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I popoli dell’Italia antica

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Presentazione sul tema: "I popoli dell’Italia antica"— Transcript della presentazione:

1 I popoli dell’Italia antica
Campania, Lucania, Molise, Puglia Raffaele De Rosa Unitre Soletta

2 Sommario I popoli dell’Italia antica in numeri La primavera sacra
I popoli della Campania antica Gli Osci I Sanniti I popoli della Lucania antica I Lucani I popoli della Puglia antica Gli Apuli/Japigi La campagna di Pirro La battaglia di Canne La via Appia Raffaele De Rosa Unitre Soletta

3 I popoli dell’Italia antica in numeri
Si stima che in Italia vivessero all'inizio del VI a. C. all’incirca 3 milioni di abitanti, di cui: 130’000 Lucani 570’000 Siculi 450’000 Messapi 200’000 Bruzi 200’000 Campani 200’000 Sanniti 250’000 Osci Etruschi 1’000’000 Greci Raffaele De Rosa Unitre Soletta

4 La primavera sacra La Primavera Sacra (latino Ver Sacrum) era una ricorrenza rituale di origine italica, praticata poi da diversi popoli dell'Italia antica, che comportava la fondazione di nuove colonie. Veniva celebrata in occasione di carestie e in momenti difficili, o per scongiurare un pericolo particolarmente grave. Un altro fattore importante era la pressione demografica, per cui tramite questo rituale si favorivano i processi migratori. Raffaele De Rosa Unitre Soletta

5 La primavera sacra Questo rituale era diffuso presso le popolazioni italiche traeva origine da una promessa al Dio Mamerte/Marte e consisteva nell'offrire, come sacrifici, tutti i primogeniti nati dal 1º marzo al 1º giugno (oppure quelli nati dal 1º marzo al 30 aprile) della seguente Primavera. Gli animali venivano effettivamente sacrificati, mentre i bambini non venivano realmente immolati, crescevano piuttosto come sacrati (cioè protetti dagli Dei) per poi, giunti all'età adulta, dover emigrare per fondare nuove comunità (colonie) altrove. In questa maniera nasceva un nuovo popolo. Raffaele De Rosa Unitre Soletta

6 La primavera sacra La migrazione era guidata secondo una procedura totemica: si interpretavano i movimenti ed il comportamento di un animale-guida, per trarne auspici e indicazioni sulla direzione del viaggio. Ogni tribù aveva un animale sacro agli Dei: per i Sanniti era il toro, per i Lucani il lupo, per i Piceni il picchio e così via. È molto probabile che non si facesse ricorso ad un animale reale, ma che gli abitanti marciassero sotto un vessillo su cui l’animale era raffigurato. Raffaele De Rosa Unitre Soletta

7 La primavera sacra Con ogni probabilità le vie di espansione dei popoli italici seguivano gli antichissimi sentieri battuti ancora oggi durante la transumanza del bestiame nella parte meridionale degli Appennini. Raffaele De Rosa Unitre Soletta

8 I popoli della Campania antica: gli Osci
Gli Osci/Oschi erano una popolazione indoeuropea di ceppo sannitico della Campania antica preromana. Il nucleo centrale del loro insediamento era l'entroterra del Golfo di Napoli, ma testimonianze osche, soprattutto linguistiche, sono attestate in un'area assai più ampia, estesa verso est e verso sud, fino all'attuale Calabria settentrionale. Raffaele De Rosa Unitre Soletta

9 I popoli della Campania antica: gli Osci
Campania, anticamente usato per la designazione della pianura attorno a Capua, deriva dal nome del popolo dei Campani a sua volta riconducibile a osco kappano, kapvano cioè abitante di Capua da etrusco capys “falco” quindi “luogo del falco (delle paludi)” (NDI ); Raffaele De Rosa Unitre Soletta

10 I popoli della Campania antica: gli Osci
Pompei ed Ercolano furono fondate da genti osche nel VI secolo a.C. Pompei deriva da osco *pompe “cinque” e allude forse alla riunione di cinque villaggi (NDI 300). Ercolano anticamente si chiamava Resina e dovrebbe essere ricondotto a un appellativo osco che significava “terra impaludata” (NDI 155). Nola deriva da osco *Nuvla (*Nuvela/*Nuvila) “città nuova” (NDI 261) Iscrizioni osche si possono ancora riconoscere su alcune facciate di case ed edifici di Pompei, dove in epoca romano-repubblicana veniva ancora parlato l'osco. Raffaele De Rosa Unitre Soletta

