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Sviluppo locale Local placed. Dimensione territoriale dello sviluppo Sviluppo endogeno, generato dalle risorse locali Qualità dello sviluppo sostenibile,

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Presentazione sul tema: "Sviluppo locale Local placed. Dimensione territoriale dello sviluppo Sviluppo endogeno, generato dalle risorse locali Qualità dello sviluppo sostenibile,"— Transcript della presentazione:

1 Sviluppo locale Local placed

2 Dimensione territoriale dello sviluppo Sviluppo endogeno, generato dalle risorse locali Qualità dello sviluppo sostenibile, misurabile non solo con indicatori di crescita economica Sviluppo come progetto politico di lungo periodo, condiviso dagli attori di un dato contesto locale Capacità di generare capitale sociale, reti di fiducia e reciprocità, legami sociali, regole condivise

3 Quale territorio? Non un semplice settore di policy (urbanistica) Non un semplice fattore produttivo Il territorio deve essere frutto di una costruzione sociale

4 Il territorio è…. Il risultato di una sedimentazione, nel lungo periodo di pratiche sociali, politiche ed economiche, consolidate in un dato luogo, espressione della cultura locale in grado di costruire legami all’interno e all’esterno

5 ….quindi lo sviluppo economico è “ il risultato non solo della disponibilità di fattori produttivi, ma anche delle sue risorse istituzionali e culturali, coerenti con il contesto produttivo”

6 Nuovo modo di concepire lo sviluppo locale Economia della conoscenza Globalizzazione Europeizzazione ------------------------------------------------------------ A) Orientamento ecosistemico alle politiche di sviluppo che porta con sé l’idea di una pluralità di modi di fare sviluppo locale B) Passaggio da una visione verticistica dello sviluppo ad un sistema a rete di tipo partecipativo del modo di regolazione, inteso come processo con cui si formano le regole di convivenza sociale

7 Cosa ha determinato la globalizzazione? La competizione non è più tra singole imprese ma tra sistemi locali e regionali Occorre pertanto, conoscere le risorse di cui è dotato un territorio e attivare processi di messa in rete per la costruzione di progetti di sviluppo locale condivisi, che siano espressione degli interessi e delle esigenze del territorio

8 Chi mette in rete? Si assiste al cambiamento del policy making… L’autorevolezza non dipende più dal ruolo, ma richiede nuove competenze come: -la capacità d individuare obiettivi di sviluppo consapevoli ed espliciti -la capacità di ascolto e di lettura del territorio -la gestione creativa dei conflitti -il sapere esperto - la creatività nel problem setting & solving -l’abilità comunicativa -la capacità di valutazione

9 Governance multilivello dello sviluppo locale Politiche europee 2007-2013 -Eliminazione aree obiettivo -Cooperazione interregionale -Acquisizione approccio Leader (bottom up) per le politiche integrate di sviluppo locale -Ruolo pro-attivo e di indirizzo politico delle Regioni Politiche europee 2014-2020….salto di qualità

10 Politiche europee 2014-2020 Approccio integrato allo sviluppo Hanno come oggetto non più le Regioni intese in senso amministrativo, bensì in senso funzionale sulla base di progetti strategici di sviluppo di vasta area. Ciò spinge alla creazione di una regia di programmazione dello sviluppo regionale che sia all’altezza della sfida.

11 Criticità da superare 1. Governi nazionali e regionali organizzati per assessorati tradizionalmente legati alle politiche settoriali 2.L’individualismo amministrativo del singolo comune o ente 3. La visione campanilistica di difesa dell’identità locale 4. La mancanza di una visione strategica di lungo periodo delle élite politiche italiane, nazionali e locali

12 Come fare? Il primo investimento da fare è rinnovare le classi dirigenti attraverso un’intensa attività di formazione. Infatti, trasformare significa innanzitutto formare le risorse umane. “Non sarà mai il padrone delle diligenze a volere la ferrovia” (Schumpeter, 1946)

13 Sviluppo locale: le origini della riflessione analitica Seconda metà Anni Settanta, inizi Anni Ottanta, con l’emergere dello sviluppo periferico (combinazione piccola impresa efficienza economica) Si pone l’attenzione all’interazione economia- società (reti relazionali)-territorio (sapere contestuale)

14 Categorie analitiche fondamentali Economie esterne Efficienza collettiva Innovazione sociale

15 ECONOMIE ESTERNE Consistono nell’accumulazione di conoscenze e competenze – storicamente sedimentate- che consentono l’accesso privilegiato (spesso a costo zero) a risorse specifiche (sotto forma di un vero e proprio bene pubblico) e che garantiscono un vantaggio competitivo alle imprese distrettuali rispetto alle imprese non distrettuali; sono dunque economie esterne all’impresa, ma interne all’area.

