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PubblicatoAnnalisa Villa Modificato 8 anni fa
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Il counseling è un intervento a sostegno di individui o gruppi che necessitano di acquisire gli strumenti per valutare e dirimere la situazione disagevole in cui si trovano e rafforzare il loro potenziale
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Il counseling è in grado di favorire anche la soluzione di disagi esistenziali di origine psichica, a condizione che questi non richiedano una ristrutturazione profonda della personalità o abbiano carattere patologico
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Ambito di intervento del counseling è qualunque contesto in cui si vogliano favorire lo sviluppo e l’utilizzazione delle potenzialità di un individuo aiutandolo a superare quei problemi di personalità che gli impediscono di esprimersi pienamente e liberamente
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Ambiti di intervento del counseling: individuale di coppia familiare di gruppo scolastico religioso interculturale socio-sanitario comunitario lavorativo aziendale
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Obiettivo del counseling è Fornire l’opportunità di esplorare, scoprire e rendere chiare modalità del vivere più proficue e improntate all’ottenimento di un maggior benessere. Accompagnare nella scoperta di potenzialità e risorse personali per favorire un cambiamento autodeterminato e responsabile
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Caratteristiche di un intervento di counseling sono… L’empatia L’ascolto attivo La comunicazione non direttiva L’autoconsapevolezza
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L’empatia è la capacità di immedesimarsi in un’altra persona fino al punto di coglierne pensieri e stati d’animo; è la capacità di sintonizzarsi sul livello emotivo dell’altro
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L’ascolto attivo è la capacità di prestare attenzione alla narrazione dell’altro. È un atteggiamento di apertura e disponibilità, scevro da pregiudizi e teso a cogliere i messaggi che l’altro invia attraverso le parole e attraverso il linguaggio non verbale. È la capacità di riprendere e riassumere la narrazione dell’altro dimostrando di averla compresa È la capacità di riprendere e riassumere la narrazione dell’altro dimostrando di averla compresa
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Comunicazione non direttiva non cerca di convincere e persuadere, ma piuttosto di facilitare la persona ad attivarsi per affrontare in modo autonomo e consapevole problemi, scelte, situazioni di disagio nel pieno rispetto dei suoi valori e dei suoi sistemi di riferimento
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Autoconsapevolezza l’operatore deve essere cosciente dei propri sentimenti, pensieri, emozioni, paure, valori… al fine di evitare atteggiamenti di chiusura e ostacolo alla comunicazione
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Il counseling come strumento di promozione della salute in ambito alimentare
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Le conoscenze teorico-pratiche sul counseling possono rappresentare un valore aggiunto alla competenza tecnico-scientifica di ogni singolo operatore impegnato nella promozione della salute
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Il counseling nutrizionale è un approccio innovativo, che applica le competenze di base del counseling per educare ad una corretta alimentazione. Nasce anche in alternativa alla dietoterapia prescrittiva, il cui limite principale è dato dalla difficoltà di conservare nel tempo i risultati raggiunti con la dieta.
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Dietoterapia prescrittiva la persona/paziente è chiamata unicamente ad applicare passivamente le indicazioni alimentari dell’esperto a cui delega la propria salute
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Counseling nutrizionale La persona/paziente è coinvolta in un percorso di apprendimento attivo di regole alimentari corrette.
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A chi si rivolge Il counseling nutrizionale è uno strumento di prevenzione primaria ed educazione alla salute, di conseguenza è rivolto essenzialmente: ad individui che, pur non avendo sviluppato patologie, sono soggetti a rischio (ad es. persone in sovrappeso o coloro che hanno maggior probabilità di sviluppare una condizione di obesità)
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A soggetti sani, ossia a persone che pur non avendo alcun particolare problema, necessitano di modificare in meglio le loro abitudini alimentari
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Com’è strutturato il percorso Il percorso si articola in una prima visita individuale e nove successive sedute di gruppo della durata di un’ora circa
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Visita individuale somministrazione di un questionario sulle abitudini alimentari e sugli stili di vita colloquio finalizzato alla valutazione di bisogni e motivazione e all’illustrazione del percorso raccolta dati anamnestici rilevazione dati antropometrici (peso, altezza, circonferenza vita, BMI)
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Sedute di gruppo Si articolano in un ciclo di 9 incontri. Il gruppo, composto da un massimo di 10/12 partecipanti, si incontra inizialmente ogni due settimane. Dalla quinta seduta in poi l’intervallo aumenta progressivamente: l’ultimo incontro avviene a distanza di tre mesi dal precedente Il gruppo, composto da un massimo di 10/12 partecipanti, si incontra inizialmente ogni due settimane. Dalla quinta seduta in poi l’intervallo aumenta progressivamente: l’ultimo incontro avviene a distanza di tre mesi dal precedente
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Obiettivi principali Favorire la presa di coscienza di abitudini alimentari e stili di vita non corretti Aiutare nell’acquisizione di comportamenti corretti praticabili nel quotidiano Individuare una strategia per consolidare e mantenere nel tempo le informazioni ed i risultati conseguiti
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Obiettivi intermedi Aumentare nei partecipanti al percorso: Aumentare nei partecipanti al percorso: la compliance il senso di autoefficacia l’ autostima
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Compliance l’adesione dell’utente/paziente alle indicazioni o prescrizioni del professionista
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Autoefficacia Il credere nella propria capacità di organizzare e di impiegare le risorse necessarie per gestire situazioni più o meno problematiche.
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Autostima Il modo in cui ci si considera, la quantità di stima che ci si concede e il valore e la capacità che si attribuiscono a se stessi
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Lungo il percorso… Nel corso di ciascun incontro i partecipanti ricevono nuovi input informativi per acquisire corrette abitudini alimentari e, in generale, uno stile di vita improntato a maggior benessere. Nel corso di ciascun incontro i partecipanti ricevono nuovi input informativi per acquisire corrette abitudini alimentari e, in generale, uno stile di vita improntato a maggior benessere.
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L’informazione I gruppi di alimenti e il concetto di porzione La piramide alimentare Presentazione delle tabelle dei consumi energetici L’importanza dell’attività fisica Imparare a fare la spesa
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Dall’informazione al comportamento…
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Applicando… Una metodologia formativa che privilegi, rispetto alla lezione frontale, lo scambio interattivo di informazioni ed esperienze per garantire una maggiore presa di coscienza del problema in rapporto agli specifici bisogni e stabilire un clima assertivo tra i partecipanti
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e passando… attraverso tre momenti 1. Riconoscimento e definizione del problema/difficoltà 2. Ridefinizione del problema/difficoltà 3. Gestione del problema/difficoltà
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Dall’informazione al comportamento Il messaggio formativo privilegia, rispetto alla lezione frontale, lo scambio interattivo di informazioni ed esperienze per garantire una maggiore presa di coscienza del problema, in rapporto agli specifici bisogni e stabilire un clima assertivo tra i partecipanti
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Grazie dell’attenzione
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