Scaricare la presentazione
La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore
PubblicatoOreste Angeli Modificato 8 anni fa
1
Riferimento bibliografici Testi di riferimeto: Bagliano e Marotta Economia Monetaria ed Il Mulino ULTIMA EDIZIONE Approfondimenti: letture consigliate
2
Programma I Programma di Economia Monetaria 2015-16 Testo Economia Monetaria Bagliano Marotta, ultima edizione cap 2 fino a 2.4 escluso cap 3 cap 4 cap 5 (escluso 5.2.3, 5.2.4 5.4) cap 7 cap 8 cap 9 cap 10 (escluso 10.3) Letture integrative: indicate dal docente
3
La moneta DEFINIZIONE FUNZIONALE 3 FUNZIONI PRINCIPALI – UNITA’ DI CONTO – MEZZO DI PAGAMENTO – FONDO/RISERVA DI VALORE
4
UNITA’ DI CONTO La moneta è un NUMERARIO = unità di misura Diverso da mezzo di pagamento Esempi: Euro prima dell’introduzione fisica delle banconote/monete, ECU.
5
Unità di conto
8
Mezzo di pagamento
10
Baratto o moneta
11
La moneta merce
12
Moneta merce – moneta fiduciaria
13
Moneta convertibile : moneta con valore intrinseco più basso di quello nominale ma in teoria convertibile in oro o in altre valute convertibili in oro. (Gold Standard o Gold Exchange Standard) Nel 1971 con la fine del sistema di Bretton Woods si passa a un regime basato su moneta fiduciaria inconvertibile: passività della Banca Centrale che ne è il produttore monopolista Distinzione tra moneta legale e moneta bancaria (moneta fiduciaria in senso proprio)
14
Monopolio della produzione di moneta Solo lo Stato deve emettere moneta? Friedman (1962) : sì. Perchè? Produzione competitiva iperinflazione RM = CM => CM = 0 => 1/P = RM =0 => P= infinito Hayek (1976): no “L’instabilità dell’economia di mercato riscontrata in passato deriva dall’aver impedito che la moneta (il più importante regolatore del meccanismo di mercato) sia regolata essa stessa dal processo di mercato” (Hayek, ed. it. 1976, p. 79)
15
Organizzazione monetaria vigente: Banca Centrale: potere monopolistico di produzione di moneta legale (il cui potere liberatorio assoluto è imposto dalla Stato) Banche commerciali: gestiscono il sistema dei pagamenti, accettano depositi, concedono prestiti (creano moneta bancaria) Le banche su richiesta dei depositanti sono obbligate a convertire i depositi in moneta legale
16
I sistemi di Pagamento Ogni transazione economica richiede l’uso di un mezzo di pagamento: contante, assegno, bonifico bancario, carte di credito, carte di debito, carte prepagate etc. Il mercato per gli strumenti di pagamento è estremamente importante. Distinguiamo: transazioni all’ingrosso e transazioni al minuto
17
Transazioni all’ingrosso (nel 1998 ammontavano a 40.5 volte il PIL) Trasferimenti elettronici di fondi attraverso la rete interbancaria. Rischi: rischio sistemico per la ricaduta di situazioni di illiquidità o insolvenza di una banca sulle altre banche con cui si hanno rapporti (Esempio crisi mutui subprime in USA)
18
Sistemi di Pagamento Transazioni al minuto Contante assegni carte elettroniche bonifici…. Efficienza con cui sono prodotti i servizi di pagamento; solvibilità delle banche; implicazioni in termini di domanda di moneta.
