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PubblicatoCasimiro Vitali Modificato 8 anni fa
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Nascita e sviluppo dell’ISEE A cura di: Filippo De Salazar 06/04/2016
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Agenda 1.ISEE: Obiettivi e finalità 2.Articolazione e calcolo dell’ISEE 3.Nascita e sviluppo normativo 4.Come è cambiato l’ISEE dal 1998 a oggi? 5.L’ISEE Universitario (ISEEU) 6.Gli effetti della riforma 7.Bilancio Complessivo 8.Bibliografia 1/16
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ISEE: Obiettivi e finalità Indicatore della Situazione Economica Equivalente È uno strumento di valutazione della ricchezza e dei redditi delle famiglie Regola l’accesso alle prestazioni, ai servizi sociali e assistenziali la cui erogazione dipende dalla situazione economica del richiedente Permette alle amministrazioni pubbliche di erogare servizi ed agevolazioni tariffarie secondo criteri omogenei È diventato il principale strumento di accesso alle prestazioni agevolate Obiettivo: realizzare un Welfare più equo Si basa sul principio di autocertificazione del cittadino 2/16
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Articolazione dell’ISEE ISR (Indicatore della Situazione Reddituale) redditi IRPEF+ reddito figurativo attività finanziarie ISP (Indicatore della Situazione Patrimoniale) valore del patrimonio sia mobiliare che immobiliare ISE (Indicatore Situazione Economica) ISR+20%ISP VSE (Valore della Scala di Equivalenza) è un valore definito per legge che varia a secondo della numerosità e della composizione del nucleo familiare ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) 3/16
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Numero dei componenti Parametro 1 11.00 21.57 32.04 42.46 52.85 Tali parametri vengono incrementati in presenza delle seguenti condizioni: +0.35 per ogni componente in più +0.35 per ogni componente in più +0.2 +0.2 In caso di presenza nel nucleo di figli minori e di un solo genitore +0.2 +0.2 In presenza di entrambi i genitori che svolgono attività di lavoro e di impresa +0.5 +0.5 Per ogni componente con handicap psicofisico permanente SCALA DI EQUIVALENZA [VSE] Calcolo dell’ISEE 4/16
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Nascita e sviluppo normativo: dal Redditometro di Trento al DPCM/2013 Nel 1992 un team di esperti, guidati dal Prof. Gianfranco Cerea dell’Università di Trento, gettò le basi di un modello di valutazione della condizione economica, il cosiddetto ‘redditometro’. Fu un modello rivoluzionario perché oltre alla dichiarazione dei redditi, adottato fino a quel momento come unico criterio di valutazione, l’indicatore considerava anche l’aspetto patrimoniale. Venne sperimentato per l’assegnazione di borse di studio nell’Università di Trento. I risultati furono sorprendenti: dal 51% di domande presentate e accolte da figli di lavoratori autonomi l’anno precedente, si era scesi al 3%, lasciando la parte più consistente dei contributi alle famiglie più bisognose con reddito da lavoro dipendente. Tale risultato fu il primo passo verso la realizzazione dell’ISEE 5/16
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Nascita e sviluppo normativo: dal Redditometro di Trento al DPCM/2013 (…continua) DPCM 30 aprile 1997: Introduzione dell’ICE (Indicatore della Condizione Economica) nell’ambito universitario. Sarà il modello su cui si baserà l’ISEE. Dlgs 109/98 :”il presente decreto individua, in via sperimentale, criteri unificati di valutazione della situazione economica di coloro che richiedono prestazioni o servizi sociali o assistenziali non destinati alla generalità dei soggetti o comunque collegati nella misura o nel costo a determinate situazioni economiche”. Dlgs 130/00 : modifica ed integrazione del Dlgs 100/98, che rende operativo l’ISEE in via definitiva. ISEE in via sperimentale ISEE in via definitiva 6/16
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Nascita e sviluppo normativo: dal Redditometro di Trento al DPCM/2013 (…continua) DPCM 9 aprile 2001 : Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che disciplina (tutt’ora) il diritto allo studio universitario. Dl 201/2011, articolo 5: Con il Decreto «Salva Italia» il governo Monti attua la più consistente riforma ISEE dopo quella del 1998 19 dicembre 2012: Il provvedimento viene bocciato dalla Corte Costituzionale DPCM 5 dicembre 2013 : Dopo un percorso travagliato viene approvata la riforma con il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. «Con l’espressione “diritto allo studio” si intendono tutti gli interventi messi in atto dagli enti per il diritto allo studio allo scopo di favorire la frequenza ai corsi di livello universitario e post-universitario degli studenti, sia italiani che stranieri, meritevoli ma privi di mezzi. 7/16
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Come è cambiato l’ISEE dal 1998 a oggi? Nuove componenti reddituali inclusione di: redditi fiscalmente esenti (es. assegni al nucleo familiare, pensioni di invalidità, indennità di accompagnamento) redditi tassati con regime sostitutivo o a titolo d’imposta (cedolare secca sugli affitti, contribuenti minimi ) redditi da lavoro prodotti all’estero tassati esclusivamente all’estero Valorizzazione del patrimonio Aumento del peso degli immobili, rivalutato ai fini IMU (non più ICI) Inclusione di immobili posseduti all’estero, con valore rivalutato ai fini IVIE Riduzione della franchigia sulla componente mobiliare 8/16
