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PubblicatoAlice Caterina Natali Modificato 8 anni fa
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La comunicazione nel disturbo dello spettro autistico Laura Tomesani Psicomotricista Cristiana Palumbo Psicomotricista Loredana Leo Logopedista
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La comunicazione E’ un processo costituito da un soggetto (emittente) che ha intenzione di far sì che il ricevente pensi o faccia qualcosa, mediante un codice comune, all’interno di una relazione; E’ la capacità di inviare intenzionalmente messaggi e di comprenderli.
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Capire e farsi capire COMUNICAZIONE Verbale Non verbale
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Prerequisiti della comunicazione SGUARDO /CONTATTO OCULARE GESTI DEITTICI O PERFORMATIVI GESTI REFERENZIALI
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Prerequisiti della comunicazione GESTI DICHIARATIVI GESTI SIMBOLICI IMITAZIONE
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Prerequisiti della comunicazione ATTENZIONE CONGIUNTA EMOZIONE CONGIUNTA INTENZIONE CONGIUNTA GIOCO DI FINZIONE
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Prerequisiti della comunicazione CONTATTO OCULARE SCAMBIO DI TURNI FEEDBACK
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Prerequisiti della comunicazione AVERE INTERESSI COMUNI E CONDIVIDERLI CODICE COMUNICATIVO CONDIVISO TEORIA DELLA MENTE
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La COMUNICAZIONE, di soggetti a sviluppo tipico, comprende: abilità linguistiche e grammaticali Abilità sociali Abilità non verbali
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Codice comunicativo Verbale Gestuale Motorio Scrittura – disegno – immagini Suoni
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Autismo Alcuni concetti Si inserisce nei disturbi generalizzati dello sviluppo. Al suo interno vi sono gradi diversi d i patologia, che vanno dall’autismo con deficit cognitivi gravi, fino all’ Asperger. E’ un disturbo che interessa la funzione cerebrale, può migliorare, ma il funzionamento particolare rimarrà sempre presente. ASPERGER Disturbo caratterizzato da un livello cognitivo alto e dalla presenza di modalità comunicative, comportamentali e interessi peculiari.
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Autismo ● Nell'autismo i bambini presentano anomalie nella: Comunicazione Comportamento Abilità sociali
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La comunicazione nell’autismo La compromissione qualitativa della comunicazione è manifestata dalla presenza di almeno uno di questi aspetti: Ritardo o totale assenza di linguaggio; In soggetti con linguaggio adeguato, marcata compromissione della capacità di iniziativa comunicativa e di sostenimento della comunicazione; Uso di linguaggio ripetitivo e stereotipato o eccentrico; Mancanza di giochi di emulazione vari e spontanei, o di imitazione sociale adeguati al livello di sviluppo.
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La comunicazione nell’autismo ATTENZIONE! La comprensione del linguaggio, in questi soggetti, è spesso deficitaria. L’individuo è incapace di comprendere domande o indicazioni semplici; Vi è un’alterazione dell’uso pragmatico(sociale) del linguaggio, con incapacità di integrare parole a gesti, di capire l’umorismo o aspetti non letterari del discorso (come l’ironia o significati impliciti); Il livello di espressione linguistica può essere superiore al livello di comunicazione del soggetto.
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CONSEGUENZE ● Gli atti comunicativi sono legati a funzione di richiesta ● Usa l'adulto come prolungamento di sé ● Non sentono l'esigenza di iniziare una conversazione comunicativa e se lo fanno è solo per loro interesse ● Il linguaggio quando presente è bizzarro,ripetitivo,con prosodia alterata
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CONSEGUENZE ● Inversione pronominale ● Presenza di ecolalie immediate e differite ● Presenza di comportamento problema usato come forma di comunicazione ● Presenza di stereotipie usate con funzione comunicativa
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SOSTENERE E SVILUPPARE LA COMUNICAZIONE NELL'AUTISMO Le INFORMAZIONI devono essere: ● SEMPLICI (linguaggio semplice, pause, una consegna alla volta) ● CONCRETE (lavoro strutturato); ● PERMANENTI NELLO SPAZIO (struttura, routine, simboli); ● VISIBILI (punto di forza che chiarisce, rende prevedibile, aiuta nei passaggi )
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INTERVENTO ● Il fine è migliorare il funzionamento del bambino e le sue capacità comunicative con intervento : ● psico-educativo ● Psico-motorio:Lavoro su intersoggettività primaria e secondaria,imitazione,uso dell'oggetto,comportamenti comunicativi sempre più complessi,scambio di ruoli,gioco,abilità sociali,motricità globale e fine,percezione visiva e tattile
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INTERVENTO ● Logopedico: lavoro sulle diverse dimensioni della comunicazione, sia sul versante espressivo che di comprensione. ➢ Categorie semantiche ➢ Funzioni comunicative ➢ Forme comunicative ➢ Contesti
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LA CAA La CAA (comunicazione aumentativa e alternativa) è: ● ogni comunicazione che sostituisce o aumenta il linguaggio verbale; ● una pratica che cerca di compensare disabilità temporanee o permanenti di persone con bisogni comunicativi. ● attenta a non sostituire ma ad accrescere la comunicazione usando tutte le competenze della persona.