19
Sistemi di pagamento Regolazione netta periodica (rischio di credito) Regolazione su base lorda in tempo reale Target (UME) Fedwire (USA) (rischio di stallo legato al rischio liquidità) Comune a tutti è il rischio sistemico Necessità della regolamentazione
20
La moneta come riserva di valore L’analisi della funzione riserva di valore richiede una esplicita dimensione intertemporale Modello OLG (overlapping generation) sviluppato da Samuelson (1958) In ogni periodo coesistono due generazioni: G e V. Ogni individuo vive due periodi e l’economia ha vita infinita
21
OLG I giovani sono N e non c’è crescita della popolazione Dotazioni: ogni individuo nasce con una dotazione di beni di consumo pari a
22
OLG Le unità di beni disponibili per il consumo a t+1 sono Dove r è il tasso di rendimento esogeno e costante Tre possibilità r>0 rendimento positivo -1<r <0 rendimento negativo r=-1 beni completamente deperibili
23
OLG Vincolo di bilancio generico individuo Sostituendo il secondo nel primo abbiamo
24
OLG Equilibrio di mercato L’equilibrio di mercato è autarchico (mancano completamente gli scambi intergenerazionali). Perché? L’equilibrio di mercato è il risultato di decisione decentrate e scoordinate
25
Il pianificatore centrale Ha il potere di redistribuire le risorse dell’economia tra le generazioni OBIETTIVO: max del benessere (max le risorse presenti nell’economia) VINCOLO: equità intergenerazionale (livelli di consumo uguali per tutte le generazioni nei due periodi di vita
26
Il pianificatore Centrale Vincolo di bilancio del pianificatore Distinguo: A) r<0 B) r>0 C) r=0
27
Il pianificatore Centrale A) Se il rendimento è negativo significa che la tecnologia di trasferimento intertemporale delle risorse è inefficiente. Per cui s=0 (risparmio nullo in ogni periodo)
28
Il pianificatore B) Se il rendimento è positivo conviene risparmiare tutto il possibile
29
Il pianificatore Se r=0 In questo caso l’allocazione raggiunta dal pianificatore centrale sarebbe coincidente con quella raggiunta nell’equilibrio di mercato Conclusioni: l’equilibrio autarchico (di mercato) raggiunge allocazioni pareto- subottimali quando r 0.
30
Ruolo della moneta fiduciaria Supponiamo r =-1 In questo caso in eq di mercato Supponiamo che lo Stato dia M unità di moneta ad ogni anziano al tempo t. Quantità totale di moneta = NM
31
Ruolo della moneta fiduciaria Vincoli di bilancio con moneta
32
Ruolo della moneta fiduciaria Da cui Se L’inflazione è nulla il vincolo con moneta è uguale al vincolo del pianificatore per cui si può realizzare in equilibrio competitivo l’allocazione efficiente delle risorse
33
Ruolo della moneta fiduciaria Per determinare l’inflazione di equilibrio dobbiamo esaminare il mercato monetario Dove È la domanda reale di moneta
34
Ruolo della moneta fiduciaria In equilibrio domanda =offerta Due incognite (Inflazione e livello die prezzi) ed una sola equazione per cui abbiamo bisogno di un’altra equazione
35
Ruolo della moneta fiduciaria Da cui sostituendo abbiamo: Siamo interessati agli equilibri stazionari per cui
36
Ruolo della moneta fiduciaria Da cui in equilibrio Ciò conferma che in equilibrio il vincolo di bilancio dei consumatori in presenza di moneta è uguale a quello del pianificatore centrale. L’economia raggiunge l’ottimo.
37
La neutralità della moneta Determinazione del livello dei prezzi Per cui Una variazione nel livello di M non ha effetti sul tasso di inflazione di equilibrio e quindi sulla domanda reale di moneta. Ha effetti solo sul livello dei prezzi. L’allocazione intertemporale del consumo non è modificata per cui la moneta è neutrale.
38
Conclusione L’introduzione della moneta offre una “tecnologia” per i trasferimenti intertemporali delle risorse quando non esiste una tecnologia reale (r=-1). Il tasso di rendimento è – π. Da cui segue che N.B.: se esiste una tecnologia efficiente di trasferimento intertemporale delle risorse r>0 la moneta non ha nessun ruolo nel raggiungere una allocazione efficiente
39
Crescita monetaria ed inflazione Risultato acquisito: Il livello dello stock nominale di moneta non ha effetti sulle variabili reali Una variazione una tantum del livello di M ha effetti solo sul livello dei prezzi e non sul tasso di inflazione Cosa succede se varia il tasso di crescita della moneta?
