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TERZIARIO FUTURO 2001 - 2003 TERZIARIO FUTURO 2001 - 2003 I 9 esperti Francesco Cesarini Professore di Economia delle aziende di credito e di tecnica bancaria.

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1 TERZIARIO FUTURO 2001 - 2003 TERZIARIO FUTURO 2001 - 2003 I 9 esperti Francesco Cesarini Professore di Economia delle aziende di credito e di tecnica bancaria allUniversità Cattolica di Milano. Mario Collevecchio Dirigente generale dello Stato. Paolo Glisenti Consulente della BNL nellarea comunicazione. Bruno Lamborghini Presidente di Olivetti Lexicon e amministratore di Olivetti Spa e di Tecnost Spa. Federica Olivares Fondatrice della Casa editrice Edizioni Olivares. Luca Pellegrini Professore di Economia e gestione delle imprese commerciali allUniversità Federico II di Napoli. Marina Salamon Imprenditrice e fondatrice di Altana Spa. Severino Salvemini Professore di Organizzazione del lavoro allUniversità Bocconi di Milano. Carlo Secchi Rettore dellUniversità Bocconi di Milano e professore di Politica economica europea.

2 TERZIARIO FUTURO 2001 - 2003 TERZIARIO FUTURO 2001 - 2003 LA NUOVA STRUTTURA DEL TERZIARIO Più piccoli operatori, ma prevarrà la concentrazione nei global competitor. Mass customization: a causa delle tecnologie, impossibile essere troppo piccoli. Piccole imprese: o assorbimento, o cooperazione. Abbandonare lindividualismo tipico dellimprenditore italiano, in favore di un modello emergente: il distretto terziario. Cresceranno i comparti legati alle telecomunicazioni, al turismo e al tempo libero; piccolo commercio in difficoltà difficoltà. Terziario italiano, uninternazionalizzazione passiva: banche, trasporti, comunicazione e grande distribuzione. Euro: si confronteranno prezzi, qualità, velocità informativa, forme di distribuzione, valorizzazione della telematica.

3 TERZIARIO FUTURO 2001 - 2003 TERZIARIO FUTURO 2001 - 2003 TERZIARIO E TECNOLOGIA – ECONOMIA MISTA Trading on line: lofferta creerà la sua domanda. Rete: strumento di marketing. Nel triennio, più qualità che quantità. Nuovi rapporti con clienti, venditori e fornitori, basati sullaccesso diretto al sistema informativo aziendale. Effetti delle tecnologie : riorganizzazione, differenziazione dellofferta, nuovi business, nuovi prodotti finanziari, nuovi lavori E-commerce nel B2B, con effetti su costi, logistica, magazzino. B2C: i navigatori acquistano di più, ma restano troppo pochi. Più liberismo nellazione di Governo,senza smantellare il welfare. Forte pressione europea per: la liberalizzazione, il contenimento della spesa e gli investimenti. Forti benefici per il terziario dalla riforma del sistema pubblico: riduzione fiscale, privatizzazione attività di servizio e previdenza integrativa. Comparti privatizzati: poste, trasporti, risparmio, sanità, ambiente. Privati e terzo settore nellerogazione di servizi sociali. Creazione di società miste. Autonomie locali e imprese: migliore integrazione

4 TERZIARIO FUTURO 2001 - 2003 TERZIARIO FUTURO 2001 - 2003 LE NORMATIVE E LE AZIONI REGOLATIVE Armonizzazione europea, deregolazione e libera circolazione delle imprese. Punti chiave: governance, tutela del consumo, garanzia delle regole. Legislazione europea + federalismo: meno controlli burocratici ma più livelli di regolamentazione. Italia: poca capacità di recepire, proseguono le multe. Regioni: più peso delle Province e dei Comuni (ma grazie a società miste di servizi). Prosegue la liberalizzazione del commercio: più occupazione, più occasioni per i giovani, il commercio tradizionale non soccomberà; ma lItalia resterà il Paese delle buone uscite. Authority europee: più incisive di quelle nazionali. Ma lAntitrust nazionale avrà un ruolo decisivo, anche stimolata dalle associazioni di consumo. Authority settoriali: non aumenteranno (i politici non cederanno altro potere). Associazioni di consumo: +funzionanti, +influenti, +organizzate.

