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Meccanizzazione dell’allevamento di vongola verace
La pesca in condizioni naturali Sistemi manuali o semi-manuali Draghe idrauliche o turbosoffianti Rastrelli vibranti L’allevamento Preparazione dei letti Semina Copertura dei letti Raccolta meccanizzata
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Sistemi manuali o semi-manuali per la raccolta
Impiego di diverse attrezzature agevolatrici (rastrelli, ramponi, ecc…) dotate di sistemi per l’accumulo delle vongole (cestelli, sacchi, reti, ecc…). Esistono attrezzature utilizzate a piedi e altre dalle barche. Rastrello tradizionale semi-manuale (“rampone”) con denti e con sacco in rete. I denti in acciaio prelevano solo le vongole, ripulite da sabbia e fango. Generalmente viene trainato dalla barca ed è possibile raccogliere kg giorno per barca. Rastrello manuale con lama raschiante, cinghia di trascinamento e cesto di raccolta: trainato a piedi, viene prelevata la fetta superficiale di terreno (5 cm), che poi viene vagliata dal fondo del cestello che è a maglie di dimensioni tali da trattenere solo le vongole più grandi (1 x 1 cm).
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Draga idraulica o turbosoffiante
L’attrezzatura di pesca consiste in un cesto a slitta che draga il fondo trainato da una fune e sulla cui testata è montata una tubazione che convoglia acqua in pressione. Il getto d’acqua ha la funzione di sollevare il primo strato di terreno e facilitare il lavoro della lama raschiante del cestello che raccoglie le vongole.
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Il flusso d’acqua inviato al cesto a slitta è generato da una pompa centrifuga a bordo della barca, azionata dallo stesso albero motore dell’elica.
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La raccolta può essere effettuata gettando l’àncora e riavvolgendo la fune dell’àncora con il verricello. In tal modo, la barca, spostandosi all’indietro, traina la fune del cesto a slitta. In alternativa, la stessa elica di avanzamento della barca può trainare il cesto. In ogni caso, una volta scelta la zona di pesca si procede filando l’àncora da poppa, avanzando per m e quindi calando il cesto in mare, fino a profondità di m. Il cesto ha una lama anteriore e sopra questa una serie di ugelli per la distribuzione dell’acqua in pressione. Il cesto opera l’aratura ed il pre-setacciamento del fondo; le vongole sollevate vengono setacciate da una griglia e quindi raccolte nella parte posteriore del cesto.
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L’impossibilità di controllo e la difficoltà di razionalizzazione delle attività (praticamente un regime di abusivismo nell’esercizio della pesca), ha portato ad un utilizzo irrazionale della draga idraulica e ciò ha contribuito a manifestare una serie di conseguenze di vario tipo: trasformazioni morfologiche - la continua aratura del sedimento, la sospensione delle particelle più piccole di terreno e il loro trasporto ad opera delle correnti, causano una degradazione del fondale, modificazione delle biocenosi - la modifica della tessitura e granulometria del fondale comporta alterazioni nella composizione degli organismi colonizzanti e l’azione meccanica di aratura impedisce l’insediamento e la diffusione delle praterie a fanerogame, alterazione a breve e medio termine delle comunità bentoniche - i cicli di raccolta sempre più ravvicinati comportano un rallentamento nel ripristino della densità numerica degli organismi soggetti a pesca e si riflettono in un progressivo calo quantitativo della popolazione.
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A prescindere dalle considerazioni di tipo geologico e biologico, comunque, esiste anche una serie di limitazioni normative: DM … non è consentita la pesca delle vongole veraci … con attrezzi turbosoffiante … la pesca di altri bivalvi con turbosoffiante è consentita in acque profonde almeno 3 metri … tutte le draghe idrauliche devono avere una pressione massima di esercizio di 1,8 bar ... La soluzione a queste problematiche dovrebbe passare attraverso sistemi in grado di integrare le esigenze della pesca e dell’acquacoltura con quelle legate alla protezione dell’ambiente. Di seguito si riportano i seguenti esempi di intervento: studio di attrezzature per la pesca a basso impatto (laguna Veneta), allevamento in aree date in concessione, con operazioni di semina, gestione e raccolta meccanizzate.