40
Crescita monetaria ed inflazione Superneutralità della moneta: La moneta si dice superneutrale se una variazione del suo tasso di crescita non ha effetti reali Verifichiamolo.
41
Crescita monetaria ed inflazione Ipotesi: r=-1 Possiamo avere crescita monetaria in due modi: 1) Trasferimenti di moneta proporzionali alle scorte monetarie 2) Trasferimenti di moneta in somma fissa (lump-sum)
42
Crescita monetaria ed inflazione 1) trasferimenti proporzionali Vogliamo dimostrare che i trasferimenti proporzionali non hanno effetti sulla allocazione reale. Quindi la moneta è superneutrale. dove È il trasferimento agli anziani
43
Crescita monetaria e inflazione Per cui il tasso di crescita monetario è μ Vincoli di bilancio
44
Crescita monetaria e inflazione Sostituendo (2) in (1) abbiamo Dobbiamo ora determinare il tasso di inflazione in equilibrio stazionario per cui dobbiamo scrivere le condizioni di equilibrio nel mercato monetario nel periodo t e nel periodo t+1
45
Crescita monetaria e inflazione Dato che Abbiamo sostituendo nel primo vincolo
46
Crescita monetaria e inflazione Da cui in equilibrio stazionario Ora sostituiamo il risultato nel vincolo di bilancio intertemporale
47
Crescita monetaria e inflazione L’allocazione delle risorse che si osserva in equilibrio è la stessa che si osserverebbe se il tasso di crescita monetaria fosse nullo e quindi il tasso di inflazione nullo. Coincide inoltre con l’allocazione del Pianificatore Centrale quando r<0 Conclusione: in caso di trasferimenti monetari proporzionali alle scorte monetarie la moneta è superneutrale. Il risultato è ovvio pensando che quello che si perde in poter d’acquisto è esattamente controbilanciato dal trasferimento monetario, per cui il vincolo di bilancio non cambia e quindi non cambia l’allocazione intertemporale delle risorse.
48
Crescita monetaria e inflazione 2) Trasferimenti monetari in somma fissa Ad ogni agente anziano in ogni periodo viene dato un trasferimento monetario pari a
49
Crescita monetaria e inflazione Il governo decide il trasferimento monetario in modo tale che periodo per periodo il suo valore reale in termini del prezzo del periodo precedente non vari Vogliamo dimostrare che in questo caso la moneta non è superneutrale Intuizione: Se il trasferimento nominale non compensa esattamente per l’accresciuta inflazione il vincolo di bilancio cambia e quindi cambia l’allocazione delle risorse.
50
Crescita monetaria e inflazione Il vincolo di bilancio intertemporale diventa In aggregato la moneta cresce al tasso μ che per ora ipotizziamo costante (lo verifichiamo in seguito) Le condizioni di equilibrio sul mercato monetario sono le seguenti
51
Crescita monetaria ed inflazione Per cui Da cui dividendo per i prezzi correnti Per avere equilibrio stazionario
52
Crescita monetaria ed inflazione In equilibrio stazionario il tasso di crescita monetario è uguale al tasso di inflazione. Per cui i saldi monetari reali sono costanti.
53
Crescita monetaria ed inflazione Sostituiamo il risultato nel vincolo intertemporale di bilancio Se μ>0 l’inclinazione della retta è minore di 1 in valore assoluto.
