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PubblicatoBaldo Fortunato Modificato 8 anni fa
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LA LEGGE LA TORRE La legge La Torre introduce misure di vasta e penetrante efficacia da costituire un’autentica svolta nella lotta alle varie organizzazioni criminali e si basa su tre capisaldi: la creazione e la definizione del reato di appartenenza ad una associazione di tipo mafioso; l’introduzione delle misure di carattere patrimoniale e amministrativo, riconoscendo il carattere economico che le è proprio; la protrazione per dieci anni dei controlli fiscali e finanziari sui soggetti già individuati e colpiti. E’ la prima legge a doc sul problema mafia e segna l’abbandono da parte dello stato della politico dello struzzo, iniziando ad affrontare seriamente il problema.
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1982 3 Settembre - Palermo. Strage di via Carini. Uccisi Carlo Alberto Dalla Chiesa, prefetto di Palermo, sua moglie Emanuela Setti Carraro e l’autista Domenico Russo. 12 Settembre- Approvata la legge Pio La Torre, la I legge antimafia. 4 Novembre – Palermo. Ucciso in un bar Calogero Zucchetto, agente della sezione investigativa della polizia.
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CARLO ALBERTO DALLA CHIESA
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1983 25 Gennaio - Trapani. Omicidio di Giacomo Ciaccio Montalto, sostituto procuratore. 13 Giugno - Monreale (Palermo). Assassinato il capitano dei carabinieri Mario D'Aleo, comandante della locale compagnia. Con lui cadono l’appuntato Bonmarito e il carabiniere Marici. D’Aleo aveva preso il posto del cap. Basile. 29 Luglio - Palermo. Strage di via Pipitone Federico. Un'autobomba uccide il capo dell’ufficio istruzione del tribunale Rocco Chinnici, due agenti di scorta ed il portiere dello stabile dove il magistrato abitava. 24 Ottobre – San Paolo (Brasile). Arresto di Tommaso Buscetta.
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1984 5 Gennaio- Catania. Assassinato Giuseppe Fava, giornalista e scrittore.
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2 Aprile - Trapani. Sfugge ad un attentato con autobomba il sostituto procuratore Carlo Palermo. Muoiono la signora Barbara Asta e i suoi due gemellini. 28 Luglio - Porticello (Palermo). Assassinato il commissario Giuseppe Montana, dirigente della squadra catturandi.. 6 Agosto - Palermo. Omicidio del commissario Antonio Cassarà, vicedirigente della squadra mobile e dell’agente Nino Antiochia.
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1986 10 febbraio – Palermo. Comincia il primo maxi-processo a Cosa nostra: alla sbarra 474 imputati 8000 le pagine dell’istanza di rinvio a giudizio 1 milione le carte del processo
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1987 16 dicembre – Palermo. Sentenza di primo grado del maxi- processo: comminati 20 dei 28 ergastoli chiesti dall’accusa.
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1988 12 Gennaio - Palermo. Cade in un agguato Giuseppe Insalaco, ex sindaco della città. 14 Gennaio – Palermo. Assassinato Natale Mondo, l’agente di polizia sopravvissuto all’agguato in cui avevano perso la vita Cassarà e Antiochia. 14 settembre - Trapani. Assassinato Alberto Giacomelli, ex presidente di sezione del locale tribunale. 25 settembre - Lungo la strada che porta da Canicattì a Palermo vengono assassinati il presidente di Corte d'Appello di Palermo Antonio Saetta e un suo figlio handicappato. 26 settembre - Trapani. Omicidio di Mauro Rostagno, giornalista, dirigente della comunità Saman per il recupero dei tossicodipendenti.
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1989 20 giugno – Palermo. Sulla scogliera dell’Addaura viene trovato un ordigno destinato a Giovanni Falcone, la cui villa delle vacanze si trova poco distante. E’ questo un episodio destinato a restare circondato dal mistero.
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1990 15 marzo – Palermo. Scompare il collaboratore del SISDE Emanuele Piazza. 21 settembre - Lungo la strada Canicattì-Agrigento viene assassinato Rosario Livatino, giudice del tribunale di Agrigento. Soprannominato il “giudice bambino” per la sua giovane età e per il suo aspetto giovanile viene ucciso mentre si recava in tribunale per firmare l’atto di confisca dei beni alla mafia in base alla legge La torre.
