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PubblicatoRaimondo Fiori Modificato 8 anni fa
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NOTIZIE GENERALI Capitale: Reykjavík Forma di governo: Repubblica Moneta: Corona islandese Lingua: Islandese Religione: Protestante
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L’Islanda è la seconda isola più grande d’Europa, dopo la Gran Bretagna. È situata nell’oceano Atlantico settentrionale poco più a sud del Circolo polare artico. Il nome di questo Paese significa “terra del ghiaccio”, infatti i ghiacciai sono un elemento dominante del paesaggio.
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Nell’antichità i ghiacciai occupavano interamente l’Islanda e, quando si sono ritirati, hanno originato nell’interno rilievi arrotondati interrotti da ampie vallate, mentre lungo la costa sud- occidentale hanno scavato piccole insenature e in altri tratti costieri hanno inciso profondi fiordi. Vi sono inoltre fenomeni di vulcanismo, come i geyser. La vegetazione tipica del Paese è la tundra, con muschi, licheni e piccoli arbusti; gli alberi sono quasi assenti, poiché con il freddo faticano a crescere.
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A causa della posizione geografica molto settentrionale, il clima è di tipo subpolare, con temperature molto fredde. Il contrasto di temperatura tra il Nord e il Sud dell’isola genera precipitazioni abbondanti e venti molto forti, che rendono il clima islandese ancora più insopportabile.
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La popolazione dell’Islanda è molto omogenea; a parte alcune migliaia di immigrati, i suoi abitanti discendono dalle popolazioni norvegesi e irlandesi che, a partire dal XI secolo, colonizzarono l’isola. La popolazione professa la religione protestante e parla l’islandese. L’Islanda è il Paese europeo con la densità di popolazione più bassa.
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ASPETTO ECONOMICO L’Islanda, pur essendo una terra povera di risorse naturali utili all’economia, tuttavia ha saputo sfruttarle in modo proficuo. La pesca del merluzzo e dell’aringa è da sempre un settore fondamentale. L’allevamento è abbastanza sviluppato, soprattutto di ovini e animali da pelliccia. L’agricoltura è poco praticata perché le temperature rigidissime impediscono di coltivare la quasi totalità del territorio. L’unica coltura è quella della patata.
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Il settore industriale più forte e produttivo è quello alimentare, legato alla lavorazione del pesce ; l’industria ittica fornisce oltre il 70% dei prodotti che l’Islanda esporta nel mondo.
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Il commercio islandese è piuttosto dinamico. Il vero motore di sviluppo nel XXI secolo è stato il sistema bancario. Nel 2006 però sono iniziati dei problemi; la piccola economia del Paese non era in grado di garantire coloro che vi avevano investito il proprio denaro. In seguito, con la crisi finanziaria del 2008, le banche hanno accumulato perdite per decine di miliardi di euro. L’intero sistema finanziario islandese è fallito, il debito pubblico è salito al 400% del Pil e l’Islanda ha evitato la bancarotta solo grazie a un prestito del Fondo monetario internazionale.
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