54
Crescita monetaria ed inflazione L’equilibrio di mercato deve necessariamente trovarsi sul vincolo delle risorse complessive dell’economia dato da l’introduzione di moneta fiduciaria infatti non crea né distrugge risorse
55
Crescita monetaria ed inflazione Conclusione L’immissione di nuova moneta nell’economia senza alcuna sottrazione di risorse agli agenti può causare alterazioni nel profilo intertemporale del consumo e una riduzione del benessere. In aggregato rispetto alla situazione con assenza di crescita monetaria gli individui consumano le stesse risorse ma in una proporzione fra i due periodi di vita diversa da quella ottimale. La crescita monetaria attuata tramite trasferimenti fissi introduce una inefficienza nel sistema
56
Crescita monetaria ed inflazione La ragione della subottimalità dell’equilibrio dipende dal fatto che l’inflazione riduce il “rendimento” della moneta. Tale diminuzione induce una riduzione del consumo da anziani L’inefficienza che ne consegue è un esempio di IMPOSTA DA INFLAZIONE
57
SIGNORAGGIO “Seigniorage refers historically, to the difference between the face value of a coin and its costs of production. In fiat money economies, the difference between the face value of a currency note and its marginal printing cost are almost equal to the face value of the note – marginal printing costs are effectively zero. Printing fiat money is therefore a highly profitable activity – one that has been jealously regulated and often monopolized by the state.” Buiter
58
Modello con spesa pubblica finanziata con moneta Per semplicità la spesa pubblica è vista come puro consumo dello Stato senza alcuna ricaduta benefica sugli individui. Spesa pubblica = sottrazione di risorse Indichiamo la spesa pubblica pro-capite in termini reali con g In ogni periodo t lo stato deve finanziare una spesa pari a Quindi in termini procapite in ogni periodo t immette una ammontare addizionale di moneta pari
59
IMPOSTA DA INFLAZIONE Vincoli di bilancio degli agenti Da cui
60
IMPOSTA DA INFLAZIONE Assumiamo ce il tasso di crescita monetaria sia pari a μ costante nel tempo Equilibrio nel mercato monetario:
61
In equilibrio stazionario La spesa pubblica finanziata con moneta determina una inflazione pari al tasso di crescita monetaria per cui il vincolo di bilancio diventa IMPOSTA DA INFLAZIONE
62
Il vincolo di trova tutto al di sotto del corrispondente vincolo in caso di assenza di spesa pubblica e assenza di crescita monetaria. Per cui l’equilibrio di mercato non può essere ottimale Confrontiamo il vincolo di bilancio in equilibrio di mercato col vincolo delle risorse complessive dell’economia IMPOSTA DA INFLAZIONE
63
Quindi La quantità di risorse reali ottenute dallo stato mediante creazione di moneta è detta signoraggio. Lo Stato tassa gli individui con l’imposta da inflazione Ciò è evidente perché:
64
Imposta da Inflazione
65
Imposta da inflazione Dato che il consumo degli anziani è funzione inversa dell’inflazione, tanto maggiore è l’inflazione tanto minore il valore reale al tempo t delle scorte monetarie di t-1 per cui il problema del governo è il seguente
66
Domanda di moneta Requisito fondamentale per la formulazione della politica monetaria è la determinazione della funzione di domanda di moneta La domanda di moneta in genere è formulata in funzione del reddito reale e del tasso di interesse nominale i (tasso di interesse reale + inflazione) Nei PVS i modelli convenzionali della domanda di moneta indicano come variabili determinanti il reddito reale e l’inflazione
67
Domanda di moneta La maggior parte degli studi ha verificato l’esistenza di una significativa correlazione negativa tra domanda di moneta reale ed inflazione. Questo risultato sottolinea l’importanza degli effetti di sostituzione tra attività reali e scorte monetarie reali
68
Currency substitution e domanda di moneta Il fenomeno della “currency substitution” è Il processo di sostituzione della valuta domestica con valuta estera come riserva di valore ma anche come unità di misura e mezzo di scambio. E’ un fenomeno molto comune nei PVS e nell’economie in transizione. Il fenomeno ha assunto una rilevanza particolare nei paesi con una storia di alti ed estremamente volatili tassi di inflazione
