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Il cancro è una malattia genetica
Deriva da alterazioni della sequenza del DNA Mutazioni somatiche Mutazioni che non vengono trasmesse alla generazione successiva e che non possono essere perciò ereditate Tali mutazioni vengono trasmesse alle cellule figlie dopo la divisione cellulare
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Il cancro è una patologia monoclonale
Tutte le cellule neoplastiche di un individuo originano da una singola cellula progenitrice La cellula clonale tumorale esposta ad un agente mutageno subisce un danno irreversibile al DNA Lo sviluppo del tumore è un processo che avviene in diverse fasi
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COME SI SVILUPPA IL CANCRO
Lo sviluppo dei tumori nell’uomo è il risultato di una complessa interazione tra: Fattori genetici Fattori ambientali Sono necessarie diverse mutazioni in geni diversi per la trasformazione neoplastica della cellula
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Vie cellulari alterate dal cancro
Tre sono i processi importanti che regolano il numero globale delle cellule di un individuo: La divisione cellulare La morte cellulare Il differenziamento
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Tre tipi di geni Esistono tre tipi principali di geni mutati che contribuiscono allo sviluppo di un tumore Oncogeni Geni oncosoppressori Geni coinvolti nel riparo del DNA
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Oncogeni Oncogeni: geni che controllano positivamente la proliferazione cellulare Scoperti nei virus trasformanti ad RNA Il nome deriva dal virus in cui sono stati identificati: e.g. ras da Rous Sarcoma Virus Controparti cellulari normali: proto-oncogeni che stimolano crescita e divisioni cellulari Proto-oncogeni Oncogeni
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Mutazione per acquisizione di funzione
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Ruolo degli oncogeni Ruolo normale: stimolazione crescita e proliferazione cellulare Mutazione > Aumento della funzione > trasformazione, invasività
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Funzioni dei protoncogeni: stimolazione della crescita
Fattori di crescita secreti Recettori di superficie cellulare Fattori intracellulari di trasduzione del segnale Proteine nucleari che legano il DNA
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Mutazioni Mutazioni puntiformi Traslocazioni cromosomiche
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Mutazione puntiforme Oncogene ras (carcinoma della vescica) sul cromosoma 12 Mutazione puntiforme: Gly12Val Blocco della conversione di ras dalla forma attiva, legata al GTP, alla forma inattiva, legata al GDP, che deregola la crescita cellulare
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Ras signaling pathway
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Traslocazione cromosomica: CML t(9;22)(q34;q11)
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t(9;22)(q34;q11) 9q34: abl (abelson virus) proto-oncogene
22q11: bcr (breakage cluster region) Fusione bcr-abl sul cromosoma 22 (cromosoma Philadelphia)
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Oncogeni Mutazioni negli oncogeni sono di solito acquisite
Mutazioni dominanti: una sola copia genica mutata è sufficiente a produrre il cancro per acquisizione di funzione - “gain of function”
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Tumor-suppressor genes Oncosoppressori
Controllo negativo della proliferazione cellulare Prevenzione di crescita cellulare abnorme Normalmente inibiscono la crescita e la divisione cellulare PRb (proteina del retinoblastoma): protoncogene presente su 13q14
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Ereditarietà degli oncosoppressori
La maggior parte dei tumori ereditari sono dovuti all’ereditarietà di un gene oncosoppressore mutato (first hit) Ma è necessario un secondo colpo (second hit) per lo sviluppo del tumore, pertanto il gene agisce in modo recessivo a livello cellulare L’ereditarietà degli oncogeni è di tipo dominante in quanto basta che sia mutata una copia del gene affinchè compaia il tumore, Nel caso degli oncosoppressori è necessario che entrambe le copie siano mutate.
