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PubblicatoGiovanna Eva Gigli Modificato 8 anni fa
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Obiettivo della ricerca Dimostrare il passaggio di Monti da uno stile comunicativo istituzionale, ad uno stile comunicativo prettamente politico L’ipotesi di partenza è che da un linguaggio amministrativo, divulgativo, incentrato sul fare e sul fatto, sulle riforme, sulle proiezioni di queste, una politica di comunicazione appunto, si passa all’utilizzo di uno stile comunicativo prettamente politico, degno di quella che è una vera e propria campagna elettorale, divulgativo, propagandistico, alla ricerca di consenso e proiettato al futuro.
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Tipo di fonte usata per la ricerca La ricerca si è basata sull’analisi di articoli di alcune delle principali testate giornalistiche, selezionate in base all’orientamento politico. La Repubblica selezionata in quanto rappresentativa di un orientamento definibile di centro sinistra; il Corriere della sera, rappresentativo di una visione centrista; il Giornale per il centro destra.
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Periodo di riferimento Sono stati presi in considerazione due periodi di riferimento nel quale prendere gli articoli da analizzare Il primo va dal 16 Novembre 2011, data di insediamento del governo tecnico, al 5 Gennaio 2012. Un periodo ulteriormente suddiviso in una fase di insediamento ed una di prime riforme. Il secondo periodo, invece, va dal giorno precedente la candidatura ufficiale di Monti, il 28 Dicembre 2012, fino al 15 Febbraio 2013, periodo anch’esso ulteriormente suddiviso in una fase di candidatura e una di campagna elettorale vera e propria.
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Corpus analitico Sono stati selezionati, 150 articoli per la prima fase (75 per la sotto-fase di insediamento e 75 per quella di prime riforme) 150 articoli per la seconda fase (75 per la sotto-fase di candidatura e 75 per quella di campagna elettorale) Ogni articolo scelto presenta caratteristiche precise: il fare riferimento esplicito a Monti; l’essere esposti sotto forma di dichiarazioni dello stesso Presidente; almeno tre tag Gli articoli sono stati inseriti in una matrice dati casi*variabili, su ciascuno di questi sono state rilevate le seguenti variabili: indicazione della testata, data di pubblicazione, fase di riferimento, sotto-fase di riferimento orientamento politico della testata, tag presenti, macro argomentazione di riferimento, titolo dell’articolo e testo estrapolato.
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Sistema di tag I tag sono sistemi di categorie creati, per la ricerca, sulla base di conoscenze pregresse rispetto alle tematiche trattate nelle differenti dichiarazioni di Monti in fase pre e post candidatura. I tag definiti sono stati circa 30 ed ulteriormente suddivisi in due macro sezioni. La prima concerne i tag inerenti questioni di Policy (tra questi: tasse, lavoro, sicurezza, giustizia, ambiente, economia, finanza, decreto, pensioni, istruzione, immigrazione, riforme, manovra, debito pubblico, spread) la seconda, i tag inerenti questioni di Politics (tra questi spiccano i tag relativi ai competitors politici quali Berlusconi, Bersani, Grillo, Ingroia, Alfano, Giannino, Casini, Maroni, quindi relativi partiti – PDL, PD, UDC, Lega – nonché forme di coalizione nazionale e di legame internazionale con tag relativi, ad esempio, ad Europa, sue nazioni ed esponenti politici quali Merkel e Sarkozy).
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Risultati preliminari La tabella evidenzia gli andamenti nelle scelte di comunicazione optate dalle diverse testate, e come quest’ultimi variano nel passaggio dalla fase pre a quella post candidatura.
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Da una politica di comunicazione a una comunicazione politica Attraverso l’analisi delle corrispondenze multiple e la cluster analys sul corpus analitico è stato possibile far emergere lo spazio fattoriale sulla quale si sono distribuiti i tipi di comunicazione usati da Monti Il primo asse fattoriale è essenzialmente basato sulla divisione in fasi temporali degli articoli presi in considerazione (pre e post). Il secondo asse fattoriale è fondato sulla differenziazione tra l’argomentazione prevalente all’interno degli articoli analizzati (policy/politics) Sono emersi 4 tipi di comunicazione, ognuno caratterizzante una diversa fase e sotto- fase dell’esperienza politica di Monti. Nella fase pre e più precisamente nella sotto-fase insediamento il premier ha usato uno stile definito come politica di comunicazione, nell’altra sotto-fase invece, quella delle prime riforme ha usato uno stile tipico della comunicazione della politica. Lo stile di entrambi le sottofasi ha sostanziato il semipiano della comunicazione istituzionale. Nella fase post e più precisamente nella sotto-fase candidatura è emerso l’uso di uno stile definito come di comunicazione politica pura, nell’altra sotto-fase invece, quella della campagna elettorale è emerso uno stile di comunicazione propagandistica. Lo stile di entrambi le sottofasi ha sostanziato il semipiano delle comunicazione politica.
