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PubblicatoCosima Leoni Modificato 8 anni fa
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La caccia al tesoro Dalle pratiche educative ai modelli pedagogici
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Alcune chiarificazioni lessicali: «il termine modello risale dal latino “modulus”e significa misura, parametro, campione, regola, disposizione, esempio, forma». Nelle scienze dell’educazione i significati del termine sono connotati da tratti estremamente polisemici che vanno dalla definizione di “modello “ inteso come prototipo cui ispirarsi e da imitare a” modello” inteso come «principio d’ordine strutturale che descrive le posizioni caratteristiche delle singole teorie pedagogiche all’interno di un insieme d’acquisizioni scientifiche considerato come eterogeneo e da ordinare». Modello come semplificazione idealizzata, cioè come «artefatto, costrutto artificiale, rappresentazione più o meno idealizzata o schematizzata della realtà che si vuole studiare applicandolo». Modello come parametro ermeneutico: il modello in questione «non oggettivizza un universo di elementi, relazioni o eventi ma già si pone come struttura di un processo di interpretazione di una realtà data secondo il criterio della verosimilità e dell’analogia». Modello come paradigma ideale,di organizzazione teorica della cultura educativa costruito su coordinate di senso aderenti al vero. Modello come schema concettuale secondo cui possono essere connessi ed ordinati i vari aspetti di un certo dispositivo pedagogico in rapporto a principi teleologici prefissati: Weltanschauung condivise, quindi, che ne assicurino la coerenza e l’organicità interna; modello quindi come “idea limite”, cioè come tendenziale accordo di opzioni espresse dalle diverse teorie pedagogiche, assicurato da una discrepanza ragionevolmente limitata tra l’essere di una data realtà educativa e gli asserti individuati come postulati del modello stesso 01/06/2016Andrea Bobbio - La caccia al tesoro - Parma
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Obiettivi L’attività formativa ha come obiettivo la messa in comune di quei presupposti concettuali, operativi e pedagogici che costituiscono i costrutti intuitivi del nostro agire intenzionale. Quali sono le nostre gerarchie concettuali in merito a: identità pedagogica del bambino (i suoi bisogni, il suo modo di funzionare); quale è il rapporto del nido e dei suoi operatori con le famiglie? quali sono le competenze che riteniamo prioritario stimolare e fare acquisire? quali sono i no che possiamo dire e a quali richieste del bambino non possiamo dire di no? Il fine della ricerca è quello di una messa in comune delle reciproche esperienze, NON INTENDIAMO: proporre modelli ideali; progettare annessioni o assimilazioni; formulare giudizi di valore. Lo scopo, più modestamente è quello di sostenere negli educatori (come singoli e come team) forme di consapevolezza culturale in grado, possibilmente, di tradursi in capacità meta riflessiva, progettuale e pedagogica. 01/06/2016Andrea Bobbio - La caccia al tesoro - Parma
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Scopo del lavoro non è Ricavare un modello unico cui tendere e/o uniformarsi; Costruire una gerarchia di metodi, strumenti ordinati su una scala funzionale alla misurazione di una presunta “qualità” 01/06/2016Andrea Bobbio - La caccia al tesoro - Parma
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Alcuni modelli impliciti: 01/06/2016Andrea Bobbio - La caccia al tesoro - Parma
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Il posto dell’intelligenza 01/06/2016Andrea Bobbio - La caccia al tesoro - Parma
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Il posto dell’avventura 01/06/2016Andrea Bobbio - La caccia al tesoro - Parma
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IL POSTO DELLE RELAZIONI 01/06/2016Andrea Bobbio - La caccia al tesoro - Parma
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La casa come luogo dell’intimità e della cura, dell’attese fiduciosa, della ri-generazione dei legami affettivi e della ri-creazione del proprio sé. La lontananza dalla casa 01/06/2016Andrea Bobbio - La caccia al tesoro - Parma
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Dagli ideali pedagogici ai modelli educativi M. magistrocentrico/ M. clinicoIl bambino è creatura fragile. PAROLE CHIAVE: Attaccamento; prevenzione; affettività M. cognitivistaIl bambino come piccolo teorico PAROLE CHIAVE: Sviluppo intellettuale; dissonanza cognitiva; stimolazione sensoriale M. Ecologico-sistemico (relazionale) Bambino prodotto dell’ambiente PAROLE CHIAVE: Interazione, negoziazione, linguaggi, immersione culturale, rete M. curricolocentricoBambino come soggetto “sensibile” ai saperi Intenzionalità, programmazione, curricolo, materiali M. compensativo Bambino come soggetto da riequilibrare, “normalizzare” PAROLE CHIAVE: riparare, proporre identificazioni alternative M. esteticoBambino come soggetto libero ed PAROLE CHIAVE: Arte, natura, spontaneità, 01/06/2016Andrea Bobbio - La caccia al tesoro - Parma
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