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Localizzazione dei servizi prof. arch. Luigi Piemontese.

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Presentazione sul tema: "Localizzazione dei servizi prof. arch. Luigi Piemontese."— Transcript della presentazione:

1 Localizzazione dei servizi prof. arch. Luigi Piemontese

2 La circolare n. 425 del 1967 Nel 1967 la circolare n. 425 del Ministero dei Lavori Pubblici, servizio studi e programmazione, datata 20 gennaio, propose, con forte ed articolata specificità, un insieme sistematico di standards edilizi ed urbanistici. Per i secondi la circolare fornì, in appendice C, anche dati dimensionali relativi alle attrezzature, riportati nella pagina seguente.

3 La circolare n. 425 del 1967

4 Il D.M. n. 1444/1968 L’art. 3 del D.M. 1444/1968 fissa, per gli insediamenti residenziali, per ogni abitante, insediato o da insediare, la dotazione minima, inderogabile, di mq. 18 per spazi pubblici o riservati alle attività collettive, a verde pubblico o a parcheggio, con esclusione degli spazi destinati alle sedi viarie. Tale quantità va ripartita di norma, nel modo appresso indicato: a)mq 4,50 di aree per l’istruzione: asili nido, scuole materne e scuole d’obbligo; b)mq 2,00 di aree per attrezzature di interesse comune: religiose, culturali, sociali, assistenziali, sanitarie, amministrative, per pubblici servizi, ed altre; c)mq 9,00 di aree per spazi pubblici attrezzati a parco e per il gioco e lo sport, effettivamente utilizzabili per tali impianti con l’esclusione di fasce verdi lungo le strade; d)mq 2,50 di aree per parcheggi (in aggiunta alle superfici a parcheggio previste dall’art. 18 della legge n. 765): tali aree – in casi speciali - potranno essere attribuite su diversi livelli.

5 Confronto Circolare Decreto Confrontando la circolare e il decreto si osserva che: La somma delle superfici per abitante previste dalla circolare per asili, scuola materna e scuola dell’obbligo è pari a 3,46 mq/ab mentre il decreto fissa lo standard in 4,5 mq/ab; La somma delle superfici per abitante delle attrezzature di interesse comune elencate dalla circolare (dalla chiesa parrocchiale al centro sanitario elementare) è pari a 2,57 mq/ab contro i 2,00 mq/ab previsti dal decreto; La somma delle superfici per abitante previste dalla circolare per gioco e sport e parco di quartiere è pari a 10,22 mq/ab contro lo standard di 9 mq/ab previsto dal decreto.

6 Legge Regionale n. 14/1982 Il punto 1.4 del titolo II della legge eleva a mq 20 per abitante lo standard di cui al D.M. 1444/1968 nei Comuni capoluoghi di provincia, in quelli con popolazione superiore a 50.000 abitanti ed in quelli con tasso medio di incremento demografico nell’ultimo decennio superiore al 5%, ripartendola in linea di massima in questo modo: a)5 mq per abitante per aree per l' istruzione (asili nidi, scuole materne, scuole elementari, scuole medie d' obbligo); b)2,50 mq per abitante di aree per attrezzature di interesse comune (religiose, culturali, sociali, assistenziali, sanitarie, amministrative); c)10,00 mq per abitante di aree per spazi pubblici a parco, per il gioco e lo sport; d)2,50 mq per abitante di aree per parcheggio pubblico; Inoltre, nei Comuni che siano costieri od insulari con popolazione non superiore a 50.000 abitanti, riconosciuti stazioni di cure, soggiorno e turismo, eleva lo standard per verde pubblico, per il gioco e lo sport, al minimo di 18 mq / abitante.

7 Legge Regionale n. 9/1990 Ancora: La Legge Regionale n. 9/90, all’art. 1, obbliga i Comuni “ad includere negli strumenti urbanistici generali ed attuativi le previsioni necessarie per la realizzazione di attrezzature religiose” nella misura, per i Comuni con oltre 10000 abitanti, di “mq 1 per abitante insediato o da insediare” con una dotazione minima non “inferiore a mq 5000”. Pertanto per i comuni non ricadenti fra quelli di cui al punto 1.4 della L.R. n. 14/82 con popolazione maggiore di 10000 abitanti la dotazione minima di standard, per ogni abitante insediato o da insediare, va posta pari a 19 mq/ab, mentre per i comuni che vi ricadono va posta pari a 21 mq/ab.