69
Currency substitution La valuta estera è un mezzo più efficiente per trasferire intertemporalmente risorse quando 1) I tassi di interesse sui depositi sono fissati dallo Stato per cui aumentando il tasso di inflazione il tasso di rendimento reale diventa negativo (financial repression) 2) Incertezza circa le politiche economiche future (paura dell’espropriazione delle attività domestiche per esempio a causa di un alto debito pubblico) 3) L’esistenza del “mercato nero” della valuta facilita la sostituzione
70
Currency Substitution Con la crescente liberalizzazione finanziaria un numero crescente di PVS permette di detenere depositi in valuta estera presso banche nazionali(Egitto Indonesia Libano, Bolivia etc.) (dati pubblicati dall’IFS) Inoltre si possono detenere anche depositi in valuta all’estero (dal 1980 ci sono dati IFS) Negli anni ‘80 la metà dei 270 ML di $ detenuti dai PVS all’estero (pari al 121% della Riserve ufficiali in $) erano dell’America Latina. Per l’America Latina le Riserve ufficiali in $ erano pari ad ¼ il valore dei depositi in valuta estera detenuti all’estero (130% delle exp e 153% delle imp)(crisi debitoria)
71
Currency substitution Conseguenze di breve e di lungo periodo di una fuga di capitali Breve periodo: se l’autorità monetaria resiste al deprezzamento abbiamo una diminuzione delle Riserve ufficiali ed una corrispondente diminuzione dello stock di moneta da cui peggioramento delle condizioni economiche interne Se l’autorità lascia il cambio libero abbiamo deprezzamento e aumento dell’inflazione (previsione di ulteriori deprezzamenti e maggior fuga dei capitali)
72
Currency Substitution lungo periodo Se la fuga di capitali è permanente il risparmio domestico finanzia l’investimento estero a discapito della accumulazione di capitale interna Diminuzione della base imponibile dello Stato (difficile tassare reddito generato da ricchezza detenuta all’estero) Aumento del debito pubblico (debito estero)
73
Signoraggio Sia la domanda di circolante che la domanda di depositi sono una funzione inversa del tasso i sui titoli Quindi se lo Sato mette un limite superiore al tasso dei titoli aumenta la domanda di circolante e depositi) Se il tasso di interesse reale è trascurabile il tasso di interesse nominale è uguale all’inflazione La presenza del coefficiente di riserva obbligatoria (controllato dal governo) consente a parità di inflazione di aumentare la domanda di base monetaria e quindi il signoraggio. La tabella indica che i coefficienti di riserva obbligatoria sono molto piu alti nei PVS che nei paesi industrializzati
74
Riserva obbligatoria e signoraggio in percentuale PIL (1980-91) fonte: IFS Be o.60.1 Ca 2.90.2 FR 2.50.4 GE 6.00.5 IT 12.71.6 JP 1.90.6 UK 1.50.2 USA 2.20.4
75
America latina (1980-91) fonte: IFS Bolivia13,15.0 Chile84.510.7 Colombia23.12.2 Mexico23.83.8 Perù27.86.8 Venezuela17.41.9
76
Currency Board È una autorità monetaria che emette valuta convertibile su richiesa in una prescelta valuta estera ad un cambio pre-fissato Le Riserve Ufficiali del Currency Board devono corrispondere al 100% del valore (in valuta estera) della moneta legale in circolazione Un Currency Board ortodosso non ha discrezionalità monetaria La quantità di moneta legale in circolazione è ancorata alla quantità di riserve. Per cui la veriazione dello stock di moneta dipenderà dal saldo della BDP La valuta prescelta è ritenuta stabile ed accettata internazionalmente La convertibilità è assicurata per la moneta legale ma non per la moneta bancaria Profitti del Currency board : interssi sulle riserve meno il costo di produzione della valuta locale (1% PIL) In un C.B. lo Stato può finanziare G con tasse o emettendo debito ma non stampando moneta N.B. in Argentina dopo l’adozione del currency Board l’inflazione scese dal 300% al 4% in un anno
77
Dollarizzazione Dollarizzazione non ufficiale : currency substitution Dollarizzazione ufficiale : il governo adotta la valuta estera come mezzo di pagamento In America Latina i paesi con dollarizzazione ufficiale sono: Panama, El Salvador (dal 2001) Ecuador (dal ) Un paese dollarizzato (ufficialmente ) rinuncia alla propria politica monetaria L’offerta di moneta è determinata automaticamente dalla BdP.
