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I RETTILOMORFI
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I movimenti dei continenti nel Mesozoico
Il mondo nel Cretacico La Gandwana si divise in parti più piccole. Il clima divenne più stagionale, con estati calde e umide e inverni freddi. Il mondo nel Triassico In questo periodo i continenti erano uniti in un’unica massa di terra, la Pangea, circondata da un vasto oceano, Panthalassa. Il mondo nel Giurassico La Pangea si divise in Laurasia a nord e in Gondwana a sud. Il Nord America si separò dall’Eurasia e dall’Africa, dando origine all’antico oceano Atlantico. La Gondwana rimase unita.
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Sinapomorfie dei rettilomorfi
I RETTILOMORFI comprendono tutti i tetrapodi esclusi gli anfibi Corpo vertebrale derivato dal pleurocentro Un numero ridotto e fisso di falangi arti disposti perpendicolarmente sotto il tronco Caratteristica flangia del palato che serve di attacco per i muscoli della mandibola Le prime forme erano simili a lucertole (antracosauri). Seymouria aveva già i tipici arti da rettile
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Diplovertebron: un Antracosauro del Carbonifero
Il Diplovertebron era circa 60 cm di lunghezza. La parte dell’arto che poggiava a terra era molto sviluppata ed aveva 5 dita. Andava a caccia di cibo in acqua e aveva una struttura ossea oggi presente nei rettili.
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L’Antracosaurus L’Antracosaurus era un rettilomorfo dal corpo allungato, potevano raggiungere i 12 piedi di lunghezza, vivevano nelle acque dolci ed erano grossi predatori provvisti di denti conici da presa.
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Origine degli Amnioti Sviluppo di un uovo cleidoico che ha permesso agli amnioti di evitare uno stadio larvale acquatico Epidermide cheratinizzata che offre protezione contro la disidratazione Vertebre sacrali in numero di due Presenza dell’astragalo Cinto pettorale con ossificazioni aggiuntive Cambiamenti nell’alimentazione e nella postura Gli amnioti comprendono i “rettili”, gli uccelli e i mammiferi
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I Primi Amnioti Nel Carfonifero, alcuni discendenti degli anfibi acquisirono nuovi caratteri che permisero loro una progressiva colonizzazione delle terre emerse. Tra i principali si possono ricordare: Una cospicua corneificazione della cute L’uovo cleidoico con tutte le sue caratteristiche
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I sauropsidi e l’origine dei Diapsidi
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Sinapomorfie dei sauropsidi
Caviglia modificata che permette la rotazione del piede sotto il corpo Riduzione delle ossa a livello della mandibola Presenza della beta cheratina a livello della pelle
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Tipi di crani degli amnioti
Tipi di crani degli amnioti. Le differenze principali tra i diversi tipi di cranio degli amnioti si ritrovano nella regione temporale, dietro l’orbita. Possono essere presenti due fenestrature, una fenestratura singola o nessuna e varia, di conseguenza, la posizione della barra formata dal postorbitale (Po) e dallo squamoso (Sq). (a) Il cranio anapside è privo di fenestrature temporali. (b) Il cranio sinapside ha una barra sopra la singola fenestratura temporale. (c) Il cranio diapside ha una barra tra le due finestre. (d) Il cranio “euriapside” ha una barra che delimita inferiormente la singola finestra. Il cranio euriapside non costituisce un tipo di cranio distinto ma è derivato da un cranio diapside a seguito della perdita della barra temporale inferiore.
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Caratteristiche principali dei “ Rettili”
I primi rettili comparvero nel Carbonifero ed il loro successo evolutivo si protrasse per tutto il Mesozoico, detta anche l’età dei rettili, quando il maggior successo arrise ai cosiddetti Dinosauri. Gli antracosauri sono ritenuti il gruppo filetico da cui si sono originati tutti i rettili Una sistematica dei rettili può essere effettuata utilizzando quale carattere la presenza di finestre temporali nella regione temporale della volta dermica (Anapsidi, Diapsidi, Sinapsidi) Apparato tegumentario caratterizzato dalla presenza di squame cornee e artigli Cranio ancora stegocefalo ma caratterizzato da un progressivo alleggerimento e dalla presenza di coane interne più arretrate. Riduzione del numero delle ossa che costituiscono la mandibola Colonna vertebrale caratterizzata da una maggiore regionalizzazione e dalla presenza di atlante ed epistrofeo e dalla presenza di due vertebre sacrali. Appendici poco modificate rispetto al piano generale di organizzazione tipico dei tetrapodi. Il piede risulta ruotato sotto il corpo, il che influenza la postura dell’animale. Già nei rettili antichi, come Seymoura, le quattro zampe sono posizionate sotto il tronco, rispetto al quale risultano disposte perpendicolarmente Le dita sono dotate di artigli Cuore quasi completamente diviso in una metà destra ed una sinistra. La circolazione è doppia ed incompleta Polmone sempre più sepimentato Ectotermi con ampie capacità di termoregolazione
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FIGURA 3.30 Mesosauro. Questo amniote acquatico visse nel Permiano medio. La lunga coda era usata per imprimere la spinta per il nuoto e gli arti erano probabilmente pinniformi. La lunghezza complessiva era di circa 1 metro. Secondo McGregor; von Huene.
