La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

Anatomia dell’orecchio

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "Anatomia dell’orecchio"— Transcript della presentazione:

1 Anatomia dell’orecchio

2 Anatomia dell’orecchio

3 Anatomia dell’orecchio

4 Anatomia dell’orecchio

5 Fisiologia dell’orecchio

6 PATOLOGIA DELL’ORECCHIO
INFETTIVA; INFIAMMATORIA; TRAMATICA; NEOPLASTICA; MALFORMATIVA (ereditaria e non).

7 Orecchio esterno

8 Orecchio esterno

9 Orecchio esterno

10 Orecchio esterno Rabdomiosarcoma del CUE

11 Orecchio esterno

12 Orecchio medio Malattia flogistica persistente
Infiammazione della mucosa delle cavià dell’orecchio medio (tuba d’Eustachio, cassa timpanica, antro e cellule mastoidee)provocata da microorganismi piogeni Malattia flogistica persistente dell’ O.M. che si caratterizza da: ipoacusia, otorrea, compromissione delle strutture timpano-ossiculari e, talora, da processi erosivi a carico del temporale.

13 Orecchio medio

14 Orecchio medio

15 Orecchio medio OTITE MEDIA CRONICA SEMPLICE A TIMPANO APERTO
(NON COLESTEATOMATOSA) Processo flogistico cronico dell’orecchio medio caratterizzato da una perforazione della membrana timpanica rotondeggiante od ovalare, di dimensioni variabili. La malattia può presentarsi in FORMA QUIESCENTE o in FORMA ATTIVA (otorrea purulenta o mucopurulenta, più o meno densa).

16 Orecchio medio OTITE MEDIA COLESTEATOMATOSA
Il COLESTEATOMA può essere definito come: “PELLE FUORI POSTO”. Si tratta,infatti, della presenza nell’orecchio medio di epitelio Malpighiano cheratinizzante e desquamante.

17 Orecchio medio

18 Orecchio interno

19 Orecchio interno

20 Premesse anatomo-fisiologiche
Audiologia Premesse anatomo-fisiologiche Dr. Tommaso Minerva

21 Anatomia orecchio Esterno Medio Interno

22 Membrana Timpanica PARS TENSA PARS FLACCIDA Triangolo luminoso
Strato esterno rivestito da epitelio Strato interno rivestito da mucosa Strato intermedio fatto da collagene PARS FLACCIDA Solo cute e tessuto mucoso Triangolo luminoso

23 La Tuba di Eustachio Canale osseo cartilagineo che mette in comunicazione cassa timpanica con rinofaringe È sorretta dai muscoli peristafillini La porzione fibrocartilaginea e quella funzionalmente importante Molte patologie dell’orecchio medio sono da disfunzioni tubariche Nel bambino patologie adenoidee frequentemente coinvolgono la Tuba

24 LA CATENA OSSICULARE Staffa Incudine Martello

25 Anatomia della coclea La coclea ossea è situata anteriormente al vestibolo La sua forma esterna somiglia al guscio di una chiocciola o lumaca Ha un’altezza di 5-6 mm con diametro alla base di 9 mm Il canale osseo è lungo 30 mm e ha un diametro di 1-2 mm Ruota intorno ad un asse chiamato modiolo Forma due giri e mezzo di elica

26 Anatomia della coclea Dal modiolo (A) della chiocciola si stacca una lamina ossea incompleta detta lamina spirale (D) La lamina spirale è completata da una membrana detta lamina basilare e divide il canale in due parti: la scala vestibolare in alto e la scala timpanica in basso Le due scale comunicano all’apice del modiolo con un passaggio detto elicotrema

27 Anatomia del canale cocleare (scala media)
È un tubo lungo 30 mm Contiene l’organo del Corti (5) Si srotola tra scala vestibolare e la scala timpanica In sezione ha forma triangolare con 3 pareti: superiore o membrana di Reissner o vestibolare (8) esterna, formata dal ligamento spirale inferiore o membrana basilare o timpanica (4)

