante, ecc…) all’interno di processi riconosciuti alla scala internazionale; Sostanziale aumento delle conoscenze sulle quali basare le attività di pianificazione della conservazione, sia pure con un approccio adattativo e sulla base di un principio di precauzione; Sviluppo esponenziale delle buone pratiche, e loro diffusione nel mondo delle aree protette; Investimento politico ed operativo nell’attuazione della Rete Natura 2000 e delle Direttive Uccelli e Habitat in Italia, come occasione per diffondere le conoscenze naturalistiche anche a livello locale ed aumentare la sensibilità in materia.
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Nodi operativi Individuare le aree protette (e la Rete Natura 2000) come laboratori per la ricerca sulla biodiversità Sviluppare strutture di campo per la ricerca in materia di biodiversità nelle aree protette Individuare progetti strategici nazionali ed internazionali (FP6) con i quali attuare il programma Aumentare le occasioni di lavoro per giovani ricercatori (borsisti, dottorandi, …) nel campo della Biodiversità di base ed applicata
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Partners potenziali Enti parco Università
Enti Nazionali di Ricerca (CNR, ENEA, APAT, INRM, ICRAM, INFS, ….) Enti Internazionali di Ricerca (IPGRI, …) Istituti privati di ricerca Associazioni ambientaliste Regioni MATT, MIUR e MiPAF
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Progetti strategici Iniziativa Tassonomica Nazionale
Distretto di Ricerca sulla Biodiversità Istituto per la Ricerca Applicata alla Conservazione della Biodiversità
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Iniziativa Tassonomica Nazionale
Sviluppo della ricerca sulla Tassonomia e Sistematica, sia con metodi tradizionali che genetici Rientra tra le priorità della Convenzione di Rio e nell’azione del Segretariato della CBD Messa in rete (anche con banche dati comuni) degli enti di ricerca, musei naturalistici e università Iniziativa parzialmente avviata dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio (ma richiede sostanziali investimenti)
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Distretto di ricerca Nell’area Laziale si concentrano già numerosi soggetti che operano nel campo Messa in rete delle esperienze, progettazione comune di proposte di ricerca, azione di fundraising internazionale Possibile coinvolgimento delle realtà industriali private (distretto bio-farmaceutico Pontino) Potenzialità derivanti dalla presenza della FAO (e dell’IPGRI) nel Lazio Necessità di lavorare sul “software” (comunicazione, facilitazione relazioni) e di investire nello sviluppo delle strutture, con ricadute occupazionali importanti Modello dei Parchi Tecnologici
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Istituto per la Ricerca Applicata alla Conservazione della Biodiversità
Trasferimento dell’informazione dalla ricerca di base alle applicazioni territoriali per la gestione di specie ed habitat (specialmente nelle aree protette e nei siti della Rete Natura 2000); Raccolta della letteratura pubblicata, della “letteratura grigia” e delle esperienze, ed elaborazioni applicative da divulgare al sistema delle aree protette e alle amministrazioni locali; Sperimentazioni gestionali in collaborazione con gli enti territoriali; Banche dati e cartografie raccolte dalle fonti istituzionali e rese disponibili al pubblico anche con tecnologie web Pubblicazione di riviste, monografie, collane tecniche, indirizzate ad enti parco, amministrazioni locali e tecnici; Supporto tecnico a enti parco ed amministrazioni che lo richiedano.
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Possibili soggetti promotori
Segretariato Nazionale IUCN Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio Federparchi Una iniziativa di sistema sulla biodiversità può contribuire in modo sostanziale agli obiettivi di Countdown 2010
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Alcuni obiettivi politici
Rapida elaborazione, approvazione ed attuazione del Piano Nazionale per la Biodiversità Inserimento della Biodiversità (e dell’Ambiente) all’art. 9 della Costituzione Italiana Legge quadro nazionale per la conservazione della biodiversità Aumento sostanziale degli investimenti per le aree protette e la biodiversità nei prossimi DPEF e finanziarie
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