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La comunicazione nel disturbo dello spettro autistico Laura Tomesani Psicomotricista Cristiana Palumbo Psicomotricista Loredana Leo Logopedista.

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Presentazione sul tema: "La comunicazione nel disturbo dello spettro autistico Laura Tomesani Psicomotricista Cristiana Palumbo Psicomotricista Loredana Leo Logopedista."— Transcript della presentazione:

1 La comunicazione nel disturbo dello spettro autistico Laura Tomesani Psicomotricista Cristiana Palumbo Psicomotricista Loredana Leo Logopedista

2 La comunicazione  E’ un processo costituito da un soggetto (emittente) che ha intenzione di far sì che il ricevente pensi o faccia qualcosa, mediante un codice comune, all’interno di una relazione;  E’ la capacità di inviare intenzionalmente messaggi e di comprenderli.

3 Capire e farsi capire COMUNICAZIONE Verbale Non verbale

4 Prerequisiti della comunicazione  SGUARDO /CONTATTO OCULARE  GESTI DEITTICI O PERFORMATIVI  GESTI REFERENZIALI

5 Prerequisiti della comunicazione  GESTI DICHIARATIVI  GESTI SIMBOLICI  IMITAZIONE

6 Prerequisiti della comunicazione  ATTENZIONE CONGIUNTA  EMOZIONE CONGIUNTA  INTENZIONE CONGIUNTA  GIOCO DI FINZIONE

7 Prerequisiti della comunicazione  CONTATTO OCULARE  SCAMBIO DI TURNI  FEEDBACK

8 Prerequisiti della comunicazione  AVERE INTERESSI COMUNI E CONDIVIDERLI  CODICE COMUNICATIVO CONDIVISO  TEORIA DELLA MENTE

9 La COMUNICAZIONE, di soggetti a sviluppo tipico, comprende:  abilità linguistiche e grammaticali  Abilità sociali  Abilità non verbali

10 Codice comunicativo  Verbale  Gestuale  Motorio  Scrittura – disegno – immagini  Suoni

11 Autismo  Alcuni concetti  Si inserisce nei disturbi generalizzati dello sviluppo. Al suo interno vi sono gradi diversi d i patologia, che vanno dall’autismo con deficit cognitivi gravi, fino all’ Asperger.  E’ un disturbo che interessa la funzione cerebrale, può migliorare, ma il funzionamento particolare rimarrà sempre presente. ASPERGER Disturbo caratterizzato da un livello cognitivo alto e dalla presenza di modalità comunicative, comportamentali e interessi peculiari.

12 Autismo ● Nell'autismo i bambini presentano anomalie nella:  Comunicazione  Comportamento  Abilità sociali

13 La comunicazione nell’autismo La compromissione qualitativa della comunicazione è manifestata dalla presenza di almeno uno di questi aspetti:  Ritardo o totale assenza di linguaggio;  In soggetti con linguaggio adeguato, marcata compromissione della capacità di iniziativa comunicativa e di sostenimento della comunicazione;  Uso di linguaggio ripetitivo e stereotipato o eccentrico;  Mancanza di giochi di emulazione vari e spontanei, o di imitazione sociale adeguati al livello di sviluppo.

14 La comunicazione nell’autismo ATTENZIONE! La comprensione del linguaggio, in questi soggetti, è spesso deficitaria. L’individuo è incapace di comprendere domande o indicazioni semplici; Vi è un’alterazione dell’uso pragmatico(sociale) del linguaggio, con incapacità di integrare parole a gesti, di capire l’umorismo o aspetti non letterari del discorso (come l’ironia o significati impliciti); Il livello di espressione linguistica può essere superiore al livello di comunicazione del soggetto.

15 CONSEGUENZE ● Gli atti comunicativi sono legati a funzione di richiesta ● Usa l'adulto come prolungamento di sé ● Non sentono l'esigenza di iniziare una conversazione comunicativa e se lo fanno è solo per loro interesse ● Il linguaggio quando presente è bizzarro,ripetitivo,con prosodia alterata

16 CONSEGUENZE ● Inversione pronominale ● Presenza di ecolalie immediate e differite ● Presenza di comportamento problema usato come forma di comunicazione ● Presenza di stereotipie usate con funzione comunicativa

17 SOSTENERE E SVILUPPARE LA COMUNICAZIONE NELL'AUTISMO Le INFORMAZIONI devono essere: ● SEMPLICI (linguaggio semplice, pause, una consegna alla volta) ● CONCRETE (lavoro strutturato); ● PERMANENTI NELLO SPAZIO (struttura, routine, simboli); ● VISIBILI (punto di forza che chiarisce, rende prevedibile, aiuta nei passaggi )