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1991 9 agosto - Cade in un agguato Antonino Scopelliti, sostituto procuratore in Cassazione. Da lì a poco avrebbe dovuto sostenere l'accusa nel primo maxi- processo a Cosa nostra. 29 agosto - Assassinato Libero Grassi, imprenditore, impegnato in un’iniziativa contro il racket delle estorsioni. 2o ottobre – Viene istituita la DNA (Direzione Nazionale Antimafia). 20 novembre – Istituita nelle procura maggiormente esposte al pericolo della mafia la DDA (Direzione Distrettuale Antimafia).
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1992 30 gennaio – La Cassazione conferma il “teorema Buscetta” sull’unicità di Cosa Nostra. 4 aprile – Assassinio del maresciallo dei carabinieri Giuliano Guazzelli. 23 maggio - Palermo. Strage di Capaci. Una carica di esplosivo uccide Giovanni Falcone, già magistrato a Palermo, sua moglie Francesca Morvillo, anche lei magistrato e tre uomini della scorta, i poliziotti Antonio Montinari, Rocco Di Cillo e Vito Schifani.
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1992 (I) 19 luglio - Palermo. Strage di via D'Amelio. Un'autobomba uccide Paolo Borsellino, procuratore aggiunto e cinque uomini della sua scorta, i poliziotti Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Agostino Catalano, Walter Cusina e Claudio Traina. 21 luglio – Catania. Agguato mortale per l’ispettore di polizia Giovanni Lizzio.
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Scorta di Paolo Borsellino
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UOMINI CHE CON IL LORO SACRIFICIO CAMBIARONO IL CORSO DELLA STORIA
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CARLO ALBERTO DELLA CHIESA MATTARELLA BORSELLINO ROCCOCHINNICCI
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LA STAGIONE DEI MAXIPROCESSI Dopo la strage di via Carini (3 settembre 1982) in cui Carlo Alberto Della Chiesa (prefetto del capoluogo siciliano),Emanuela Setti Carraro(moglie del prefetto),Domenico Russo(agente di polizia)furono uccisi dalla Mafia,lo stato italiano prese le misure adeguate:fare votare leggi per accedere ai conti bancari dell’ Onorata società. Le efferatezze commesse durante la guerra di mafia di quegli anni spinsero anche alcuni mafiosi a consegnarsi allo stato(legge sui pentiti). Fra questi c’era anche il Boss Tommaso Buscetta, che nel 1984 incontrò per la prima volta Giovanni Falcone. Buscetta scelse di fidarsi di quel magistrato e comincio a parlare: sulle sue rilevazioni Falcone,Paolo Borsellino e il suo team (il famoso Pool antimafia ideato da Rocco Chinnici) istituirono conto Cosa Nostra i Maxiprocessi di Palermo.
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VENNE QUINDI ESERCITATO UN MAGGIORE CONTROLLO SUL RICICLAGGIO DEL DENARO E SI PROCEDETTE AL RAFFORZAMENTO DEGLI APPARATI REPRESSIVI: NACQUE NEL 1982 L’ALTO COMMISSARIATO PER LA LOTTA ALLA MAFIA E NEL 1983 VENNE ISTITUITA UNA NUOVA COMMISSIONE PARLAMENTARE ANTIMAFIA, TUTTORA IN FUNZIONE. TUTTE QUESTE MISURE CULMINARONO NEL 1986 NEL PRIMO “MAXIPROCESSO” ISTRUITO DA GIOVANNI FALCONE.
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UOMINI CHE CON IL LORO SACRIFICIO CAMBIARONO IL CORSO DELLA STORIA
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I MAXI PROCESSI Con oltre 1 400 imputati il maxiprocesso era iniziato il 10 febbraio 1986 e si era concluso in primo grado il 16 dicembre 1987 con 342 condanne,2665 anni di carcere e 19 ergastoli( tra cui Luciano Liggio,Bernardo Provenzano,e Salvatore Riina). Il 30 luglio 1991 la sentenza d’appello ridimensionò le condanne,ma la Cassazione il 30 gennaio 1992 riconfermò tutte le condanne del primo grado che divennero realtà giudiziarie.
