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Conferenza di servizio

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Presentazione sul tema: "Conferenza di servizio"— Transcript della presentazione:

1 Conferenza di servizio
Asti, 18 dicembre 2015 Conferenza di servizio

2 L’usr aL Servizio delle istituzioni scolastiche
SNV – Sistema Nazionale di Valutazione PON – Programma Operativo Nazionale Per la Scuola Comunicazione L’usr aL Servizio delle istituzioni scolastiche Ambiti Territoriali Piano Nazionale Scuola Digitale Aree interne Alternanza Scuola-Lavoro

3 Gruppo di supporto PON Giuseppe Bordonaro – Ufficio I
Marco Zanotti – AT di Biella/del VCO Eva Aiello – AT di Biella Marco Bodrato – Ufficio I Serena Caruso Bavisotto – Ufficio I Alessandra Capitano – Ufficio I Angela Diana – Ufficio IV Maria Lorenzone – AT del VCO Sergio Blazina – D.T. Pierangela Dagna - D.T. Elisabetta Milazzo - D.T. Maria Torelli - D.T. Supporto all’attuazione ed al monitoraggio del PON Selezioni delle operazioni Controllo di gestione delle operazioni

4 Gruppo di supporto PON Giuseppe Bordonaro
Marco Zanotti Eva Aiello Marco Bodrato Serena Caruso Bavisotto Alessandra Capitano Angela Diana Maria Lorenzone Sergio Blazina 011 Pierangela Dagna Elisabetta Milazzo Maria Torelli Gruppo di supporto PON Supporto all’attuazione ed al monitoraggio del PON Selezioni delle operazioni Controllo di gestione delle operazioni

5 Staff Regionale Sistema Nazionale di Valutazione
Dirigenti Amministrativi Giuseppe Bordonaro Franco Calcagno Tecla Riverso Dirigenti Tecnici Sergio Michelangelo Blazina Pierangela Dagna Elisabetta Milazzo Maria Torelli Realizzazione, organizzazione e coordinamento delle azioni di supporto alle Istituzioni scolastiche Funzionari Laura Bergonzi Giuseppe Bianchi Alessandra Capitano Manuela Ceraolo Anna Alessandra Massa Concetta Noto Giuliana Priotti Mariangela Scapino Personale docente Francesco Chiaro Paola Damiani Patrizia Nervo Maria Rosaria Roberti Luciana Zampolli

6 Staff Regionale Sistema Nazionale di Valutazione
Giuseppe Bordonaro Franco Calcagno Tecla Riverso Sergio Michelangelo Blazina Pierangela Dagna Elisabetta Milazzo Maria Torelli Laura Bergonzi Giuseppe Bianchi Alessandra Capitano Manuela Ceraolo Anna Alessandra Massa Concetta Noto Giuliana Priotti Mariangela Scapino Francesco Chiaro Paola Damiani Patrizia Nervo Maria Rosaria Roberti Luciana Zampolli Staff Regionale Sistema Nazionale di Valutazione Realizzazione, organizzazione e coordinamento delle azioni di supporto alle Istituzioni scolastiche

7 Team interprovinciale Alessandria e Asti
Dirigente Tecnico Pierangela Dagna Ambito Territoriale Martina Gado (Asti) Supporto alle Istituzioni scolastiche con un intervento capillare, provinciale e interprovinciale Dirigenti Scolastici (Alessandria) Maurizio Carandini - Scuola I grado Pascoli, Valenza Roberto Grenna - IIS Saluzzo-Plana, Alessandria Maria Paola Minetti - IC Galilei, Alessandria Riccardo Rota - IIS Sobrero, Casale Monferrato Dirigenti Scolastici (Asti) Giorgio Marino - Istituto Monti, Asti Ugo Rapetti - IPSIA Castigliano, Asti Claudio Thoux - IC Villanova d’Asti Silvia Viscomi, IIS Alfieri, Asti Scuole paritarie Francesca Caraccio, Scuola I grado S. Giovanni Bosco, Alessandria

8 Gruppo Comunicazione Giuseppe Bordonaro - Coordinatore
Giuseppe Bianchi - Sito web Maria Grazia Caccamo - Gestione eventi Alessandra Capitano - House organ Manuela Ceraolo - Stampa on-line e sito web Maria Lorenzone - Rapporti con la Stampa e Gestione eventi Luca Maida - Sito web e Pagine Facebook e Twitter Enzo Marvaso - Rapporti con la Stampa e Gestione eventi Anna Alessandra Massa - Stampa on-line Daniela Pinna - Gestione eventi Sito web Rapporti con gli organi di informazione Gestione eventi istituzionali

9 Gruppo Comunicazione Giuseppe Bordonaro
Giuseppe Bianchi Maria Grazia Caccamo Alessandra Capitano Manuela Ceraolo Maria Lorenzone Luca Maida Enzo Marvaso Anna Alessandra Massa Daniela Pinna Sito web Rapporti con gli organi di informazione Gestione eventi istituzionali

10 Gruppo Comunicazione Con la collaborazione della redazione del
TG VISTO DA NOI

11 Gruppo ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO
Ufficio Scolastico Regionale Giuseppe Bordonaro Tecla Riverso Sergio Michelangelo Blazina Enzo Marvaso Scuole Giulia Guglielmini (Umberto I) Anna Luisa Chiappetta (ITIS Galilei) Livio Gentile (IIS Zerboni) Realizzazione, organizzazione e coordinamento delle azioni di supporto alle Istituzioni scolastiche con la collaborazione di: Università FGA Istituto di Ricerca Boella Unione Industriale CNA

12 Gruppo ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO
Giuseppe Bordonaro Tecla Riverso Sergio Michelangelo Blazina Enzo Marvaso Giulia Guglielmini Anna Luisa Chiappetta Livio Gentile Realizzazione, organizzazione e coordinamento delle azioni di supporto alle Istituzioni scolastiche

13 Gruppo PNSD - Piano Nazionale Scuola Digitale
Ufficio scolastico Regionale Giuseppe Bordonaro Sergio Michelangelo Blazina Anna Alessandra Massa Serena Giarrizzo Paola Damiani Enzo Marvaso Supportare ed accompagnare le istituzioni scolastiche alla realizzazione di tutte le azioni coerenti col PNDS Scuole Antonella Germini - “Baruffi-Ceva” di Ceva; Alberto Barbero - IIS “Vallauri” di Fossano; Massimo Brusa -IIS “Cavour” di Vercelli; Filippo Liardi -ITIS “Fauser” di Novara; Michele Maffucci -IIS “Galilei Ferrari”di Torino; Stella Perrone - IIS “Castigliano” di Asti; Dario Zucchini - docente ITIS “Majorana” di Grugliasco.

14 Gruppo PNSD - Piano Nazionale Scuola Digitale
Giuseppe Bordonaro Sergio Michelangelo Blazina Anna Alessandra Massa Serena Giarrizzo Paola Damiani Enzo Marvaso Supportare ed accompagnare le istituzioni scolastiche alla realizzazione di tutte le azioni coerenti col PNDS

15 Gruppo Aree Interne Ufficio scolastico Regionale Giuseppe Bordonaro
Marco Zanotti Giuseppina Motisi Maria Lorenzone Enzo Marvaso Giuseppe Bordonaro Marco Zanotti Giuseppina Motisi Maria Lorenzone Enzo Marvaso

16 Gruppo Definizione Ambiti Territoriali
Ufficio Scolastico Regionale Giuseppe Bordonaro Sergio Blazina Serena Caruso Bavisotto Marco Bodrato

17 PTOF: nuovi contenuti, con particolare riguardo all’organico
Maria Torelli Giuseppe Bordonaro PTOF: nuovi contenuti, con particolare riguardo all’organico

18 Il PTOF e l’Atto di indirizzo
Atto che esprime una visione prospettica sui compiti formativi che la scuola si impegna a realizzare nel successivo triennio Atto individuale, ma frutto di un confronto collaborativo nello spirito espresso dal c.2: piena partecipazione alle decisioni degli organi collegiali pieno coinvolgimento delle istituzioni e delle realtà locali (art. 3 DPR 275/99 come riscritto dal c.14) Esprime la realtà del territorio – tiene conto delle proposte della componente genitori/studenti (c.5)– riconosce le diverse opzioni metodologiche, anche minoritarie (c.2) Espressione di leadership educativa e organizzativo-gestionale

19 Le fonti del PTOF Il PTOF contiene il Piano di Miglioramento basato sul RAV (art.3 c.3 DPR 275/99 come riscritto dal c.14): parte dalla consapevolezza delle criticità della scuola riferite agli esiti degli studenti punta a realizzare le priorità individuate, agendo sugli obiettivi di processo Il PTOF si basa sul POF annuale: esprime le peculiarità delle scelte educative che la scuola ha operato negli anni riflette l’identità che la scuola si è costruita nel tempo Si fonda sulla tradizione della scuola e comprende il Piano di Miglioramento

20 Il PTOF tra innovazione e continuità
Il PTOF resta il principale documento di riferimento per la vita della scuola E’ costruito su quanto il DPR 275/99 prevede in materia di progettazione dell’offerta formativa Si base sugli Ordinamenti scolastici (Indicazioni Nazionali, Linee Guida) Amplia i suoi contenuti e include aspetti organizzativi, di funzionamento e di gestione delle risorse Il PTOF esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa e organizzativa

21 I contenuti del PTOF PTOF
Offerta formativa curricolare Potenziamento dell’offerta formativa Offerta formativa extracurricolare Piano Annuale dell’Inclusività Piano Nazionale Scuola Digitale PTOF

22 I contenuti del PTOF Elementi di novità: Elementi di continuità:
«c.28: Le scuole secondarie di secondo grado introducono insegnamenti opzionali nel secondo biennio e nell'ultimo anno … sono parte del percorso dello studente e sono inseriti nel curriculum dello studente» «c.33: I percorsi di alternanza scuola-lavoro … sono attuati, negli istituti tecnici e professionali, per una durata complessiva … di almeno 400 ore e, nei licei, per una durata complessiva di almeno 200 ore» Elementi di continuità: Utilizzo quota di autonomia e di flessibilità (DPR 87 – 88 – 89/2010) CLIL (DPR 88 – 89/2010) Cittadinanza e Costituzione (Legge 169/2008 e CM 86/2015) Progettazione curricolare c. 31. Le istituzioni scolastiche possono individuare, nell'ambito dell'organico dell'autonomia, docenti cui affidare il coordinamento delle attivita' di cui al comma 28. CLIL – Norme transitorie: prot. n del 25 luglio 2014

