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PubblicatoLuisella Arcuri Modificato 10 anni fa
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DI.SCOL.A. Dispersione Scolastica Addio La Professionalità Docente per garantire il successo scolastico Meeting Finale, 24-26 Settembre 2007 Aula Magna del Rettorato
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Dispersione scolastica: le varie interpretazioni del fenomeno Il termine Dispersione Scolastica dalla metà degli anni 80 si sostituisce a quello di selezione e di mortalità scolastica. Dispersione deriva etimologicamente da dispergere portando così ad evocare la dissipazione di intelligenze, di risorse, di potenzialità dei giovani
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Alcuni dati sulla dispersione AbbandoniNon ammessiAmmessi con debito RipetenzeEarly School leavers Scuole secondarie primo grado Ritiro formale : 5.069 Abbandono senza motivazione : 3.480 Scuole secondarie secondo grado Studenti non valutati : 93.747 concentrati in particolare negli Istituti Professionali (7,2% degli iscritti). Nel Mezzogiorno situazione più problematica: 8% interruzioni al sud e 9,9% nelle isole Nellanno scolastico 2004/05 il 2,7% degli studenti scrutinati delle scuole di primo grado e il 13,8% di quelle di secondo grado non ha concluso con successo lanno scolastico Il recupero di carenze formative ha riguardato il 36,3% degli studenti scrutinati. Difficoltà Apprenditive: Istituti Professionali: 41,8% Istituti Istruzione Artistica: 39,8% Istituti Tecnici: 39,4% Scuole secondarie primo grado : 2 alunni su 100. Scuole secondarie secondo grado : 7%. Maggiore incidenza al primo anno di corso (8,9%), facendosi meno rilevante nei successivi (3% al quinto anno) Quadro Europeo 2005 Percentuale dispersi: 14,9% Early School leavers Italia : 21,9% Germania : 12,1% Francia : 12,6% Regno Unito : 14% Rispetto alla media prefissata del 10%, obiettivo prefissato per il 2010, il nostro Paese ha uno scarto di undici punti %
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Progetto DI.SCOL.A. Nasce dallesigenza di rispondere allobiettivo b migliorare la qualità della formazione professionale e continua e laccesso alla stessa e alla priorità 4 del programma Leonardo promuovere la formazione continua di insegnanti e formatori ; si propone pertanto di contribuire ad introdurre elementi relativi alla Qualità della Formazione scolastica, tra i quali lelaborazione di uno studio e ricerca riguardo possibili Modelli Dinamici che contribuiscano alla definizione di strategie innovative per migliorare il successo scolastico e di soddisfare il bisogno di apprendimento di docenti e alunni.
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Il Modello Dinamico DI.SCOL.A. Aree di lavoro : Ricognizione, Progettazione, Percorsi Formativi, Valutazione.
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Ricognizione Roma TRE Docenti coinvolti: 45 per un totale di 502 a livello europeo Attori chiave esterni: 5 (ENI, INDIRE, Comune di Roma) Corsisti Master GESCOM: 27 Attivazione di comunità di pratica nella piattaforma GESCOM sul tema Fare, Saper Fare e Saper Essere nella dimensione scolastica: teoria e pratica a confronto Ricognizione delle attività esistenti (Filas, Inps, Eni, Credito Cooperativo, Comune di Roma) Ricognizione di CodP
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Progettazione Articolata secondo la Metodologia GOPP Ambiti di Intervento Socio – Organizzativo Psico – Comunicazionale Capitale Intellettuale ( Formarsi per Formare ) Scopo da perseguire per larticolazione delle attività : Riscoprire e Ritrovare nel corpus docenti-alunni la Motivazione quale leva per il conseguimento del successo.
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Le 5 Angolature per un Insegnamento Efficace (Mitzel) Profilo Professionale dellinsegnante: Come repertorio delle competenze da impiegare in rapporto alla concreta situazione educativa Impegno Professionale nella Scuola: Come contesto dazione organizzativa e collegiale che condiziona lazione educativa in classe Gestione Relazione didattico-educativa: Come cuore del Processo di Insegnamento Soddisfazione degli Allievi: Come rispondenza alle aspettative dei destinatari della azione formativa Risultati di Apprendimento: Come esiti indiretti dellazione formativa in base a cui verificarne lefficacia
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I fattori chiave emersi ………. Riscoprire il ruolo guida centrale del docente; Motivazione ad apprendere dei discenti come autorealizzazione della propria crescita; Consolidare il Tesoro delle Relazioni; Logica e lavoro di gruppo. Filosofia dellapprendimento organizzativo; Capacità dei discenti al raggiungimento degli obiettivi e al rinforzo del successo conseguito; Carica motivazionale al lavoro; Sensibilizzazione al quadro delle conoscenze; Gioco di Ruoli nella virtualità degli Ambienti; Nuove forme di lavoro in rete: le CodP.
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