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PubblicatoDomenica Fontana Modificato 8 anni fa
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LA MONETAZIONE DELL’IMPERO dai Severi alla fine dell’Impero
U. Iaculli Università degli Studi di Roma ‘Sapienza’ Cattedra di Numismatica Antica AA ( ) Prof.ssa Patrizia Calabria Dr. Ric. Francesco di Jorio Dr. Ric. Ughetta Iaculli
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Monetazione dei Severi
Macrino Pertinace Settiimio Severo Caracalla Geta Elagabalo Alessandro Severo Didio Giuliano Pescennio Nigro Clodio Albino
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Aspiranti al trono durante le guerre civili (193-197)
20 mm, 7.25 g aureo zecca di Roma 193 d.C. D/ IMP CAES P HELV PERTIN AVG, testa di Pertinace laureata verso destra R/PROVID - DEOR COS II, la Providentia in piedi verso sinistra, alza la mano destra verso una stella. RIC Pertinax, IV 11a; BMCRE 11 7.22 gr, zecca di Roma Aureo 194d.C. D CLOD SEPT AL-BIN CAES, testa di Clodio Albino verso destra; R/SAECVLO FRVGIFERO COS II, il Saeculum Frugiferum con corona radiata, in piedi verso sinistra, tiene un caduceo ed una spiga di grano nella mano destra tesa ed un forcone appoggiato sulla spalla sinistra. RIC Clodius Albinus, IV 9b; BMCRE pg. 38;
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Settimio Severo (193-211) L'esercito
Severo Augusto e Clodio Albino Cesare ( ) 3.02 gr; denario 193 d.C. D/IMP CAE L SEP SE-V PERT AVG, testa laureata di Settimio Severo verso destra;R/LEG I ITAL, TR P COS in esergo, aquila legionaria tra due stendardi. RIC, IV 3; BMCRE pg. 2 Aureo di 7,18 grammi Roma D/ SEVERUS PIUS AUG, testa laureata a destra. R/ ROMA AETERNA, Roma seduta con “palladium” e scettro. R.I.C. 291.
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Settimio Severo ( ) “autoadozione” , legittimazione e continuità dinastica 7,29 g Aureo Roma 201 d.C. D/ SEVERVS AVG PART MAX, testa laureata a d. R/ AETERNIT IMPERI, busti affrontati di Caracalla, laureato, e Geta a testa nuda RIC 155c 7,28 grammi Aureo Roma 202. D/ SEVER P AUG P M TR P X COS III, busto laureato di Settimio. R/ FELICITAS SAECULI, famiglia imperiale al completo: Julia Domna al centro con Caracalla a sinistra e Geta a destraR.I.C. 181c.
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Campagne militari contro i Parti (195-198)
2.85 gr; denario 197, seconda campagna partica D/L SEPT SEV PERT AVG IMP VIII, testa laureata a destra, in uniforme militare (Paludamentum); R/Profectio AUG, Settimio Severo a cavallo che parte per il fronte orientale con una lancia in mano. RIC Septimius Severus, IVa, 494; BMC 466; Cohen 580. 7.11 gr;aureo , seconda campagna partica D/L SEPT SEV AVG IMP XI PART MAX, testa laureata a destra, in uniforme militare (Paludamentum); R/VICToria PARTHICAE, la Vittoria che avanza verso sinistra e tiene nelle mani una corona ed un trofeo, ai suoi piedi un prigioniero seduto (la Partia).RIC Septimius Severus, IVa, 142b
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Campagne militari in Britannia (208-211)
19 mm, 3.53 gr;denario 210/211, seconda e terza campagna in Britannia D/SEVERUS PIUS AVG BRIT, testa laureata a destra; R/VICTORI AE B RIT, la Vittoria seduta sopra degli scudi, tiene in mano uno scudo ed un ramo di palma. RIC Septimius Severus, IVa, 335; RSC 731.
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Caracalla ( ) e Geta (211) Caracalla, Geta e la concordia Augustorum 19 mm, 7.39 gr aureo zecca di Roma 202 D/M AVRELIVS ANTON AVG, testa di Caracalla laureata, busto con drappeggio e corazza verso destra; R/P SEPT GETA CAES PONT, testa nuda di Geta, busto con drappeggio e corazza verso destra.RIC IV 17 19 mm, 7.41 g aureo zecca di Roma 209/210 D/IMP CAES P SEPT GETA PIVS AVG, testa laureata verso destra di Geta, busto con egida; R/CONCORDIAE AVGG(ustorum), Caracalla e Geta in piedi, uno di fronte all'altro, ognuno in tenuta militare che tengono una lancia nella mano sinistra, e si stringono le mani. RIC Geta, IV 73b; BMCRE p. 360 note.