23 I contenuti del PTOF Elementi di novità: Elementi di continuità:
«c.7: iniziative di potenziamento dell'offerta formativa e delle attività progettuali, per il raggiungimento degli obiettivi formativi individuati come prioritari» «c.10: iniziative di formazione rivolte agli studenti, per promuovere la conoscenza delle tecniche di primo soccorso» «c.16: educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni» «c.29: percorsi formativi e iniziative diretti all'orientamento e a garantire un maggiore coinvolgimento degli studenti nonché la valorizzazione del merito scolastico e dei talenti» «c.38: attività di formazione in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro» Elementi di continuità: Attività di ampliamento dell’offerta formativa connesse alle peculiarità e tradizioni della scuola, le «educazioni» Potenziamento dell’offerta formativa c.16: Il piano triennale dell'offerta formativa assicura l'attuazione dei principi di pari opportunità promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l'educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e di sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori sulle tematiche indicate dall'articolo 5, comma 2, del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 ottobre 2013, n. 119, nel rispetto dei limiti di spesa di cui all'articolo 5-bis, comma 1, primo periodo, del predetto decreto-legge n. 93 del 2013 Legge 119/2013 art.5 c.2 a) prevenire il fenomeno della violenza contro le donne …; b) sensibilizzare gli operatori dei settori dei media per la realizzazione di una comunicazione e informazione, anche commerciale, rispettosa della rappresentazione di genere e, in particolare, della figura femminile…; c) promuovere un'adeguata formazione del personale della scuola alla relazione e contro la violenza e la discriminazione di genere e promuovere… l'informazione e la formazione degli studenti al fine di prevenire la violenza nei confronti delle donne e la discriminazione di genere, anche attraverso un'adeguata valorizzazione della tematica nei libri di testo. Nota 1972 del 15/9/2015 … la finalità del suddetto articolo non è, dunque, quella di promuovere pensieri o azioni ispirate ad ideologie di qualsivoglia natura, bensì quella di trasmettere la conoscenza e la consapevolezza riguardo i diritti e i doveri della persona costituzionalmente garantiti, anche per raggiungere a e maturare le competenze chiave di Cittadinanza, nazionale, europea e internazionale, entro le quali rientrano la promozione dell’autodeterminazione consapevole e del rispetto della persona, come stabilito pure dalla Strategia di Lisbona 2000. Nell’ambito delle competenze che gli alunni devono acquisire, fondamentale aspetto riveste l’educazione alla lotta ad ogni tipo di discriminazione, e la promozione ad ogni livello del rispetto della persona e delle differenze senza alcuna discriminazione.

24 I contenuti del PTOF Elementi di novità: Elementi di continuità:
«c.7: n) apertura pomeridiana delle scuole» «c.22: Nei periodi di sospensione dell'attività didattica, le istituzioni scolastiche e gli enti locali, anche in collaborazione con le famiglie interessate e con le realtà associative del territorio e del terzo settore, possono promuovere … attività educative, ricreative, culturali, artistiche e sportive da svolgere presso gli edifici scolastici.» Elementi di continuità: corsi extracurricolari gruppo sportivo Offerta formativa extracurricolare

25 I contenuti del PTOF Elementi di continuità:
(Direttiva Ministeriale del 27 dicembre e C.M. n. 8 del 6 marzo 2013) PAI riferito a tutti gli alunni con BES, da redigere al termine di ogni anno scolastico e inserito nel POF Interventi della L.107/2015: obiettivo formativo c.7 lett. l): potenziamento dell'inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con BES attraverso percorsi individualizzati e personalizzati Obiettivo formativoc.7 lett. r): alfabetizzazione e perfezionamento italiano L2 c.181 (deleghe al governo) lett. c): promozione dell'inclusione scolastica degli studenti con disabilità Inclusione studenti stranieri: «32. Le attività e i progetti di orientamento scolastico nonché di accesso al lavoro sono sviluppati con modalità idonee a sostenere anche le eventuali difficoltà e problematiche proprie degli studenti di origine straniera.» Il Piano Annuale per l’Inclusività

26 I contenuti del PTOF Elementi di novità
«c. 57: le istituzioni scolastiche promuovono, all'interno dei piani triennali dell'offerta formativa … azioni coerenti con le finalità, i principi e gli strumenti previsti nel Piano nazionale per la scuola digitale» PNSD: «L’inserimento nel PTOF delle azioni coerenti con il PNSD, anche seguendo lo stesso schema di tripartizione (Strumenti, Competenze e Formazione e gli ambiti al loro interno) servirà a migliorare la programmazione di strategie di innovazione digitale delle istituzioni scolastiche» Strumenti (finanziabili con i bandi PON): accesso - ambienti digitali per la didattica (aule «aumentate», spazi alternativi, laboratori mobili) Competenze: «parte dell’alfabetizzazione del nostro tempo e fondamentali competenze per una cittadinanza piena» uso attivo delle tecnologie, pensiero computazionale, programmazione robotica, stampanti 3D Il Piano Nazionale Scuola Digitale

27 La formazione Elementi di novità Elementi di continuità:
«c. 12: … Il predetto piano (PTOF) contiene anche la programmazione delle attività formative rivolte al personale docente e amministrativo, tecnico e ausiliario, nonché la definizione delle risorse occorrenti in base alla quantificazione disposta per le istituzioni scolastiche.» «c.124: la formazione in servizio dei docenti di ruolo è obbligatoria, permanente e strutturale. Le attività di formazione sono definite dalle singole istituzioni scolastiche in coerenza con il piano triennale dell'offerta formativa e con i risultati emersi dai piani di miglioramento … sulla base delle priorità nazionali indicate nel Piano nazionale di formazione, adottato ogni tre anni con decreto del Ministro» Elementi di continuità: Art. 66 del CCNL 29/11/2007: Piano annuale delle attività di aggiornamento e formazione Scelte gestionali e amministrative: la formazione entra nel PTOF

28 ORGANICO DELL’AUTONOMIA
La legge 107 dà piena attuazione all’autonomia delle istituzioni scolastiche (comma 1) Le istituzioni scolastiche “assicurano la piena trasparenza e pubblicità dei piani triennali dell’offerta formativa..” (comma 17) e realizzano i progetti inseriti nei piani triennali, utilizzando anche le risorse dei commi 62 (economiche) e 63 (organico dell’autonomia) della legge (comma 19). LEGGE 13 luglio 2015, n.107 Autonomia scolastica e piano triennale offerta formativa (commi ) Giuseppe Bordonaro

29 LEGGE 13 luglio 2015, n.107 Organico dell’autonomia (commi 5)
Al fine di dare piena attuazione al processo di realizzazione dell’autonomia e di riorganizzazione dell’intero sistema di istruzione è istituito per l’intera istituzione scolastica, o istituto comprensivo, e per tutti gli indirizzi degli istituti secondari di secondo grado afferenti alla medesima istituzione scolastica l’organico dell’autonomia, funzionale alle esigenze didattiche, organizzative e progettuali delle istituzioni scolastiche come emergenti dal piano triennale dell’offerta formativa predisposto ai sensi del comma 14. FINALITA’ DELL’ORGANICO DELL’AUTONOMIA Giuseppe Bordonaro

30 LEGGE 13 luglio 2015, n.107 Organico dell’autonomia (commi 5)
I docenti dell’organico dell’autonomia concorrono alla realizzazione del piano triennale dell’offerta formativa con attività di insegnamento di potenziamento di sostegno di organizzazione di progettazione di coordinamento (comma 5) Docenti dell’organico dell’autonomia e realizzazione del PTOF Giuseppe Bordonaro

31 LEGGE 13 luglio 2015, n.107 Organico dell’autonomia (commi 5 e 63)
L’organico dell’autonomia è costituito dai : posti comuni posti per il sostegno posti per il potenziamento dell’offerta formativa. COSTITUZIONE ORGANICO DELLA AUTONOMIA ( comma 63) Giuseppe Bordonaro

32 nel rispetto del monte orario degli insegnamenti
Individuazione del fabbisogno di posti di organico dell’autonomia (comma 7) Le istituzioni scolastiche individuano il fabbisogno di posti dell'organico dell'autonomia in relazione all'offerta formativa che intendono realizzare nel rispetto del monte orario degli insegnamenti tenuto conto della quota di autonomia dei curricoli e degli spazi di flessibilità nonché in riferimento a iniziative di potenziamento dell'offerta formativa e delle attività progettuali, per il raggiungimento degli obiettivi formativi individuati come prioritari” tra quelli elencati dallo stesso comma 7. COME LE SCUOLE INDIVIDUANO IL FABBISOGNO DI POSTI DI ORGANICO DELL’AUTONOMIA Giuseppe Bordonaro

33 Determinazione dell’organico dell’autonomia
A decorrere dall’anno scolastico 2016/2017, con cadenza triennale, con decreti del M.I.U.R. … è determinato l’organico dell’autonomia su base regionale.” (comma 64). Caratteristiche O.A. : Triennalità Regionalità DECORRENZA A.S. 2016/17 ORGANICO REGIONALE COMMA 64 Giuseppe Bordonaro

34 Determinazione dell’organico dell’autonomia
Il riparto della dotazione organica tra le regioni è effettuato - per i posti comuni : sulla base del numero delle classi - per i posti del potenziamento sulla base del numero degli alunni - per i posti di sostegno . in base al numero degli alunni disabili Si tiene conto, della presenza di aree montane o di piccole isole, di aree interne, a bassa densità demografica o a forte processo immigratorio, nonché di aree caratterizzate da elevati tassi di dispersione scolastica. Il riparto, senza ulteriori oneri rispetto alla dotazione organica assegnata, considera altresì il fabbisogno per progetti e convenzioni di particolare rilevanza didattica e culturale espresso da reti di scuole o per progetti di valore nazionale. CRITERI DI RIPARTIZIONE NAZIONALE DELL’O.A. TRA LE REGIONI ( COMMA 65) Giuseppe Bordonaro

35 PRIORITA’ DELL’USO DELL’ORGANICO DELL’AUTONOMIA
Il personale della dotazione organica dell’autonomia è tenuto ad assicurare prioritariamente la copertura dei posti vacanti e disponibili. COMMA 65 ULTIMO CAPOVERSO Giuseppe Bordonaro

36 ORGANICO AUTONOMIA COPERTURA FINANZIARIA
A quanto previsto dal presente comma si provvede nel limite massimo di cui al comma 201. Comma 201. A decorrere dall’anno scolastico 2015/2016, la dotazione organica complessiva di personale docente delle istituzioni scolastiche statali è incrementata nel limite di euro 544,18 milioni nell’anno 2015 1.828,13 milioni nell’anno 2016 1.839,22 milioni nell’anno 2017 1.878,56 milioni nell’anno 2018 …………………………………………………. 2.169,63 milioni annui a decorrere dall’anno 2025 rispetto a quelle determinate ai sensi dell’articolo 19, comma 7, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111( legge stabilità 2012) COMMA 65 RIMANDO AL COMMA 201 Giuseppe Bordonaro