78
Dollarizzazione Supponiamo che l’Ecuador abbia venduto 6Ml di $ in merci e servizi al resto del mondo, ma abbia comprato beni e servizi per 7 Ml di $ dal resto del mondo. Le partite correnti presentano un deficit di 1 Ml di $. Supponiamo inoltre che l’Ecuador abbia contratto prestiti per 2 Ml di $, ne segue che la BdP è in surplus e l’offerta di moneta aumenta di 1 Ml di $.
79
Dollarizzazione e Currency Board: svantaggi 1). Un paese dollarizzato (ma anche con currency Board) non può rispondere a shock di offerta (aumento prezzi materie prime) o ad uno shock di domanda (diminuzione delle preferenze per i propri prodotti) tramite una svalutazione del cambio (alterazione della ragione di scambio) L’aggiustamento deve per forza passare per cambiamenti (diminuzione) di salari e prezzi. E’ un processo lungo per cui lo Stato di indebiterà per finanziare nel b.p. il deficit di conto corrente.
80
Dollarizzazione e Currency Board : svantaggi Il costo è particolarmente elevato quando il paese di emissione di valuta ed il paese dollarizzato sono sottoposti a shock asimmetrici (Ex: Ecuador in recessione mentre gli Usa sono in Boom e stanno attuando una politica monetaria restrittiva) Il paese dollarizzato non può svalutare né può usare la tassa di inflazione per finanziare il deficit di bilancio (N.B. è proprio l’abuso di questi strumenti che ha portato alla dollarizzazione)
81
Dollarizzazione e Currency Board : svantaggi 2) un paese dollarizzato rinuncia ai proventi da signoraggio che vengono appropriati da chi emette la valuta adottata: a) In un Currency Board le riserve sono detenute sotto forma di treasury bonds e guadagnano un interesse. In un paese dollarizzato si perde questa forma di guadagno (le riserve estere sostituiscono la moneta in circolazione) b) Si perdono inoltre i proventi dalla tassa di inflazione. Questo è valido anche per il Currency Board dato che l’inflazione non può più essere controllata in modo discrezionale dalle autorità monetarie. 3) Costi associati al fatto che la Banca Centrale non può più agire da PUI
82
Dollarizzazione e Currency Board : vantaggi La dollarizzazione elimina i costi di transazione con i paesi all’interna dell’area a valuta unificata Eliminazione del bias inflazionistico perché l’inflazione attesa sarà quella del paese di emissione Sia la dollarizzazione che il currency board incoraggiano la disciplina fiscale Rispetto al Currency Board la dollarizzazione elimina le crisi valutarie e gli effetti balance sheet di una svalutazione
83
Barro-Gordon model (cap 3 (B/M) Con l’avvento della moneta fiduciaria inconvertibile teoricamente la BC può creare quantità illimitate di moneta legale. L’assenza di una ancòra nominale dà alla Banca centrale la responsabilità di creare le condizioni affinchè sia garantita la stabilità monetaria
84
Inflazione- livello di output A livello teorico la main stream dice che l’inflazione inattesa (surprise inflation) influenza Y ma solo nel breve periodo. La curva di offerta alla Lucas è la formalizzazione di questa idea Il punto di partenza è la curva di Phillips aumentata con le aspettative
85
Barro Gordon Il modello si basa sulla curva di offerta alla Lucas e sul concetto di incoerenza dinamica introdotto da Kydland and Prescott (1977) Lucas elabora una curva di offerta secondo cui l’inflazione creata “a sorpresa” dalla B.C. induce gli agenti a modificare temporaneamente la loro offerta di lavoro e quindi il livello delprodotto. Secondo il concetto di incoerenza dinamica politiche ottimali ex-ante possono non esserlo più ex-post. L’anticipazione da parte degli agenti dell’incoerenza dinamica di alcune scelte di politica economica porta ad equilibri subottimali