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Geni coinvolti nel DNA repair
Riparano i danni al DNA sono considerati un sottogruppo di Geni Oncosoppressori La perdita della loro funzione determina l’accumulo di mutazioni in altri geni cruciali
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Il gene p53 La più comune modificazione genetica associata a cancro
oncosoppressore, “guardiano del genoma” Espresso in grande quantità in cellule con danni al DNA Coinvolto nella fase G1/S del ciclo cellulare (blocca la replicazione di cellule danneggiate) Coinvolto nell’apoptosi
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BRCA1 e BRCA2 Proteine la cui espressione si modifica in caso di “risposta al danno del DNA” hanno attività di oncosoppressori Responsabili dell’insorgenza del cancro della mammella
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PROTEINA APC E’ un tumor suppressor gene che controlla l'espressione di geni fondamentali nel processo di divisione cellulare Mutazioni della proteina APC determinano aumento della divisione cellulare Tumor suppressor gene nel cancro del colon retto
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LEUCEMIE La leucemia è una malattia che deriva dalla proliferazione neoplastica di cellule emopoietiche Le leucemie sono suddivise in due classi principali in base alla morfologia della linea cellulare da cui originano: Leucemia mieloide Leucemia linfoide Inoltre la leucemia mieloide e linfoide vengono distinte in: croniche caratterizzate da cellule neoplastiche relativamente mature e più simili alle corrispondenti cellule normali. acute caratterizzate da cellule neoplastiche più immature
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Cellule Rosse del sangue
Emopoiesi Cellula Staminale Proeritroblasto Mieloblasto Linfoblasto Monoblasto Megacarioblasto Eritroblasto basofilo Promielocita Mielocita Eritroblasto policromatofilo Megacariocita Rottura Piastrine Basofilo Eosinofilo Neutrofilo Espulsione del nucleo Eritroblasto ortocromatico Reticolocita Meta-mielocita Monocita Eritrocita Cellule Rosse del sangue Basofilo Eosinofilo Neutrofilo Linfocita Granulociti Agranulociti Cellule Bianche del sangue
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EMOPOIESI LEUCEMIE MIELOIDI LEUCEMIE LINFOIDI Apoptosis Proliferation
CFU-G Myelocyte Granulocyte Multipotent Stem cells BFU-E Erythroblast LTC-IC Erythrocyte CFU-M Monoblast Monocyte CFU-MK Megakaryocyte Platelets LEUCEMIE MIELOIDI CFU-L Lymphocyte LEUCEMIE LINFOIDI Apoptosis Proliferation Differentiation
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X MECCANISMI DI LESIONE GENICA NEI TUMORI EMOPOIETICI
Traslocazioni X t(9;22) in LMC t(15;17) in LMA t(9;22) in LLA t(4;11) in LLA 11q23 in LLA LMA Inv(16) in LMA Delezioni cromosomiali parziali 5q- in LMA 6, 13, 11q- in LLC Duplicazioni cromosomiali Trisomia 12 in LLC Mutazioni puntiformi ..AGCTCGG AGTTCGG.. Attivazione RAS in LMA, LLA Internal tandem duplication Duplicazioni in tandem nel gene FLT3
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MECCANISMI MOLECOLARI DI TRASFORMAZIONE NEOPLASTICA
1 Alterazione di geni che codificano: 1: fattori di crescita 2: recettori dei fattori di crescita 3: trasduttori del segnale 4: fattori di trascrizione 5: proteine regolatorie del ciclo cellulare 2 3 4 5 Apoptosi Differenziamento Proliferazione
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Leucemia Mieloide Cronica (LMC)
Incidenza : 1–2 per Mediana dell’età di insorgenza: 53 anni Aumento di incidenza con l’età (30% dei pazienti ha più di 60 anni) Unica lesione genetica: Cromosoma philadelphia Alla presentazione 50% diagnosticati attraverso analisi di laboratorio
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Decorso Clinico: le fasi della LMC Sopravvivenza mediana 3–6 mesi
Fase Avanzata Fase Cronica Durata Mediana anni Fase Accelerata Durata mediana 6–9 mesi Crisi blastica Sopravvivenza mediana 3–6 mesi
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Cromosoma Philadelphia:Traslocazione t(9;22)
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BCR Breakpoint cluster region gene Locus at 22q11
Codifica per la proteina bcr, di 160-kDa proteina attivatore di GTPase (GAP)
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ABL Abelson’s murine leukemia viral oncogene homolog Locus at 9q34