37 RUOLI REGIONALI ED AMBITI TERRITORIALI
A DECORRERE DALL’ A.S. 2016/17 I RUOLI DEL PERSONALE DOCENTE SONO REGIONALI, ARTICOLATI IN AMBITI TERRITORIALI, SUDDIVISI IN SEZIONI SEPARATE PER GRADI DI ISTRUZIONE , CLASSI DI CONCORSO E TIPOLOGIE DI POSTO. L’USR , SENTITI REGIONE ED ENTI LOCALI , DEFINISCE L’AMPIEZZA DEGLI AMBITI TERRITORIALI, DI NORMA INFERIORI ALLE ATTUALI PROVINCE COMMA 66

38 RIPARTIZIONE ORGANICO AUTONOMIA AGLI AMBITI TERRITORIALI
A decorrere dall’anno scolastico 2016/2017 con decreto del Dirigente preposto all’Ufficio Scolastico Regionale l’organico dell’autonomia è ripartito fra gli ambiti territoriali. L’organico dell’autonomia comprende l’organico di diritto i posti per il potenziamento i posti per l’organizzazione i posti per la progettazione i posti per il coordinamento RIPARTIZIONE DELL’OA TRA GLI AMBITI TERRITORIALI E COSTITUZIONE DELLO STESSO (COMMA 68)

39 ULTERIORE CONTINGENTE AGGIUNTIVO DI POSTI
All’esclusivo scopo di far fronte ad esigenze di personale ulteriori rispetto a quelle soddisfatte dall’organico dell’autonomia a decorrere dall’anno scolastico 2016/2017( ad esclusione dei posti di sostegno in deroga) nel caso di rilevazione delle inderogabili necessità previste e disciplinate, in relazione ai vigenti ordinamenti didattici, dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 81, è costituito annualmente con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università ̀ e della ricerca, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, un ulteriore contingente di posti non facenti parte dell’organico dell’autonomia né disponibili, per il personale a tempo indeterminato, per operazioni di mobilità o assunzioni in ruolo. COMMA 69

40 ULTERIORE CONTINGENTE AGGIUNTIVO DI POSTI
A tali necessità si provvede secondo le modalità, i criteri e i parametri previsti dal citato decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 81. Alla copertura di tali posti si provvede a valere sulle graduatorie di personale aspirante alla stipula di contratti a tempo determinato previste dalla normativa vigente ovvero mediante l’impiego di personale a tempo indeterminato con provvedimenti aventi efficacia limitatamente ad un solo anno scolastico. MODALITA’ DI COPERTURA DEI RELATIVI POSTI AGGIUNTIVI COMMA 69 Giuseppe Bordonaro

41 conclusioni L’ organico dell’autonomia è quindi quello che fino a questo anno veniva denominato organico di diritto che sarà triennale e che sarà composto dalla sommatoria dei posti comuni e dei posti di potenziamento. Questa dotazione fissa potrà essere incrementata , per ciascun anno scolastico di riferimento, da quella prevista dal comma 69. Giuseppe Bordonaro

42 La dotazione organica del Piemonte
Posti comuni del personale docente nell’anno scolastico 2015/16: DIRITTO + FATTO + POTENZIAMENTO Giuseppe Bordonaro

43 SUPPLENZE FASE C Potranno essere stipulati incarichi con scadenza 30 giugno nei casi in cui il posto di potenziamento NON SIA STATO ASSEGNATO PER MANCANZA DI ASPIRANTI( POSTO VACANTE E DISPONIBILE) SI SIA RESO DISPONIBILE PER DIFFERIMENTO DELLA PRESA DI SERVIZIO (POSTO DISPONIBILE) ISTRUZIONI OPERATIVE 1 POSTI COMUNI

44 SUPPLENZE FASE C Relativamente ai posti di potenziamento per il sostegno, è possibile procedere alla copertura dei posti effettivamente assegnati alla scuola e rimasti vacanti (nessun aspirante) o disponibili (per differimento) solo in presenza di docenti in possesso del titolo di specializzazione. Per lo stesso motivo non sarà possibile utilizzare su posto di sostegno un docente di posto comune immesso in ruolo dalla fase C. ISTRUZIONI OPERATIVE 2 POSTI DI SOSTEGNO

45 MODALITA’ DI ASSEGNAZIONE SUPPLENZA
L’individuazione del destinatario di proposta di assunzione A CURA DEL DIRIGENTE SCOLASTICO DELLA SCUOLA CUI E’ STATO ASSEGNATO IL POSTO DI POTENZIAMENTO, VA FATTA UTILIZZANDO LA CORRISPONDENTE G.A.E. ( IN CASO DI NON ESAURIMENTO DELLA STESSA) Negli altri casi dalle graduatorie d’istituto della medesima classe di concorso del potenziamento attribuito. IN CASO DI MANCANZA DI ASPIRANTI ATTINGENDO DALLE GRADUATORIE DI ISTITUTO DELLE SCUOLE VICINIORI NON E’ POSSIBILE CONFERIRE SUPPLENZA PER CLASSE DI CONCORSO DIVERSA DA QUELLA ASSEGNATA COME POTENZIAMENTO INDICAZIONI OPERATIVE

46 IMPOSSIBILITA’ CONFERIMENTO SUPPLENZE BREVI
Si ricorda che, come previsto dal comma 95 dell’art. 1 della legge 107, le assenze sui posti del potenziamento non possono essere coperte mediante contratti di supplenza breve e saltuaria o ex art. 40

47 Sostituzione dei collaboratori del dirigente scolastico
Nel caso in cui il posto di Potenziamento destinato alla sostituzione del collaboratore del dirigente risulti vacante o disponibile (mancanza di aspiranti o differimento) potranno essere stipulati contratti di supplenza con scadenza 30 giugno, anzitutto attingendo dalle RELATIVE GAE (OVE NON ESAURITE) Nel caso si debba far ricorso alle graduatorie di istituto, in presenza di fabbisogno orario inferiore all’orario completo (frazione di posto per semiesonero), ciascuna istituzione scolastica provvede alla supplenza, per la quota oraria di competenza, utilizzando esclusivamente la relativa classe di concorso. SUPPLENZE

48 Sostituzione dei collaboratori del dirigente scolastico
L’EVENTUALE SUPPLENZA PER LA SOSTITUZIONE DEL DOCENTE VICARIO DELLA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO ASSEGNATO IN UTILIZZAZIONE STRAORDINARIA DA SCUOLA SECONDARIA DI II GRADO (CLASSE DI CONCORSO AFFINE) DOVRA’ ESSERE ASSEGNATA, CON LE MEDESIME MODALITA’ SU INDICATE, DAL DIRIGENTE SCOLASTICO DELLA SCUOLA DI TITOLARITA’ ( SECONDO GRADO) UTILIZZAZIONE STRAORDINARIA POSTO DI POTENZIAMENTO IN ALTRO ORDINE DI SCUOLA

49 L’istituzione scolastica (di I o II grado) deve
PROCEDURE CONTRATTUALI RELATIVE A DOCENTI DEL POTEZIAMENTO DI II GRADO UTILIZZATI PRESSO SCUOLE DI I GRADO L’istituzione scolastica (di I o II grado) deve 1.        accedere al percorso §  Fascicolo Personale Scuola => Assunzioni (gestione corrente) => Gestione Assunzioni a Tempo Indeterminato => Immissioni in Ruolo =>Acquisire Immissione in Ruolo 2.        selezionare una delle seguenti causali: §  L7 – L. 107/2015 art. 1 c. 98 lett. c) – diverso grado di istruzione – concorso 2012 §  L8 – L. 107/2015 art. 1 c. 98 lett. c) – diverso grado di istruzione – graduatorie ad esaurimento ISTRUZIONI OPERATIVE 1

50 A tal fine si precisa che:
PROCEDURE CONTRATTUALI RELATIVE A DOCENTI DEL POTEZIAMENTO DI II GRADO UTILIZZATI PRESSO SCUOLE DI I GRADO Successivamente la scuola di I grado attraverso le funzioni    “Utilizzare il Personale a disposizione => Rettifica del Servizio”  disponibili nell’ambito della Mobilità in Organico di Fatto assegnerà la sede di servizio.  A tal fine si precisa che: ·         la funzione di Rettifica del Servizio deve  essere relativa al grado di istruzione della sede di servizio che si vuole  attribuire  e non a quello dell’immissione in ruolo ·         la data  inizio deve coincidere con la decorrenza economica acquisita con l’immissione in ruolo ·         la  sede deve essere assegnata come utilizzazione ISTRUZIONI OPERATIVE 2

51 Infine, sempre a cura della scuola media, occorre accedere al percorso
PROCEDURE CONTRATTUALI RELATIVE A DOCENTI DEL POTEZIAMENTO DI II GRADO UTILIZZATI PRESSO SCUOLE DI I GRADO Infine, sempre a cura della scuola media, occorre accedere al percorso §  Fascicolo Personale Scuola => Assunzioni (gestione corrente) => Gestione Assunzioni a Tempo Indeterminato => Immissioni in Ruolo => Integrazione Dati Contratto" per   la predisposizione del contratto a tempo indeterminato. Gli Uffici Scolastici Territoriali devono autorizzare le istituzioni scolastiche all’acquisizione delle sedi di servizio, tramite il percorso: §  Mobilità in Organico di Fatto => Gestione Abilitazioni => Gestione Abilitazioni Docenti ISTRUZIONI OPERATIVE 3

52 Formazione docenti neo immessi in ruolo a.s. 2015/2016
Pierangela Dagna – Giuseppe Bordonaro Formazione docenti neo immessi in ruolo a.s. 2015/2016

53 Formazione docenti neoimmessi in ruolo a.s. 2015/16
Legge n. 107/2015, art. 1, co D.M. n del 27/10/2015 C.M. n del 5/11/2015 D.Lgs.vo n. 297/1994: art. 436, co. 3 ult. periodo; artt. 437, 438, 439 QUADRO DI RIFERIMENTO Pierangela DAGNA

54 Formazione docenti neoimmessi in ruolo a.s. 2015/16
Qualificazione Contenuto e requisiti Durata minima Attività formative Periodi computabili N.B. Pari rilevanza costitutiva del requisito «durata minima» e del requisito «attività formative» ANNO SCOLASTICO DI PROVA E FORMAZIONE PER IL PERSONALE DOCENTE Pierangela DAGNA

55 Formazione docenti neoimmessi in ruolo a.s. 2015/16
Docenti neoassunti in ruolo Docenti che debbano ripetere il periodo di prova Docenti che siano passati di ruolo (art. 2, co. 1 D.M. 850/2015) N.B. Non è previsto, invece, l’obbligo del periodo di prova in caso di passaggio di cattedra ex art. 471 d. lgs.vo 297/1994, nell’ambito dello stesso ruolo DOCENTI OBBLIGATI ALL’ANNO DI PROVA E FORMAZIONE Pierangela DAGNA