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1993 14 maggio – Roma. Un’autobomba esplode in via Fauro al passaggio dell’auto con a bordo il conduttore televisivo Maurizio Costanzo – a suo tempo iscritto dichiarato alla loggia P2 di Licio Gelli - e la moglie Maria De Filippi. 27 maggio – Firenze. Un’autobomba esplode in via dei Georgofili, sotto una torre che ospita riunioni massoniche: cinque morti. 27 luglio – Milano. Un’autobomba parcheggiata in via Palestro, a due passi dalla villa Reale – sede della prima massoneria italiana dell’Unità d’Italia – provoca cinque morti: quattro vigili urbani accorsi sul posto e un extracomunitario che dormiva su una panchina. 27 luglio – Roma. Un’autobomba esplode nel piazzale antistante il vicariato, dietro la basilica di San Giovanni in Laterano, sede dell’Opus Dei, la cosiddetta “massoneria bianca”. Poco dopo un’altra autobomba esplode davanti alla chiesa del Velabro, a due passi dal collegio polacco. 15 settembre – Assassinato don Pino Puglisi. Dicembre – Catania. A seguito delle “dichiarazioni” dei “pentiti” Samperi e Avola scatta l’”operazione Orsa Maggiore” con circa 180 ordini di cattura.
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DON PINO PUGLISI
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1996 27 gennaio – Palermo. Salvatore Profeta, Giuseppe Orofino e Pietro Scotto vengono condannati all’ergastolo (in primo grado) per la strage di via D’Amelio. 18 anni al “pentito” Scarantino.
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1998 12 aprile – Palermo. Per gli omicidi Montana, Cassarà e Antiochia (1985) vengono condannati all’ergastolo, tra gli altri, Riina, Provenzano, Michele Greco “il papa” e Bernardo Brusca. 14 aprile – Partinico (Palermo). Cattura del boss Vito Vitale. 12 giugno – Caltanissetta. La Corte d'Assise condanna all'ergastolo Salvatore Riina e Mariano per l’assassinio del giudice Ciaccio Montalto, avvenuto a Valderice (Trapani) il 25 gennaio 1983.
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1999 5 ottobre – Palermo. Il boss Giuseppe Graviano viene condannato all'ergastolo per l'uccisione di Padre Pino Puglisi, il parroco del quartiere Brancaccio, assassinato il 15 settembre del 1993. Con la stessa sentenza, la Corte di assise di Palermo assolve il fratello Filippo, condannato a 10 anni per associazione mafiosa ed infligge 16 anni di carcere a Salvatore Grigoli, killer “pentito” del sacerdote. 9 dicembre – Caltanissetta. Diciassette ergastoli e pene per complessivi 175 anni di carcere vengono inflitti dalla Corte d'assise di Caltanissetta ai mandanti della strage di via D'Amelio.
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2000 21 gennaio – Firenze. 21 gennaio – Firenze. Ergastolo per Salvatore Riina e Giuseppe Graviano e condanne rispettivamente a sette anni e sei mesi e ad un anno e mezzo a Giuseppe Monticciolo e Alfredo Bizzoni: è la sentenza del processo stralcio per le stragi di mafia del '93 a Firenze, Roma e Milano, che provocarono 10 morti, 95 feriti e danni miliardari al patrimonio artistico nazionale. 31 marzo – Palermo. La Corte di assise di Appello, presieduta da Francesco Ingargiola condanna all'ergastolo 15 mafiosi accusati di essere mandanti o esecutori delle uccisioni del commissario Beppe Montana, assassinato il 28 luglio '85 e del vicequestore Ninni Cassara', assassinato il 6 agosto '85 assieme all'agente Roberto Antiochia. All'ergastolo vengono condannati Giuseppe Lucchese, Nino Madonia, Pippo Calò, Vincenzo Galatolo, Domenico Ganci, Raffaele Ganci, Salvatore Buscemi, Nene' Geraci, Salvatore Montalto, Giuseppe Farinella, Giovanni Motisi, Salvatore Biondo detto “il lungo” e Salvatore Biondo detto “il corto”, Salvatore Biondino, Nicola Di Trapani. 4 aprile – Muore negli Stati Uniti Tommaso Buscetta, uno dei primi “pentiti” di mafia. 4 aprile –Caltanissetta. La Corte di Assise condanna all'ergastolo 15 boss mafiosi accusati di aver ordinato o eseguito la strage di via Pipitone Federico, a Palermo il 23 luglio 1983, in cui furono uccisi il consigliere istruttore Rocco Chinnici, due carabinieri di scorta ed il portiere dello stabile, dove abitava il magistrato. Tra i condannati Antonino Madonia, Salvatore Riina, Bernardo Provenzano, Bernardo Brusca, Francesco Madonia e Giuseppe Calo'.