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Caracalla Caracalla e le opere pubbliche
Guerre lungo il limes danubiano ( ) e lungo il limes orientale (fine ) Æ gr, Sesterzio 213 D/ M AVREL ANTONINVS PIVS AVG BRIT, testa laureata verso destra di Caracalla, busto con drappeggio e corazza; R/P M TR P XVI IMP II COS IIII P P, S C in esergo; vista aerea del Circo Massimo di Roma, ristrutturato al tempo di Caracalla. RIC Caracalla, IV 500a; BMCRE 251 2.87 gr; denario 217 d.C. D/ANTONINVS PIVS AVG GERM, testa laureata di Caracalla verso destra;R/ VIC PART P M TR P XX COS IIII P P, Caracalla in piedi verso sinistra, tiene un globo ed uno scettro, incoronato dalla Vittoria che sta dietro di lui; un prigioniero ai piedi dell'Imperatore. RIC Caracalla, IV 299e; BMCRE 200 note
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Riforma di Caracalla e conseguenze
Il sistema dalla riforma di Nerone nei suoi caratteri fondamentali si mantenne fino al la fine del II d.C., pur con un denario sempre più svalutato in peso e in titolo e monete di oricalco contenenti sempre meno zinco e perciò diventate sempre più simili a dei veri e propri bronzi. La situazione si aggravò con Settimio Severo : taglio al contenuto argento del denari; 215 d.C. Caracalla introdusse,antoniniano : qualità Ag cala e coinvolta anche la moneta divisionale, di oricalco, che in pratica scomparve come lega monetaria in quanto tale, quanto di bronzo non tanto un deprezzamento qualitativo e quantitativo dei nominali tradizionali in bronzo, ma di un concreto crollo della produzione (sesterzi) risultato fu il crollo totale del sistema con cinque metalli e leghe voluto da Augusto (tentativo Traiano Decio intorno al 250 d.C. di introdurre il doppio sesterzio velleitario) necessità dello Stato di disporre di mezzi cresciute, soprattutto per spese militari a garantire sicurezza e ciò aveva portato a sconvolgere perfino la moneta d’oro per eccellenza, cioè il “vecchio” aureo: progressiva perdita di peso e nella seconda III d.C., andamento altalentante del peso stesso dei pezzi, il che ha fatto pensare anche a tentativi più o meno riusciti di ritrovare un rapporto con l’antoniniano sempre più svalutato (Lo Cascio) cominciarono a circolare anche aurei composti non più di oro praticamente puro, come era sempre stato in tutta la storia della moneta d’oro romana, ma fabbricati con quantità anche abbastanza elevate di argento (Valeriano e Gallieno emissione di aurei con il 90-93% d’oro L'antoniniano fece le spese della stessa svalutazione: intorno al 250 d.C. conteneva ancora il 30-40% di metallo prezioso, venti anni doposolo al 5% circa
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Macrino (217-218) Eliogabalo (218-222)
Macrino e i congiaria (liberalitas) Fides exercitus e Fides militum Macrino ( ) Eliogabalo ( ) AV 7.51 g aureo 218 D/IMP C M OPEL SEV MACRINVS AVG, testa laureata e busto con drappeggio e corazza di Macrino verso destra; R/LIB-ERALITAS AVG, Diadumeniano con toga ed il padre Macrino, con alloro e toga, seduti su una sedia curule su un podio, ciascuno tende la mano destra verso una figura piccola ai piedi del podio, mentre sale le scale per ricevere una tessera; la Liberalitas in piedi a sinistra, tiene un aboco nella destra ed una cornucopia nella sinistra nella parte sinistra del podio; un littore imperiale alle spalle dei tue imperatori tiene i fasci. RIC Macrinus, IV 79; BMCRE 71 denario 19 mm, 3.09 g zecca di Roma D/IMP ANTONINUS PIUS AUG, testa laureata verso destra di Elagabalo, busto con drappeggio e corazza; R/FIDES MILITUM, un'aquila imperiale legionaria tra due vessilli manipolari.RIC Elagabalus, IV 78; BMCRE 201