56 Formazione docenti neoimmessi in ruolo a.s. 2015/16
DURATA DEL PERIODO DI PROVA (rinvio) ATTIVITA’ FORMATIVE BILANCIO DI COMPETENZE INIZIALE PATTO PER LO SVILUPPO PROFESSIONALE OSSERVAZIONE IN CLASSE (PEER TO PEER) PORTFOLIO PROFESSIONALE BILANCIO DI COMPETENZE FINALE OBBLIGHI DEL NEO IMMESSO IN RUOLO

57 Formazione docenti neoimmessi in ruolo a.s. 2015/16
Area relativa all’insegnamento (didattica) Area relativa alla partecipazione scolastica (organizzazione) Area relativa alla formazione (professionalità) (Art. 5 D.M. 850/2015) BILANCIO DI COMPETENZE Pierangela DAGNA

58 Formazione docenti neoimmessi in ruolo a.s. 2015/16
Accoglienza Collaborazione e supervisione Confronto e counseling Attività di osservazione in classe (peer to peer) Presentazione delle risultanze dell’istruttoria al Comitato di valutazione RUOLO DEL DOCENTE TUTOR Pierangela DAGNA

59 Formazione docenti neoimmessi in ruolo a.s. 2015/16
Nomina del tutor Patto per lo sviluppo professionale Personalizzazione delle attività di formazione Valutazione del periodo di formazione e di prova RUOLO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO Pierangela DAGNA

60 Formazione docenti neoimmessi in ruolo a.s. 2015/16
Di chi si tratta? Del personale immesso in ruolo dal 1/9/2015 ma con differimento dell’assunzione di servizio sulla cattedra a lui spettante dal successivo a.s. in quanto nell’a.s. 2015/16 è impegnato in una supplenza annuale o fino al termine delle attività didattiche. Formazione docenti neoimmessi in ruolo a.s. 2015/16 DIFFERIMENTO PRESA DI SERVIZIO (Art. 3, co. 5 D.M. 850/2015; C.M. n del 5/11/2015) Il periodo di prova non viene differito ma viene svolto presso la scuola statale ove è svolta la supplenza a condizione che la supplenza sia sul medesimo posto o su classe di concorso affine. MATERIA AFFINE: quella dello stesso grado di istruzione e per insegnamento corrispondente con quello relativo alla classe di concorso di immissione in ruolo.

61 Formazione docenti neoimmessi in ruolo a.s. 2015/16
Per CLASSI DI CONCORSO AFFINI…. Si intendono quelle comprese negli ambiti disciplinari di cui al D.M. 10/8/1998, N. 354 (v. C.M /15, punto 2). Formazione docenti neoimmessi in ruolo a.s. 2015/16 DIFFERIMENTO PRESA DI SERVIZIO (Art. 3, co. 5 D.M. 850/2015; C.M. n del 5/11/2015) D.M. 354/1998. prevede ad esempio: AMBITO 1: 25/A – disegno e storia dell’arte 28/A – educazione artistica AMBITO 4: 43/A – italiano, storia, ed. civica nella scuola media 50/A – materie letterarie nella sc. secondaria di II grado AMBITO 8: 38/A - Fisica 47/A – Matematica 49/A – Matematica e fisica

62 Formazione docenti neoimmessi in ruolo a.s. 2015/16
I CASI DI NEOIMMESSO IN RUOLO SU POSTO DI SOSTEGNO che si trova in supplenza annuale o fino al termine delle lezioni: la supplenza è idonea al superamento del periodo di prova nel sostegno, se la supplenza è su posto di sostegno nella stessa tipologia di scuola, come da tabella: Formazione docenti neoimmessi in ruolo a.s. 2015/16 DIFFERIMENTO PRESA DI SERVIZIO (Art. 3, co. 5 D.M. 850/2015; C.M. n del 5/11/2015) Supplenza di sostegno Nomina in ruolo di sostegno 1. Nella scuola dell’infanzia o primaria Vale per superare la prova Nella scuola dell’infanzia o nella sc. primaria 2. Nella scuola secondaria di I – II grado Nella scuola secondaria di I – II grado 3. Supplenza su posto di sostegno Vale per la prova su …. (e viceversa) Posto comune

63 Formazione docenti neoimmessi in ruolo a.s. 2015/16
I CASI DI NEOIMMESSO IN RUOLO SU POSTO DI SOSTEGNO che si trova in supplenza annuale o fino al termine delle lezioni: la supplenza è idonea al superamento del periodo di prova nel sostegno, se la supplenza è su posto di sostegno nella stessa tipologia di scuola, come da tabella precedente, con la precisazione che nel caso di scuola dell’infanzia o primaria è indifferente lo svolgimento del periodo di prova presso la scuola dell’infanzia o primaria, mentre analogamente, nel caso servizio prestato nella scuola secondaria, è indifferente lo svolgimento del periodo di prova nella scuola secondaria di primo o di secondo grado. Formazione docenti neoimmessi in ruolo a.s. 2015/16 DIFFERIMENTO PRESA DI SERVIZIO (Art. 3, co. 5 D.M. 850/2015; C.M. n del 5/11/2015) L’ATTIVITA’ DI FORMAZIONE E’ COMUNQUE SVOLTA CON RIFERIMENTO AL POSTO O ALLA CLASSE DI CONCORSO DI IMMISSIONE IN RUOLO

64 Formazione docenti neoimmessi in ruolo a.s. 2015/16
Nella scuola secondaria di I – II grado appartiene alla medesima classe di concorso dei docenti neoassunti a lui affidati, ovvero è in possesso della relativa abilitazione. In caso di motivata impossibilità, si procede alla designazione per classe affine ovvero per area disciplinare. (Per le aree disciplinari, in attesa del nuovo regolamento sulle classi di concorso, fare riferimento al D.M. 10/8/1998, n. 354) NOMINA TUTOR PER DOCENTI anche con riferimento all’ ORGANICO DI POTENZIAMENTO (v. Art. 12, co. 2, D.M. 850/2015)

65 IL MODELLO DI GOVERNANCE DEL PIANO DI FORMAZIONE
GRUPPO DI COORDINAMENTO MIUR (azioni di coordinamento, accompagnamento e monitoraggio, individuazione di modelli innovativi a supporto delle iniziative formative) USR (coordinamento delle attività a livello regionale ) SCUOLE POLO (organizzazione incontri ed attività amministrativo contabili) SCUOLE DI SERVIZIO DEI DOCENTI NEO ASSUNTI (attività di tutoring e del peer to peer ) PER ACCOMPAGNARE IL PERCORSO DI ATTUAZIONE

66 L’ANNO DI FORMAZIONE E PROVA 2015-2016 IN PIEMONTE
I docenti neo-assunti in Piemonte nell’a. sc a conclusione della rilevazione si attesteranno sulle 5000 unità, circa il doppio dell’anno scorso (2245) Viene sistematizzato l’impianto generale del con alcune significative variazioni: avvio più tempestivo delle azioni, da novembre 2015 visione unitaria del periodo di formazione e prova la formazione è svolta con riferimento al posto o alla classe di concorso di immissione in ruolo maggior rilievo del tutor Per l’erogazione dei laboratori formativi sono confermate le scuole polo dell’anno scorso (Nota MIUR n , ) Alcuni dati

67 Il modello di servizio a) Un incontro propedeutico iniziale (3 h) e uno di restituzione finale (3 h) b) Laboratori formativi su aree tematiche trasversali: 8 aree (12 ore, 4 incontri in presenza di 3 ore ciascuno) c) Osservazione in classe in modalità peer to peer in contatto continuo con il tutor (12 ore) d) Formazione on-line su piattaforma digitale INDIRE (20 ore) 50 ore di formazione obbligatoria

68 GLI STRUMENTI 1 BILANCIO DI COMPETENZE E PROGETTO DI FORMAZIONE
il Bilancio di competenze: è un questionario di autovalutazione strutturata, che dovrà essere sviluppato dal docente all’inizio e alla fine del percorso già elaborata da INDIRE una bozza, anticipata in una riunione presso il MIUR il ; sarà messa a disposizione nell’area dedicata alla Formazione docenti del sito USR Piemonte sulla base del primo Bilancio di competenze, il docente elabora un progetto di formazione, in un duplice percorso: nelle scuole polo: frequenza dei laboratori formativi su tematiche trasversali; nelle scuole di servizio: proposte formative delle scuole; utilizzo della Carta del docente BILANCIO DI COMPETENZE E PROGETTO DI FORMAZIONE

69 FORMAZIONE PEER TO PEER FORMAZIONE ON LINE (INDIRE)
GLI STRUMENTI 2 Patto per lo sviluppo professionale (attori coinvolti: DS, docente, tutor) Formazione peer to peer e osservazione in classe (attori: docente, tutor) Piattaforma INDIRE per la formazione on-line - Ipotesi di apertura: da fine gennaio 2016 Portfolio del docente in formato digitale, su piattaforma INDIRE PATTO PER LO SVILUPPO FORMAZIONE PEER TO PEER FORMAZIONE ON LINE (INDIRE)

70 Le aree dei laboratori formativi
a) Nuove risorse digitali e loro impatto sulla didattica b) Gestione della classe e problematiche relazionali c) Valutazione didattica e valutazione di sistema (autovalutazione e miglioramento) d) Bisogni educativi speciali (obbligatorio 1 modulo per tutti) e) Contrasto alla dispersione scolastica f) Inclusione sociale e dinamiche interculturali g) Orientamento e alternanza scuola-lavoro h) Buone pratiche di didattiche disciplinari Definite dal DM 850/2015, art. 8.