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LA CAA ● Nasce negli anni 70 in Canada e negli Stati Uniti con le Paralisi Cerebrali Infantili. ● Si diffonde negli anni 80 in Europa e in Italia, allargando il proprio campo d'intervento a tutte le disabilità con disturbi della comunicazione.
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LA CAA ● La CAA all'inizio era l'ultima spiaggia ● Adesso si ritiene fondamentale la PRECOCITA‘ dell'intervento...prerequisito: RESPIRARE ! ● La GENERALIZZAZIONE cioè la partecipazione attiva di tutte le risorse che ruotano intorno al bambino (scuola, famiglia, operatori )sia per definire gli obiettivi, realizzarli, sia per verificarne l'efficacia
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● Individuare aree motivazionali: la motivazione è una nostra potente alleata!! ANCORA/BASTA o VOGLIO ● Attenzione a segnali minimi, è importante raccoglierli e restituirli con un significato. Sosteniamo così anche la motivazione e l'attenzione condivisa! NELL'AUTISMO.....
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● Introdurre l'attesa ● L'alternanza tocca a me tocca a te ● Opportunità di scelta (tra due oggetti lontani o molto diversi) ● Sì/ No ● Non lo so ● Aiuto NELL'AUTISMO.....
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● FONDAMENTALE ● costruire, condividere, ampliare un vocabolario di immagini; ● Gli strumenti sono in funzione delle capacità di quel bambino: oggetti, foto, simboli, disegni, scritte.
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NELL'AUTISMO..... Si lavora sempre in entrata attraverso: ● informazioni visive statiche prevedibili; ● modeling dell'adulto. ATTENZIONE non chiedere verifiche prestazionali continue !
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NELL'AUTISMO..... ● ETICHETTATURA denominativa su oggetti ● ETICHETTATURA organizzativa su mobili
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ETICHETTATURA OGGETTI
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NELL'AUTISMO..... ● LIBRO PERSONALIZZATO: si usa con bambini più distraibili o problematici. ● LIBRO MODIFICATO: storie semplificate in base alle capacità del bambino. ● Lettura piacevole, non prestazionale con forte valenza affettiva perché parte dagli interessi e vissuti del bambino. Favorisce una condivisione emotiva, la comprensione, il linguaggio, l'attenzione focalizzata. ● Entra nella routine quotidiana ● Viene raccontato senza forzare il bambino, con enfasi, più volte, utilizzo il modeling ● Usato volentieri da tutti i bambini della classe.
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WOW ! !.. !, !
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!!! STORIA MODIFICATA
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NELL'AUTISMO..... ● AGENDE GIORNALIERE,SETTIMANALI: (casa, scuola) ● cosa succede, con chi. Utile per cambiamenti imprevisti, passaggi. ● SEQUENZA ATTIVITA': ricette, lavare le mani, prima/dopo.
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NELL'AUTISMO..... ● TABELLE DI COMUNICAZIONE A TEMA: aiuta a interagire su una specifica attività, a esprimere sentimenti, commenti ● TABELLE DI COMUNICAZIONE PRINCIPALE: disposta su tre facciate. Vocabolario di base da usare in molte situazioni, trasversale a tutte le attività. Su misura del bambino come simboli, grandezza, quantità
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TOVAGLIETTA PRANZO
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GIOCO DELLE MACCHININE
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COMUNICAZIONE PRINCIPALE
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NELL'AUTISMO..... PASSAPORTO: ● presentazione del bambino con i suoi interessi, modalità di comunicazione e di comportamento. Suggerisce strategie positive per relazionarsi con lui. Informazioni utili. ● Utile nei passaggi di ambiente e nei cambi insegnanti.
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NELL'AUTISMO..... CONTINGENCY MAP: ● rappresentazioni visive di un comportamento sbagliato con relative conseguenze e rappresentazione visiva di un comportamento adeguato con relative conseguenze positive.
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