28 Anatomia dell’organo del Corti
È l’elemento sensoriale dove sono situati i recettori dell’udito Poggia sulla membrana basilare tra il solco spirale interno ed esterno Contiene: Cellule sensoriali ciliate interne ed esterne che chiudono il tunnel di Corti Cellule di sostegno Fibre nervose La membrana tectoria

29 Anatomia del nervo stato- acustico
Ottavo paio dei nervi cranici Formato dal nervo cocleare anteriore e nervo vestibolare posteriore Percorre il condotto uditivo interno insieme al nervo facciale

30 Fisiologia dell’orecchio esterno
Protegge l’orecchio medio e in particolare la M.T. Trasferisce il segnale sonoro, modificandone la fase e amplificandolo a secondo dell’angolo di incidenza Aiuta nella localizzazione tridimensionale della sorgente sonora

31 Fisiologia dell’orecchio medio
L’onda sonora determina uno spostamento-vibratorio del timpano La catena ossiculare trasmette le vibrazioni sonore, variandone la pressione, da un ambiente aereo verso un ambiente liquido (orecchio interno). Questo comporta un adattamento di impedenza tra mezzo esterno e mezzo interno, cocleare.

32 Fisiologia dell’orecchio interno
La coclea è racchiusa in un canale osseo, la capsula otica, suddivisa in tre rampe arrotolate a spirale intorno al modiolo La rampa vestibolare e timpanica sono piene di perilinfa e comunicano tra loro all’apice della spirale con l’elicotrema Le rampe vestibolare e timpanica sono in rapporto con l’orecchio medio nella parte basale della spirale rispettivamente con la finestra ovale la finestra rotonda

33 Fisiologia dell’orecchio interno
La coclea permette la circolazione dell’onda di pressione generata dal suono L’entrata del segnale acustico è la finestra ovale, dove si inserisce la staffa L’onda di pressione si propaga lungo la spirale dell’organo del Corti L’aumento di pressione generata sul liquido indeformabile è eliminato dalla finestra rotonda

34 Fisiologia dell’orecchio interno
L’ORGANO DEL CORTI: poggia sulla membrana basilare e si srotola dalla base all’apice della spirale cocleare è composto da cellule sensoriali, cellule di sostegno e annessi non sensoriali

35 Basi funzionali della coclea trasduzione: le CCI
La trasduzione dell’informazione meccanica in segnale elettrochimico si può riassumere in cinque tappe: Propagazione dell’onda meccanica nei fluidi cocleari (tonotopia passiva) - (G. Von Bekesy, 1960) Stimolazione delle CCE con passaggio di potassio dall’endolinfa nelle CCE (trasduzione meccanoelettrica) contrazione delle CCE con modifica dei rapporti tra membrana basilare e tectoria (trasduzione elettromeccanica) Stimolazione delle CCI con apertura dei canali meccanosensibili per l’entrata del potassio e depolarizzazione Liberazione dei neurotrasmettitori e il messaggio nervoso viene veicolato dai neuroni uditivi di tipo I verso il SSC

36 ESPLORAZIONE FUNZIONALE UDITIVA

37 IL SUONO Due parametri fondamentali devono essere controllati:
l’intensità la frequenza La sensazione uditiva risulta dalla stimolazione dell’insieme del sistema uditivo a condizione che: la frequenza del suono sia compreso nella gamma di frequenze udibili dall’orecchio umano l’intensità del suono sia superiore alla soglia detta liminare

38 FREQUENZA DI UN SUONO L’orecchio umano può percepire solo i suoni compresi tra 20 Hz e 20 kHz, nel soggetto giovane Per ogni frequenza la soglia liminare varia in funzione del trasferimento nell’orecchio esterno e medio e dalle proprietà fisiologiche dell’orecchio interno

39 INTENSITA’ DEL SUONO Corrisponde all’energia che trasporta l’onda sonora per unità di superficie e per unità di tempo Corrisponde a una pressione P per unità di superficie La sensazione S cresce come logaritmo dell’intensità i di uno stimolo (S = A log i) L’intensità liminare varia in funzione della frequenza del suono