71 LE AZIONI DI SUPPORTO AVVIATE DALL’USR PIEMONTE 1
Riunioni organizzative con le scuole polo (primo incontro già svolto: ; già fissato il secondo: , pomeriggio) Le 13 scuole polo confermate dal MIUR Coordinamento delle 13 scuole polo Provincia ALESSANDRIA ITIS PARODI ACQUI TERME ASTI IIS CASTIGLIANO BIELLA ITIS SELLA CUNEO IIS VALLAURI FOSSANO IIS ARIMONDI EULA SAVIGLIANO IIS FAUSER NOVARA TORINO IIS AVOGADRO ITIS PEANO IIS LEVI - ARDUINO IIS BOBBIO CARIGNANO ITIS PININFARINA MONCALIERI VCO IIS COBIANCHI VERBANIA VERCELLI IIS LAGRANGIA

72 LE AZIONI DI SUPPORTO AVVIATE DALL’USR PIEMONTE 2
Comunicazioni alle scuole sull’avvio delle attività, su novità normative e modalità di rilevamento dei nominativi dei docenti (Nota USR n – Formazione docenti neo-assunti 2015/16 - Prime indicazioni di avvio dell’attività; Nota USR n su assunzioni fase C) Raccordo con gli UST provinciali e coordinamento delle azioni, per la gestione degli assunti della fase C in differimento della presa di servizio (Nota USR n ; Nota n ) Comunicazione e coordinamento

73 LE AZIONI DI SUPPORTO AVVIATE DALL’USR PIEMONTE 3
Apertura sul sito USR del form di iscrizione dei docenti neo-assunti: Due aree disponibili: 1) FORMAZIONE DOCENTI ED EDUCATORI NEO-IMMESSI (per il caricamento dei dati); 2) AREA VERIFICA ISCRIZIONI (per verificare la completezza degli elenchi) Assistenza e consulenza alle scuole da parte dell’Ufficio Formazione nella fase di acquisizione dei nominativi: consulenza procedurale, informatica, normativa (mail, telefono) Strumenti operativi e assistenza

74 ALCUNI DATI Dal 19 novembre al 7 dicembre 2015:
più di 700 telefonate di consulenza normativa e procedurale più di 60 mail di consulenza normativa più di 200 mail di consulenza procedurale e risoluzione di errori di caricamento del form Al 7 dicembre 2015: pervenute 4454 iscrizioni Relativi ai primi 13 giorni di apertura del form di iscrizione

75 L’AREA FORMAZIONE NEO-ASSUNTI SUL SITO USR PIEMONTE
E’ stata predisposta un’AREA FORMAZIONE NEO-ASSUNTI sul sito dell’USR: (percorso completo: AREE TEMATICHE – FORMAZIONE – PERSONALE DOCENTE – FORMAZIONE NEO IMMESSI IN RUOLO -) ( è allo studio il posizionamento nella pagina HOME) Materiali già pubblicati: a) FAQ su questioni procedurali e normative: elaborazione originale dell’Ufficio formazione, sulla base della casistica evidenziata nel confronto con le scuole b) Normativa di riferimento Materiali già pubblicati

76 L’AREA FORMAZIONE NEO-ASSUNTI SUL SITO USR PIEMONTE
In via di implementazione: a) Bozza INDIRE del Bilancio di competenze b) Parte organizzativa dei corsi (Calendari; elenchi): a disposizione delle scuole per la verifica dei dati Ipotesi di arricchimento dell’area: Materiali formativi elaborati dalle scuole polo, per capitalizzare le esperienze pregresse Materiali in via di implementazione

77 PROSSIME AZIONI Organizzazione gruppi e avvio percorso formativo
Chiusura form di iscrizione docenti: venerdì 11 dicembre 2015 Verifica elenchi e organizzazione dei gruppi di docenti e assegnazione alle scuole polo: tra il 14 e il 22 dicembre Non saranno accettate richieste di spostamenti da un gruppo all’altro. Secondo incontro con le scuole polo: 15 dicembre 2015 Avvio del percorso formativo. Ipotesi: gennaio 2016 prima parte - a cura dell’USR Piemonte, con diretta streaming da un punto di erogazione verso le scuole polo + altre sedi individuate (1,5h); b) seconda parte: a cura delle scuole polo (1,5h) Prove per la diretta streaming: lunedì 21 dicembre 2015 (pomeriggio) Organizzazione gruppi e avvio percorso formativo

78 FORMAZIONE ED ANNO DI PROVA DOCENTI POTENZIAMENTO
IL DIRIGENTE SCOLASTICO , NEL SUO PERCORSO DI VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE PROFESSIONALI, TRA I SUOI OBIETTIVI PRIORITARI, DEVE CONSIDERARE IL PROFICUO INSERIMENTO DEL DOCENTE NEO ASSUNTO, CON PARTICOLARE RIGUARDO AL DOCENTE NEO ASSUNTO DALLA FASE C. IL DOCENTE DELL’ORGANICO DI POTENZIAMENTO HA DIRITTO , INFATTI, AD EFFETTUARE L’ANNO DI PROVA E DI FORMAZIONE IN QUESTO ANNO, ANCHE NEL CASO CHE PRESTI SERVIZIO IN ALTRO ORDINE SCOLASTICO

79 FORMAZIONE ED ANNO DI PROVA DOCENTI POTENZIAMENTO
IN TALI CASI IL TUTOR DOVRA’ ESSERE RICERCATO TRA I DOCENTI, OVE POSSIBILE, DI SCUOLA MEDIA ABILITATI ANCHE PER LE SCUOLE DI II GRADO NELLA SUA CLASSE DI CONCORSO O IN CLASSE DI CONCORSO IL PIU’ POSSIBILE AFFINE E TENENDO IN CONSIDERAZIONE LE ATTIVITA’ CUI SARA’ ADIBITO. IL MIUR COMUNICHERA’ A BREVE SE LA CONFERMA IN RUOLO SIA DI COMPETENZA DEL DIRIGENTE DELLA SCUOLA DI EFFETTIVO SERVIZIO O DI QUELLO CHE STA GESTENDO GLI ASPETTI CONTRATTUALI INDIVIDUAZIONE TUTOR

80 ULTERIORI INDICAZIONI
Da quest’anno il periodo di prova e di formazione sono INSCINDIBILI Per tale motivo il docente che negli scorsi anni non ha completato i due percorsi , dovrà ripeterli entrambi in questo anno scolastico. Il docente che nello scorso anno ha effettuato un passaggio di ruolo deve ripetere il periodo di prova e di formazione, anche nel caso in cui fosse stato già acquisito il parere favorevole del Comitato di valutazione Non è valida la supplenza IRC o di ore alternative come anno di prova e di formazione per il supplente

81 Franco Calcagno la partecipazione e rappresentanza : Piano di attuazione legge 107/2015

82 Nota prot. AOODPIT 2008 del 18/09/2015
Oggetto: Piano di attuazione legge 107/2015: Rappresentanza e partecipazione Nota prot. AOODPIT 2008 del 18/09/2015 Pertanto, con nota prot. AOOPIT n.2008 del 18/09/2015 il Capo del dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione ha inteso richiedere agli Uffici Scolastici Regionali di instaurare dei Gruppi di coordinamento regionale per la partecipazione al fine di supportare l’amministrazione centrale e consentire la realizzazione di tutti gli adempimenti necessari alla concreta attuazione di quanto previsto dalla legge 107/2015. Oggetto: Piano di attuazione legge 107/2015: Costituzione “Gruppi di coordinamento regionale per la Partecipazione”. Elezioni dei rappresentanti delle Consulte Provinciali degli Studenti – biennio Nota prot. AOODGSIP n.5714 del 21/09/2015

83 Gruppi di coordinamento regionale per la partecipazione
MIUR.AOODRPI.REGISTRO UFFICIALE(U) Il suddetto Gruppo di coordinamento regionale per la Partecipazione avrà il compito di monitorare il corretto espletamento, in ogni singola istituzione scolastica, del processo elettivo dei rappresentanti delle Consulte Provinciali attraverso incontri assembleari con gli studenti e gli insegnanti che risulteranno utili anche per verificare il corretto funzionamento degli Organi collegiali e la partecipazione dei genitori alla vita scolastica. Al Gruppo di coordinamento, inoltre è richiesto di verificare il corretto insediamento e funzionamento dei FORAGS, Forum regionali delle associazioni dei genitori della Scuola, e di promuovere una costante e proficua collaborazione con le Associazioni studentesche favorendo la partecipazione dei rappresentanti agli incontri assembleari nelle scuole. (Forum regionale delle Associazioni studentesche maggiormente rappresentative del Piemonte .FRAST) Gruppi di coordinamento regionale per la partecipazione

84 E’ affidato al Gruppo di coordinamento anche il compito di elaborare un piano dettagliato di comunicazione annuale per approfondire le tematiche della Buona Scuola con i rappresentanti degli studenti facenti parte degli Organi collegiali, delle Consulte e delle Associazioni Studentesche. dott.ssa Elisabetta MILAZZO e dott.ssa Pierangela DAGNA - Dirigenti Tecnici; dott. Franco CALCAGNO Dirigente Ufficio IV della Direzione Generale per il Piemonte; prof.ssa Anna MOTTA- Docente utilizzata come supporto al coordinamento Regionale.

85 CRONOPROGRAMMA Entro il 18 dicembre
Presentazione progetti elaborati dalle CPS e finanziati attraverso i fondi erogati dal DM 435/2015 Gennaio 2016 UCN – Ufficio di Coordinamento Nazionale 27 Gennaio 2016 Giornata della Memoria – interventi atti a favorire una partecipazione consapevole degli studenti alla giornata della Memoria e incontri finalizzati all’acquisizione delle competenze e della sensibilità necessari per la partecipazione delle CPS al viaggio ad Auschwitz 9 febbraio 2016 SID – Safer Internet Day: giornata mondiale della prevenzione del Cyberbullismo Febbraio 2016 CNPC – Consiglio Nazionale dei Presidenti delle Consulte CRONOPROGRAMMA

86 Particolare innovatività dei modelli di promozione della partecipazione studentesca alla vita della scuola; Progetti volti a diffondere la conoscenza di tutte le forme di partecipazione studentesca ai sensi del DPR 567/96; Progetti presentati da scuole con comprovate situazioni di disagio; Qualità e fruibilità del progetto, delle attività e delle metodologie proposte, che le istituzioni o le reti si impegnano a realizzare nell’ambito del progetto, nonché dei materiali eventualmente prodotti, che rimangono di proprietà dell’Amministrazione. Piemonte € ,80 Oggetto: Partecipazione studentesca a Scuola - DDG prot. n° 1117 del

87 Progetti presentati 46 richiesta tot € 693.225,54 richiesta accolta
€ ,54 richiesta accolta € ,79

88 Parole di Partecipazione
Fra le parole-frasi maggiormente ricorrenti nei titoli e nei progetti presentati Partecipazione Attivamente Condivisione Peer education Scuola aperta e giusta NOI «CON.TE.STO» Strumenti per la realizzazione Pubblicazioni/news: cartacea, on line Musica Momenti di cogestione Conoscere e farsi conoscere comunicare in sicurezza Formazione dei ragazzi per la peer educatione anche in ossequio all’alternanza scuola lavoro Giornata dell’Arte… Parole di Partecipazione

89 DDG prot. n del relativo ai progetti di eccellenza presentati dalle Istituzioni Scolastiche statali in relazione all’ampliamento della partecipazione studentesca nella scuola attraverso le consulte provinciali studentesche. Tali progetti devono essere innovativi e promossi dalle istituzioni scolastiche secondarie di I e II grado, singole o in rete, con l'obiettivo prioritario di favorire le attività delle Consulte provinciali degli Studenti (di seguito definite CPS) e garantire la Partecipazione delle CPS alle attività del coordinamento regionale (1)Oggetto: Avviso destinato a progetti di eccellenza presentati dalle Istituzioni Scolastiche statali in relazione all’ampliamento della Partecipazione studentesca nella scuola attraverso le consulte provinciali studentesche.

