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Atex 137 99/92 CEE Stabilisce i requisiti minimi per incrementare la sicurezza e salute dei lavoratori in ambienti a rischio di atmosfere esplosive.

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1 Atex 137 99/92 CEE Stabilisce i requisiti minimi per incrementare la sicurezza e salute dei lavoratori in ambienti a rischio di atmosfere esplosive

2 La direttiva 99/92/CE è stata adottata nell’ambito della direttiva quadro in materia di sicurezza dei lavoratori sui luoghi di lavoro 89/391/CEE, recepita in Italia con il D.Lgs. n. 626/1994. Si tratta della quindicesima in una serie di direttive del genere, che hanno coperto differenti problematiche prevenzionistiche. La direttiva è stata approvata il 18 dicembre 1999 e pubblicata il 28 gennaio 2000; essa doveva essere recepita entro il 30 giugno 2003.

3 La direttiva 99/92/CE richiede che il datore di lavoro gestore dello stabilimento, relativamente agli ambienti nei quali si potrebbe formare un’atmosfera esplosiva, adotti ogni provvedimento tecnico e/o organizzativo finalizzato, da un lato, a evitare la formazione e ignizione di un’atmosfera esplosiva e, dall’altro, ridurre al massimo gli effetti di un’esplosione affinché i lavoratori siano preservati da ogni rischio (art. 3). Tali misure dovranno essere regolarmente revisionate e aggiornate. Il datore di lavoro dovrà effettuare (art. 4) una valutazione complessiva del rischio di esplosione, considerando gli ambienti nei quali si può verificare l’atmosfera esplosiva e gli ambienti a questi collegati mediante aperture. A tal fine si devono considerare il tipo di atmosfera esplosiva che potrebbe insorgere, la sua persistenza, l’eventuale presenza di cause di ignizione, le sostanze presenti e la loro possibile interazione, valutando, infine, l’ampiezza degli effetti prevedibili su strutture e persone. Sulla base della valutazione del rischio effettuata, saranno adottate tutte le misure tecniche ed organizzative necessarie, assicurando, in base alla valutazione del rischio effettuata, laddove necessaria, una supervisione da parte di esperti espressamente qualificati.

4 In sintesi: a) Prevenzioni delle atmosfere esplosive o eliminazione delle sorgenti d’innesco o riduzione degli effetti dell’esplosione b) Valutazione del rischio c) Probabilità dell’atmosfera esplosiva

5 Art. 3 Prevenzione e protezione contro le esplosioni Le misure adottate per la riduzione dei rischi di esplosione devono seguire i seguenti principi: a) Prevenire la formazione di atmosfere esplosive, oppure, se la natura dell’attività non lo consente b) evitare l’ignizione di atmosfere esplosive, e c) attenuare i danni di un’esplosione in modo da garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori d) contrastare la propagazione dell’esplosione

6 Art. 4 VALUTAZIONE DEI RISCHI Il datore di lavoro valuta i rischi specifici derivanti da atmosfere esplosive, tenendo conto almeno dei seguenti elementi: - probabilità e durata della presenza di atmosfere esplosive, - probabilità della presenza, dell'attivazione e dell'efficacia di fonti di ignizione, comprese scariche elettrostatiche, - caratteristiche dell'impianto, sostanze utilizzate, processo e loro possibili interazioni, - entità degli effetti prevedibili. I rischi di esplosione sono valutati complessivamente. Nella valutazione dei rischi di esplosione vanno presi in considerazione i luoghi che sono o possono essere in collegamento tramite aperture con quelli in cui possono formarsi atmosfere esplosive.

7 In sintesi l’art. 4 specifica i passi che bisogna seguire per verificare il sistema a) Caratterizzazione del sistema b) Identificazione del rischio c) Tollerabilità del rischio d) Riduzione del rischio

8 Art. 5 OBBLIGHI GENERALI Il datore di lavoro prende i provvedimenti necessari affinché: - dove possono svilupparsi atmosfere esplosive in quantità tale da mettere in pericolo la sicurezza e la salute dei lavoratori o di altri, gli ambienti di lavoro siano strutturati in modo da permettere di svolgere il lavoro in condizioni di sicurezza; - negli ambienti di lavoro in cui possono svilupparsi atmosfere esplosive in quantità tale da mettere in pericolo la sicurezza e la salute dei lavoratori, sia garantito un adeguato controllo durante la presenza dei lavoratori, in funzione della valutazione del rischio, mediante l'utilizzo di mezzi tecnici adeguati.