è una proteina con attività chinasica strettamente regolata dall’interazione sterica tra domini di SH1 con SH2 e SH3 e l’ATP
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BCR-ABL M-bcr 2. m-bcr 3. μ –bcr
In BCR sono state identificate 3 differenti breakpoint cluster regions M-bcr 2. m-bcr 3. μ –bcr M-bcr m-bcr μ-bcr
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BCR-ABL Punti di rottura
In ABL, i breakpoints di solito cadono in un’ampia regione che parte a monte dell’esone 1b e finisce a valle dell’esone 1a. a2
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BCR-ABL Tre diversi trascritti di fusione
e1a2 b2a2 b3a2 e19a2 BCR ABL p190 kD p210 kD p230 kD Contributo costante di ABL → Potere trasformante Contributo variabile di BCR → Fenotipo della patologia
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BCR-ABL BCR incrementa l’attività chinasica di ABL
Incremento della proliferazione Riduzione dell’apoptosi Riduzione della adesione delle cellule allo stroma midollare
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Bcr-Abl tirosina-chinasi: la proteina ‘chimerica’ che causa la trasformazione neoplastica
Substrato P P P Y ATP La proteina Bcr-Abl catalizza il trasferimento di un gruppo fosfato dall’ATP a proteine substrato che, così fosforilate, trasmettono segnali di attivazione cellulare con conseguenti effetti leucemogenici. Substrato fosforilato P Y Y = Tirosina P = Fosfato Effettore
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ATTIVAZIONE COSTITUTIVA DELLE VIE DI TRASDUZIONE DEL SEGNALE
Incremento della migrazione dal midollo osseo Inibizione morte cellulare Proliferazione incontrollata
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APPROCCIO DIAGNOSTICO ALLA LEUCEMIA MIELOIDE CRONICA
ESEMPIO: PAZIENTE CON SOSPETTA LEUCEMIA MIELOIDE CRONICA INDAGINI DI I°LIVELLO
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LMC in fase cronica: presentazione clinica
Obiettività clinica Splenomegalia (50% dei casi) Asintomatica nel 50% dei casi Sintomatologia clinica Astenia Febbricola Perdita di peso/anoressia References Faderl S, Talpaz M, Estrov Z, et al. Chronic myelogenous leukemia: biology and therapy. Ann Intern Med ;131: Goldman JM. Chronic myeloid leukemia. Curr Opin Hematol ;4:
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DIAGNOSI DI LMC: ESAMI DI LABORATORIO
Sangue periferico:Emocromo Valori di riferimento 4.500 a per µL. FASI CRONICA ACCELERATA BLASTICA LEUCOCITI (granulociti) 20000/µL BLASTI >10% 30% PIASTRINE O NORMALI Sangue periferico normale Sangue periferico LMC Puntato midollare
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Tipizzazione genetica leucemia mieloide cronica traslocazione t(9;22)
Richiesta esami Tipizzazione genetica leucemia mieloide cronica traslocazione t(9;22)
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INDAGINI DI II LIVELLO Citogenetica Convenzionale
Citogenetica Molecolare (FISH Fluorescence in-situ hybridization) se la citogenetica convenzionale non è indicativa Genetica Molecolare Diagnostica basata su PCR Qualitativa Monitoraggio basato su PCR Quantitativa
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CITOGENETICA CONVENZIONALE
La citogenetica convenzionale è una tecnica che permette lo studio del numero e della struttura dei cromosomi (studio del cariotipo) I cromosomi vengono esaminati “bloccati” in metafase.
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CITOGENETICA
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Citogenetica convenzionale Limiti
Riarrangiamenti cromosomici complessi Cattiva morfologia cromosomica Basso indice mitotico delle cellule neoplastiche Bassa crescita o fallimento della coltura
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INDAGINI DI II LIVELLO Citogenetica Convenzionale Genetica Molecolare
Citogenetica Molecolare (FISH Fluorescence in situ hybridization) Genetica Molecolare Diagnostica basata su PCR Qualitativa Monitoraggio basato su PCR Quantitativa
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CITOGENETICA MOLECOLARE (FISH)
La Fluorescent In Situ Hybridization (FISH) è una tecnologia che utilizza sonde nucleotidiche marcate (DNA probes) per identificare specifiche regioni di un cromosoma ovvero determinate sequenze del DNA.