90 - Supporto organizzativo alla partecipazione delle CPS alle riunioni e alle attività del coordinamento regionale, in accordo con il referente regionale delle consulte; - Previsione di attività di informazione e disseminazione nel territorio sulla Partecipazione alle attività delle Consulte Provinciali Studentesche; - Coinvolgimento di enti locali, di università, di altri enti pubblici, di fondazioni, di organizzazioni del terzo settore; - Supporto logistico e organizzativo alle attività e alla partecipazione delle CPS al Consiglio Nazionale dei Presidenti delle consulte. (2)Oggetto: Avviso destinato a progetti di eccellenza presentati dalle Istituzioni Scolastiche statali in relazione all’ampliamento della Partecipazione studentesca nella scuola attraverso le consulte provinciali studentesche.

91 PIEMONTE ALESSANDRIA 3.500,00 PIEMONTE ASTI 3.500,00
PIEMONTE BIELLA 3.500,00 PIEMONTE CUNEO 3.500,00 PIEMONTE NOVARA 3.500,00 PIEMONTE TORINO 3.500,00 PIEMONTE VERBANIA 3.500,00 PIEMONTE VERCELLI 3.500,00 TOTALE ,0 AVVISO PUBBLICO PER L’INDIVIDUAZIONE DELLE SEDI DELLE CONSULTE PROVINCIALI DEGLI STUDENTI – DDG PROT DEL 26 NOVEMBRE 2015 – POTENZIAMENTO DELLA PARTECIPAZIONE STUDENTESCA NELL’AMBITO DELLE CONSULTE PROVINCIALI DEGLI STUDENTI.

92 PROTOCOLLO D’INTESA tra L'Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte la Regione Piemonte e le Associazioni Regionali degli Studenti maggiormente rappresentative. Oggetto: Avviso pubblico per l’individuazione delle sedi delle Consulte Provinciali degli Studenti – DDG prot del Potenziamento della partecipazione studentesca nell’ambito delle Consulte Provinciali degli Studenti. ..in itinere… Oggetto: Avviso destinato a progetti di eccellenza presentati dalle Istituzioni Scolastiche statali in relazione all’ampliamento della Partecipazione studentesca nella scuola attraverso le consulte provinciali studentesche. (DDG 1277 del ) …… I progetti dovranno essere presentati utilizzando il modello di cui all’allegato A entro e non oltre le ore 23,59 del 18 dicembre La domanda formulata attraverso la scheda progetto (Allegato A) dovrà pervenire attraverso le seguenti modalità: 1. La scuola dovrà collegarsi al sito …….

93 Costituzione Gruppo di Coordinamento Regionale
Coordinamento Regionale per le elezioni delle Consulte provinciali Costituzione Gruppi di lavoro provinciali Elezione Presidente Consulte Regionale Programmazione di un incontro con i componenti CPS (due giorni full immersion) Rinnovo Protocollo FORAGS Produzione Bozza di Protocollo Forum Regionali delle Associazioni Studentesche FRAST Recente attività della DG per la partecipazione e rappresentanza

94 Elenco Presidenti e Docenti referenti Provinciali recentemente eletti
NOME COGNOME SCUOLA ALESSANDRIA Presidente Davide Gemme IIS "Ciampini Boccardo" Alessandria Docente Marina Ferrando ASTI Alessandro Caruso Ist.Agrario "G.Penna" Asti Martina Gado BIELLA Pietro Patergnani I.I.S. "Q. Sella" Biella Monica Pisu CUNEO Nicolò Milanesio Liceo paritario "S.Giuseppe" Bra Monica Sartori NOVARA Marcello Polidori Liceo Classico "Carlo Alberto "Novara Gabriella Colla TORINO Martino Caffa LS "Galileo Ferraris" Torino Stefania Lupo VERCELLI Nicole Maramotti IPSSAR "M.Soldati" Gattinara Angela Fossati VCO Matilde Zanni L.S. "B: Cavalieri" Verbania Angelo Iaderosa REGIONALE Dirigente Franco Calcagno Anna Motta TUTOR Andrea Facciolo Luca Bocchio Ramazio Elenco Presidenti e Docenti referenti Provinciali recentemente eletti

95 Con il DDG prot.1277 del 26/11/2015, la partecipazione è stata confermata come uno degli assi prioritari della Buona Scuola e i Gruppi per la partecipazione sono stati invitati a predisporre un cronoprogramma delle azioni mirate a coinvolgere e supportare gli studenti specialmente nelle tematiche finalizzate a sviluppare competenze sociali e civiche indispensabili per l’acquisizione del pieno esercizio della cittadinanza, favorendo anche una attiva e consapevole presenza della componente genitoriale. IL SISTEMA CPS NEL MODELLO DI GOVERNANCE PIEMONTESE

96 rappresentanza studentesca Associazioni studentesche
Schema governance GOVERNANCE REGIONALE per la partecipazione USR - Gruppo regionale coordinamento partecipazione 2 Dirigenti Tecnici - Dirigente Uff. IV USR - Referente regionale CPS aperto a: Referente Forum Associazioni Genitori – un rappresentante del Forum delle Associazioni studentesche Forum Associazioni dei Genitori Scuole rappresentanza studentesca Sistema CPS : 8 Presidenti 10 docenti 2 tutor dirigente Forum Associazioni studentesche GOVERNANCE TERRITORIALE per la partecipazione AL VCO AT VC BI CN NO

97 costruzione di un modello ecologico della rete di agenzie educative, ambiente, politica e istituzioni che devono essere in sinergia e adottare politiche multisettoriali, anche con partenariati pubblico-privato, passando per l’ambiente facilitante, anche grazie agli strumenti dettati dalla partecipazione. …in itinere…

98 ….un primo percorso generale…
creare un “sistema” open source - tasselli coerenti rendono l’innovazione un “plus” che lo implementa in progress, garantendo funzionalità ai processi e applicabilità a tutte le realtà educative (necessità di creare circolarità tra: fronte educativo/quesiti di ricerca evidenze scientifiche/formazione/valutazione/orientamento/analisi impatto/politiche intervento piani finanziari integrati/responsabilità sociale impresa/fronte educativo) ….un primo percorso generale…

99 …continua il percorso….
strutturare le attività in “percorsi monitorati, valutati, documentati, orientati verso l’istituzionalizzazione” da vivere sul campo e attuare secondo i principi della ricerca-azione e variabilità dell’organizzazione (monitoraggio di processo e dei risultati - analisi di impatto – follow-up - individuazione sistematica di aree di miglioramento) …continua il percorso….

100 ……. condividere “risorse economiche, umane, strumentali” e ricercare finanziamenti per il potenziamento delle attività, anche nell’ambito del network europeo, di partenariati strategici, della Responsabilità Sociale di Impresa, con apertura a maggiori opportunità di lavoro.

101 SITOGRAFIA Da completare……. Alcuni collegamenti utili per la partecipazione e rappresentanza

102 per l’attenzione

103 Sergio Blazina - Enzo Marvaso
ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO: IL NUOVO QUADRO NORMATIVO E LE INIZIATIVE DELL’U.S.R. A SUPPORTO DELLE SCUOLE

104 ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO: IL NUOVO QUADRO NORMATIVO
LA NUOVA FONTE NORMATIVA: COMMI ART. 1 L. 107/15 FINALITA’ DELL’ A S-L: INCREMENTARE “OPPORTUNITA’ DI LAVORO” E “CAPACITA’ DI ORIENTAMENTO” Sergio Blazina

105 ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO: IL NUOVO QUADRO NORMATIVO
OBBLIGO 400/200 H IN III/IV/V DA CLASSI III 2015/16: VALORE ORDINAMENTALE CONSEGUENZE SULL’”ORARIO ANNUALE PERSONALIZZATO” (D.P.R. 122/09 ART. 14 comma 7), SULLA VALUTAZIONE E SULL’ESAME DI STATO CONSEGUENZE Sergio Blazina

106 ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO: IL NUOVO QUADRO NORMATIVO
DURANTE LA SOSPENSIONE DELLE ATTIVITA’ DIDATTICHE IMPRESA FORMATIVA SIMULATA ALL’ESTERO SONO AMMESSE VARIE MODALITA’ DI A S-L: Sergio Blazina

107 ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO: IL NUOVO QUADRO NORMATIVO
POTENZIATO (OLTRE LA «MODALITA’ DI REALIZZAZIONE DEL PERCORSO FORMATIVO») INTEGRATO ALL’ART. 1, comma 2 (ORDINI PROFESSIONALI, MUSEI, ENTI CULTURALI, AMBIENTALI, DI PROMOZIONE SPORTIVA: comma 34) IL D.LGS. 77/05 RESTA VIGENTE: Sergio Blazina

108 ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO: IL NUOVO QUADRO NORMATIVO
INCREMENTO DI RISORSE: 100/MLN ALL’ANNO DAL 2016 (comma 39) IL CONFRONTO CON IL PASSATO: (EX) L. 440/97 NEGLI ULTIMI TRE ANNI: 26,760 / 20,560 / 11 MLN (D.P.R. 87/2010 ART. 8 comma 3: 132 H IIPP) RISORSE Sergio Blazina

109 ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO: IL NUOVO QUADRO NORMATIVO
LA DISPONIBILITA’ DELLE AZIENDE (ITALIA/ESTERO) LA FORMAZIONE DEI DOCENTI E DEI TUTOR AZIENDALI LA FORMAZIONE OBBLIGATORIA SULLA SICUREZZA PER GLI STUDENTI LE CRITICITA’ Sergio Blazina

110 ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO: IL NUOVO QUADRO NORMATIVO
GRUPPO DI LAVORO SULL’A S-L PROTOCOLLI DI INTESA (CNA, API, BOSCH, CAMERA DI COMMERCIO ITALO-TEDESCA, ISTORETO, IREN, SCUOLE DEL DEVON) SOSTEGNO A RETI SULL’A S-L (ROBOTICA, LEAN ORGANISATION, IITT CHIMICI, LICEI LINGUISTICI, LES) SPERIMENTAZIONE INTERREGIONALE SUL DUALE PROGETTO DI FORMAZIONE SICUREZZA (INAIL, INPS, UNITO) INIZIATIVE U.S.R. PER LE SCUOLE PIEMONTESI: Sergio Blazina

111 ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO: IL NUOVO QUADRO NORMATIVO
NUOVA NORMATIVA SULL’APPRENDISTATO (D.LGS 81/15, ART. 43) ACCREDITAMENTO REGIONALE AI SERVIZI AL LAVORO FIXO SCUOLA-LAVORO ANCHE NELLA TRANSIZIONE: Sergio Blazina

