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PubblicatoDonata Fiore Modificato 8 anni fa
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Dominato
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Diocleziano Acclamato nel 284 dalle truppe illiriche. Il sovrano è dominus, non più princeps [T3 p. 286]. TETRARCHIA Augusti: Diocleziano (Iovius) e Massimiano (Herculius). Cesari: Galerio e Costanzo Cloro. Secondo i progetti del suo creatore il sistema tetrarchico doveva garantire un’amministrazione più efficiente, una maggiore presenza militare e, soprattutto, regolare in anticipo la successione al trono.
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Altre riforme di Diocleziano Suddivisione e raddoppio delle province (praesides equestri, eccetto in Asia e Africa). Diocesi (rette da vicari). Italia sottoposta a correctores. I governatori vengono privati del comando militare, conferito ora a duces. Crescita dell’apparato burocratico.
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I tetrarchi non risiedono a Roma, ma a Sirmium (Diocleziano), Antiochia o Nicomedia (Galerio), Milano (Massimiano) e Treviri (Costanzo). Provincializzazione dell’Italia. I fundi italici sono sottoposti al pagamento dell’imposta fondiaria [T8 p. 288]. aumenta il numero dei soldati. riforma della fiscalità (iugum e caput). 301: edictum de pretiis rerum venalium. Cfr. T7 p. 288.
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La fine del sistema tetrarchico e l’ascesa di Costantino 305 Diocleziano e Massimiano abdicano. Augusti: Galerio e Costanzo Cloro Cesari: Massimino Daia e Valerio Severo. nel 306, alla morte di Costanzo Cloro, l’esercito acclama Augusto suo figlio Costantino in Occidente il figlio di Massimiano, Massenzio, rivendica lo stesso titolo. Viene creato un nuovo Augusto: Licinio.
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battaglia di Ponte Milvio nel 312 : sconfitta di Massenzio 313: vittoria di Licinio su Massimino. correggenza tra Costantino e Licinio fino al 324. Sconfitto Licinio, Costantino riunisce sotto di sé tutto l’impero.
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Riforme di Costantino Perfezionando alcune riforme già iniziate da Diocleziano, Costantino accentua la divisione tra potere civile e militare. Sono istituite nuove cariche: il quaestor sacri palatii, il magister officiorum, il comes sacrarum largitionum e il comes rerum privatarum. il prefetto del pretorio perde ogni comando militare e si trasforma in un funzionario civile e periferico. Costantinopoli.
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Nel 337 a Costantino succedono i tre figli: Costantino II (il più anziano), Costanzo II e Costante. Sono eliminati i fratellastri di Costantino II e i loro discendenti (sopravvivono solo Gallo e Giuliano). Costantino II viene in urto con Costante, ma viene ucciso. Anche Costante, in seguito alla sollevazione di Magnenzio in Gallia, si toglie la vita.
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Nel 355 Costanzo II nomina Cesare nelle Gallie il cugino Giuliano. Giuliano venne acclamato Augusto dalle truppe. Lo scontro con Costanzo sembrava ormai inevitabile, ma la morte improvvisa di quest’ultimo apre a Giuliano la strada al potere imperiale (361). Tentativo di restaurare il paganesimo. Muore combattendo contro i Persiani.
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Gioviano. Gli succede nel 364 Valentiniano I, che affida le province orientali al fratello Valente e poi si associa il figlio ancora bambino Graziano. Nel 375 dopo la morte di Valentiniano è acclamato anche l’altro figlio (di appena 4 anni) Valentiniano II. Valente accoglie i Goti nei confini dell’impero.
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morte di Valente (378) ad Adrianopoli. Graziano nomina un nuovo imperatore, lo spagnolo Teodosio I.
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Stilicone, un “generalissimo barbaro” di origina vandala doma la rivolta dei Visigoti. Dopo la morte di Valentiniano II, nomina di Eugenio, che viene sconfitto da Teodosio sul Frigido (394).
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Alla sua morte 395 Teodosio divide l’impero tra i due figli che sono affidati a Stilicone, magister utriusque militiae. Arcadio – Oriente, che ben presto si libera dal controllo di Stilicone. Onorio – Occidente
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410 sacco di Roma. Alarico lascia Roma portandosi dietro la sorella dell’imperatore Galla Placidia e l’imperatore fantoccio Attalo. Alarico muore a Cosenza. Gli succede Ataulfo. Ataulfo sposa Galla Placida, alla cui mano ambiva anche Flavio Costanzo. Dopo la morte (415) di Ataulfo, Galla Placidia viene restituita e sposa Flavio Costanzo. Dal loro matrimonio nasce Valentiniano III.
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Nel 455 nuovo saccheggio di Roma Per volontà dell’imperatore d’Oriente viene posto sul trono nel 474 Giulio Nepote, che però è costretto alla fuga dal magister utriusque militiae Oreste, che pone sul trono suo figlio Romolo Romolo Augustolo venne deposto nel 476 da Odoacre.
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Dalla grande persecuzione al cesaropapismo di Costantino La Grande Persecuzione di Diocleziano: quattro editti contro i Cristiani, emanati tra il 303 e il 304. Nel 311 Galerio emana un editto con cui pone fine alla persecuzione dei cristiani. battaglia di Ponte Milvio, il monogramma di Cristo sulle insegne di Costantino. nel 313 editto di Milano con cui si dichiara lecita la religione cristiana. 325 il concilio di Nicea contro l’arianesimo.
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Giuliano tenta di restaurare il paganesimo (da qui il soprannome di Apostata). Teodosio, nel 380 editto di Tessalonica
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