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Gran sacerdote di El-Gabal e le Augustae
18 mm, 3.18 g denario zecca di Roma D/IMP ANTONINUS PIUS AUG, testa laureata verso destra di Elagabalo, busto con drappeggio; R/SUMMUS SACERDOS AUG, Elagabalo in piedi verso sinistra, tiene una corona e sacrifica con una patera sopra un tripode verso sinistra; una stella sulla sinistra.;RIC Elagabalus, IV 146 Ag18 mm, 2.53 g denario 221 zecca di Roma D/IULIA PAULA AUG, testa verso destra di Giulia Cornelia Paula, busto con drappeggio; R/CONCORDIA, la Concordia seduta verso sinistra su un trono, tiene una patera, una stella a sinistra. RIC Elagabalus, IV 211
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Alessandro Severo (222-235) Guerre lungo il limes danubiano (222-235)
Guerre lungo il limes orientale (232) 29 mm, g sesterzio zecca di Roma 229D/IMP SEV ALE-XAND AVG, testa laureata di Alessandro Severo e busto con drappeggio R/P M TR P VIII COS III PP, Alessandro Severo guida una quadriga trionfale verso destra, tiene le redini ed uno scettro con un'aquila; S C in esergo.RIC Alexander Severus, IV 495; BMCRE 575 22 mm, gTetradracma 234/235 D/[...] MAP AVP ALEXANΔPOC [...], testa laureata di Alessandro Severo verso destra, con drappeggio sulle spalle e corazza; R/ trofeo al centro con alla base due prigionieri, uno a destra ed uno a sinistra; una palma a sinistra e la scritta nel mezzo L IΔ (data=14). Köln 2494; Dattari 4405;
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Monetazione da Massimino il Trace a Emiliano Massimino Trace (235-238) , il figlio Cesare
e la moglie Paulina Anarchia militare Massimino Trace ( ), Gordiano I (238), Gordiano II (238), Pupieno (238), Balbino (238), Gordiano III ( ), Filippo l'Arabo ( ), Decio con i figli Erennio Etrusco ed Ostiliano ( ), Treboniano Gallo con il figlio Volusiano ( ) ed infine Emiliano (253). 3.36 gr denario 235 D/ DIVA PAVLINA, testa coperta da un velo verso destra, drappeggio sulle spalle;R/ CONSECRATIO, un pavone di fronte, la testa verso sinistra che fa la ruota.RIC Maximinus Trax, IV 1; BMCRE 135 (Maximinus) 21.19 g. sesterzio 238 D/ MAXIMINVS PIVS AVG GERM, testa verso destra con alloro, drappeggio sulle spalle; R/P M TR P IIII COS P P, l'imperatore Massimino Trace in piedi tra due vessilli legionari, alza la mano destra e tiene uno scettro.RIC Maximinus Trax, 40; Pink III, pg. 21; cf. Banti 19/20 (obv./rev.); BMCRE 22
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I primi due Gordiani (238) Pupieno e Balbino (238)
21.41 g sesterzio coniato 238 d.C. D/ IMP CAES M ANT GORDIANVS AFR AVG, testa verso destra con alloro sul capo, drappeggio sulle spalle; R/ VICTORIA AV-GG(ustorum), S C ai lati, la Vittoria avanza verso sinistra, tiene una corona nella mano destra ed una palma nella sinistra.RIC Gordianus, IV 12; Banti 8; BMCRE 15 Ag 24 mm, 4.57 g antoniniano 238 zecca di Roma D/ IMP CAES(ar) D CAEL BALBINVS AVG, testa radiata verso destra, corazza e drappeggio sulle spalle; R/PIETAS MVTVA AVGG(ustorum), dextrarum iunctio (due mani che si stringono in segno di accordo tra Balbino e Pupieno).RIC Balbinus, IV 11; BMCRE 71. 21 mm, 5.31 g antoniniano 238 Roma D/IMP CM COLD PVPIENVS AVG, testa radiata verso destra, corazza e drappeggio sulle spalle; R/PATRES SENATVS, dextrarum iunctio ;RIC Pupienus, IV 11a; BMCRE 81