112 ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO: IL NUOVO QUADRO NORMATIVO
LA GUIDA OPERATIVA MIUR ESIGENZE DI UNIFORMITA’: Sergio Blazina

113 Linee Guida Alternanza Scuola Lavoro
attuare modalità di apprendimento flessibili ed equivalenti sotto il profilo culturale ed educativo, rispetto agli esiti dei percorsi del secondo ciclo, che colleghino sistematicamente la formazione in aula con l'esperienza pratica; arricchire la formazione acquisita nei percorsi scolastici e formativi con l'acquisizione di competenze spendibili anche nel mercato del lavoro; favorire l'orientamento dei giovani per valorizzarne le vocazioni personali, gli interessi e gli stili di apprendimento individuali; realizzare un organico collegamento delle istituzioni scolastiche e formative con il mondo del lavoro e la società civile, che consenta la partecipazione attiva dei soggetti di cui all'articolo 1, comma 2, nei processi formativi; correlare l'offerta formativa allo sviluppo culturale, sociale ed economico del territorio Finalità dell’ Alternanza Scuola Lavoro Enzo Marvaso

114 Linee Guida Alternanza Scuola Lavoro
Ricognizione dei fabbisogni formativi sul territorio: il ruolo dei Poli tecnici professionali e degli Istituti Tecnici Superiori; Forme di accordo scuola, territorio e mondo del lavoro; Registro nazionale per l’alternanza scuola lavoro; I protocolli d’Intesa Laboratori territoriali per l’occupabilità ; Altre esperienze territoriali: Bottega-scuola, Scuola-impresa e altre Buone pratiche; Raccordo tra Scuola, territorio e mondo del lavoro Enzo Marvaso

115 Linee Guida Alternanza Scuola Lavoro
Ruolo del Comitato Tecnico Scientifico (CTS) o del Comitato Scientifico (CS); Coerenza con il Piano dell’Offerta Formativa dell’Istituzione Scolastica; Tempi e metodi di progettazione; Progettazione del Curriculum dell’alunno; Percorso formativo personalizzato Progettazione didattica delle attività di alternanza scola lavoro Enzo Marvaso

116 Linee Guida Alternanza Scuola Lavoro
Convenzioni con: Imprese e rispettive associazioni di rappresentanza; Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura; Enti pubblici e privati, ivi inclusi quelli del terzo settore; Ordini professionali; Musei ed altri istituti pubblici e privati operante nei settori del patrimonio e delle attività culturali, artistiche e musicali; Enti che svolgono attività afferenti al patrimonio ambientale; Enti di promozione sportiva riconosciuti dal C.O.N.I Organizzazione dei percorsi di alternanza scuola lavoro Enzo Marvaso

117 Linee Guida Alternanza Scuola Lavoro
I soggetti ospitanti devono avere: Capacità strutturali; Capacità tecnologiche; Capacità organizzative; Requisiti delle strutture ospitanti Enzo Marvaso

118 Linee Guida Alternanza Scuola Lavoro
Dalla convenzione devono risultare le condizioni di svolgimento del percorso formativo, ed in particolare: Anagrafica della scuola e della struttura ospitante; Natura delle attività che lo studente è chiamato a svolgere durante il periodo di alternanza scuola lavoro; Individuazione degli studenti; Durata del singolo percorso formativo; Identificazione dei referenti degli organismi interni ed esterni all’istituzione scolastica e dei relativi ruoli funzionali (Consiglio di Classe, Comitato Tecnico Scientifico, Tutor interno scolastico o formativo e tutor esterno, rappresentanti del mondo del lavoro e delle professioni). Convenzioni 1/2 Enzo Marvaso

119 Linee Guida Alternanza Scuola Lavoro
Informazione e formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro; Eventuali risorse economiche; Strutture e know-how; Obblighi e responsabilità dell’istituzione scolastica e della struttura ospitante; Modalità di acquisizione della valutazione dello studente; Criteri ed indicatori per il monitoraggio del progetto. Documenti di accompagnamento dell’esperienza: Patto Formativo; Convenzione; Valutazione dei Rischi. Convenzioni 2/2 Enzo Marvaso

120 Linee Guida Alternanza Scuola Lavoro
Elabora, insieme al tutor esterno il percorso formativo; Eventuali risorse economiche; Assiste e guida lo studente nei percorsi di alternanza; Gestisce le relazioni con il contesto in cui si sviluppa il progetto; Monitora le attività; Valuta, comunica e valorizza gli obiettivi raggiunti; Promuove l’attività di valutazione; Informa gli organi scolastici preposti(Dirigente Scolastico, Dipartimenti Collegio dei Docenti, CTS); Assiste il Dirigente Scolastico nella redazione della scheda di valutazione. Funzione Tutoriale Interno Enzo Marvaso

121 Linee Guida Alternanza Scuola Lavoro
Collabora con il tutor interno nelle varie fasi del progetto; Agevola l’inserimento dello studente nei vari contesti operativi; Garantisce l’informazione/formazione degli studenti sui rischi specifici aziendali; Pianifica ed organizza le attività; Coinvolge lo studente nel processo di valutazione dell’esperienza; Fornisce all’istituzione scolastica gli elementi valutativi; Funzione Tutoriale Esterno Enzo Marvaso

122 Linee Guida Alternanza Scuola Lavoro
Definiscono le condizioni organizzative e didattiche; Garantiscono il monitoraggio; Verificano il processo di attestazione dell’attività svolta; Raccolgono gli elementi che consentono la riproducibilità delle esperienze e loro capitalizzazione; Funzione Interazionale Tutor Interno / Esterno Enzo Marvaso

123 Linee Guida Alternanza Scuola Lavoro
Costituzione di un’Azienda virtuale animata dagli studenti; Rete telematica delle imprese formative simulate; Start-up; Rilevazioni contabili come budgeting, reporting attraverso un sistema di cloud computing; Definizioni dei vari step progettuali; Raggiungimento delle competenze raggiungibili: Tecnico-Professionali; Trasversale; Linguistiche. Impresa formativa simulata Enzo Marvaso

124 Linee Guida Alternanza Scuola Lavoro
Estensione e consolidamento previsti dalla legge 107/2015; Riforma dell’apprendistato avviato dal d.lsg 81/2015; Requisiti del datore di lavoro che stipula il contratto di apprendistato: Capacità strutturali; Capacità tecniche; Capacità organizzative e professionali; Capacità formative; Strumenti di verifica condivisi Attività di alternanza con riferimento alla normativa sull’apprendimento Enzo Marvaso

125 Linee Guida Alternanza Scuola Lavoro
Verificare le condizioni di sicurezza; Garantire la sorveglianza sanitaria; Assicurazione con INAIL; Stipulare un’assicurazione per la responsabilità civile verso terzi; Assicurarsi del ricevimento di tutta la documentazione relativa alla salute e sicurezza sui posti di lavoro; Riduzione degli oneri delle strutture ospitanti attraverso: Accordi territoriali attraverso USR, Percorsi formativi in modalità e-learning, Promuovere forme di collaborazione, integrazione e compartecipazione finanziaria. Salute e sicurezza degli studenti in alternanza scuola lavoro nelle strutture ospitanti Enzo Marvaso

126 Linee Guida Alternanza Scuola Lavoro
Valutazione degli apprendimenti; I soggetti coinvolti e gli strumenti per la valutazione degli apprendimenti; La certificazione come elemento di valorizzazione delle esperienze formative; Modello di certificazione dei saperi; Libretto formativo del cittadino; Uso del portale unico dei dati della scuola; Esame di stato: terza prova scritta sulle esperienze condotte in azienda e relativo colloquio; Trasversalità e rilevanza della certificazione: - Valenza formativa del percorso, Facilitazioni della mobilità, Occupabilità, Auto valutazione ed auto-orientamento. Valutazione e certificazione delle competenze in alternanza scuola lavoro Enzo Marvaso

127 Linee Guida Alternanza Scuola Lavoro
Valutazione degli esiti delle attività di alternanza scuola lavoro; Attribuzione dei crediti; Frequenza dello studente alle attività di alternanza; Periodo delle attività di alternanza: Durante l’attività didattica, Durante la sospensione dell’attività didattica. Valutazione delle attività di alternanza scuola lavoro in sede di scrutinio Enzo Marvaso

128 Linee Guida Alternanza Scuola Lavoro
Monitoraggio quantitativo; Monitoraggio qualitativo; Alcuni indicatori della qualità; Coerenza tra indagini e fabbisogno del territorio, Presenza di accordi rete territoriale/provincia/regione, Presenza di partenariati, Attività svolte in contesti lavorativi, Individuazione degli strumenti per la valutazione delle competenze, Competenze attese dai percorsi, Coincidenza tra desiderata delle strutture ospitanti ed i risultati raggiunti, Monitoraggio in itinere, ed in esito, Monitoraggio e valutazione dei percorsi di alternanza scuola lavoro Enzo Marvaso

129 Linee Guida Alternanza Scuola Lavoro
Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche - ex legge 400/97; Fondo a cui l’articolo 1, comma 39, legge 107/2015; Risorse del Fondo Sociale Europeo derivanti dal P.O.N «Per la Scuola». Risorse Finanziarie Enzo Marvaso

130 Linee Guida Alternanza Scuola Lavoro
Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche - ex legge 400/97, articolo 37 del DM 435/2015; Disposizioni del D.D.G ex Direzione Generale n del 02/02/2010; Risorse del Fondo di cui art. 1, comma 39, legge 107/2015 e articolo 1,comma 11, della stessa legge. Rendicontazione delle attività di alternanza scuola lavoro Enzo Marvaso

131 Comitato di valutazione degli insegnanti
Tecla Riverso Comitato di valutazione degli insegnanti

132 Il Comitato ha durata di tre anni scolastici
Comitato per la valutazione dei docenti (L.107/2015 art.1 comma 129) sostituisce l’art. 11 D.Lvo . 297/1994 Presso ogni istituzione scolastica ed educativa è istituito, senza nuovi e maggiori oneri per la finanza pubblica, il comitato per la valutazione dei docenti. Il Comitato ha durata di tre anni scolastici Tecla Riverso

133 Potenziamento di funzioni del Comitato
Comitato per la valutazione dei docenti (L.107/2015 art.1 comma 129) sostituisce l’art. 11 D.Lvo . 297/1994 La valutazione del periodo di formazione passa in maniera pregnante al DS Potenziamento di funzioni del Comitato Il Comitato ha composizione opportunamente variata a seconda delle attribuzioni ELEMENTI INNOVATIVI Tecla Riverso