9 CHI DEVE INDIVIDUARE LE ZONE? Datore di lavoro: la direttiva stessa obbliga il datore (utilizzatore dell’impianto) di classificare in zone (1,2,20 ecc ecc) pericolose Costruttore impianto: la norma 1127 “ Prevenzione dell’esplosione e protezione contro l’esplosione – concetti fondamentali ” indica che il costruttore deve utilizzare la EN 60079-10 per classificare le zone. Il costruttore classifica l’impianto in modo da prendere, in base alla classificazione delle zone, le misure adeguate (ad es. apparecchiatura elettrica e non) idonee al fine di evitare di innescare le atmosfere esplosive.

10 Art. 7 Aree in cui possono formarsi atmosfere esplosive Il datore di lavoro ripartisce in zone, a norma dell'allegato I, le aree in cui possono formarsi atmosfere esplosive. Il datore di lavoro assicura che per le aree di cui al paragrafo 1 siano applicate le prescrizioni minime di cui all'allegato II. Se necessario, le aree in cui possono formarsi atmosfere esplosive in quantità tali da mettere in pericolo la sicurezza e la salute dei lavoratori sono indicate da segnali nei punti di accesso a norma dell'allegato III.

11 Zona 0 Area in cui è presente in permanenza o per lunghi periodi o spesso un'atmosfera esplosiva consistente in una miscela di aria e di sostanze infiammabili sotto forma di gas, vapore o nebbia. Zona 1 Area in cui durante le normali attività è probabile la formazione di un'atmosfera esplosiva consistente in una miscela di aria e di sostanze infiammabili sotto forma di gas, vapori o nebbia. Zona 2 Area in cui durante le normali attività non è probabile la formazione di un'atmosfera esplosiva consistente in una miscela di aria e di sostanze infiammabili sotto forma di gas, vapore o nebbia e, qualora si verifichi, sia unicamente di breve durata. Zona 20 Area in cui è presente in permanenza o per lunghi periodi o spesso un'atmosfera esplosiva sotto forma di nube di polvere combustibile nell'aria. Zona 21 Area in cui occasionalmente durante le normali attività è probabile la formazione di un'atmosfera esplosiva sotto forma di nube di polvere combustibile nell'aria. Zona 22 Area in cui durante le normali attività non è probabile la formazione di un'atmosfera esplosiva sotto forma di nube di polvere combustibile e, qualora si verifichi, sia unicamente di breve durata

12 Classificazione Zone: elementi chiave → Sostanze presenti Nella classificazione delle zone bisogna valutare se le sostanze utilizzate si trovano ad una temperatura superiore alla loro temperatura di infiammabilità. Ad esempio se nell’impianto si utilizza benzina o gas naturale o idrogeno, essendo queste sostanze con una T inf [°C] <0, anche se si è alla temperatura ambiente [20 °C] si dovrà valutare il rischio di esplosione. Polveri infiammabili: Si deve considerare il rischio di esplosione quando si utilizzano o sono presenti in un impianto polveri infiammabili o combustibili delle dimensioni descritte (20- 400 μm) La pericolosità delle polveri dipende anche dal contenuto di ossigeno o gas o altri polveri inerti.

13 Procedimento di classificazione Studio delle sostanze: caratteristiche fisiche, temperature, pressioni di utilizzo della sostanza Individuazione delle Sorgenti di emissione della sostanza In un impianto di notevole dimensione, ad esempio per la spalmatura di adesivo HOT MELT per l’industria del nastro adesivo, si deve analizzare come e con quale portata le sostanze vengono emesse (se ci sono più sostanze si deve individuare la più rappresentativa). Utilizzando la guida CEI 31-35 si individua il tipo di zona e l’estensione delle zone pericolose

14 Esempi di Zona pericolose 21- zone adiacenti le aperture di caricamento di polveri senza sistemi di aspirazione Una zona 21 con un sistema di aspirazione diventa 22 22- zone interne ad apparecchiature con atmosfera inerte controllata, zone con strati di polvere che potrebbero essere sollevati in aria Una zona 22 con un sistema di aspirazione diventa una zona non pericolosa.