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2002 In questo anno vi sono state 83 misure di prevenzione personali e patrimoniali, l’arresto di 483 soggetti e di 4 latitanti e sequestri di beni pari a 72.772.000 Euro. Si è cercato di rafforzare le condizioni di sicurezza e legalità, con azioni rivolte al monitoraggio di possibili infiltrazioni nel settore degli apparati pubblici in vista degli appalti finanziari per le grandi Opere.. Nell’ottobre vi è stato l’arresto di Antonino Giuffrè, braccio destro del boss Provenzano; con le sue rivelazioni immediate si ha l’arresto di numerosi mafiosi.
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LA MAFIA E IL PIL ITALIANO Il PIL può essere misurato in 2 modi: aggregando il reddito di persone e imprese oppure aggregando il valore aggiunto creato da ogni attività economica. Il rapporto della Confesercenti stima invece il fatturato della Mafia, e ne valuta il peso sul reddito nazionale. IL FATTURATO INFATTI È BEN DIVERSO DAL VALORE AGGIUNTO!!! Per quanto riguarda la Mafia dovrebbe rappresentare lo 0% dell’economia nazionale; mentre aspettiamo che l’Italia si liberi da questo cancro per lo meno CONSOLIDIAMOCI SAPENDO CHE LA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA NON RAPPRESENTA QUASI IL 10% DELL’ECONOMIA NAZIONALE.
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MAFIA FORZA OCCULTA DELL’ECONOMIA ITALIANA I dati diffusi dal Rapporto della Confesercenti disegnano un quadro assolutamente preoccupante della situazione. Infatti secondo la Confesercenti, la mafia fatturerebbe ben 90 miliardi all’anno che rappresentano il 6% circa del PIL nazionale.
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Per non dimenticare…..
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… LE VITTIME DELLA MAFIA Intanto, si era scatenata la violenta offensiva mafiosa contro rappresentanti del governo statale e locale, investigatori e agenti delle forze dell'ordine, giudici, uomini politici e sindacalisti, comuni cittadini: nel corso degli anni Ottanta e nei primi anni Novanta furono uccisi, tra gli altri, il deputato democristiano Piersanti Mattarella, il deputato comunista Pio La Torre, il prefetto di Palermo Carlo Alberto Dalla Chiesa, il giudice Rocco Chinnici, il giornalista Giuseppe Fava, il giudice Rosario Livatino; infine, con l’omicidio di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino (1992), i due giudici che con più successo avevano combattuto il fenomeno mafioso, la sfida delle cosche raggiunse il suo apice.
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CARLO ALBERTO DELLA CHIESA MATTARELLA BORSELLINO ROCCOCHINNICCI
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CARLO ALBERTO DALLA CHIESA
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DON PINO PUGLISI
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LA MAFIA E’ UN’ASSOCIAZIONE CRIMINALE VOLTA AL CONSEGUIMENTO DEL POTERE ECONOMICO E POLITICO ATTRAVERSO L’USO DELLA VIOLENZA. NON OPERA AL DI FUORI DELLO STATO MA DAL SUO INTERNO, TRAMITE LEGAMI CON LA VITA POLITICA SIA A LIVELLO LOCALE CHE NAZIONALE.
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Manifestazione contro la mafia, Reggio Calabria A partire dagli anni Novanta, soprattutto dopo gli attentati ai magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, sono divenute sempre più frequenti le manifestazioni pubbliche contro la mafia, soprattutto in regioni, come la Calabria, dove il fenomeno è più capillarmente diffuso e radicato nel territorio.
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REALIZZATO DA: Grossi Eleonora Cerroni Cristian Sari Cristina Di Razza Daniele Germani Daniele In collaborazione con la professoressa: Adriana Granatieri
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