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FISH (fluorescence in situ hybridization)
Wang YL, Bagg A, Pear W, Nowell PC, Hess JL. Chronic myelogenous leukemia: laboratory diagnosis and monitoring. Genes Chromosomes Cancer. 2001;32:
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INDAGINI DI II LIVELLO Citogenetica Convenzionale
Citogenetica Molecolare Fluorescence in-situ hybridization (FISH) Genetica Molecolare Diagnostica basata su PCR Qualitativa Monitoraggio basato su PCR Quantitativa
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BCR-ABL Tre diversi trascritti di fusione
e1a2 b2a2 b3a2 e19a2 BCR ABL p190 kD p210 kD p230 kD Contributo costante di ABL → Potere trasformante Contributo variabile di BCR → Fenotipo della patologia
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METODOLOGIE D’INDAGINE: LA PCR
BCR ABL
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PCR qualitativa (t 9;22)
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PCR qualitativa (t 9;22) proteina p210 CN 2 5 6 8 3 1 4 7 9 CP b2a2
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VARIABILI PRE-ANALITICHE
VOLUME SANGUE: DX: 10 ML in EDTA SANGUE PERIFERICO F.UP: 20 mL in EDTA SANGUE PERIFERICO TEMPI DI CONSEGNA: in giornata/max entro le 24 ore
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TERAPIA LMC è una malattia devastante con un prognosi terribile per molti pazienti Fino a pochi anni fa le opzioni terapeutiche erano poche e il goal terapeutico rimaneva solo il ritardo della progressione di malattia Anni 20 Anni 50 Anni 70 Anni 80 Anni 90 1920 viene introdotto il primo trattamento per la LMC con scarsi risultati: Radiation 1970:approccio al trapianto: cure in termini di remissione a lungo termine delle cellule cancerose È mirato e blocca la principale causa della leucemia 1950 e 1960 è il periodo degli agenti chemioterapici: aumento survival rate fino a 5 anni Interferone
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Monitoraggio della risposta
Risposta ematologica Risposta citogenetica molecolare Conta completa delle cellule ematiche Cariotipo (RT-PCR) qualitativa Ibridizzazione in-situ fluorescente (FISH) Reazione a catena della polimerasi quantitativa in tempo reale (RQ-PCR)
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Terapia Convenzionale: Interferone Trapianto allogenico di midollo
Trapianto autologo di midollo Terapia molecolare STI-571 (Gleevec)
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Interferone Citochina con effetto antiproliferativo
Remissione ematologica in 70-80% Risposta citogenetica in 40-60% : Effetti collaterali
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Terapia Convenzionale: Interferone Trapianto allogenico di midollo
Terapia molecolare STI-571 (Gleevec)
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Trapianto di midollo osseo
Unica terapia curativa Per pazienti in fase cronica Guarigione totale in > 60% entro 1-2 anni dalla diagnosi per i migliori risultati Compatibilità sistema HLA
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SISTEMA MAGGIORE DI ISTOCOMPATIBILITÀ
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Terapia Convenzionale: Interferone Trapianto allogenico di midollo
Idrossiurea Interferone Trapianto allogenico di midollo Terapia molecolare STI-571 (Gleevec)
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STI-571 Signal Transduction Inhibitor
STI-571 blocca il legame dell’ATP a BCR-ABL inibendone l’attività kinasica
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TERAPIA DELLA LMC GLIVEC: inibitore selettivo della tirosin chinasi BCR/ABL
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Glivec (imatinib mesilato) Meccanismo d’azione
Traslocazione 9;22 Proteina di fusione Bcr-Abl Proteina di fusione Bcr-Abl LMC Ematopoiesi normale
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Efficacia del trattamento
Ph+ N = cellule normali Riduzione della massa leucemica
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Monitoraggio della risposta:
MESI WBC < 10 x 109/L Platelets <450 x 109/L Midollo Emocromo Completa 100% cell. Ph- Parziale 60%–90% cell. Ph- Minore 30%–60% cell. Ph- Citogenetica PCR QPCR
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Monitoraggio: necessità di quantificare
la quantificazione dei livelli di un determinato mRNA Efficacia della terapia farmacologica Valutazione della malattia minima residua Real Time PCR: applicazioni
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MRD (Minimal Residual Disease):
Quota residua di cellule neoplastiche non eradicate dalla terapia farmacologica ad esempio delle leucemie Tali cellule neoplastiche, presenti ad un livello inferiore alla capacità di rilevazione delle metodiche convenzionali, sono in grado di espandersi e dare origine alla recidiva
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TECNOLOGIA TAQMAN Sonda oligonucleotidica complementare alla sequenza target, interna ai primers di PCR La sonda è marcata con un fluoroforo ad una estremità ed un quencher all’altra La distanza tra fluoroforo e quencher è tale da bloccare l’emissione di fluorescenza.