86
Barro-Gordon Curva di offerta di Lucas Obiettivo autorità monetaria
87
Barro gordon Il tasso di inflazione ottimale è posto uguale a zero. Il parametro beta è il peso relativo dell’inflazione rispetto alla stabilizzazione Le autorità desiderano raggiungere un livello di reddito tale che
88
Barro Gordon È il livello di prodotto raggiungile dal mercato in equilibrio Conflitto di interessi tra autorità monetaria e settore privato : 1)Concorrenza imperfetta mercato prodotti 2)Presenza di sindacati (rigidità nominali, efficiency wages) 3)Tassazione distorsiva
89
Barro gordon La politica monetaria può essere interpretata come un gioco tra autorità monetaria e settore privato. La variabile di controllo dell’A.M. è l’inflazione, quella del settore privato è l’inflazione attesa. Equilibrio con politica monetaria discrezionale 1° stadio: il settore privato sceglie 2° stadio: l’A.M. sceglie
90
Barro Gordon Funzione di reazione delle autorità Ma il settore privata ha aspettative razionali per cui Da cui
91
Barro-Gordon Da cui deriva che Politica monetaria secondo regole 1° stadio L’A.M. fissa 2° stadio : il settore privato fissa
92
Politica monetaria secondo regole 1° stadio L’A.M. fissa 2° stadio : il settore privato fissa
93
Politica monetaria secondo regole Dato che La A.M. minimizza la seguente funzione di perdita Quindi fisserà il livello d’inflazione uguale a zero.
94
Barro Gordon Abbiamo ipotizzato che l’annuncio fosse credibile ma è bene notare che se il livello atteso dell’inflazione è nullo esiste un forte incentivo per l’autorità monetaria a deviare dalla regola e realizzare un tasso di inflazione positivo in modo tale da realizzare un livello di output superiore al livello naturale (incoerenza dinamica)
95
Barro Gordon Dalla funzione di reazione sostituendo per aspettative di inflazione nulle abbiamo Quindi la funzione di perdita assume valore
96
Barro gordon Da cui Conclusione La politica monetaria con regole è migliore della politica monetaria discrezionale MA la politica monetaria secondo regole NON è credibile perché seguire la regola è dinamicamente incoerente.
97
Barro Gordon In assenza di un meccanismo (istituzionale o legato alla reputazione) in grado di vincolare credibilmente l’autorità l’unico equilibrio realizzabile è quello discrezionale. INFLATION BIAS : il livello di inflazione è più alto di quello che si realizzerebbe se l’autorità monetaria non avesse l’obiettivo della stabilizzazione dell’output. Il livello dell’output è fermo al livello naturale nonostante la più alta inflazione (equilibrio subottimale)
98
Il ruolo della reputazione in un contesto di giochi ripetuti. In un contesto ripetuto esiste un legame tra il comportamento delle autorità monetarie in un dato periodo e la formazione delle aspettative inflazionistiche del settore privato per i periodi seguenti. Se l’A.M. ha sempre rispettato “la regola” in passato allora plausibilmente gli agenti si aspettano che lo farà nel futuro, e fisseranno le aspettative in modo coerente con tale attesa Se L’A.M. al contrario ha in passato generato “surprise inflation” allora per il futuro gli agenti si aspettano che possa farlo ancora e fisseranno prudentemente il tasso di inflazione atteso uguale al livello derivato sotto condizioni di discrezionalità.
