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Autoformazione per gli e-tutor di Puntoedu Firenze, 6 settembre 2005 Tratto da: www2.indire.it/usr/info

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Presentazione sul tema: "Autoformazione per gli e-tutor di Puntoedu Firenze, 6 settembre 2005 Tratto da: www2.indire.it/usr/info"— Transcript della presentazione:

1 Autoformazione per gli e-tutor di Puntoedu Firenze, 6 settembre 2005 Tratto da: www2.indire.it/usr/info E-mail: info-usr@indire.it

2 Due affermazioni apparentemente in contrasto Sono in realtà 2 modi di leggere il fenomeno “l’e-tutor è al top dei fattori di gradimento dei corsisti” “l’e-tutor come fattore di massima criticità del sistema” BIONDI FERRARI

3 I possibili motivi dell’alto gradimento Unica interfaccia umana del sistema (INDIRE è lontano, interagisce con 200.000 corsisti) Unico aiuto immediato per  orientamento pedagogico  help tecnico L’e-tutor come sostegno al corsista Figura che sta autocostruendo la propria professionalità

4 I motivi di criticità ruolo indistinto – poca responsabilizzazione esplicita perché:  i LO disegnano flussi che prescindono da questa figura  non esistono forme di controllo / confronto / socializzazione dell’esperienza professionale scarsa certezza professionale non tanto come consolidamento di un ruolo quanto come:  modalità condivise per il reclutamento  chiaro riconoscimento economico del lavoro svolto (anche on line) scarsa formazione che va sviluppata:  in modalità affini a quelle dell’ambiente in cui l’e-tutor dovrà lavorare  con un ambiente nazionale per gli standard di contenuto  con un raccordo pianificato con le iniziative regionali  utilizzando tutte le risorse del sistema

5 Per E-TUTOR  Pedagogica  Tecnologica  comunicativo-relazionale  gestionale-organizzativa. L’e-tutor ricopre un ruolo di grande responsabilità nell’ambito dei percorsi formativi blended. Background culturale dell’e-tutor Conoscenze di natura

6 E-TUTOR: compiti ha la responsabilità di agire da collante tra gli incontri in presenza e quelli on line nell’ottica della personalizzazione dei percorsi formativi facilita l’interazione e la costruzione di una conoscenza collegiale e condivisa Figura fondamentale per la gestione dei gruppi di lavoro durante gli incontri in presenza e on line.

7 L’ambiente di autoformazione : primo step (urgente ) per affrontare il problema Il modello proposto si regge (per il momento) sul principio dell’autoformazione  Le attività non sono tracciate e non richiedono l’invio di un elaborato finale  Non è prevista la regia degli e-tutor  Non ci sono incontri in presenza (non è blended)  Non sono presenti strumenti a disposizione dell’e-tutor e del corsista. (registro, portfolio e classe virtuale)

8 L’iscrizione all’ambiente è facoltativa L’AMBIENTE - Target E’ consigliata a coloro che ricoprono il ruolo di e-tutor o che lo hanno svolto in passato.

9 L’AMBIENTE - Obiettivi Sviluppare una riflessione condivisa sulle competenze che delineano il profilo culturale dell’e-tutor Offrire conoscenze e spunti pratico-metodologici a supporto della funzione tutoriale nel modello Puntoedu Creare un ambiente di scambio, incontro e collaborazione tra e-tutor afferenti a diversi progetti di formazione, passati e presenti

10 Il percorso di autoformazione proposto spazia tra contenuti didattici centrati su percorsi modulari, personalizzabili e finalizzati ad affinare abilità, conoscenze e competenze afferenti alle 4 macro-aree proposte: L’ambiente – le aree tematiche Area sociale Area pedagogica Area tecnologica Area gestionale

11 L’ambiente – le aree tematiche  spunti formativi di natura pratica (attività in autovalutazione)  spunti formativi di natura riflessiva (materiali di studio)  suggerimenti metodologico-didattici,  risorse per l’approfondimento  strumenti finalizzati a fornire un supporto operativo A ciascuna area corrispondono

12 L’e-tutor ha la responsabilità di: IL MODELLO Funzione sociale  creare un ambiente di lavoro socialmente coeso e stimolante  incoraggiare e stimolare il senso di comunità  gestire gli atteggiamenti in rete che i corsisti possono assumere

13 L’e-tutor deve: IL MODELLO Funzione pedagogica  conoscere le strategie per facilitare lo scambio comunicativo, finalizzato alla costruzione collegiale della conoscenza  fornire un valido supporto per la personalizzazione del percorso del corsista

14 L’e-tutor deve conoscere lo stile e le tecniche necessarie per facilitare la lettura dei contenuti sul monitor adattandolo alla tipologia di interazione (sincrona o asincrona). A lui spetta il compito di orientare il corsista, fornendogli assistenza, verificando e modificando continuamente la funzionalità degli strumenti disponibili e adottati. IL MODELLO Funzione tecnologica

15 Funzione organizzativa-gestionale IL MODELLO  organizzare e coordinare le attività didattiche  avere una completa percezione e conoscenza degli strumenti a sua disposizione (registro, classe virtuale) e di quelli a disposizione del corsista (portfolio) L’e-tutor deve

16 I contributi didattici provengono dal lavoro di docenti e ricercatori afferenti alla rete universitaria costituitasi attraverso un recente protocollo di intesa GLI AUTORI Politecnico di Torino Università Bicocca di Milano Università di Firenze Università di Palermo Università di Salerno Università degli Studi di Sassari Università di Urbino Università di Venezia Università Cattolica di Milano Università di Padova Università di Roma1 Università degli Studi di Lecce


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