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Anapsidi Sono anapsidi le tartarughe e le testuggini, oltre a numerosi rettili estinti Sono caratterizzati dall’assenza di finestre temporali. Il cranio, stegocefalo, presenta una sorta di alleggerimento dovuto ad uno scoperchiamento della regione più posteriore Ranfoteca al posto dei denti Il dermascheletro, costituito da un carapace dorsale ed un piastrone ventrale, è connesso all’endoscheletro Sono animali ovipari, costretti a deporre le loro uova sulla terra ferma perché l’embrione può assumere O2 solo dall’aria
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FIGURA 3. 31 Parareptilia,Testudinata
FIGURA 3.31 Parareptilia,Testudinata. (a) Progonochelys, una tartaruga del Triassico che presenta un modello di piastre epidermiche cheratinizzate che rivestono il carapace. (b) Fossile del cranio di Progonochelys, caratterizzato dall’assenza di finestrature temporali, lungo all’incirca 2 metri. (c) Pareiasaurus del Permiano superiore. Le ossa del cranio (b) comprendono angolare (An), articolare (Ar), dentale (D), frontale (F), giugale (J), lacrimale (L), mascellare (M), nasale (N), parietale (P), postorbitale (Po), prefrontale (Prf), premascellare (Pm), quadratogiugale (Qj), sovrangolare(Sa) e squamoso (Sq). (a, b) Secondo Jaekel; (c) secondo Gregory.
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Diapsidi Sono rettili caratterizzati dalla presenza di due finestre temporali, che nella loro organizzazione tipica sono ancora rintracciabili nei coccodrilli e nello Sphenodon. Lucertole e serpenti hanno invece un cranio modificato, il che assicura una maggiore cinesi delle ossa che lo compongono. I diapsidi sono dotati di un palato secondario I diapsidi comprendono rettili estinti, tra cui i famosi dinosauri, e rettili viventi come le lucertole, i serpenti e una lucertola australiana, lo Sphenodon I diapsidi hanno inoltre una columella ben sviluppata per aumentare la recezione dei suoni trasmessi attraverso l’aria. I diapsidi possono essere divisi in lepidosauri e arcosauromorfi I lepidosauri comprendono i rincocefali (Sphenodon punctatum) e gli squamati (lucertole e serpenti) .Sono caratterizzati da una fessura cloacale trasversale invece che longitudinale, squame di tipo embricate Gli arcosauromorfi comprendono, come unica forma vivente, il gruppo dei loricati (coccodrilli ed alligatori) Gli altri sono tutti estinti. Il gruppo più antico è quello dei Tecodonti, dotati di denti infissi in alveoli e di andatura bipede. Dai tecodonti si sono originati i Saurischi, dinosauri con cintura pelvica simile ai rettili, e gli Ornitischi, con cintura simile agli uccelli. E’ probabile che da un gruppo di saurischi, i teropodi, si siano originati poi gli uccelli
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Petrolacosaurus, il più primitivo dei diapsidi
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FIGURA 3. 34 Lepidosauri. (a) Sphenodon
FIGURA 3.34 Lepidosauri. (a) Sphenodon. (b) Amphisbaena, un lepidosauro fossorio. (c) Sceloporus, un iguanide. (d) Contia, un serpente.
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FIGURA 3. 33 Rettili marini del Mesozoico
FIGURA 3.33 Rettili marini del Mesozoico. (a) Ittiosauro, un rettile dal corpo allungato e fusiforme, simile a quello di un delfino, lungo circa 1 metro. (b) Sauropterigio, un plesiosauro lungo circa 7 metri. (a) Secondo Romer; (b) secondo Andrews
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Gli arcosauromorfi Si sollevano sugli arti posteriori, fino ad assumere un’andatura bipede, resa possibile da un irrobustimento delle caviglie , una riduzione del numero delle dita e una coda pesante che agisce da contrappeso Tra i taxa rappresentati vanno annoverati gli arcosauri (
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FIGURA 3.35 Pterosauri. L’arto anteriore allungato degli pterosauri sosteneva una membrana cutanea o patagio che formava la superficie dell’ala. (a) Rhamphorhynchus.Apertura alare circa 1,5 metri. (b) Scheletro di Pteranodon.Apertura alare circa 8 metri. (a) Secondo Williston; (b) secondo Eaton
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FIGURA 3. 36 Cinti pelvici dei dinosauri
FIGURA 3.36 Cinti pelvici dei dinosauri. Due conformazioni diverse del cinto pelvico definiscono i due gruppi di dinosauri. (a) Tutti i saurischi possedevano un cinto pelvico dal cui centro si dipartivano a mo’ di raggi le tre ossa ileo, ischio e pube. (b) Gli ornitischi, al contrario, avevano un cinto pelvico con un processo posteriore del pube che si faceva parallelo e addossato all’ischio.
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Allosaurus
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Brontosaurus
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