11 I popoli della Campania antica: gli Osci
Iscrizioni osche si possono ancora riconoscere su alcune facciate di case ed edifici di Pompei, dove in epoca romano-repubblicana (fino al I sec. a. C.) veniva ancora parlato l'osco. L'osco è stato scritto in alfabeto latino, alfabeto greco e in alfabeto etrusco. Raffaele De Rosa Unitre Soletta

12 I popoli della Campania antica: gli Osci
Il termine Osci deriva da osco ops-ci (cfr. lat. ops “risorsa, forza, potenza”, VLI ). Il significato del nome etnico potrebbe essere "popolo dei lavoratori" o forse anche "popolo degli adoratori della dea Ops” (cioè la Dea dell’Abbondanza e della Fertilità, VLI 1005). Raffaele De Rosa Unitre Soletta

13 I popoli della Campania antica: i Sanniti
I Sanniti furono un antico popolo italico stanziato nel Sannio, corrispondente agli attuali territori della Campania nordorientale, dell'alta Puglia, di gran parte del Molise, del basso Abruzzo e dell'alta Lucania. Raffaele De Rosa Unitre Soletta

14 I popoli della Campania antica: i Sanniti
I Sanniti definivano il proprio territorio come Safinim e se stessi col il nome di Safineis. Il nome è riconducibile alla radice italica *Sab-/*Saf- presente anche in Sabini e Sabelli che deriva a sua volta da indoeuropeo *swe-bho “proprio”. In latino Safinim è diventato Samnium e Safineis si è trasformato in Samnites. Il significato del nome Sanniti dovrebbe essere quello di “coloro che appartengono alla tribù” (Pokorny , DNI 351) Raffaele De Rosa Unitre Soletta

15 I popoli della Campania antica: i Sanniti
I Sanniti sono particolarmente conosciuti nella Storiaper le loro guerre contro i Romani (le cosiddette tre Guerre Sannitiche combattute tra il 343 a. C. e il 290 a. C.). Nella seconda guerra sannitica i Romani furono sconfitti nel 321 a. C. presso la località di Caudium (probabilmente nei pressi di Montesarchio in provincia di Benevento) e subirono l’onta delle cosiddette “forche” attraverso le quali dovettero passare i soldati sconfitti. Raffaele De Rosa Unitre Soletta

16 I popoli della Campania antica: i Sanniti
I Sanniti si suddividevano in quattro tribù principali: Caudini, Irpini, Pentri e Carricini. Raffaele De Rosa Unitre Soletta

17 I popoli della Campania antica: i Sanniti
Secondo alcune antiche leggende la tribù dei Pentri, guidata dal "bove", si sarebbe fermata a nord del fiume Tifernus e avrebbe fondato la città di Bovianum (Bojano/Boiano in provincia di Campobasso, NDI 53) che era, secondo lo storico romano Tito Livio, capitale del Sannio. Il Tifernus corrisponde oggi al fiume Biferno nel Matese. Il significato dei due nomi potrebbe derivare rispettivamente da osco *tifa “colle” o greco tîfos “palude stagnante, palude” e da osco *mat “montagna” (NDI 51, 221), Raffaele De Rosa Unitre Soletta

18 I popoli della Campania antica: i Sanniti
La tribù degli Irpini guidata dal "lupo" (in osco hirpus, NDI ) si sarebbe fermata nelle valli del fiume Calore. L’Irpinia è dunque “la terra degli Irpini”. Avellino, anticamente Abellinum, da prelatino *abel “mela”, quindi “luogo dove ci sono tante mele” (NDI 34); Raffaele De Rosa Unitre Soletta

19 I popoli della Campania antica: i Sanniti
La tribù dei Picentini guidata dal "picchio" (lat. picus) si sarebbe fermata a sud del Terminio (tra la provincia di Avellino e quella di Salerno). Raffaele De Rosa Unitre Soletta

20 I popoli della Campania antica: i Sanniti
i Caudini, guidati dal "cinghiale“, si sarebbero stanziata tra i monti del Partenio nella Conca avellana (Avella in provincia di Avellino, NDI 34). Il termine Partenio deriva dal greco parthenos “vergine” (cfr. il santuario di Montevergine). Secondo la leggenda Napoli fu fondata dalla sirena Parthenope. Raffaele De Rosa Unitre Soletta