40 INTENSITA’ DEL SUONO Le soglie tonali variano in funzione della frequenza del suono testato, così l’intensità è espressa in decibel SPL (livello di pressione sonora) L’audiogramma “clinico” è stato definito prendendo come riferimento la soglia audiometrica media per la frequenza Hz di una popolazione di soggetti giovani normoudenti Le perdite uditive sono espresse in decibel HL (livello di laudnes) con soglia a 1000 Hz = 0 HL = 0 SPL

41 Audiometria tonale liminare
Principi Ha lo scopo di determinare le soglie audiometriche assolute di un soggetto durante una stimolazione tonale Si esegue per via aerea, con cuffia o in campo libero e per via ossea A volte necessita di mascheramento dell’orecchio migliore

42 Audiometria tonale liminare
Esame standard Prima ci si assicura dell’integrità del meato acustico esterno Determinazione della soglia per conduzione aerea (CA) per le frequenze da 125 a Hz Determinazione della soglia per conduzione ossea (CO) da 250 a Hz Il metodo può essere ad intensità crescente o decrescente di 5 in 5 dB Il paziente segnala la percezione minima del suono alzando la mano o premendo un pulsante

43 SIMBOLOGIA IN AUDIOMETRIA LIMINALE

44 NORMOACUSIA

45 IPOACUSIA TRASMISSIVA

46 IPOACUSIA MISTA

47 IPOACUSIA PERCETTIVA

48 Audiometria vocale Consiste nello studiare l’intelligibilità delle parole Necessita di un materiale fonetico Il paziente deve ripetere le parole che comprende Gli stimoli vocali sono inviati in campo libero o in cuffia monoaurale Si calcola la percentuale di parole percepite a varie intensità di stimolo e si determina la soglia

49 Impedenzometria Principio fisico e basi fisiologiche
La membrana timpanica e la catena ossiculare hanno l’incarico di trasmettere le vibrazioni acustiche dal meato esterno all’orecchio interno Queste strutture permettono di adattare l’impedenza tra ambiente aereo e ambiente liquido cocleare Questo adattamento di impedenza permette d’ottimizzare il trasporto di energia dall’aria verso la coclea

50 Impedenzometria Tecnica di registrazione
La misura dell’impedenza dell’orecchio medio si effettua con l’impedenzometro o ponte elettroacustico Il suo principio consiste nell’inviare un tono-sonda nel CUE e registrare la frazione di esso che viene riflesso dalla MT, cioè dall’impedenza dell’orecchio medio

51 Impedenzometria Tecnica di registrazione
La sonda dell’impedenzometro comprende tre uscite La prima è collegata ad un altoparlante che emette un tono-sonda continuo di frequenza fissa (220Hz) La seconda è collegata a un microfono che misura il livello sonoro totale del CUE La terza è collegata a una pompa che permette di variare la pressione statica dell’aria nel CUE tra -400 e mm d’acqua

52 Impedenzometria Timpanometria
Misura le variazioni di impedenza dell’OM col variare della pressione nel CUE La minore impedenza e quindi la massima compliance si ha quando la differenza di pressione statica tra l’orecchio esterno e medio è nulla Ogni minima variazione di pressione aumenta l’impedenza e diminuisce l’energia sonora trasmessa cioè la compliance

53 IMPEDENZOMETRIA Timpanogramma -100 +100 10 8 6 4 2 mmH2o gradiente
2 4 6 8 10 mmH2o . gradiente gradiente compliance compliance -100 +100 -100 +100

54 Classificazione delle Otiti

55 Otite Esterna Media

56 Otite Media Infiammazione dell’orecchio medio senza una specifica patogenesi o etiologia Le aree dell’osso temporale che sono contigue all’orecchio medio, comprendenti la mastoide, la rocca petrosa e celle aeree perilabirintiche possono essere coinvolte dai medesimi processi infettivo infiammatori

57 Epidemiologia 2/3 dei bambini presentano un episodio di otite nei primi 3 anni di vita Di questi, circa il 50% sarà soggetto in seguito a ulteriori episodi (in media 1 o 2) Lattanti e bambini piccoli hanno un rischio maggiore di presentare episodi di otite L’incidenza dell’Otite Media cala dopo il 6° anno di vita