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Mezzi alternativi per la raccolta meccanizzata delle vongole in condizioni naturali
L’attrezzatura raffigurata nello schema è costituita da un cassone a pareti forate trainato sul fondo da una imbarcazione e comprendente: un organo di pesca nella parte anteriore, costituito da una lama di carico e da una girante a pale, un fondo a cestello vibrante, azionato con un leveraggio dalla stessa girante a pale, uno sportello posteriore di scarico. La lama di carico “taglia” il fondale ad una profondità regolata da un apposito scivolo anteriore e raccoglie le vongole assieme al terreno e al fango. La girante a pale è posta sopra la lama di presa e ha la funzione di introdurre nel cassone un flusso d’acqua pulita che favorisce l’allontanamento delle particelle di terra e fango e facilita l’avanzamento del cassone. Il fondo vibrante del cassone ha, invece, funzione di cernita del pescato, consentendo la fuoriuscita del materiale estraneo e delle vongole di dimensioni inferiori a quelle delle maglie del fondo vibrante.
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La meccanizzazione dei sistemi di allevamento della vongola
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Suddivisione dell’allevamento in 3 fasi:
1. riproduzione e prima fase di crescita fino alla taglia di 2-4 mm, 2. pre-ingrasso, in appositi bacini semi-controllati fino a taglie di 2-10 mm, 3. ingrasso, in letti di semina su terreno lagunare. La terza fase, dunque, implica il trasferimento delle vongole in vere e proprie aree di coltura dove i molluschi si nutrono con alimenti ricavati direttamente dall’ambiente naturale. In questa fase il problema principale è quello di fornire ai molluschi una sufficiente protezione contro i predatori. La fase di ingrasso comprende quindi le fasi successive di: semina delle vongole, protezione dei letti di semina dai predatori, pulizia dei letti di allevamento, raccolta delle vongole. Adottando particolari tecniche di allevamento, queste fasi possono essere meccanizzabili.
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Sistemi di allevamento per la fase di ingrasso
Si possono descrivere 3 diverse tecniche: allevamento in gabbie, allevamento in parchi confinati, impiego di reti superficiali. Allevamento in “gabbie” Le vongole allevate in appositi contenitori (circa 80 x 40 x 10 cm) costituite da un’intelaiatura rigida ricoperta da rete di materiale metallico o plastico. I contenitori vengono posti nel terreno fino al completamento del ciclo di ingrasso (taglia di circa 40 mm). I vantaggi di questa tecnica: protezione sicura contro i predatori, facile controllo possibilità di eseguire raccolta scalare possibilità di spostare le gabbie in differenti siti. Per contro gli svantaggi sono: costi elevati, necessità di frequenti ed onerose pulizie delle gabbie, circolazione dell’acqua all’interno delle gabbie più difficoltosa.
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Allevamento in “parchi controllati”
Le vongole allevate in apposite strutture confinate su tutti i lati, circondate da un’apposita rete, all’interno delle quali vengono seminate con una densità di soggetti/m2. Generalmente la rete è in materiale plastico ed ha maglie di 4x8 mm. I vantaggi di questa tecnica: ambiente di vita favorevole, costo inferiore rispetto alle gabbie, protezione ottimale contro i predatori. Per contro gli svantaggi sono: presenza di installazioni fisse, necessità di frequenti ed onerose pulizie, notevole impiego di manodopera per la realizzazione del parco, impossibilità di meccanizzazione.
