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IL DIALOGO QUASI-SOCRATICO DELLA P4C a cura di Antonio Cosentino.

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1 IL DIALOGO QUASI-SOCRATICO DELLA P4C a cura di Antonio Cosentino

2 Dialogo e maieutica  Maieutica socratica come didattica dell’apprendimento per scoperta  Dialettica socratica come superamento della dialettica: 1. “eristica”  Tutte le tesi sono false 2. “sofistica”  La verità dipende dalla persuasione

3 Alcuni caratteri del dialogo socratico-platonico classico  Obiettivi. Per lo più il traguardo da raggiungere consiste nel rendere insostenibili le tesi dell’interlocutore me-diante un procedimento (dialettica) centrato sulla dimos-trazione della verità della tesi contraddittoria rispetto a quella sostenuta dall’avversario.  Uditorio. Ha i caratteri dell’universalità, quella univer- salità che i filosofi greci, da Parmenide in poi, attri- buiscono al logos.  Regole dell’argomentazione. Sono quelle della logica formale, con in testa il principio di non- contraddizione.  Strumenti. Gli strumenti che Socrate utilizza soprattutto nella conduzione del dialogo sono l’ironia, la confu-tazione, la maieutica (logica della scoperta).  Ruoli. Per lo più Socrate si confonde, all’inizio del dialo-go, con i suoi interlocutori. Ma il suo ruolo di “maestro” e conduttore del dialogo non viene mai messo in ombra.

4 UN CONFRONTO Dialogo socratico-platonico  Conduttore ironico e direttivo  Uditorio universale/astratto  Logica formale/decontestualizzata  valutazione  Premesse condivise date per scontate Inquiry della “Comunità di ricerca”  Facilitatore (ascolta, valorizza le differenze)  Uditorio reale (componenti emotive, relazionali, ecc.)  Logica delle “buone ragioni” (informale)  valutazione  Radicalizzazione del domandare (incluse tutte le premesse).  E’ più vicina alla dialettica aristotelica.

5 PROPRIETA’ DEL DIALOGO  Instabilità  Disequilibrio  movimento (camminare)  Esplorazione reciproca  Orientato verso un “prodotto” (direzionalità)  Regolato dalla logica (metodologia dell’indagine)

6 PROPRIETA’ DELLA CONVERSAZIONE  Stabilità/Immobilità  Reciprocità  Scambio (relazioni simmetriche)  Cooperazione (Grice)  Disinteressata, non diretta ad uno scopo (Saw)

7 LA “DIREZIONE” DEL DIALOGO  …là dove porta l’argomento  La peculiare “qualità” della situazione iniziale orienta il dialogo, rendendo rilevante/irrilevante ogni intervento  “Qualità” come orizzonte problematico e sfondo (paradigma)  come vincolo e possibilità

8 LA LOGICA DISCIPLINA IL DIALOGO  Logica come metodologia dell’indagine 1. Incertezza e dubbio (esperienza) 2. Definizione di un problema 3. Ipotesi esplicative (teorizzazione creativa) 4. Confronto con l’esperienza 5. Rettifica/modificazione della teoria (credenza)

9 L’OGGETTO DELLA RICERCA  La domanda del dialogare non è la scelta tra due tesi contrapposte ma il tentativo di definire l’essenza di ciò di cui si va in cerca  Ricerca del “Che cos’è?”  Che cos’è il “Che cos’è?”

10 LA CLASSIFICAZIONE una certa “enciclopedia cinese” in cui gli animali vengono classificati in:  a) appartenenti all'imperatore,  b) imbalsamati,  c) addomesticati,  d) maialini da latte,  e) sirene,  f) favolosi,  g) cani in libertà,  h) inclusi nella presente classificazione,  i) che si agitano follemente,  j) innumerevoli,  k) disegnati con un pennello finissimo di peli di cammello,  l) et caetera,  m) che fanno l'amore,  n) che da lontano sembrano mosche”

11 LA CLASSIFICAZIONE una certa “enciclopedia acutense”…  a) Amici di Antonio  b) Facilitatori  c) Che hanno conosciuto Lipman  d) Quelli di Varese  e) PUBesse  f) SANTItà filosofiche  g) Che non sono Bahai  d) Inclusi nella presente classificazione  e) Maria Lupia  f) Innumerevoli  g) Disegnati nell’area di sviluppo prossimale  h) Che non battono un chiodo  i) Che da lontano sembrano vivi

12 QUAL E’ L’ORIGINE DELLE CLASSI?  Costruiamo una classe

13 QUANDO E PERCHE’ UNA CLASSE NON E’ “CINESE”  Conoscere classi/definizioni  Costruire classi  Le classi “interattive”  Chi può costruire una nuova classe?  Con quali titoli di legittimità?

14 BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO  Sul problema oralità-scrittura in Platone, si veda E.A. Havelock, Cultura orale e civiltà della scrittura, Laterza, Roma-Bari 1983,1995.  Sulle interpretazioni recenti di Platone: Krämer, Platone e i fondamenti della metafisica, Vita e Pensiero, Milano 1982; G. Reale, Per una nuova interpretazione di Platone, Vita e Pensiero, Milano 1991 e Platone, Rizzoli, Milano 1998; G. Casertano, Il nome della cosa. Linguaggio e realtà negli ultimi dialoghi di Platone, Loffredo, Napoli 1996; F. Trabattoni, Platone, Carocci, Roma 1998.  Sulla figura di Socrate: G. Reale, Socrate, Rizzoli, Milano 2000; G. Figal, Socrate, il Mulino, Bologna 2000; G.Vlastos, Socrate, il filosofo dell’ironia complessa, La Nuova Italia 1999.


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