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PubblicatoRoberta Greco Modificato 8 anni fa
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Il biologico tradito! Approfondimento Corso di marketing e gestione delle imprese agroalimentari Anno 2015/16 D’Errico Federica
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Il 5 dicembre 2014 Il settimanale pubblica un articolo di stampa straniera (DER SPIEGEL, Germania) sul biologico, tradotto in lingua italiana Perché proprio la Germania affronta la questione del biologico? La Germania è il principale mercato europeo di prodotti biologici per fatturato, dal 2000 al 2013 il settore è cresciuto del 262% passando dai 2,1 miliardi di euro ai 7,6. Seguono la Francia, il Regno Unito e l’Italia. 7,6 nel 2013 +262% 2,1 nel 2000 Il fatturato dei generi alimentari bio in Germania, miliardi di euro Fonte: Der Spiegel
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Agricoltura biologica I pionieri del bio non la consideravano come una tecnica di produzione alternativa ma come un’idea di sviluppo contrapposta all’agricoltura convenzionale Negli anni a seguire una successione di eventi ha portato alla divulgazione del metodo di coltivazione biologica Le origini dell’agricoltura biologica risalgono alla fine del 1800 in Germania, quando nacque una tendenza culturale orientata verso il ritorno alla natura in Europa è stata regolamentata per la prima volta nel 1991 (metodo) poi nel 2007 è stato adottato un nuovo regolamento (etichettatura)
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Gli obiettivi dell’agricoltura biologica: migliorare la qualità nutritiva degli alimenti: assenza di residui di fitofarmaci, basso contenuto di nitrati, maggior contenuto di elementi nutritivi (sostanza secca, zuccheri, vitamine, microelementi), miglior sapore, miglior digeribilità. migliorare la fertilità del terreno aumentandone il contenuto di humus, vivificandone le attività biologiche, correggendone le carenze minerali, soprattutto quelle di microelementi, adottando la pratica del sovescio e della rotazione. evitare tutte le forme di inquinamento, non solo degli alimenti, ma di tutte le componenti ambientali. adozione di metodi di allevamento degli animali domestici che siano conformi non solo alle esigenze fisiologiche di questi, ma anche ai principi umanitari e quindi con esclusione degli allevamenti in batteria, in stabulazione permanente, in eccessivo affollamento. mantenimento degli agricoltori sulla terra grazie a una miglior valorizzazione della loro produzione, che consenta alle piccole aziende di rimanere economicamente vitali
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L’inchiesta di Der Spiegel: i soggetti, le loro storie e le problematiche del bio…. Paul Nennecke: agricoltore biologico VS Impianto di biogas in Germania Ridotta disponibilità di terreni coltivabili !
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Claus Andresen: Allevatore di pollame bio che combatte con una regolamentazione eccessiva L’inchiesta di Der Spiegel: i soggetti, le loro storie e le problematiche del bio…. VS Produzione di massa Trappola della convenzionalizzazione !
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Wiebke Ohrt: Proprietaria di uno dei primi negozi biologici costretta a chiudere per la creazione di una catena tedesca di commercio all’ingrosso di proprie linee bio L’inchiesta di Der Spiegel: i soggetti, le loro storie e le problematiche del bio…. VS Grandi supermercati Guerra e distorsione dei prezzi!
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Si teme che le frodi del bio possano spingere la Commissione Europea ad abbassare ulteriormente i limiti consentiti per i pesticidi e gli ogm., punendo cosi i coltivatori biologici per i danni che sono invece causati dal vicino che fa agricoltura convenzionale. La normativa chiede che vengano utilizzate solo sementi e foraggio biologico ma sul mercato non se ne trovano a sufficienza Sono aumentati gli incentivi per gli impianti di biogas che durano vent’anni rispetto a quelli concessi per la transizione al biologico. In più questi vengono distribuiti in base alla grandezza dell’azienda (più è grande e più riceve) quindi per le piccole realtà restano le briciole. La Germania spende 8 milioni di euro all’anno per ridurre gli inquinanti che vengono prodotti dal sistema intensivo e dall’agricoltura convenzionale Martin Hausling: agricoltore bio e parlamentare europeo Le linee giuda del biologico sono severe ma non c’è proporzione tra prezzo del bio e prezzo del convenzionale, quindi gli agricoltori biologici non riescono più a mantenersi economicamente vitali. Si guarda solo al prodotto finale e non più all’obiettivo per cui il biologico è nato. Nella realizzazione dei prodotti bio si tiene conto che essi siano conformi alla legge e privi di pesticidi e antibiotici ma non si da peso alla protezione dell’ambiente e al benessere animale. D’altronde molti consumatori scelgono cosa comprare in base a sole e considerazioni legate alla salute.
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Quali sono le prospettive per il futuro? rivedere le regole del gioco: il biologico è diventato un mercato di massa con una concorrenza molto dura e sleale! I costi di produzione dei falsi bio a basso prezzo, compresi i danni all’ambiente, ricadono comunque sui consumatori che li pagano da qualche altra parte! (bolletta dell’acqua, contributi sanitari, misure preventive, programmi contro il cambiamento climatico ecc…..) cosa fare??? Chi inquina paga!
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in questo modo si vedrà realmente quanto costa la produzione agroindustriale e i prodotti bio diventerebbero all’improvviso molto più competitivi. riformulare le politiche per spingere più agricoltori al biologico e rendere più severe le leggi che regolamentano l’agricoltura convenzionale Aumentare il biopremio Riconquistare la credibilità
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Le attuali critiche sul bio….. non sostenibile su larga scala! naturale = buono ?
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Grazie per l’attenzione!
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