58 Classificazione Otite Media Acuta Otite Media Acuta Ricorrente
Otite Media Cronica

59 Otite Media Acuta OMA Forma Bolloso Emorragica (virale) Forma Effusiva
Tipo Barotraumatico Forma Purulenta Con MT integra Con Otorrea                                           

60 Otite Media Acuta Ricorrente OMAR
Quando il processo acuto (OMA) si ripete oltre le 3 volte in 6 mesi o 6 volte o più in un anno

61 Otite Media Cronica Effusione endotimpanica (della durata 8-12 settimane) in seguito ad Otite Media Acuta Versamento endotimpanico Sieroso Mucoso Purulento* Sinonimi Otite Media Secretoria (OMS) Otite Media con Effusione (OME) * forma grave

62 Forma Purulenta Forma Semplice Forma con Granulazioni Endotimpaniche
Forma Media Purulenta Colesteatomatosa

63 Otite Colesteatomatosa
Caratterizzata sempre da una perforazione marginale della membrana timpanica Concomitante presenza di granulazioni abbondanti esito di pregresse otiti Il colesteatoma secondario (in seguito a processi purulenti cronici dell’orecchio medio) si genera da una formazione nella regione epitimpanica di una massa biancastra con nucleo centrale fatto da materiale amorfo su cui si depositano lamine di cellule epiteliali derivate dalla desquamazione dell’epitelio della mucosa epitimpanica. Ha accrescimento espansivo che può interessare persino le cellule mastoidee con complicanze gravi NB.:Esiste un colesteatoma primitivo congenito derivante da residui embrionali ectodermici

64 OTITE MEDIA ACUTA A z i e n d a O s p e d a l i e r a
PIA FONDAZIONE DI CULTO E RELIGIONE CARD. G. PANICO A z i e n d a O s p e d a l i e r a U N I T À O P E R A T I V A D I O T O R I N O L A R I N G O I A T R I A OTITE MEDIA ACUTA

65 Otite Media Acuta (OMA)
Processo infiammatorio acuto a carico della mucosa dell’orecchio medio e delle cavità annesse, caratterizzato dalla presenza di trasudato od essudato, talora purulento, nella cassa timpanica.

66 Otite Media Acuta (OMA)
Le fosse nasali, il rinofaringe, la tuba e l’orecchio medio costituiscono un’inscindibile entità-anatomo funzionale sia in condizioni normali che patologiche Un processo infiammatorio della mucosa auricolare va pertanto considerato come l’ultima, non obbligatoria, manifestazione di una serie di eventi Tale progressione patologica condiziona la prevenzione e la terapia medica e/o chirurgica

67 Otite Media Acuta (OMA)
P A T O G E N E S I FLOGOSI MUCOSA ENDOAURALE

68 OMA e Tuba Uditiva LA TUBA UDITIVA ASSICURA:
La ventilazione dell’orecchio medio aprendosi ad ogni atto di deglutizione e nello sbadiglio (anche durante il sonno), per l’azione dei muscoli peristafilini. L’apertura della tuba diviene sempre più completa con i trascorrere degli anni. La difesa della mucosa dell’orecchio medio con una serie di meccanismi aspecifici (surfattante e clearance muco-ciliare) e specifici. La mucosa del rinofaringe presenta spesso, infatti, patogeni “aderenti” al suo epitelio, che però solo in particolari condizioni riescono ad indurre una flogosi otitica vera e propria. Il drenaggio delle secrezioni dell’orecchio medio. Il mancato drenaggio a causa di stenosi tubarica per edema della mucosa, determina una pressione negativa nell’orecchio medio. (Bylander et Al.)

69 OMA e Tuba Uditiva L’alterata funzione tubarica viene ritenuta concordemente come uno dei fattori patogenetici più importante nella genesi dell’otite media acuta, specie quella infantile.

70 della otite media acuta.
OMA- Patogenesi IN CONCLUSIONE: se si eccettua il caso relativamente raro dell’introduzione traumatica di batteri nell’orecchio medio, vi è notevole accordo nel ritenere che la “disfunzione tubarica” abbia un ruolo predominante nella patogenesi della otite media acuta.