21 I popoli della Campania antica: i Sanniti
Nel Sannio preromano esistevano pochi centri urbani di una certa grandezza. Quella sannitica era una società rurale e le città erano costituite principalmente da capanne di pastori. Raffaele De Rosa Unitre Soletta

22 I popoli della Campania antica: i Sanniti
Molto popolari erano i combattimenti tra gladiatori: fu probabilmente dai Sanniti che tale cruento passatempo venne importato a Roma. Per lungo tempo, infatti, il solo tipo di gladiatore conosciuto a Roma era quello noto come sannita. Originariamente i combattimenti si svolgevano solo in occasione dei funerali. Raffaele De Rosa Unitre Soletta

23 I popoli della Campania antica: i Sanniti
Benevento, anticamente Maleventum, da prelatino mal “colle, altura”, quindi “luogo di montagna” (NDI 47). I Romani confusero mal con latino malus “cattivo” e eventus “evento”, quindi “luogo malvagio”, e lo cambiarono in beneventus “buon evento” dopo la vittoria su Pirro avvenuta nei pressi della città; Raffaele De Rosa Unitre Soletta

24 I popoli della Lucania antica: i Lucani
I Lucani (in greco Leukanoí) furono una popolazione appartenente al ceppo italico e di lingua osca, che giunse, nel V secolo a.C., nella terra che da essi prese il nome di Lucania. Il termine greco fa riferimento alla voce osca *leuc- “capo, estremità” e i Lucani erano dunque “gli abitanti residenti all’estremità (della Penisola)” (NDI 212). Raffaele De Rosa Unitre Soletta

25 I popoli della Lucania antica: i Lucani
Il rapporto tra i Lucani e i loro vicini Bretti/Bruzi in Calabria, i Greci delle colonie in Italia, i Sanniti e i Romani fu oscillante tra alleanze e conflitti. I Lucani furono definitivamente “romanizzati” solo nel primo secolo a. C., quando ottennero la cittadinanza insieme ad altre popolazioni italiche sottomesse. I Lucani e i Sanniti furono gli ultimi ad ottenere la cittadinanza romana. Raffaele De Rosa Unitre Soletta

26 I popoli della Lucania antica: i Lucani
La necropoli di Paestum costituisce un’importante fonte su alcuni aspetti della società lucana. Il tema principale degli affreschi delle tombe lucane è quello del ritorno del guerriero. Sempre dagli affreschi e dagli arredi funebri si possono osservare alcune caratteristiche dell’abbigliamento dei guerrieri: il cinturone di bronzo, elemento distintivo dei maschi in età adulta, la corazza a tre dischi e l’elmo corinzio, spesso adornato con penne d’uccello (costumi tipici delle popolazioni sannitiche) Raffaele De Rosa Unitre Soletta

27 I popoli della Lucania antica: i Lucani
Gli usi dei Lucani erano in tutto simili a quelli delle altre popolazioni sannitiche: abitavano città poste su alture e vivevano prevalentemente di pastorizia, anche se, nel secolo successivo al loro insediamento, alla pastorizia si associò l'agricoltura e si diffuse l'uso di abitare in fattorie sparse sul territorio. Raffaele De Rosa Unitre Soletta

28 I popoli della Puglia antica: gli Apuli/Japigi
Gli Apuli o Japigi furono un'antica popolazione indoeuropea proveniente dall'Illiria che stabilirono tra il secondo e il primo millennio a.C. nell'attuale Puglia. Il nome di Puglia era anticamente Apulia, a sua volta un riadattamento del greco Iápudes/Iápuges “iapigi” da una forma illirica *jap “oltremare” (NDI 311). Gli Apuli/Japigi erano popolazioni di pastori e agricoltori, oltre che ottimi allevatori di cavalli. Raffaele De Rosa Unitre Soletta

29 I popoli della Puglia antica: gli Apuli/Japigi
Quando gli Iapigi attraversarono il mar Adriatico sbarcarono in Puglia e si amalgamarono con la popolazione indigena dando origine ai due gruppi che i Greci chiamarono Dauni e Peucezi: rispettivamente i Dauni nella provincia di Foggia (Capitanata) e i Peucezi nella Terra di Bari e sulle Murge. La parte meridionale della Puglia, cioè il Salento, invece, era abitata dai Messapi. Successivamente la zona abitata dai Dauni e dai Peucezi venne chiamata Apulia dagli storiografi romani e Apuli quei due popoli. Raffaele De Rosa Unitre Soletta