8 Il D.M. 18 dicembre 1975 Il D.M. 18 dicembre 1975, “Norme tecniche aggiornate relative all'edilizia scolastica, ivi compresi gli indici di funzionalità didattica, edilizia ed urbanistica, da osservarsi nella esecuzione di opere di edilizia scolastica”, dà anche alcune indicazioni utili anche per operare scelte dimensionali ed ubicative razionali all’interno dei piani urbanistici comunali.

9 Il D.M. 18 dicembre 1975

10 TABELLA 2 - AMPIEZZA MINIMA DELL'AREA NECESSARIA ALLA COSTRUZIONE DI UNA SCUOLA MATERNA

11 TABELLA 2 - AMPIEZZA MINIMA DELL'AREA NECESSARIA ALLA COSTRUZIONE DI UNA SCUOLA ELEMENTARE

12 TABELLA 2 - AMPIEZZA MINIMA DELL'AREA NECESSARIA ALLA COSTRUZIONE DI UNA SCUOLA MEDIA

13 TABELLA 2 - AMPIEZZA MINIMA DELL'AREA NECESSARIA ALLA COSTRUZIONE DI UNA SCUOLA SUPERIORE

14 Criteri localizzativi Alcuni criteri per la localizzazione delle attrezzature collettive sono stati indicati dalla stessa circolare 425/1967. Per le aree a verde e gioco e sport le raccomandazioni sono le seguenti: I nuclei elementari di verde sono al servizio delle abitazioni e vanno posti in loro adiacenza, contigui alle aree per il gioco coperto; Le aree per gioco al coperto dovranno essere poste preferibilmente al pian terreno degli edifici residenziali; Le aree per il gioco dei bambini da 3 a 6 anni potranno essere in prossimità delle abitazioni; Le aree per il gioco e lo sport per i bambini superiori a 6 anni, ragazzi ed adulti andranno poste a conveniente distanza dalle residenze; Le attrezzature ricreative e sportive vanno disposte in modo da realizzare un sistema continuo di verde libero e attrezzato; per i nuclei elementari di verde e per le zone per bambini da 3 a 11 anni, si dovrà tenere conto in modo particolare del soleggia mento e della protezione dai venti dominati.

15 Criteri localizzativi Per l’istruzione le raccomandazioni sono le seguenti: Le attrezzature scolastiche e per l’infanzia vanno collocate di regola nelle immediate adiacenze delle attrezzature ricreative e sportive per le corrispondenti classi d’età; in caso contrario, le aree per le attrezzature scolastiche dovranno essere incrementate di una congrua aliquota di spazi per le attività all’aperto; Le scuole materne, le scuole elementari e le scuole medie unificate potranno far parte di complessi coordinati (salvo i rispettivi raggi di influenza massima); mentre le scuole di terzo grado saranno localizzate di preferenza in corrispondenza ad attrezzature di carattere urbano e territoriale; Gli asili nido e le scuole materne saranno generalmente in edifici appositi, e solo eccezionalmente potranno inserirsi al piano terreno degli edifici residenziali.

16 Per ciascun tipo di attrezzatura Individuare i lotti liberi idonei a contenere un impianto dell’attrezzatura considerata e rispondenti ai criteri localizzativi definiti per essa, – Per ciascun lotto libero i: Individuare il numero massimo di utenti (o residenti) U max,i soddisfacibile con un impianto localizzato nel lotto, Delimitare la porzione di territorio racchiusa nel raggio di influenza, Calcolare il numero di utenti ricadenti nella superficie delimitata dal raggio di influenza U i, – Se U i =U max,i il lotto assume quella destinazione, – Se U i <U max,i ed è ammissibile un impianto di quella dimensione calcolare la porzione del lotto necessaria per soddisfare gli utenti potenziali U i, – Se Ui>Umax,i ridurre progressivamente il raggio fino ad ottenere un numero di utenti ricadente nella superficie delimitata dal raggio pari a U max,i.

17 Calcolo dell’utenza Per eseguire quanto sopra occorre aver predisposto una anagrafe degli edifici contenente per ciascuno di essi: L’identificativo ID, Le coordinate est e nord di applicazione dell’identificativo, Una stima del numero di utenti potenziale, ecc. U i viene calcolato sommando tutti gli utenti potenziali degli edifici il cui identificativo ricade all’interno del raggio di influenza considerato

18 Calcolo dell’utenza Se si dispone di una anagrafe degli edifici che contiene il volume a destinazione residenziale VR e in ciascuno di essi si può ottenere una stima del numero di residenti ricadenti all’interno del raggio di influenza i: P popolazione residente nel Comune considerato VTvolume edificato a destinazione residenziale totale VR e volume residenziale dell’edificio e

19 Curve di isoaccessibilità ai servizi

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