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Best Practice e Accessibilità

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Presentazione sul tema: "Best Practice e Accessibilità"— Transcript della presentazione:

1 Best Practice e Accessibilità

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3 La Metafora del Volo Il volo libero, per sua natura, rappresenta, forse, l’unica modalità conosciuta dall’uomo per poter osservare, in modo naturale, il mondo in 3D

4 la prospettiva verticale
La Metafora del Volo la prospettiva verticale

5 dall’incontro e dallo scambio di due o più individui prende forma una nuova realtà, che, altro non è, che il frutto di quell’incontro e di quello scambio, la creazione di un nuovo presente. Nel nuovo presente non esiste un vincitore, né tanto meno un vinto, solo una nuova prospettiva, un nuovo modo di vedere il mondo che ci circonda

6 è quanto succede quando si staccano i piedi da terra e si vola, non esistono più solo un sotto e un sopra, ma anche un tutt’intorno. Ed è in questo tutt’intorno che si possono, e devono, ricercare le nuove ricchezze

7 BATESON – 1976 “per la natura stessa delle cose, un esploratore non può mai sapere che cosa stia esplorando finché l’esplorazione non si sia compiuta”

8 I Tipi Umani è importante evitare ogni forma di giudizio (non classificare le persone!!!), è necessario far sì che ognuno sia com’è!

9 l’idea del Diversity Management pone al centro della gestione delle risorse umane la persona, creando un ambiente, sociale ed aziendale, capace di riconoscere e valorizzare le diversità proprie delle persone

10 “politicamente corretto”
Progetto a persona le etichette del “politicamente corretto”

11 Nel campo della disabilità, non fa molta differenza se definiamo una persona sorda come un “non-udente” o un cieco come un “non-vedente”. Ma fa differenza se, per la stessa persona, scegliamo un’etichetta che non consideri il suo semplice essere di persona

12 Un’altra osservazione va fatta sul fatto che queste “etichette” vengano scelte da persone estranee alla condizione specifica. Così, non sono le persone sorde o le persone cieche a poter decidere come volersi definire. Ma è la società udente e vedente che crede che i termini “non-udente” e “non-vedente” siano più politicamente corretti

13 Andrea Canevaro sottolinea come sia importante esercitare una certa attenzione nella scelta e nella cura delle parole, non tanto come fatto estetico o formale, quanto, piuttosto, perché nelle parole stesse è già contenuto un modello operativo a cui si può fare riferimento. Utilizzare i termini deficit, disabilità e handicap in modo improprio può essere un modo per aumentare l’handicap stesso, anziché ridurlo

14 L’ “Oggetto” di “Studio”
non è la diversità in termini astratti, ma la persona, il suo “sociale”, il suo mondo, le sue relazioni, il suo contesto significativo

15 è un diverso approccio al lavoro
L’applicazione di conoscenze, abilità, strumenti e tecniche alle attività di progetto per soddisfarne i requisiti concentrano l’attenzione sulla creazione di Best Practice applicabili a progetti dove diventa elemento fondante il contributo di tutti

16 un progetto è fatto da persone, e i servizi che si vanno a realizzare sono per le persone
non può essere pensato come ad un qualcosa che vada ad eliminare le differenze ma, al contrario, dovrebbe trovare risposte adeguate a queste

17 Progetto come cambiamento

18 Progettare in un’ottica di Accessibilità è un cambiamento di rotta
Scegliere di progettare in modo Accessibile significa cambiare la nostra prospettiva, significa spogliarci da pregiudizi e stereotipi

19 Spingendo quotidianamente i nostri limiti riusciamo, a piccoli passi, a superare le paure che ci vietano il possesso della nostra esistenza Angelo D’Arrigo


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