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Da una politica di comunicazione a una comunicazione politica
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Per poter analizzare al meglio i tipi di comunicazione evidenziati dalla cluster è stata effettuata un’analisi delle corrispondenze lessicali attraverso cui è emerso il linguaggio caratterizzante i diversi tipi di comunicazione. Nella fase di insediamento emerge una politica di comunicazione strettamente connessa alla ridefinizione dello scenario politico e delle necessità da questo emerse. Tematiche ricorrenti legate a: governance nazionale con pensioni, ici, la patrimoniale; parlamento, camera e deputati; rapporti e questioni di risonanza internazionale con la presenza della Merkel e dell’euro. Nella fase delle prime riforme da una comunicazione legata al dover fare, si passa ad una comunicazione legata al fare ed al fatto, incentrata su tematiche inerenti riforme, manovra, sociale, famiglie, lavoro, sicurezza, crisi, operato e proposte dei differenti ministri (ad esempio Fornero, Camusso, Calderoli), tagli, crescita, leggi.
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Da una politica di comunicazione a una comunicazione politica Nella fase di candidatura, emerge un linguaggio indirizzato al futuro: si parla di riduzioni del carico fiscale, di gestione del rischio, e vengono introdotte questioni relative ad elezioni, coalizioni, lista presentata, senza perdere di vista le vicende istituzionali, come la questione Monte dei Paschi di Siena o delle dimissioni del Papa. Nell’ultima fase, quella della campagna elettorale, la comunicazione Politica del Premier si arricchisce del dettaglio propagandistico e si concentra sull’argomentazione prevalente incentrata su questioni di politics. Emergono i contrasti con gli altri leader e i loro partiti di riferimento ma soprattutto si riprendono i temi caldi relativi al periodo delle prime riforme, trasponendoli sotto forma di critica a quanto fatto, profilando possibili contro-riforme Nell’ultima fase avviene quella che è definibile come professionalizzazione della tecno-politocrazia
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Da una politica di comunicazione a una comunicazione politica
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Analisi del semi-piano della comunicazione istituzionale (fase pre) La ACL sviluppata sul corpus porta ad scissione dello spazio fattoriale fondata sull’incrocio di un fattore che esprime l’opposizione tra argomenti relativi a questioni di politics e argomenti relativi a questioni di policy con un fattore fondato sulla differenza nell’orientamento politico delle testate individuate. Tra le caratteristiche del linguaggio emerse in quest’analisi: 1) le riforme sociali e le riforme economiche, benché appartenenti entrambe all’ambito della comunicazione istituzionale, vengono trattate con registri del tutto differenti 2) Una comunicazione su questioni di politics esiste anche nella fase pre e caratterizza una dimensione specifica della comunicazione, ovvero quella divulgativa dell’agire
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Analisi del semi-piano della comunicazione istituzionale (fase pre)
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Analisi del semi-piano della comunicazione politica (fase post) Anche nell’analisi della fase post emerge uno spazio fattoriale fondato sull’incrocio di un fattore che esprime l’opposizione tra argomenti relativi a questioni di politics e argomenti relativi a questioni di policy con un fattore fondato sulla differenza nell’orientamento politico delle testate individuate. Le forme grafiche (parole) si dispongono nello spazio in modo sostanzialmente diverso dalla fase pre creando raggruppamenti che tendono ad esprimere tipi di comunicazione estremamente differenti da quelli già distinti. La fase oggetto d’analisi è caratterizzata da una comunicazione politica (quasi totalità delle argomentazioni sono centrate su questioni di politics) che assume forme cangianti in base al tipo di finalità del discorso preso in considerazione. I competitors politici, da un ruolo marginale nella fase pre assumono una rilevanza strategica nella fase post. In questa fase avviene una commistione tra i registri comunicativi propri della comunicazione politica e quelli relativi ad un tipo di comunicazione tecnocratico. La somma di queste componenti risulta in una comunicazione politica distinguibile in quanto propria di una nuova ed emergente tecnopolitocrazia
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Analisi del semi-piano della comunicazione politica (fase post)
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