5 TERZIARIO FUTURO 2001 - 2003 TERZIARIO FUTURO 2001 - 2003 RIDISEGNO ORGANIZZATIVO E R.U. Ridisegno comunicazione interna: enorme flusso di informazioni, condivisione, flessibilità di orario e di spazio, meno riunioni, patrimonializzazione aziendale dei saperi personali. Si lavora per processi, non più per funzioni. Si esternalizzano i processi secondari, si fa upgrading su quelli di alta qualità. Più intermediazione: diventa orchestrazione di sottosistemi specializzati, richiede più investimenti in capitale umano. Marketing one to one; con le tecnologie, personalizzazione di massa. Ma ai consumatori darà un crescente fastidio. Meno disoccupazione, il terziario continua ad assorbire lavoratori: telefonia, Internet, servizi alle imprese, entertainment, specialisti finanza. Imprese: meno vincoli e contributi. Più lavoro atipico – più skill shortage Centralità degli incentivi: per prestazioni più complesse e per fidelizzazione (meno tempo in azienda, minori garanzie, più mobilità delle fasce alte). Incentivi: formazione, lavoro in team, stock option.

6 TERZIARIO FUTURO 2001 - 2003 TERZIARIO FUTURO 2001 - 2003 STRUTTURA SOCIALE – PAURE E OTTIMISMI Crescita quantitativa del terziario grazie ad anziani e immigrati. La scarsa mobilità interna ed emigrazione di giovani cervelli. La polarizzazione giovani-anziani si tradurrà in un isolamento culturale della terza età. Più disuguaglianza sociale e ritorno del conflitto di classe. Innovatori: chi competerà e imprenditori con buone idee, anche senza soldi. Diffidenti verso linnovazione: fasce deboli + politici, sindacalisti, professori universitari. Paure: (individuali) incertezza del futuro, velocità del cambiamento, insicurezza nelle proprie competenze, perdita del lavoro; (collettive) immigrati, di ordine pubblico e sicurezza. Problemi: (vecchi) vivibilità in città, disoccupazione, previdenza, criminalità; (nuovi) mancanza di progettualità futura, indifferenza verso il senso civico. I conflitti latenti produrranno disaffezione politica; lotta alle corporazioni più forti Ottimismi: upgrading sociale anche per chi è fuori dai clan, maggiore opportunità di scelta nel consumo, larte italiana del sapersela cavare

7 TERZIARIO FUTURO 2001 - 2003 TERZIARIO FUTURO 2001 - 2003 CULTURA -VALORI - BISOGNI E CONSUMO Entertainment, emozioni e esperienze: i bisogni civili centrali Innovazione culturale in isole; centralità delle tradizioni Omogeneizzazione culturale: le vittime e i vincenti; le culture alternative come fenomeni délite Upgrading culturale europeo; diffusione dellaccountability I valori: -Stato, +cittadini; individualismo; sicurezza personale ed economica; solidarietà; diffidenza verso partiti e istituzioni Complessità sociale: regole chiare e condanna opportunismo Consumo: selettivo e informato, condiviso in famiglia; cobuying; le diverse domande di giovani e anziani. Italiani: attenzione a prezzi e qualità, beni apparenti; i giovani: musica, video, Internet, trasporti. In crescita: i beni ad alto valore aggiunto, industriali personalizzati; i servizi di trasporto, sanitari e di cura, privati di ristorazione e pulizia, turismo, fitness. Statici o in declino: abbigliamento, cultura, alimentazione, nuove abitazioni, formazione.


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