71 OMA – Agenti eziologici
Sreptococcus pneumoniae: 30-40% Haemophilus influenzae: 15-30% Moraxella catarrhalis: 15-20% Streptococchi β-emolitico di gruppo A: 1-2% Stafilococchi: 2% RSV Virus influenzale/parainfluenzale Adenovirus Rhinovirus Mycoplasma pneumonae 30%

72 OMA: sintomi e segni clinici
L’OMA EVOLVE ATTRAVERSO VARIE FASI: INFIAMMATORIA SUPPURATIVA PERFORATIVA RISOLUTIVA

73 OMA: fase infiammatoria
sintomi IPOACUSIA TRASMISSIVA LIEVE: dovuta ad un “appesantimento” del sistema timpano-ossiculare causato dall’iperemia e dalla congestione della mucosa della cassa; AUTOFONIA: dovuta per lo più alla stenosi tubarica e quindi a mancanza di comunicazione tra orecchio medio ed esterno con conseguente depressione endotimpanica e risonanza; OTALGIA : lieve che si accentua con la deglutizione.

74 OMA: fase infiammatoria
OTOSCOPIA Iperemia della M.T., specie lungo il manico del martello, della pars flaccida e della periferia (anulus).

75 OMA: fase suppurativa sintomi
IPOACUSIA TRASMISSIVA DI MEDIA ENTITÀ: dovuta al versamento endotimpanico (accumulo di pus nell’orecchio medio) che riduce la trasmissione. OTALGIA: violentissima, intensa, trafittiva e pulsante, sincrona con il polso, che si esacerba con gli atti della deglutizione. Essa è dovuta alla compressione, da parte dell’essudato sotto pressione, sulle ricche terminazione nervose della membrana timpanica -IX° n.c. (ramo timpanico) e V° n.c. (auricolo temporale); SCOMPARSA DELL’AUTOFONIA: dovuto al versamento endotimpanico (non c’è più risonanza); FEBBRE: in genere elevata a carattere continuo.

76 OMA: fase suppurativa OTOSCOPIA
Il timpano diviene sottile ed assume un intenso colore rosso vivo con protrusione verso l’esterno della pars tensa e conseguente perdita dei punti di repere (dovuta alla essudato nell’orecchio medio che può aumentare fino a riempire la cassa).

77 OMA: fase perforativa sintomi
OTORREA MUCOPURULENTA: è dovuta alla fuoriuscita dell’essudato dalla cassa del timpano tramite la perforazione della M.T.; IPOACUSIA: persiste soprattutto per la presenza della perforazione ma è di minore intensità rispetto alla fase precedente; SCOMPARSA DELL’OTALGIA: dovuta alla eliminazione della compressione delle fibre nervose sensitive timpaniche; SCOMPARSA DELLA FEBBRE.

78 OMA: fase perforativa OTOSCOPIA
Perforazione della M.T. situata, nella maggior parte dei casi nei quadranti inferiori che in genere è unica, piccola e pulsante. Permane modesta iperemia della rimanente porzione della M.T.

79 OMA: fase perforativa La perforazione della M.T. è comunque un evento favorevole sia per la scomparsa dei sintomi (dolore e febbre) che per la stessa patologia poiché con il drenaggio dell’empiema si ha la guarigione e la successiva cicatrizzazione .

80 OMA: fase risolutiva L’OMA purulenta può risolversi senza esiti, con la chiusura della perforazione e “restitutio ad integrum”; La persistenza di secrezioni o le OMA recidivanti possono determinare un “locus minoris resistentiae” per la perdita dello strato fibro-elastico. In questa sede vi può essere una raccolta di collagene ialinizzato ed ispessito che si deposita a livello dello strato medio-fibroso della M.T.: le placche di timpanosclerosi

81 OMA neonatale Nelle prime 6 settimane di vita l’OMA può essere un’infezione isolata o parte di un quadro complesso (sepsi, meningite). L’eziologia è prevalentemente batterica ma, oltre ai patogeni comunemente responsabili di OMA, giocano un ruolo fondamentale i Gram negativi intestinali e lo S. aureus, soprattutto nei bambini ricoverati nei reparti di terapia intensiva , nei prematuri, nei dismaturi e nei soggetti che richiedono un respirazione assistita. Il follow up del neonato con OMA deve essere maggiormente rigoroso e ed accurato di quello suggerito per il bambino più grandicello in quanto il rischio di persistenza di effusione endotimpanica e di ricorrenze è statisticamente più elevato.

