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EQUILBRI/SQUILIBRI DENTALI

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Presentazione sul tema: "EQUILBRI/SQUILIBRI DENTALI"— Transcript della presentazione:

1 EQUILBRI/SQUILIBRI DENTALI
INTRODUZIONE I muscoli masticatori scaricano a livello delle arcate dentarie forze che esercitano una pressione di circa kg.;tale forza e' di : 32 kg/cmq a livello degli incisivi, 35 kg/cmq dei canini, 44 kg/cmq dei premolari, 47 kg/cmq del I° molare 64 kg/cmq del II°molare. Il punto di applicazione delle forze e' in relazione con lo stato della bocca e delle superfici occlusali;la pressione esercitata sui denti dipende dal cibo tra le arcate e la direzione e' determinata dal verso dei fasci muscolari e dall'inclinazione delle cuspidi.

2 Il legamento periodontale fissa il dente nell'alveolo, permettendo, inseguito a sollecitazioni dinamiche, micro-spostamenti. Funge quindi da ammortizzatore idraulico. Quando un dente e' sottoposto ad azioni pressorie lungo piani inclinati cuspidali, cosicchè esso subisce azioni propulsive in diverse direzioni. Abbiamo: Direzione vestibolo-linguale e linguo vestibolare:la limitazione del movimento e'determinata dalla tensione massima delle fibre del legamento del lato opposto a quello verso cui avviene il movimento. Direzione mesiale e distale:le sollecitazioni sono bloccate dai denti contigui. Direzione verticale:abbiamo micro-spostamenti ipertensivi che allontanano il dente dall'alveolo e movimenti ipotrusivi con direzione opposta. Il dente,sottoposto a forze non parallele al suo asse,subisce azioni torsionali:i monoradicolati ,in caso di forze orizzontali,si inclinano e ruotano attorno ad un fulcro posto nel terzo inferiore della radice;i pluriradicolari sono piu' resistenti,distribuendo la forza su una area maggiore ed il fulcro si trova nell'osso intraradicolare.

3 EQUILIBRIO BIOSTATICO DEI DENTI
La direzione delle componenti delle forze masticatorie e' legata alla inclinazione delle cuspidi,per cui abbiamo che in caso di cuspidi poco accentuate la scomposizione delle forze e' parallela all'asse del dente e quindi le forze sono ben tollerate;quindi piu' le cuspidi sono piatte meno lesivi sono i carichi masticatori. Nel caso invece che le cuspidi siano molto accentuate,esse risultano piu' efficienti dal punto di vista masticatorio ,ma le forze non sono dirette lungo l'asse dentario,e quindi sono mal sopportate dal legamento alveolo dentario. EQUILIBRIO BIOSTATICO DEI DENTI Un corpo si definisce in equilibrio quando,pur sottoposto a forze, rimane in qui

4 Possiamo considerare alcuni tipi principali di equilibrio:
1) equilibrio vestibolo linguale degli incisivi:dobbiamo considearlo in due condizioni: posizione di riposo della mandibola:gli incisivi superiori ed inferiori non hanno alcun contatto e l'equilibrio vestibolo-linguale e' realizzato dal muscolo orbicolare della bocca (che agisce in senso antero-posteriore e vestibolo-linguale) e dai muscoli della lingua (che agiscono in senso opposto). in posizione di massima intercuspidazione:il bordo degli incisivi inferiori sfiora la faccia palatina dei superiori. L'incisivo inferiore esercita una forza che spinge in senso vestibolare il superiore,che a sua volta esercita una forza che spinge l'inferiore in senso linguale. Queste due forze sono scomponibili, secondo la regola del parallelogramma in due tipi di forze:una con direzione verticale ed una con direzione orizzontale. La componente verticale e' bilanciata nella sua azione ipotrusiva dal legamento parodontale,la componente orizzontale e' bilanciata

5 nella sua sollecitazione vestibolare o linguale dai muscoli delle labbra e della lingua.
2) equilibrio vestibolo linguale dei latero-posteriori:anche qui dobbiamo considerare: in posizione di riposo della mandibola:l'equilibrio vestibolare e linguale e' garantito dalle guance (con azione vestibolo-linguale)e dalle parti laterali della lingua(con azione opposta) in posizione di massima intercuspidazione:i denti latero posteriori entrano in contatto tramite i piani inclinati delle loro cuspidi.I piani inclinati cuspidali dell'arcata inferiore rivolti vestibolarmente esercitano azione vestibolo-versa sui piani inclinati cuspidali rivolti lingualmente dei denti superiori;i piani inclinati cuspidali della arcata inferiore rivolti lingualmente esercitano una azione linguo-versa sui piani inclinati cuspidali rivolti vestibolarmente della arcata superiore. I piani inclinati cuspidali della arcata superiore rivolti vestibolarmente esercitano una azione vestibolo-versa sui piani inclinati cuspidali rivolti lingualmente dei denti inferiori;i piani inclinati cuspidali lingualmente

6 della arcata superiore esercitano una azione linguo-versa sui piani inclinati rivolti vestibolarmente della arcata inferiore. Ciascuna forze esercitata sui piani inclinati puo' essere scomposta in due forze:una a direzione verticale( controbilanciata dal legamento parodontale)parallela all'asse del dente ed una a direzione orizzontale perpendicolare all'asse del dente. 3) equilibrio biostatico mesiodistale:consideriamo in posizione di riposo della mandibola:l'equilibrio mesio-distale di ciascun dente si realizza grazie ai contatti interprossimali mesiali e distali con i denti contigui.I denti non si possono spostare ne' in senso mesiale ne' in quello distale perche' svolgono un'azione di bloccagio reciproco. in posizione di massima intercuspidazione:l'equilibrio mesiodistale e' assicurato non solo dal bloccaggio dei denti contigui,ma anche ma anche dall'azione svolta dai piani inclinati dei denti antagonisti.

7 SQUILIBRIO BIOSTATICO DEI DENTI
Mancando uno o piu' elementi dentari si generano squilibri biomeccanici che si ripercuotono su tutto l'apparato stomatognatico. La perdita di un elemento dentario e' tollerata solo per un breve periodo,in quanto gli elementi contigui si inclinano verso lo spazio vuoto,mancando cosi' le condizioni di equilibrio mesio-distale. Contemporaneamente,mancando lo stop occlusale,gli antagonisti estrudono verso la zona edentula. Le migrazioni dentali provocano contatti non fisiologici,che danneg= giano il parodonto,compromettendo cosi' anche i denti residui. La perdita di elementi dentari altera la dimensione verticale, compromettendo l'equilibrio bio-meccanico.


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