16 EFFICIENZA COLLETTIVA L’efficienza relativa di ogni impresa dipende dall’efficienza dei suoi partner (nella logica di divisione del lavoro). Il miglioramento della produttività della singola impresa aumenta l’efficienza economica delle imprese collegate. L’aumento dell’efficienza del sistema nel suo aggregato migliora la posizione competitiva di ciascuna impresa. Si attiva dunque un circuito virtuoso di efficienza collettiva dinamica.

17 Innovazione sociale Attraverso un processo di socializzazione e diffusione delle best practise è possibile ottenere l’integrazione tra innovazione tecnologica, conoscenze e competenze professionali. L’innovazione sociale garantisce l’opportunità di ottenere miglioramenti di efficienza e produttività del lavoro a prescindere da aumenti di capitale fisico.

18 Dal distretto industriale allo sviluppo locale Individuazione di: di differenti modelli di sviluppo locale (specialmente di tipo endogeno) degli elementi comuni ai diversi modelli locali di sviluppo da far confluire in una famiglia generale che ponesse le basi per un approccio anche di tipo normativo

19 Caratteri peculiari dello sviluppo autopropulsivo (endogeno) E’ governato dagli attori locali E’ basato su fattori di competitività fortemente radicati sul territorio E’ basato sulla capacità di controllare ed internalizzare conoscenze ed informazioni esterne PRODUZIONE DI SOCIAL CAPABILITY (intelligenza collettiva) In che modo?

20 Processo di produzione dell’intelligenza collettiva Utilizzazione di risorse locali (lavoro, capitale sociale accumulato a livello locale, imprenditorialità, conoscenze specifiche sui processi di produzione, professionalità specifiche, risorse materiali) Capacità di controllo a livello locale del processo di accumulazione di conoscenza Controllo della capacità di innovazione Esistenza a livello locale di interdipendenze produttive sia intrasettoriali che intersettoriali

21 In altri termini, sviluppo endogeno è…. Capacità di trasformazione di un sistema sia a livello economico che sociale Capacità di reazione alle sfide esterne Capacità di introdurre forme specifiche di regolazione sociale a livello locale in grado di favorire i punti già elencati

22 Elementi comuni ai diversi modelli di sviluppo territorializzato ESISTENZA DI RISORSE SPECIFICHE NON TRASFERIBILI AD ALTRI TERRITORI ESISTENZA DI CAPACITA’ PROGETTUALE (e quindi di rispondere alle sfide esterne) ESISTENZA DI UNA LOGICA DI SISTEMA

23 Riassumendo “Ogni processo di sviluppo a base territoriale si basa su forti interrelazioni tra sistema economico e sistema socio-istituzionale locale, con le connesse implicazioni in termini di economie esterne, di produzione e riproduzione di conoscenze specifiche, di professionalità e di forme di regolazione non facilmente esportabili altrove”

24 Motivi di insuccesso dello sviluppo locale negli ultimi anni A.Esistenza di trappole di sotto-sviluppo Si intende un equilibrio al ribasso, un uso inefficiente delle risorse locali dovuto alla presenza di élite locali inadeguate che al tempo stesso assicurano coesione sociale e godono di consenso. La trappola oppone resistenza agli incentivi della politica e di fatto spesso si appropria delle risorse finanziarie senza aprirsi al cambiamento

25 Motivi di insuccesso dello sviluppo locale negli ultimi anni B. Inadeguata”governance multilivello” Si fa riferimento alla debolezza dell’azione dello Stato e delle Regioni nell’ambito delle sviluppo locale. Gli incentivi rivolti al locale, non sono accompagnati da un presidio efficace, da parte delle autorità sovralocali, capace di esercitare pressioni ai fini del cambiamento

26 Politica europea 2014-2020: progetto di efficace governance multilivello -Assicurare ai sistemi locali un effettivo accesso a nuove conoscenze, attraverso la creazione di relazioni significative con l’esterno: centri di competenza, reti specializzate, sistemi produttivi -Definire e condividere realmente con i sistemi locali la metrica del cambiamento -Sviluppare la discussione pubblica attorno alle azioni locali, usando come leva anche il conflitto tra istituzioni, il contrasto di conoscenze e valori endogeni ed esogeni

27 Come si realizza un progetto di sviluppo locale di tipo bottom up? Attività di raccordo di competenze complementari e di costruzione di reti di rapporti tra società, imprese,istituzioni ed organizzazioni locali attraverso Istituzioni intermedie come le Agenzie di Sviluppo Locale (attività di ricerca-formazione- accompagnamento-animazione-erogazione servizi) Attività di raccordo tra i diversi livelli di governo

28 Il successo di un progetto di sviluppo locale dipende… Dalla presenza di risorse umane e progettuali piuttosto che di risorse finanziarie che devono essere messe a disposizione delle comunità locali Dal ruolo strategico dei governi regionali che devono spogliarsi del potere dispensatorio di risorse finanziarie e favorire invece la capacità di mettere in rete conoscenze e competenze, capacità e professionalità esistenti anche in altri territori, sia in Italia che all’estero.


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