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Gordiano III (238-244) Furia Sabina Tranquillina Campagna sasanide
33 mm, g sesterzio 243/244? zecca di Singara D/ testa laureata di Gordiano III che indossa corazza e drappegio (sinistra), la moglie Tranquillina a destra, uno di fronte all'altro;R/Tyche seduta su una roccia, tiene in mano una piccola imbarcazione mentre attraversa un fiume; in alto un Sagittario (simbolo della legio I Parthica di stanza a Singara), che scocca una freccia dall'arco. BMC pg. 135, 7. sesterzio 29 mm, g gennaio/febbraio del 244 zecca di Roma , 6° officina, 13-esima emissione);D/ IMP GORDIANVS PIVS FEL AVG PM, testa laureata e busto con corazza e drappeggio. R/ MARS PROPVGNAT(or), Marte avanza verso destra, tiene uno scudo ed una lancia di traverso; S-C ai lati.RIC Gordianus, IV 332
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Filippo l'Arabo (244-249) Filippo l'Arabo e i Sasanidi
Mille anni di storia romana 22 mm, 4.27 gr; antoniano 244;D/IMP C M IVL PHILIPPVS P F AVG P M, testa con corona radiata, indossa corazza; R/PAX FVNDATA CVM PERSIS, la Pace in piedi, con in mano un ramo ed uno scettro.RIC Philippus, IV, 69 3.80 g. antoninianus g 248 D/IMP PHILIPPVS AVG, busto paludato e loricato con testa radiata da d. R/ SAECVLARES AVGG, la lupa allatta i gemelli a s., II in ex. RIC 15.
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Traiano Decio ( ) sesterzio 27 mm, g 250 zecca di Roma, 3° officina, 3°-4° emissione D/ IMP C M Q TRAIANVS DECIVS AVG, tbusto paludato e loricato con testa laureata R/P-A-NNONI-A-E, le due province della Pannonia superiore e inferiore in piedi di fronte, le teste rivolte verso sinistra, ognuna tiene un vexillum; nel campo S-C ai lati.RIC Decius, IV, 124d sesterzio 27 mm, 21 g 250 e la metà del 251 D/ Q HER ETR MES DECIVS NOB C, testa verso destra di Erennio Etrusco, busto con drappeggio, indossa una corazza; R/PIETAS AVGVSTORVM, S C in exergo; un simpulum, un aspergillum, una brocca ed un lituo posto sopra ad una patera. RIC Decius, IV, 168 a
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Emiliano (253) Treboniano Gallo (251-253)
21 mm, 3.60 g antoniniano zecca di Mediolanum ; D/ IMP CC VIB TREB GALLUS AVG, testa radiata di Treboniano Gallo verso destra, drappeggio e corazza; R/LIBERTAS PUBLICA, la Libertà in piedi verso sinistra, tiene un pileo ed uno scettro di traverso. RIC, Trebonianus Gallus, IV 70 2.37 gr; antoniniano 253;D/ IMP CAES AEMILIANVS P F AVG, testa con corona radiata, indossa una corazza; R/MARTI PACIF(ificator), Marte avanza verso sinistra, tiene un ramo, uno scudo ed una spada.RIC Aemilianus, 15
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Monetazione di Valeriano e Gallieno (253-268) e Valeriano (253-260).
Concordia Augustorum e consenso degli eserciti Apertura di nuove zecche imperiali Campagne militari contro le popolazioni germaniche ( ) contro i Persiani dopo la cattura di Valeriano ( ) Monetazione di Valeriano e Gallieno ( ) e Valeriano ( ). MI 3,85g. Antoniniano. Samosata D/ IMP C P LIC VALERIANVS P F AVG, busto aludato e loricato con testa radiata a d. R/ PIETAS AVGG Valeriano e Gallieno stanti e affrontati, sacrificano su ara. R.I.C. 284 var. Antoniniano "serie legionaria" 261 zecca di Mediolanum D/GALLIENVS AVG, busto loricato a s. con testa radiata R/LEG VII CLA VI P(ia) VI F(idelis), toro (simbolo legio) verso destra.RIC V pt.2, 348 var. (CL opposto a CLA); Göbl 1006i var.