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Impiego di reti superficiali
Questo sistema è simile all’allevamento in parchi, ma non prevede alcuna struttura di confinamento laterale. La prima operazione del ciclo comporta la stesura della rete sul terreno, successivamente la si ricopre con uno strato di fango dove vengono seminati i molluschi con una densità di soggetti/m2. Quindi si ricopre il letto di semina con una rete uguale a quella del fondo, con una larghezza di circa 3,5 m. Vantaggi: questa tecnica è meno costosa delle precedenti, richiede meno operazioni di pulizia, più facilmente adattabile alle diverse condizioni di suolo, la raccolta può essere effettuata recuperando l’intera rete. Le tre tecniche descritte (allevamento in gabbie, in parchi confinati ed in reti di protezione) sono comunque scarsamente meccanizzabili e nonostante gli interessanti risultati economici che potrebbero fornire sono proponibili solo su scala ridotta.
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Esperienze di allevamento interamente meccanizzato in Laguna di Grado-Marano
Obiettivo: impianto pilota che adotta soluzioni originali tese a superare i limiti dei sistemi di allevamento finora descritti e perseguire un sistema di allevamento altamente meccanizzato. Progetto pilota Avannotteria: larve/anno a pieno regime, in ciclo continuo fase 1 - dalla fecondazione a 0,7 mm di taglia fase 2 - fino ad una taglia di 4 mm in strutture protette Pre-ingrasso: da 4 mm fino ad una taglia di mm in apposito bacino protetto Ingrasso: a partire da una taglia di mm fase realizzata in “pieno campo” impiego di macchine appositamente progettate e realizzate per le fasi di: semina, stesura reti di protezione, pulizia dei letti di coltivazione, raccolta.
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Macchina semovente per la preparazione dei letti di semina e per la stesura dei teli di protezione
Le vongole ad una taglia di mm vengono seminate in appositi letti di coltivazione da una macchina che provvede anche alla ricopertura dei letti con la rete di protezione. L’organo di lavoro della seminatrice è costituito da un rullo cilindrico con la superficie scavata da nicchie di dimensioni tali da contenere i molluschi da seme. Al di sopra del rullo è presente una tramoggia dalla quale vengono caricate le vongole da seminare. Infine, posteriormente, è presente una tamburo su cui è avvolta la rete che viene distesa man mano che la macchina avanza. La dimensione dei letti di coltivazione è determinata dalle dimensioni della rete e risultano pari a circa 1,5 m di larghezza per 50 m di lunghezza. La densità di semina adottata è di soggetti. La velocità di semina è di 6-7 m/min e la capacità di lavoro è di circa 0,05 ha/h. Il tempo totale per la semina di un letto di coltivazione è quindi pari a circa 10 minuti.
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Macchina semovente per la raccolta delle vongole
La raccolta viene effettuata quando le vongole hanno raggiunto una taglia di 40 mm ed un peso medio di 15 g; questo si verifica dopo circa 18 mesi, ma la durata del ciclo è estremamente influenzata dalle condizioni ambientali e dall’epoca di semina. La testata di raccolta della macchina raccoglitrice è costituita da un elemento rotante con denti in acciaio (“pick-up”) che lavora ad una profondità di cm nei terreni compatti e fino a cm nei terreni più sciolti. le vongole afferrate dai denti del pick-up vengono sollevate su una prima griglia di pulizia e quindi vengono fatte cadere su una seconda griglia di pulizia vibrante (“vibrovaglio”). Da qui le vongole vengono indirizzate in apposite cassette nella postazione di raccolta, dove un operatore è pronto a sostituire le cassette riempite.
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Testata di raccolta della macchina raccoglitrice
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Carico delle vongole raccolte su cassette nel posteriore della macchina
Sistema di trasporto delle cassette raccolte
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Risultati sperimentali della raccolta meccanizzata su letti di coltivazione in suoli di diversa struttura Larghezza di lavoro 1,40 - 1,45 m Velocità avanzamento 2,5 m/min
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Macchina per la raccolta meccanizzata in letti di coltivazione o terreno non sistemato (condizioni semi-naturali) Testata di raccolta con attrezzi tipo erpice Postazione posteriore per la preparazione delle cassette
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Lavorazioni post-raccolta
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Lavorazioni post-raccolta
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Lavorazioni post-raccolta
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Lavorazioni post-raccolta
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