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Q R TECNOLOGIA TAQMAN R = Reporter Q = Quencher Q Forward primer
5’ 3’ BCR/ABL 5’ 3’ Reverse primer
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Q R TECNOLOGIA TAQMAN R = Reporter Q = Quencher Q Forward primer
BCR/ABLL Forward primer BCR/ABLL BCR/ABLL 5’ 3’ 5’ 3’ Reverse primer
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R TECNOLOGIA TAQMAN R = Reporter Q = Quencher Forward primer Reverse
BCR/ABLL BCR/ABLL BCR/ABLL BCR/ABLL BCR/ABLL Forward primer BCR/ABLL BCR/ABLL BCR/ABLL 5’ 3’ 5’ 3’ Reverse primer
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Espressione dei dati in PCR Quantitativa
Lo strumento è in grado di calcolare in maniera precisa il numero di copie di gene bcr-abl rispetto al numero di copie di un gene normale sempre Copie BCR-ABL quantizzazione relativa Copie ABL 100
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CML:MALATTIA MINIMA RESIDUA
Non-clonal cell Ph+ cell Hybrid BCR/ABL mRNA Housekeeping Treatment Quantitative PCR Ratio = BCR/ABL/ ABL 100% Quantitative PCR Ratio = ¯ BCR/ABL/ ABL 0,01%
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L’informazione Il referto Cosa trasmettere al clinico Alla diagnosi
Nel follow up
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REFERTO alla diagnosi Dati anamnestici del paziente
Data prelievo- Data di accettazione Tipo di campione Struttura di provenienza Ipotesi diagnostica: Sospetta Leucemia Mieloide Cronica INDAGINI RICHIESTE: Ricerca Riarrangiamento Genico BCR/ABL (giunzione b2a2 o b3a2 - p210) Tecnica utilizzata: RT-PCR Risultati …..L'analisi RT-PCR permette di evidenziare, nel campione di sangue periferico esaminato,la presenza di una popolazione clonale con un gene ibrido bcr/abl con giunzione di tipo b2/a2 che codifica per una proteina di tipo P-210 dovuta a traslocazione t(9;22). Il quadro è compatibile con la diagnosi di leucemia mieloide cronica.
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L’informazione Il referto Cosa trasmettere al clinico Alla diagnosi
Nel follow up
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REFERTO al follow up (3-6-9-12 mesi)
Dati anamnestici del paziente Data prelievo- Data di accettazione Tipo di campione Struttura di provenienza INDAGINI RICHIESTE: Ricerca Riarrangiamento Genico BCR/ABL Tecnica utilizzata: "Real Time” RT-PCR (RQ-PCR) Risultati I risultati dimostrano che la massa leucemica residua nel campione di sangue periferico, misurata come livello di mRNA di fusione BCR/ABL (in rapporto percentuale al livello di mRNA del gene ABL) è di 0,1 % (valore all’esordio della malattia =100%). Il paziente in risposta molecolare maggiore mostra una diminuzione di circa tre logaritmi della massa leucemica residua rispetto al valore presentato all’esordio della malattia .