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Come è cambiato l’ISEE dal 1998 a oggi? (…continua) Nuovi abbattimenti del reddito per famiglie con a carico persona disabile, con una riclassificazione in base alla gravità dell’handicap del portatore (disabilità grave, media o sufficiente) per redditi da lavoro dipendente, pensione e trattamenti assistenziali aumento del detraibile sui costi dell’abitare (affitto) da 5.165 a 7.000 euro. Maggiorazioni della scala di equivalenza per le famiglie: con 3 o più figli con entrambi i genitori (o l’unico presente) lavoratori con almeno un minore di 3 anni 9/16
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Come è cambiato l’ISEE dal 1998 a oggi? (…continua) Nuove modalità di controllo maggiori controlli su conto corrente (autodichiarazione obbligatoria della giacenza media) Riduzione dell’autocertificazione, in quanto i dati fiscali più importanti (es. reddito complessivo) e i dati relativi alle prestazioni ricevute dall’Inps saranno compilati direttamente dall’Amministrazione differenziazione in riferimento al tipo di prestazione richiesta: ISEE per prestazioni socio-sanitarie ISEE per prestazioni rivolte ai minorenni ISEE per il diritto allo studio universitario ISEE corrente 10/16
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Gli effetti della riforma sull’ISEE Alcuni dati: Il nuovo ISEE è più favorevole per il 47% delle famiglie, mentre è meno favorevole nel 42% dei casi Media e mediana dell’ISEE sono saliti rispettivamente del 5,3 e 2,9% Nel 2015 mediana e media dell’ISEE universitario sono circa il doppio rispetto al dato riguardante l’intera popolazione. Forte rivalutazione del patrimonio, che prima della riforma incideva del 13,5% sull’ISEE complessivo, mentre ora del 19,5%. Le DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica) con patrimonio nullo passano dal 74% pre- riforma al 19% attuale 11/16 DSU sta per Dichiarazione Sostitutiva Unica e consiste nell’autocertificazione contenente le informazioni rilevanti per la determinazione dell’ISEE
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L’ISEE Universitario (ISEEU) Viene utilizzato per Calcolo delle tasse universitarie Accesso a prestazioni per il diritto allo studio Si ottiene da un ricalcolo dell’ISEE, considerando in aggiunta: redditi e patrimoni di fratelli/sorelle, calcolati al 50% redditi e patrimoni dei genitori anche se non residenti con lo studente (dato l’alto numero di studenti fuori sede) Per effetto della riforma: Università ed enti regionali per il diritto allo studio possono introdurre «ulteriori criteri di selezione volti ad identificare specifiche platee di beneficiari» ISEEU previsto anche per gli studenti residenti all'estero iscritti presso Università italiane 12/16
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Gli effetti della riforma sull’ISEEU In seguito alla riforma si è registrata: una diminuzione delle classi ISEEU sotto i 12 mila euro e un aumento di quelle sopra i 30 mila un aumento di mediana e media rispettivamente del 7% e 10% una diminuzione degli ISEE Universitari nulli (dal 3% al 2%) 13/16 Studenti più ricchi (per il fisco) Tasse universitarie più alte Diminuzione del numero di studenti idonei ai benefici del diritto allo studio
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Gli effetti della riforma sull’ISEEU Alcuni dati: le soglie per l’accesso del diritto allo studio non sono state modificate in concomitanza con la riforma, ma solo successivamente con il DM del 23 marzo 2016. tale decreto ha aumentato il valore max ISEE e ISPE, portandolo rispettivamente a 23 mila e 50 mila euro ( partendo dalle soglie precedenti di 21 mila e 35 mila euro definite dal DPCM/2001). il risultato è che nel 2015 gli studenti al di sotto di entrambe le soglie erano il 49% di tutti coloro che avevano presentato l’ISEE per finalità legate al diritto allo studio. Il 7% in meno rispetto al 2014 quando ancora vigeva il «vecchio» ISEE. 14/16
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Bilancio complessivo 1.Maggiore equità, grazie al rafforzamento dei controlli, e meno «falsi positivi» (finti poveri) 2.Nuclei numerosi, lavoratori dipendenti, affittuari, famiglie con componenti disabili e pensionati hanno visto una riduzione fiscale 3.Maggiore precisione ed efficacia, grazie alla differenziazione secondo il tipo di prestazione richiesta PRO 15/16
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Bilancio complessivo 1.Fattore tempo: l’ISEE rischia di misurare una condizione economica del nucleo assai lontana da quella del momento della prestazione, perché i redditi sono di 2 anni precedenti, e l’ISEE corrente si può usare solo in determinate situazioni. 2.Valutazione economica ≠ cash spendibile: usando solo il valore dell’ISEE per l’accesso alle prestazioni si rischia di non avere un quadro economico preciso. (Ad esempio si può disporre di un ISEE alto a causa di patrimoni invendibili che non portano reddito) 3.Una riforma sul calcolo del valore dell’ISEE non seguita da una riforma delle soglie di accesso ha portato inevitabilmente all’esclusione da un anno all’altro di migliaia di studenti dai benefici del diritto allo studio. CONTRO
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Bibliografia http://www.cafuil.it http://www.lavoro.gov.it/ www.ilsole24ore.com/ http://attiministeriali.miur.it/ http://www.camera.it/ http://www.clesius.it/ http://www.firstcisl.it/ Libro: “ L’Italia possibile: equità e crescita” di Ciccarone-Franzini-Saltari “ Nuovo ISEE e prestazioni per il diritto allo studio degli universitari” “ Prospettive Sociali e Sanitarie” n. 1.1/2016 16/16
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