82 OMA nella prima infanzia
Spesso le varie fasi non sono riconoscibili e si fondono in un unico processo acuto che si condensa in 1-2 giorni. Tali fenomeni sono quasi costantemente presenti ad ogni raffreddore ove, ad ogni infiammazione delle prime vie aeree, troveremo una iperemia della M.T. L’evoluzione così rapida del bambino di questa età è da ricondursi alle particolari condizioni anatomiche tubariche che, come già detto, favoriscono la propagazione del processo infettivo dal rinofaringe all’orecchio medio (TUBA PIÙ CORTA E AMPIA)

83 OMA nella prima infanzia
Caratteristiche sintomatologiche Otalgia ad insorgenza brusca (nell’arco di una giornata) seguita, nel giro di poche ore, da otorrea Irritabiltà Pianto Portarsi la mano all’orecchio Iperpiressia raramente superiore a 40°C Perdita di appetito Disturbi del sonno Sintomatologia addominale associata (diarrea e vomito)

84 OMA nella prima infanzia
Caratteristiche sintomatologiche Otalgia ad insorgenza brusca (nell’arco di una giornata) seguita, nel giro di poche ore, da otorrea Irritabiltà Pianto Portarsi la mano all’orecchio Iperpiressia raramente superiore a 40°C Perdita di appetito Disturbi del sonno Sintomatologia addominale associata (diarrea e vomito)

85 OMA ricorrente (OMAR) Si intende il ripetersi di 3 o più episodi di OMA in un intervallo di 6 mesi.

86 OMA - complicanze MASTOIDEE TEMPORALI ENDOCRANICHE VENOSE
-mastoidite acuta; -mastoidite esteriorizzata: di Bezold, temporo-zigomatica, di Mouret; -mastoidite cronica. TEMPORALI -labirintiti; -paralisi del VII n.c.; -petrositi. ENDOCRANICHE -ascesso del lobo temporale; -meningiti; -ascesso cerebrale; -encefalite. VENOSE -tromboflebite del seno laterale o del seno cavernoso; -ascesso perisinusale; -tromboflebite giugulare.

87 OMA - diagnosi OTOSCOPIA AUDIOMETRIA TONALE IMPEDENZOMETRIA
ESAME BATTERIOLOGICO DELL’OTORREA RINOFARINGOSCOPIA A F.O.

88 OMA – diagnosi otoscopica
L’otoscopia rimane il presidio fondamentale per la diagnosi della patologia dell’orecchio medio.

89 OMA – diagnosi otoscopica

90 OTOSCOPIA: consigli Manovra per facilitare l’otoscopia
(da Laurens - Paris Masson 1926) Contenzione di bambino “indocile” (da: Laurens - Paris Masson 1926)

91 OTOSCOPIA della prima infanzia
Risulta particolarmente difficoltosa per: Scarsa collaborazione del piccolo paziente CUE ricco di peluria e spesso ostruito da abbondante secrezione ceruminosa (lattanti) Presenza di vernice caseosa (neonato) Il CUE si presenta poco profondo e di diverso orientamento rispetto all’adulto. Ciò impone l’impiego di speculi auricolari più piccoli, mentre si può ottenere la rettilineizzazione stirando il padiglione indietro ed in basso (il contrario dell’adulto) Le eventuali crisi di pianto determinano un’iperemia della M.T. per fenomeni vasomotori M.T. pressoché orizzontale alla nascita si verticalizza con l’età e raggiunge la normale conformazione intorno ai tre anni di età