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Usurpatori e Impero delle Gallie (260-274)
Imperatori illirici Claudio il Gotico ( ) Carino ( ) 2.65 gAntoniniano zecca di Augusta Treverorum 260 D/ IMP C POSTVMVS PF AVG, testa radiata di Postumo, busto con drappeggio e corazza verso destra; R/SALVS PROVINCIARVM , personificazione del fiume Reno, sdraiato lungo il lato sinistro, tiene nella destra una prora di nave RIC V 87 3.08 g antoniano Zecca di Cizico269 D/ IMP CLAVDIVS P(ius) F(elix)? AVG, testa dell'imperatore Claudio il Gotico verso destra che indossa corazza; R/VICTOR GERMAN(ica), è rappresentato un trofeo con ai suoi piedi due prigionieri germani (Alemanni)RIC, Claudius Gothicus, V 247.
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Aureliano Riforma monetaria di Aureliano
frenare la degenerazione della monetazione su due piani:sul valore dei nominali e sull’organizzazione delle zecche conntrassegnandole spesso con una sigla all’esergo fin dall’epoca di Gallieno (Mediolanum, o Siscia in Croazia, oppure Antiochia che aveva comunque sempre operato come zecca succedanea di quella della capitale probabile che l’occasione per varare le sue riforme nel 274 d.C. sia stata fornita all’imperatore dalla rivolta soffocata nel sangue che nel 271 d.C. le maestranze della zecca avevano scatenato contro di lui, forse a causa di qualche suo intervento per limitare gli abusi Aureliano operò sull’aureo decaduto dopo Caracalla fino a raggiungere un peso anche di 1/60 di libbra e il ripristino a 1/50 fu segnalato all’esergo di alcuni esemplari dalla marca IL (ex) una (libra auri) quinqu-ginta (aurei) per il continuo svilimento dell’antoniniano introdusse una nuova moneta di mistura sullo standard medio di circa 1/84 di libbra (chiamato popolarmente “Aurelianus” (SHA, XXVIII, 4, 5) ed è oggi denominato comunemente aurelianiano o radiato grande che reca sul D l’effigie dell’imperatore con corona radiata o quella dell’augusta con crescente lunare e all’esergo la sigla XXI(marca di valore o indicazione della massa metallica o vigesima (pars) unius (nummi), cioè come indicazione della percentuale d’argento contenuta (5%) zecca di Roma coniò in non grande quantità una seconda moneta di mistura del peso di circa 1/126 di libbra ( =gr 2.60 circa) e con una percentuale d'argento intorno al 2 con al D il busto laureato del principe e al rovescio la sigla VSV (usualis-questo laureato è una momentanea riesumazione del denario) Contemporaneamente tentò di riordinare il sistema del bronzo e rimise in circolazione dei nominali sulla base di tre pezzature che ricordavano il sesterzio, il dupondio e l’asse
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Aureliano e la riorganizzazione delle zecche
Successo affrontò l’elefantiasi della zecca di Roma che impiegava un numero di addetti ormai difficile da gestire anche sul piano sociale, privandola di ben sette delle dodici officine per le sole monete di mistura dall’altra potenziò le zecche che erano proliferate nelle province affinché potessero operare in modo continuativo continua Mediolanum aperta da Gallieno e che aveva vissuto momenti memorabili con Aureliano grazie alla chiusura di quella di Roma per tre anni a causa della rivolta, una volta tornati alla normalità fu sostituita da Ticinum (Pavia); quella di Lugdunum ritornò agli antichi splendori dopo un’inattività di quasi due secoli; Siscia, Serdica (l’odierna Sofia), Cizico e altre come Tripoli del Libano furono aperte o riattivate Come effetto la politica di decentramento portò ad un notevole aumento del monetato e a una superiore garanzia nel controllo che portò a marcare tutte le monete con la sigla della zecca e in moltissimi casi anche con quella dell’officina.;sparì definitivamente dal bronzo la vetusta SC che aveva ormai perso ogni sua ragione di essere.