15 DATI SIGNIFICATIVI PER GLI ESERCIZI: 1) TIPI DI SORGENTI: CONTINUO: continuo o per lunghi periodi (es. superficie di un liquido infiammabile in un serbatoi a tetto fisso con uno sfiato permanente nell’atmosfera) 1° GRADO periodica od occasionale durante il funzionamento normale (es. punti di drenaggio dell’acqua che contengono liquidi infiammabili) 2° GRADO non prevista durante il normale funzionamento e che se avviene è possibile solo poco frequentemente e per brevi periodi (es. tenute di pompe o valvole quando si prevede che non emettano sostanze infiammabili durante il funzionamento normale dell’impianto)

16 2) VENTILAZIONE Movimento dell’aria e suo ricambio con aria fresca causati dall’effetto del vento, da gradienti di temperatura, o da mezzi artificiali. All’aumentare della ventilazione l’estensione della zona si riduce, gli ostacoli che impediscono la ventilazione possono incrementare l’estensione della zona. (grado di ventilazione alto-medio- basso: in base alla capacità e alla tempestività di riduzione della concentrazione al di sotto del LEL)

17 Provvedimenti organizzativi 1.1. Formazione professionale dei lavoratori - Il datore di lavoro si adopera per una sufficiente ed adeguata- formazione professionale in materia di protezione dalle esplosioni dei lavoratori impegnati in luoghi dove possono formarsi atmosfere esplosive. 1.2. Istruzioni scritte e autorizzazione al lavoro Ove stabilito dal documento sulla protezione contro le esplosioni: - il lavoro nelle aree a rischio si effettua secondo le istruzioni scritte impartite dal datore di lavoro; - è applicato un sistema di autorizzazioni al lavoro per le attività potenzialmente pericolose o tali da occasionare rischi quando interagiscono con altre operazioni di lavoro.

18 Misure di protezione contro le esplosioni 2.1. Fughe o sprigionamenti, intenzionali o no, di gas, vapori, nebbie o polveri combustibili che possano dar luogo a esplosioni sono opportunamente sviati o rimossi verso un luogo sicuro o, se ciò non fosse realizzabile, rinchiusi in modo sicuro o resi adeguatamente sicuri con altri metodi. 2.2. Qualora l'atmosfera esplosiva contenga più tipi di gas, vapori, nebbie o polveri infiammabili o combustibili, le misure di protezione devono essere programmate per il massimo pericolo possibile. 2.3. Per la prevenzione dei rischi di ignizione conformemente all'articolo 3 si tiene conto anche delle scariche elettrostatiche che provengono dai lavoratori o dall'ambiente di lavoro come elementi portatori di carica o generatori di carica. I lavoratori sono equipaggiati di adeguati indumenti di lavoro fabbricati con materiali che non producono scariche elettrostatiche che possano causare l'ignizione di atmosfere esplosive.

19 2.4. Impianti, attrezzature, sistemi di protezione e tutti i loro dispositivi di collegamento sono posti in servizio soltanto se dal documento sulla protezione contro le esplosioni risulti che possono essere utilizzati senza rischio in un'atmosfera esplosiva. Ciò vale anche per attrezzature e relativi dispositivi di collegamento che non sono apparecchi o sistemi di protezione ai sensi della direttiva 94/9/CE, qualora possano rappresentare un pericolo di ignizione unicamente per il fatto di essere incorporati in un impianto. Vanno adottate le misure necessarie per evitare il rischio di confusione tra i dispositivi di collegamento. 2.5. Si devono prendere tutte le misure necessarie per garantire che le attrezzature di lavoro con i loro dispositivi di collegamento a disposizione dei lavoratori, nonché la struttura del luogo di lavoro siano state progettate, costruite, montate, installate, mantenute in servizio e fatte funzionare in modo tale da ridurre al minimo i rischi di esplosione e, se questa dovesse verificarsi, si possa controllarne o ridurne al minimo la propagazione all'interno del luogo di lavoro e/o attrezzatura. Per detti luoghi di lavoro si adottano le misure necessarie per ridurre al minimo i rischi rappresentati per i lavoratori dalle conseguenze fisiche di un'esplosione.

20 2.6. Se del caso, i lavoratori sono avvertiti con dispositivi ottici e/o acustici e allontanati prima che si verifichino le condizioni per un'esplosione. 2.7 Ove stabilito dal documento sulla protezione contro le esplosioni, sono forniti e mantenuti in servizio dispositivi di fuga per garantire che in caso di pericolo i lavoratori possano allontanarsi rapidamente e in modo sicuro dai luoghi esposti. 2.8. Prima che vengano messi in funzione luoghi di lavoro con aree in cui possano formarsi atmosfere esplosive, è verificata la sicurezza dell'intero impianto per quanto riguarda le esplosioni. Tutte le condizioni necessarie a garantire protezione contro le esplosioni sono mantenute.


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