99
Giochi ripetuti : Reputazione Questo tipo di startegie si dicono “trigger strategies” Se l’A.M. ha guadagnato una REPUTAZIONE di credibilità non deviando mai dalla regola annunciata, allora sarà premiata nel futuro perché gli agenti fisseranno una attesa inflazionistica coerente con tale comportamento (con la regola annunciata dalla A.M. Se la contrario l’A.M. ha perso REPUTAZIONE generando surprise inflation nel passato, non sarà più possibile implementare nel futuro l’equilibrio efficiente corrispondente alla politica monetaria condotta secondo regole.
100
Giochi ripetuti:REPUTAZIONE L’A.M. prima di generare surprise inflation confronterà il guadagno immediato generato dalla deviazione dalla regola, con la somma delle perdite future derivanti dal fatto che da lì in poi non sarà più possibile condurre la politica monetaria secondo regole. Se l’A.M. non è MIOPE sceglierà di non deviare dalla regola.
101
Conclusione Esiste una tendenza inflazionistica delle A.M.. Come conseguenza l’equilibrio “discrezionale” presenta un livello di inflazione inefficientemente “alto” (bias inflazionistico). Fondamentale problema di credibilità delle regole di politica monetaria. Tuttavia, se anche si trovasse un meccanismo per rendere credibili le regole la conseguente mancanza di flessibilità genererebbe dei costi
102
Trade off tra stabilizzazione e credibilità Supponiamo che vi sia uno shock di offerta (Aumento costi di produzione) Supponiamo che le autorità possano determinare la politica monetaria DOPO che lo shock si è realizzato, mentre il settore privato fissi le proprie aspettative PRIMA di conoscere lo shock Il vantaggio informativo dell’A.M. può essere utilizzato per stabilizzare l’economia (diminuire volatilità output) Il ruolo stabilizzante della politica monetaria entra in conflitto con la necessità di eliminare la tendenza inflazionistica seguendo regole fissate ex ante.
103
Indipendenza della Banca centrale dal governo Definizione di indipendenza: Indipendenza di obiettivi Indipendenza limitata all’uso degli strumenti Max grado di indipendenza: indipendenza di obiettivi e strumenti. In questo caso le autorità politiche si limitano a nominare il Governatore della banca centrale.
104
Modello di Rogoff (1985) Funzione obiettivo del Governo Funzione obiettivo della Banca centrale
105
Rogoff 1° La Banca Centrale sceglie il livello di inflazione conoscendo La funzione di reazione è
106
Rogoff Il mercato sceglie in modo tale che A questo punto il governo sceglie Minimizzando L G rispetto
107
Indipendenza della Banca Centrale e Stabilizzazione Si può dimostrare tuttavia che il livello di avversione all’inflazione ottimale non è infinito. Quindi non è ottimale la delega della politica monetaria ad una banca centrale che si preoccupi unicamente della stabilità monetaria, perché in questo caso la Banca rinuncerebbe completamente ad usare la politica monetaria per stabilizzare l’economia in caso di shock di offerta.
108
Svantaggi dal lato della stabilizzazione Un banchiere centrale “conservatore” fa poca stabilizzazione a fronte di shock negativi temporanei. Maggiore variabilità della produzione attorno al livello naturale.
109
Barro gordon U I3I3 I2I2 I1I1 Figure 2.11 The preferences of the authorities U ‘ Hard-nosed’ government‘Wet’ government I1I1 I2I2 I3I3 ‘Hard-nosed’ government attaches a lot of weight to fighting inflation ‘Wet’ government attaches a lot of weight to fighting unemployment
110
Optimal stabilisation A B C B’ U U UNUN U1U1 U2U2 π1π1 ULUL Dotted line is optimal stablisation line Without stabilisation unemployment would increase to B’ after shock With stabilisation increase in unemployment is limited to B The price paid is higher inflation Price increases with steepness of stabilisation line
111
Stabilizzazione con un governatore conservatore allla Rogoff A B C B’ U U UNUN U1U1 U2U2 π2π2 Same shock will lead to stronger increase in unemployment, but less inflation
Presentazioni simili
© 2025 SlidePlayer.it Inc.
All rights reserved.