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Leucemia Mieloide Cronica (LMC)
09/04/2014 Leucemia Mieloide Cronica (LMC) CLASSI DI RISPOSTA Time points di una risposta Ottimale alle terapie con TKI Risposta molecolare MR5 BCR-ABL% I.S. 100% 10% 1% 0,1% 0,01% 0,0032% 0,001% Log reduction 1 2 3 4 4,5 5 diagnosi Risposta ematologica completa (CHR) Risposta citogenetica completa (CCgR) Risposta molecolare MR3 (MMR) Risposta molecolare MR4 Risposta molecolare MR4,5 3 mesi 6 mesi 12 mesi se entro i 18 mesi non c’è una diminuzione di tre log oppure si ha una diminuzione e successivo aumento della malattia Filomena Daraio
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RESISTENZA AL TRATTAMENTO
CML clone Treatment with Imatinib Primary Resistance Cytogenetic response Reemergence of Ph chromosome Acquired (Secundary) Resistance
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Meccanismi di resistenza a imatinib
Numerosi sono i meccanismi di resistenza alla terapia con Imatinib mutazioni del dominio tirosin- chinasico di ABL (80%)
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Effetto della mutazione T315I sul legame imatinib-BCR-ABL
Wild-type T315I Mutant
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SCHEMA DELLE MUTAZIONI PUNTIFORMI
a.a. coinvolti nel legame con imatinib
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D-HPLC = Denaturing-High Performance Liquid Chromatography
Cromatografia liquida ad alte prestazioni (HPLC) specificamente adattato alla rilevazione di variazioni nella sequenza nucleotidica del DNA Transgenomic Wave 3500HT
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Sequenziamento automatico (metodo di Sanger)(I)
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Riassumendo Imatinib è stata la prima Target Therapy
Mutazioni puntiformi nel dominio chinasico di Bcr-Abl comportano un’alterazione conformazionale che riduce l’affinità di legame con Imatinib e dunque la sensibilità al farmaco Una nuova strategia terapeutica dopo Imatinib
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Profilo di tollerabilità simile ad imatinib
DASATINIB (Bristol Meyers): 2006 come farmaco di II linea Inibitore di ABL Profilo di tollerabilità simile ad imatinib E’ efficace sulle mutazioni puntiformi resistenti ad Imatinib Effetti collaterali: Tossicità ematologica: neutropenia e piastrinopenia (> di nilotinib) Tossicità non ematologica:versamentpleurici/pericardici
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imatinib Bcr-Abl Mut. Bcr-Abl imatinib Mut. Bcr-Abl dasatinib
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NILOTINIB ( Novartis): 2008 come farmaco di II linea
Profilo di tollerabilità simile ad imatinib E’ efficace sulle mutazioni puntiformi resistenti ad Imatinib Tossicità ematologica: inferiore al dasatinib Tossicità non ematologica: inferiore al dasatinib Inibitore di ABL
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Nilotinib: legame preferenziale per Bcr-Abl
Nilotinib è stato sviluppato per colpire in modo preferenziale la causa riconosciuta della LMC Ph+: Bcr-Abl Nilotinib: Bcr-Abl > PDGF > c-KIT Dasatinib: Src > Bcr-Abl > PDGF > c-KIT
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Nilotinib: migliore affinità su Bcr-Abl
Imatinib Legami idrogeno con specifici aminoacidi del sito di legame ATP binding site Sezione disegnata per un legame più efficiente con l’ATP binding site Legami idrogeno sostituiti da interazioni lipofiliche ® minore suscettibilità alle mutazioni puntiformi Nilotinib Nilotinib richiede un adattamento strutturale meno restrittivo all’interno della tasca di legame (è cioè una molecola più “flessibile”). Ciò permette a Nilotinib di legarsi più saldamente alla tasca di legame per l’ATP anche in presenza delle mutazioni puntiformi che determinano la resistenza a Imatinib. Grazie alla maggiore affinità sul target, Nilotinib è efficace sulle mutazioni di Bcr-Abl resistenti a Imatinib
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