30 I popoli della Puglia antica: gli Apuli/Japigi
La zona dei Messapi venne denominata dai Greci Calabria e Salentini il popolo che vi abitava. Calabria, originariamente usato solo per il Salento, dal IX sec. solo per l’attuale regione deriva dal nome dell’antico popolo dei Calabri forse riconducibile a una forma prelatina *cal(a) “roccia”, quindi i Calabri erano gli “abitanti delle rocce” (NDI 70); Salento da illirico *sala “luogo presso l’acqua”, latino salum “mare”, quindi “luogo presso il mare” (NDI 336); Raffaele De Rosa Unitre Soletta

31 La Campagna di Pirro Nel 281 a.C. la città di Taranto entrò in conflitto con Roma che era già diventata una potenza egemone, e si muoveva con l'intenzione di sottomettere tutte le città greche dell'Italia meridionale. I tarantini mandarono una delegazione a Pirro, perché intervenisse e la salvasse dalla conquista romana. Tra i più importanti alleati di Pirro ci furono le tribù dei Lucani, dei Bruzi e dei Messapi. Raffaele De Rosa Unitre Soletta

32 La Campagna di Pirro Nel 279 a.C. i Romani si scontrarono con Pirro ad Ascoli Satriano (FG), dove furono nuovamente sconfitti (persero 6000 uomini), infliggendo tuttavia, in proporzione, perdite talmente alte alla coalizione greco-italico-epirota (3500 soldati) che Pirro fu costretto a riparare in Sicilia con l'esercito, presso quelle stesse città che pretendeva di proteggere, per evitare ulteriori scontri. Nel 275 a.C. i Romani mossero a battaglia contro un esercito epirota stanco e provato da anni di lotte lontano dalla patria, presso Maleventum. La battaglia, sebbene risultasse inconcludente dal punto di vista tattico, segnò la decisione del re epirota di ritornare in patria, dal momento che non aveva ricevuto alcun rinforzo dalla Grecia e dagli altri sovrani ellenistici cui era stata fatta richiesta. Raffaele De Rosa Unitre Soletta

33 La battaglia di Canne La battaglia di Canne del 2 agosto del 216 a.C. è stata una delle principali battaglie della seconda guerra punica, ed ebbe luogo in prossimità della città di Canne nell'attuale Puglia. L'esercito di Cartagine, comandato con estrema abilità da Annibale, accerchiò e distrusse quasi completamente un esercito numericamente superiore della Repubblica romana guidato dai consoli Lucio Emilio Paolo e Gaio Terenzio Varrone. È considerata come una delle più grandi manovre tattiche della storia militare e, in termini di caduti in combattimento, una delle più pesanti sconfitte di Roma. Raffaele De Rosa Unitre Soletta

34 La battaglia di Canne Un elenco dettagliato delle città e popoli italici che parteciparono alla battaglia di Canne è riportato nel libro VIII del poema Le puniche di Silio Italico (Mai l'itala terra fu scossa da maggiore tempesta di armi e di cavalli, ché si temeva l'ultimo destino di Roma e del popolo, né si aveva più speranza di tentare dopo di questa un'altra battaglia). Tra di essi c’erano anche i Sanniti, i Lucani e i Salentini. Raffaele De Rosa Unitre Soletta

35 La Via Appia La via Appia è una strada romana, che collegava l'antica Roma a Brundisium (Brindisi), il più importante porto per la Grecia e l'Oriente, nel mondo dell'antica Roma. L'Appia è probabilmente la più famosa strada romana di cui siano rimasti i resti; la sua importanza viene confermata dal soprannome che i Romani le avevano dato: regina viarum. Raffaele De Rosa Unitre Soletta

36 La Via Appia I lavori per la costruzione iniziarono nel 312 a.C., per volere del censore Appi Claudio Cieco (Appius Claudius Caecus, appartenente alla Gens Claudia), che fece ristrutturare ed ampliare una strada preesistente che collegava Roma alle colline di Albano. I lavori di costruzione si protrassero fino al 190 a.C., data in cui la via completò il suo percorso fino al porto di Brindisi. Raffaele De Rosa Unitre Soletta


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