92 OMA- diagnosi audiometrica
Di scarsa utilità clinica soprattutto prima dei 6 anni a causa della scarsa collaborazione Il quadro che ci aspetteremo sarà, comunque, quello di una lieve ipoacusia trasmissiva nella fase infiammatoria, di una ipoacusia trasmissiva di media entità nella fase suppurativa ed infine una riduzione del “GAP” nella fase perforativa

93 OMA- diagnosi impedenzometrica
Non solo è di scarsa utilità clinica ma non deve essere eseguita soprattutto nella fase suppurativa. Le modificazioni pressorie indotte dal Probe, infatti peggiorano lo stato di tensione alla quale la M.T. è già sottoposta esacerbando la sintomatologia algica. DA: Colletti V., Sittoni V. Otologia Clinica. Ed. Dompè pag.113, 1998

94 OMA- diagnosi colturale
L’esame batteriologico può essere un utile ausilio nella scelta dell’antibioticoterapia (antibiogramma) in caso di otorrea conseguente a perforazione timpanica spontanea (fase perforativa) o in seguito a paracentesi. Quest’ultima evenienza è comunque poco praticata e di non semplice esecuzione soprattutto nella prima infanzia o, ancor più, nei neonati.

95 OMA- rinofaringoscopia
Utile soprattutto in caso di OMAR Permette la valutazione degli orifizi tubarici interni, della loro pervietà, dello stato della mucosa del rinofaringe Permette la visualizzazione del grado di ipertrofia adenoidea Fornisce informazioni circa il trofismo della mucosa nasale e dei turbinati, sull’anatomia del setto nasale e dei meati Aiuta nella decisione chirurgica

96 OMA - terapia Antibiotica Antinfiammatoria Mucolitica Topica
Chirurgica

97 OMA – terapia chirurgica
MIRINGOTOMIA: riservata solo ai casi in cui periste l’otalgia, la febbre, l’estroflessione e l’iperemia della M.T. nonostante corretta e ripetuta terapia medica o nei neonati a rischio quando è necessario identificare l’agente causale al fine di instaurare una terapia antibiotica mirata. 1- Incisione della M.T. (paracentesi) 2- Aspirazione del materiale patologico Da: Sala O., Sala T.:Malattie dell’orecchio. Ed Piccin: 2001, pag.53

98 MIRINGOTOMIA CON TUBO DI VENTILAZIONE TRANS- TIMPANICO
1- Incisione della M.T. (paracentesi) 2- Aspirazione del materiale patologico 3-Posizionamento di drenaggio a bottone (Donaldson) nel quadrante antero inferiore della M.T. Da: Sala O., Sala T.:Malattie dell’orecchio. Ed Piccin: 2001, pag.53

99 L’OMA NON È GUARITA Evolve verso una O.M.E. o verso una forma più aggressiva (perforazione della M.T.); Cronicizza; Si complica (otomastoidite, petrosite, paralisi facciale, labirintite, ecc.).

100 OTITE MEDIA CRONICA (OMC)
DEFINIZIONE: E’ una infiammazione della mucosa dell’orecchio medio (cassa, cavità annesse e tuba) prolungata oltre 3 mesi che può presentarsi sia con effusione dietro una M.T. intatta ma senza sintomi acuti, sia con M.T. perforata e otorrea. (1987): 4° simposio internazionale sull’otite media):

101 PATOGENESI MULTIFATTORIALE
CLINICA DELL’OMC GRANDE DIVERSITA’ DI FORME CLINICHE

102 OTITE MEDIA CRONICA

103 COLESTEATOMA DEFINIZIONE: “Pelle cresciuta nel posto sbagliato”
Accumulo progressivo di cheratina desquamata di origine epiteliale nell’orecchio medio o in altri distretti del temporale

104 COMPLICANZE DELL’OMA INTRACRANICHE EXTRACRANICHE meningite
ascesso cerebrale ascesso extra e sottodurale INTRACRANICHE EXTRACRANICHE paralisi del n. facciale labirintite mastoidite petrosite ascesso esteriorizzato tromboflebite


Scaricare ppt "Anatomia dell’orecchio"

Presentazioni simili


Annunci Google