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B ILANCIO DI GENERE L’ESPERIENZA DEL SISTEMA CAMERALE Biagio Caino - Retecamere Milano, 15 gennaio 2013.

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1 B ILANCIO DI GENERE L’ESPERIENZA DEL SISTEMA CAMERALE Biagio Caino - Retecamere Milano, 15 gennaio 2013

2 IL BILANCIO DI GENERE Consente di analizzare e valutare le politiche di un ente secondo l’ottica di genere. Fornisce una chiave di lettura dell’operato di un'organizzazione, la quale, pur agendo apparentemente in maniera “neutra” nei confronti dei propri stakeholder, in realtà produce effetti diversi sugli uomini e sulle donne.

3 GENDER MAINSTREAMING Integrazione della dimensione delle pari opportunità tra donne e uomini in tutte le politiche, a tutti i livelli e in tutte le fasi decisionali (ivi compresa la procedura di formazione del bilancio) GENDER MAINSTREAMING Integrazione della dimensione delle pari opportunità tra donne e uomini in tutte le politiche, a tutti i livelli e in tutte le fasi decisionali (ivi compresa la procedura di formazione del bilancio) Presupposto: il bilancio non è uno strumento neutro, ma riflette la ripartizione del potere esistente nella organizzazione e la distribuzione del reddito che ne deriva Necessità: analizzare e costruire i bilanci secondo un’ottica di genere, per contribuire a realizzare concretamente la parità tra uomini e donne APPLICAZIONE DEL GENDER MAINSTREAMING

4 Nella prassi si realizza sia in chiave preventiva che consuntiva Analisi del diverso impatto delle politiche sulle donne e sugli uomini Introduzione della prospettiva di genere a tutti i livelli del processo di costruzione del bilancio Ristrutturazione delle entrate e delle uscite al fine di promuovere l’uguaglianza tra i sessi GENDER BUDGETING Strumento di rilettura dell’operato di un ente che mette in evidenza le politiche e la spesa nei confronti delle donne e degli uomini Documento di lettura delle scelte gender sensitive di una pubblica amministrazione GENDER AUDITING STRUMENTO DI PROGRAMMAZIONE E RENDICONTAZIONE

5 Risoluzioni del Parlamento Europeo sul Gender Budgeting (2002/2198(INI)) – P5_TA(2003)0323) 2002/2003 2006 Road Map per le pari opportunità 2007-2013 COM (2006) 92 dell’Unione Europea 2010 Ad oggi è stato sperimentato da più di 60 paesi nel mondo Anni ‘80 Il Bilancio di genere viene sviluppato in Australia per la prima volta 1995 IV Conferenza Mondiale sulle donne di Beijing: l’ONU lo raccomanda come strumento a sostegno delle pari opportunità Comincia a diffondersi in Italia, soprattutto presso Comuni, Province e Regioni 2002 2009 Viene citato nel D.lgs. 150/2009 come uno dei possibili adempimenti nell’ambito della Relazione sulla performance che le amministrazioni devono produrre annualmente 2007 Direttiva sulle “Misure per attuare parità e pari opportunità tra uomini e donne nelle amministrazioni pubbliche” che raccomanda l’utilizzo del Bilancio di genere nella PA BILANCIO DI GENERE, BREVE CRONISTORIA

6 RIFERIMENTI NORMATIVI  D.lgs 150/2009

7 PECULIARITÀ PER LE CAMERE DI COMMERCIO  valorizzazione del Bilancio di genere nell’ottica della programmazione e non solo del reporting  strumento non “rivendicativo”  occasione per innescare un percorso culturale verso una maggiore attenzione alle pari opportunità.

8 IL PERCORSO DEL SISTEMA CAMERALE Percorso partecipato con le Camere di commercio di Ancona, Campobasso, Crotone, Prato, Pordenone, Salerno, Terni  LE TAPPE Dicembre 2010 - Marzo 2011  predisposte Linee guida per il Bilancio di genere delle Camere Marzo 2011  presentazione delle Linee guida alla Consulta dei Segretari generali Luglio 2011  audizione di Unioncamere presso la CIVIT Settembre-Dicembre 2011  prima fase di sperimentazione sul gruppo di Camere pilota Gennaio 2012  inserimento di obiettivi «di genere» nei Piani della performance Marzo-Novembre 2012  seconda fase di sperimentazione Dicembre 2012  elaborato il «prototipo» di Bilancio di genere

9 FASE PREPARATORIA Formazione e comunicazione interna Definizione team e piano di lavoro DIVULGAZIONE E RACCOLTA DEL FEEDBACK ANALISI ESTERNA ED INTERNA Analisi del contesto socio- economico e mappatura degli stakeholder Definizione delle aree di attività camerali gender sensitive PERCORSO DI REALIZZAZIONE Misurazione e valutazione delle performance di genere Redazione del Bilancio di genere Pianificazione e programmazione in ottica di genere LE FASI PER L’ELABORAZIONE E GLI STRUMENTI A DISPOSIZIONE Linee guida Prototipo Format Analisi di contesto Format Schede di programmazione

10 ESEMPI E BUONE PRATICHE Camera di commercio di Campobasso  Bilancio sociale di genere Link  http://www.cb.camcom.it/documenti/Bil_soc_gen_2011.pdfhttp://www.cb.camcom.it/documenti/Bil_soc_gen_2011.pdf

11 ESEMPI E BUONE PRATICHE Camera di commercio di Pordenone  Analisi di contesto interno/esterno in ottica di genere (Allegati al Piano della performance 2012-14) Link  http://www.pn.camcom.it/trasparenza-valutazione-e-merito/piano-e-relazione-performance/piano-della-performance-triennio-2012-2014.htmlhttp://www.pn.camcom.it/trasparenza-valutazione-e-merito/piano-e-relazione-performance/piano-della-performance-triennio-2012-2014.html

12 ESEMPI E BUONE PRATICHE Camera di commercio di Prato  Bilancio sociale Link  http://www.po.camcom.it/doc/public/2011/bilSoc_10.pdfhttp://www.po.camcom.it/doc/public/2011/bilSoc_10.pdf


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