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Aureliano ( ) Riunificazione dell'Impero romano con la sconfitta di Zenobia (in Oriente) e Tetrico (in Occidente) con abbandono nuove conquiste Antoniniano zecca di Roma 274/275D/ IMP AVRELIANVS AVG, busto paludato e loricato con testa radiata R/ORIENS AVG, ORIENS AVG, il Sole avanza verso destra con un ramo di alloro ed un arco, calpestando un prigioniero, una stella sulla sinistra; in ex XXI R.RIC 54 20 mm, 4.29 g antoniniano Zecca di Mediolanum (Milano), seconda officina, prima emissione dicembre 270/gennaio 271 D/IMP AVR E LIANVS AVG, testa radiata busto con corazza verso destra, indossa un'aegis (armatura di Minerva); R/DAC-IA FELIX, la Dacia in piedi di fronte, la mano destra tiene un bastone sormontato da una testa di un draco con drappeggio; in ex "S"(ecunda).RIC V 108 Arco di Portogallo nella pianta di Mario Cartaro (1576) " il dio del Sole di Emesa ha abbandonato il suo santuario per dare la vittoria a Roma "
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Marco Claudio Tacito ( ) Marco Annio Floriano (276) Marco Aurelio Probo ( ) Caro ( ) ed i figli Carino ( ) e Numeriano ( )
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Monetazione tetrarchica
Zecche tetrarchiche Monetazione della diarchia Diocleziano e Massimiano ( )
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Diocleziano e l’oro Alla base degli interventi monetari ed economici di Diocleziano stava la sua presa di coscienza del fatto che ormai il vero arbitro del potere era l’esercito, unica reale forza in campo, che poteva creare o distruggere un imperatore (donativa morte Carino e associazione Massimiano) per la moneta d'oro con piede ponderale già in uso sotto il predecessore Caro e i suoi figli, cominciò a emettere monete a Roma, Lugdunum, Cizico e Antiochia con il peso di 1/70 di libbra dal 286 d.C si passò allo standard di 1/60 di libbra, circa 5, 45 grammi, in pratica anche a meno, peso confermato dagli aurei emessi ad Antiochia che, da questa data, presentano il numero greco S (= 60) collocato nel campo, sopra la consueta marca di questa zecca SMA Risultato: una moneta stabile e variegata in diverse pezzature, cioè una nuova ancora per un sistema che stava pericolosamente declinando; ancora ovviamente purissima con titolo oltre il 99%, che riscuoteva la fiducia di tutti, e soprattutto di quelli ai quali essa era destinata, cioè agli strati più abbienti del mondo civile e militare. tipologia fa esplicito riferimento al nuovo ordinamento tetrarchico con insistenza sulla figura dell’imperatore o degli Augusti e dei Cesari e sulla loro mitologia applicata
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Diocleziano e l’argenteus
problema dell'argento risolto in modo rivoluzionario: reintrodusse un nominale d’argento puro, l’argenteus, procurandosi il metallo necessario con il ricorso a tutti i mezzi a sua disposizione: confische, imposizioni di guerra, tasse e sovrattasse fondiarie e patrimoniali; data intro 294 d.C. ca per fondazione della Tetrarchia nel 293 d.C. La nuova moneta di Diocleziano aveva ha un peso di 1/96 di libbra romana, come il vittoriato della repubblica o come il denario di Nerone posteriore alla riforma, con un titolo altissimo per l’epoca, cioè superiore al 95%; alcuni argentei recano sul rovescio XCVI (numero monete ottenibili per ogni libbra di metallo prezioso); del nuovo nominale non multipli ma solo rarissimi esemplari di frazioni, tutti prodotti nella zecca di Treviri nominale di più comune uso, ma sano”, con cui pagare lo stipendio a tutti quegli ufficiali di rango medio che erano il nerbo dell esercito e in definitiva il fondamento del potere imperiale, non a caso spirito militare iconografia come 'camp-gates':la rappresentazione dei due Augusti e dei due Cesari che sacrificano di fronte ad una città/castra
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Diocleziano e il nummus
