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PubblicatoBernadetta Casadei Modificato 8 anni fa
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LA BARRIERA DEL SUONO
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PARTENZA???VIAGGIO??? PRONTI???
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Muro del suono -Con la locuzione muro del suono, o più raramente barriera del suono, si indicava la difficoltà, per i primi aeroplani dotati della potenza necessaria ma di un'aerodinamica non adatta, da raggiungere la velocità del suono. -L'espressione «muro del suono» venne adottata durante la seconda guerra mondiale quando un certo numero di aerei iniziarono a sperimentare gli effetti del volo transonico, quali l'aumento di resistenza, le vibrazioni delle superfici aerodinamiche e l'inversione dei comandi. I velivoli, in queste condizioni, manifestavano comportamenti anomali come conseguenza di fenomeni aerodinamici. Poiché alcuni velivoli si distruggevano in aria come se avessero impattato contro un invisibile muro, divenne uso comune nel linguaggio non scientifico descrivere l'avvicinamento alla velocità del suono con la locuzione «muro del suono».
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LA BOING SCOPRIAMO DI PIU’
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Gli effetti aerodinamici sulle superfici di un aeroplano variano notevolmente avvicinandosi alla velocità del suono. Il regime di moto in queste condizioni è chiamato regime o flusso transonico. Quando un corpo si muove all'interno di un fluido comunica alle particelle una serie di urti meccanici i quali provocano la perturbazione delle zone circostanti. La velocità di propagazione di questi disturbi è detta velocità del suono, la quale dipende dalla densità, dalla pressione, dalla temperatura e da altre caratteristiche del fluido. INGEGNERIA
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GUARDATE LAGGIU’ SONO RESTI DI AEREI
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LE PRIME MORTI Negli anni quaranta, in anticipo sui tempi rispetto allo sviluppo dei motori a getto, alcuni aerei a elica furono in grado di avvicinarsi alla velocità del suono durante le affondate. Ciò portò a numerosi incidenti per una grande varietà di motivi. Tra questi vanno inclusi gli aumenti delle forze aerodinamiche sulle superfici di controllo che portavano ad un aumento di difficoltà nel controllare l'aereo, fino al punto che si ebbero alcuni impatti con il suolo nei casi in cui il pilota non riuscì ad applicare sufficiente forza sui comandi per interrompere la picchiata. Nel caso dello Spitfire, le ali erano caratterizzate da una scarsa rigidità torsionale e quando gli alettoni venivano azionati ad alta velocità, l'ala tendeva a flettersi in modo da contrastarne gli effetti, portando ad una condizione nota come "inversione del rollio". Il problema fu risolto nei modelli successivi modificando le ali. Le vibrazioni create dalle onde d'urto aerodinamiche che si creavano sulle superfici curve rappresentarono un altro problema principale, che in alcuni casi portavano ad un impatto col suolo.
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CI SONO PROBLEMI IL TEMPO SI FA BRUTTO
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La frusta è stata il primo oggetto prodotto dall'uomo in grado di muoversi più veloce del suono. La sua estremità rompe la barriera del suono e genera un secco schiocco che è un vero e proprio boom sonico. Il fenomeno non era positivo, perché l'aria spinta a velocità prossime a quella del suono, crea turbolenze e onde d'urto che interferiscono con i comuni fenomeni aerodinamici. Come conseguenza di queste anomalie, le eliche perdono moltissima efficienza all'avvicinarsi della velocità del suono. In queste condizioni, si può dimostrare che la potenza necessaria per migliorare ulteriormente le prestazioni del velivolo, comporta un aumento di peso del motore tale da riportare la situazione complessiva al punto di partenza. Questo problema è stato uno di quelli che ha portato alla ricerca e allo sviluppo del motore a reazione, condotti inizialmente da Frank Whittle e Hans von Ohain, i quali indirizzarono i loro studi specificamente per la ricerca di soluzioni per il volo ad alta velocità.
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TURBOLENZE
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COMANDANTE PROTOCOLLO 0100.9 MISSIONE COMPLETATA RIENTRO PREVISTO PER LE 3:27 2:45 TORRE DI CONTROLLO SEATTLE SIGNORI BEN FATTO
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