18 INTERVENTO ● Il fine è migliorare il funzionamento del bambino e le sue capacità comunicative con intervento : ● psico-educativo ● Psico-motorio:Lavoro su intersoggettività primaria e secondaria,imitazione,uso dell'oggetto,comportamenti comunicativi sempre più complessi,scambio di ruoli,gioco,abilità sociali,motricità globale e fine,percezione visiva e tattile

19 INTERVENTO ● Logopedico: lavoro sulle diverse dimensioni della comunicazione, sia sul versante espressivo che di comprensione. ➢ Categorie semantiche ➢ Funzioni comunicative ➢ Forme comunicative ➢ Contesti

20 LA CAA La CAA (comunicazione aumentativa e alternativa) è: ● ogni comunicazione che sostituisce o aumenta il linguaggio verbale; ● una pratica che cerca di compensare disabilità temporanee o permanenti di persone con bisogni comunicativi. ● attenta a non sostituire ma ad accrescere la comunicazione usando tutte le competenze della persona.

21 LA CAA ● Nasce negli anni 70 in Canada e negli Stati Uniti con le Paralisi Cerebrali Infantili. ● Si diffonde negli anni 80 in Europa e in Italia, allargando il proprio campo d'intervento a tutte le disabilità con disturbi della comunicazione.

22 LA CAA ● La CAA all'inizio era l'ultima spiaggia ● Adesso si ritiene fondamentale la PRECOCITA‘ dell'intervento...prerequisito: RESPIRARE ! ● La GENERALIZZAZIONE cioè la partecipazione attiva di tutte le risorse che ruotano intorno al bambino (scuola, famiglia, operatori )sia per definire gli obiettivi, realizzarli, sia per verificarne l'efficacia

23 ● Individuare aree motivazionali: la motivazione è una nostra potente alleata!! ANCORA/BASTA o VOGLIO ● Attenzione a segnali minimi, è importante raccoglierli e restituirli con un significato. Sosteniamo così anche la motivazione e l'attenzione condivisa! NELL'AUTISMO.....

24 ● Introdurre l'attesa ● L'alternanza tocca a me tocca a te ● Opportunità di scelta (tra due oggetti lontani o molto diversi) ● Sì/ No ● Non lo so ● Aiuto NELL'AUTISMO.....

25 ● FONDAMENTALE ● costruire, condividere, ampliare un vocabolario di immagini; ● Gli strumenti sono in funzione delle capacità di quel bambino: oggetti, foto, simboli, disegni, scritte.

26 NELL'AUTISMO..... Si lavora sempre in entrata attraverso: ● informazioni visive statiche prevedibili; ● modeling dell'adulto. ATTENZIONE non chiedere verifiche prestazionali continue !

27 NELL'AUTISMO..... ● ETICHETTATURA denominativa su oggetti ● ETICHETTATURA organizzativa su mobili

28 ETICHETTATURA OGGETTI

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30 NELL'AUTISMO..... ● LIBRO PERSONALIZZATO: si usa con bambini più distraibili o problematici. ● LIBRO MODIFICATO: storie semplificate in base alle capacità del bambino. ● Lettura piacevole, non prestazionale con forte valenza affettiva perché parte dagli interessi e vissuti del bambino. Favorisce una condivisione emotiva, la comprensione, il linguaggio, l'attenzione focalizzata. ● Entra nella routine quotidiana ● Viene raccontato senza forzare il bambino, con enfasi, più volte, utilizzo il modeling ● Usato volentieri da tutti i bambini della classe.

31 WOW ! !.. !, !

32 !!! STORIA MODIFICATA

33 NELL'AUTISMO..... ● AGENDE GIORNALIERE,SETTIMANALI: (casa, scuola) ● cosa succede, con chi. Utile per cambiamenti imprevisti, passaggi. ● SEQUENZA ATTIVITA': ricette, lavare le mani, prima/dopo.

34 NELL'AUTISMO..... ● TABELLE DI COMUNICAZIONE A TEMA: aiuta a interagire su una specifica attività, a esprimere sentimenti, commenti ● TABELLE DI COMUNICAZIONE PRINCIPALE: disposta su tre facciate. Vocabolario di base da usare in molte situazioni, trasversale a tutte le attività. Su misura del bambino come simboli, grandezza, quantità

35 TOVAGLIETTA PRANZO

36 GIOCO DELLE MACCHININE

37 COMUNICAZIONE PRINCIPALE

38 NELL'AUTISMO..... PASSAPORTO: ● presentazione del bambino con i suoi interessi, modalità di comunicazione e di comportamento. Suggerisce strategie positive per relazionarsi con lui. Informazioni utili. ● Utile nei passaggi di ambiente e nei cambi insegnanti.

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40 NELL'AUTISMO..... CONTINGENCY MAP: ● rappresentazioni visive di un comportamento sbagliato con relative conseguenze e rappresentazione visiva di un comportamento adeguato con relative conseguenze positive.

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