moneta corrente divenuta ormai irrisoria di fronte alla massa degli antoniniani svalutati che circolavano come divisionali: sistema complesso di pezzi: laureato grande, radiato e laureato piccolo, in circolazione un ampia gamma di mezzi di pagamento adatti a tutte le tasche e a tutti i consumi nuovo sistema in vigore dal 294 d.C era dominato dal grande pezzo contraddistinto sul D dall’effigie imperiale laureata, noto convenzionalmente come follis, nummus o anche, ispirandosi proprio alla raffigurazione del D, laureato grande, questa incertezza è dovuta al fatto che non se ne conosce il nome utilizzato pesava intorno ai 10 grammi, più o meno 1/32 di libbra, composta di una lega metallica di rame, piombo, stagno e argento, quest’ultimo distribuito sia all’interno della moneta sia sulla superficie come una patina. La presenza dell’argento, anche se non superiore al 3-3, 5%, e la patina, raramente conservata, erano fondamentali perché tentavano di convincere gli utenti che il valore del laureato non era completamente fiduciario. Il tipo è il Genio del popolo romano, figura nuda di giovane tranne che per un mantello sulla spalla, il quale porta sulla testa un modio, nella mano destra una patera e nella sinistra una cornucopia (simbolo dell'unità spirituale dell’impero), battuta in quantità massiccia da quasi tutte le zecche dell’ epoca
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Costanzo Cloro Galerio Massenzio Primo periodo tetrarchico (294-305)
Secondo periodo tetrarchico ( ) Terzo periodo tetrarchico ( ) Quarto periodo tetrarchico ( ) Quinto periodo tetrarchico ( ) Costanzo Cloro Galerio Massenzio
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Diarchia Costantino-Licinio (313-324)
Æ Follis 20 mm, 3.73 g 316/317seconda officina D/ IMP CONSTANTINUS PF AVG, testa laureata verso destra.R/SOLI INV-I-CTO COMITI, il Sole Invitto in piedi verso sinistra, la mano destra levata, tiene un globo nella sinistra; in esergo AV 5.34 gr solido 317/318 zecca di Nicomedia, terza officina D/ LICINIVS AVGVSTVS, testa laureata verso sinistra; R/IOVI CONS LICINI AVG, Giove Ottimo Massimo sul trono verso sinistra, alla base la scritta SIC X / SIC XX, con una Vittoria in piedi verso destra su un globo nella mano destra ed uno scettro nella sinistra; ai piedi un'aquila in piedi verso sinistra, il capo verso destra, con le ali chiuse, tiene una corona nel becco; SMNΓ in esergo.RIC Licinius, VII 20 AQ S(ecunda).RIC VII 1.
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Costantino e la riforma (oro)
nummi (laureati grandi) di peso notevolmente ridotto rispetto a quelli Dioclezianei: da pezzi del peso di circa 1/32 di libbra (più o meno 10 grammi) si passò attraverso varie riduzioni a emettere monete tagliate sul piede di 1/48 di libbra (circa 6,5 grammi); il peso del nummus andò poi calando ancora di più negli anni successivi fino a raggiungere verso il 313 d.C. lo standard di 1/96; anche il modulo si ridusse fori temente, ma la quantità di argento stabile. più importante innovazione di Costantino fu quella del solido: la nuova moneta aurea del peso di circa 4, 5 grammi, cioè di 1/72 di libbra, creata nel 310 d.C. e destinata a dominare la scena monetaria romana posteriore per secoli. Il vecchio aureo di 1/60 di libbra non venne sostituito subito dal solido, infatti quest’ultimo venne prodotto unicamente dalle zecche controllate direttamente da Costantino, solo nel 324 d.C., all’atto della sconfitta di Licinio, coniato ovunque La moneta aurea era rappresentata ora, come si è detto sopra, dal solido del peso di l/72 di libbra, coniato in quantità elevate, e accompagnato da una frazione pari alla metà, il semisse, e da un pezzo del peso di circa 1,70 grammi, un pezzo da 9 silique; inoltre vennero prodotti anche multipli di vario valore (da 1 e 1/258, 2, 2 e 1/2, 3, 3 e 1/2, etc. solidi).
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Costantino e la riforma (bronzo argentato e le zecche)
introdotti anche nuovi nominali d’argento, I nuovi nominali coniati furono il miliarense del peso di 1/72 di libbra (circa 4, 5 grammi, con il valore di 1/18 di solido) e l’argenteus o siliqua di 1/96 di libbra (circa 3,4 grammi come l’argenteo di Diocleziano, con il valore di 1/24 di solido) La moneta di bronzo argentato, erede del nummus (centenionalis termine noto da testi legislativi posteriori ) durò senza grandi variazioni: successivamente però ebbe luogo un'ulteriore riduzione dello standard probabilmente di 1/120 di libbra (circa 2,70 grammi), che fu accompagnata dal calo della già minima presenza di argento nella lega produzione monetaria del regno costantiniano fu molto elevata, anche grazie alle zecche operanti numerose, un totale di diciassette, e sparse in tutto l’impero, dalla Britannia all’Egitto; Costantino aggiunse inoltre la zecca della sua nuova capitale, Costantinopoli
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Costantino Solido Antiochia Follis Costantinopoli Follis Sirmium
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