134 Comitato per la valutazione dei docenti (L.107/2015 art.1 comma 129)
E’ presieduto dal DS 3 docenti, 2 scelti dal Collegio dei docenti ed 1 dal Consiglio d’istituto; Due rappresentanti dei genitori, per la scuola dell’infanzia e del primo ciclo- Consiglio d’Istituto CPIA -due rappresentanti degli studenti al posto dei due rappresentanti dei genitori Un rappresentante degli studenti ed uno dei genitori, per il secondo ciclo d’istruzione – Consiglio d’Istituto Un componente esterno individuato dall’USR (vd Avviso del 2/12/2015) COMPOSIZIONE Tecla Riverso

135 Comitato per la valutazione dei docenti (L.107/2015 art.1 comma 129)
VALIDITA’ della SEDUTA VALIDITA’ della DELIBERA ART 37 D.Lgs 297/94 VALIDITA’ Tecla Riverso

136 Comitato per la valutazione dei docenti (L.107/2015 art.1 comma 129)
B Individua i criteri per la valorizzazione dei docenti C Valuta il servizio di cui all’art. 448 su richiesta dell’interessato, previa relazione del DS. Il Comitato esercita altresì le competenze per la riabilitazione del personale docente, di cui all’art. 501. FUNZIONI A Esprime il proprio parere sul superamento del periodo di formazione e di prova del personale docente ed educativo

137 Comitato per la valutazione dei docenti (L.107/2015 art.1 comma 129)
RIFERIMENTI NORMATIVI Art. 13 DM 850 del 27/10/2015 Obiettivi, modalità di valutazione del grado di raggiungimento degli stessi, attività formative e criteri per la valutazione del personale docente ed educativo in periodo di formazione e di prova, ai sensi dell'articolo 1, comma 118, della legge 13 luglio 2015, n. 107 Nota MIUR del 5/11/2015 prot. n Periodo di formazione e di prova per i docenti neo-assunti. Primi orientamenti operativi FUNZIONE A LA VALUTAZIONE DEI DOCENTI: PERIODO DI FORMAZIONE E PROVA Tecla Riverso

138 Comitato per la valutazione dei docenti (L.107/2015 art.1 comma 129)
QUANDO COME FUNZIONE A LA VALUTAZIONE DEI DOCENTI: PERIODO DI FORMAZIONE E PROVA (commi da 115 a 120) Sulla base delle evidenze emerse da: a. colloquio ; b. analisi della documentazione del portfolio professionale ; c. attività istruttoria svolta dal docente tutor . Il DS presenta una relazione per ogni docente. Il parere del Comitato è obbligatorio, ma non vincolante per il dirigente scolastico, che può discostarsene con atto motivato. Al termine dell'anno di formazione tra il termine delle attività didattiche e la conclusione dell'anno scolastico Tecla Riverso

139 Comitato per la valutazione dei docenti (L.107/2015 art.1 comma 129)
Ruolo significativo nelle diverse fasi. Accoglie Accompagna Fa tutoraggio e supervisione (Nota MIUR del 5/11/2015 art. 3) Dà parere motivato al DS sul neo-assunto (Nota MIUR del 5/11/2015 art. 3) Medesima classe di concorso dei docenti neo-assunti a lui affidati IL DOCENTE TUTOR Compenso economico (risorse MOF); Attestazione attività svolta e valorizzazione nell'ambito dei criteri di cui all'articolo 1, comma 127, della Legge 107/15. Segue al massimo 3 docenti . Osserva e viene osservato in classe (almeno 12 ore) (art. 9 del DM 850/2015 e ribaditi all’art. 4 della Nota MIUR n ) Viene individuato sulla base di titoli previsti all'allegato A, tabella 1 del decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca 11 novembre 2011 E competenze culturali, comprovate esperienze didattiche, attitudine a tutoraggio, counseling, supervisione professionale.

140 Comitato per la valutazione dei docenti (L.107/2015 art.1 comma 129)
Il Comitato individua i criteri per la valutazione dei docenti (L. 107/2015 comma 126) in relazione alle tre aree. Dopo triennio , gli USR inviano al MIUR una relazione sui criteri adottati dalle IISS per il riconoscimento dei meriti dei docenti. Il MIUR predispone le Linee guida per la valutazione del merito dei docenti a livello nazionale. FUNZIONE B INDIVIDUAZIONE DEI CRITERI PER LA VALORIZZAZIONI DEI DOCENTI (commi 126, 127, 128, 130) Tecla Riverso

141 Comitato per la valutazione dei docenti (L.107/2015 art.1 comma 129)
Non automatismo della riabilitazione Formulazione di un giudizio Funzione C Art. 448 e Art. 501 D.Lgs. 297/94 Tecla Riverso

142 Antonietta Di Martino CoLLABORARE PER PREVENIRE PROMOZIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA NELLE SCUOLE

143 ORGANIZZAZIONE DELL’USR Piemonte
UFFICIO IV – Dott. Franco Calcagno Ufficio per lo studente, l’integrazione e la partecipazione UFFICIO II – Dott.ssa Tecla Riverso Area I Ordinamenti scolastici Area II Sicurezza ed Edilizia scolastica MODELLO OPERATIVO DI RIFERIMENTO: Governance territoriale OBIETTIVI GENERALI E COMUNI: - sviluppare il partenariato con le istituzioni/Enti che si occupano di salute e sicurezza per iniziative a favore delle istituzioni scolastiche - realizzare azioni di supporto e d’in/formazione alle scuole sull’attuazione della normativa nazionale, sulle delibere e Protocolli d’Intesa regionali e azioni di sistema per favorire lo sviluppo di un modello partecipato della prevenzione che operi con continuità. Uffici di riferimento per la materia Antonietta Di Martino

144 Salute e sicurezza nella legge 107/2015 art.1
OBIETTIVI FORMATIVI PRIORITARI - l.d) Sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica ….consapevolezza dei diritti e dei doveri... - l.e) Sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto della legalità, della sostenibilità ambientale… - l.g) Potenziamento delle discipline motorie e sviluppo dei comportamenti ispirati a uno stile di vita sano, con particolare riferimento all’alimentazione, all’educazione fisica e allo sport… - l.l) Prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di discriminazione e del bullismo, anche informatico, potenziamento dell’inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con BES …. Il PTOF assicura L’ EDUCAZIONE ALLA PARITA’ TRA I SESSI E LA PREVENZIONE DELLA VIOLENZA DI GENERE E DI TUTTE LE DISCRIMINAZIONI , nei limiti di spesa previsti dalla L. 93/2013 APPALTI MENSE – CONSUMO PRODOTTI PROVENIENTI DA FILIERA CORTA E BIOLOGICA Tra i prodotti che devono essere presenti in adeguata quota negli appalti mensa vengono aggiunti i prodotti ittici a quelli agricoli e agroalimentari provenienti da sistemi di filiera corta e biologica. COMMA 7 COMMA 16 COMMA 9 Antonietta Di Martino

145 Salute e sicurezza nella legge 107/2015 art.1
FORMAZIONE STUDENTI - CONOSCENZE TECNICHE DI PRIMO SOCCORSO Le iniziative sono realizzate nelle scuole secondarie di primo e secondo grado FORMAZIONE STUDENTI INSERITI NEI PERCORSI DI ALTERNANZA SCUOLA- LAVORO IN MATERIA DI TUTELA DELLA SALUTE E DELLA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO L’attività di formazione è realizzata dalle scuole secondarie di secondo grado mediante l’organizzazione di corsi rivolti agli studenti inseriti nei percorsi di alternanza scuola-lavoro ed effettuati secondo quanto disposto dal Dlgs n. 81/08 RESPONSABILITA’ SOGGETTI ESTERNI USO EDIFICI SCOLASTICI I soggetti esterni che usufruiscono dell’edificio scolastico per effettuare attività didattiche e culturali sono responsabili della sicurezza e del mantenimento e del decoro degli spazi COMMA 10 COMMA 38 COMMA 61 Antonietta Di Martino

146 Salute e sicurezza nella legge 107/2015 art.1
EDILIZIA SCOLASTICA COSTRUZIONE SCUOLE INNOVATIVE OSSERVATORIO PER L’EDILIZIA SCOLASTICA attribuiti anche compiti d’indirizzo, di programmazione degli interventi in materia di edilizia scolastica nonché di diffusione della cultura della sicurezza. E’ istituita una GIORNATA NAZIONALE PER LA SICUREZZA NELLE SCUOLE (22 NOVEMBRE) NORME TECNICHE E FINANZIARIE INDAGINI DIAGNOSTICHE DEI SOLAI ATTO D’INDIRIZZO MINISTRO 30/11/2015 PRIORITA’ POLITICA N. 8-Edilizia Scolastica «Farne una politica strutturale, efficace e trasparente (ammodernamento, decoro, funzionalità degli edifici, messa in sicurezza) e sul monitoraggio in chiave preventiva, incentrato sull’anagrafe» COMMI DA 153 A 179 Antonietta Di Martino

147 INIZIATIVE UFFICIO IV PROMOZIONE DELLA SALUTE
AREA TEMATICA DEL SITO USR «SCUOLA E SALUTE» PROGETTI E INIZIATIVE A.S. 2015/16 Stili di vita: educazione alimentare, motoria e sportiva, stradale … Prevenzione e protezione disturbi e patologie: cardioprotezione, osteoporosi, allergie…. Benessere sociale e inclusione: potenziamento competenze emotive e sociali, intercultura, BES, istruzione domiciliare, scuola in ospedale, partecipazione studentesca, bullismo e cyberbullismo ecc. Attività con Rete SHE Piemonte (Scuole che promuovono salute) Protocolli d’Intesa USR/Regione Piemonte: Promozione salute e corretti stili di vita Gestione bisogni speciali di salute Protocolli d’Intesa USR/Enti esterni Fondazione Teatro ragazzi e giovani ONLUS Istituti storici della Resistenza del Piemonte PROMOZIONE DELLA SALUTE Antonietta Di Martino

148 INIZIATIVE UFFICIO II Iniziative già realizzate o avviate
PROSECUZIONE DELLA COLLABORAZIONE TRA INAIL, USR, REGIONE PIEMONTE Iniziative già realizzate o avviate Convegno “Lo stress lavoro correlato a scuola” - 22 ottobre 2015 presso l’IIS Arimondi Eula di Savigliano GRUPPO DI LAVORO PROMOZIONE DELLA SICUREZZA NELLE SCUOLE Istituito il 12 ottobre ha lo scopo di realizzare l’azione del Piano Regionale della Prevenzione che prevede la realizzazione d’interventi formativi rivolti al mondo della scuola. I destinatari dei corsi saranno i docenti con un ruolo nei SPP in qualità di RSPP e ASPP e saranno validi come aggiornamento per le predette figure. Supporto alle scuole adempimenti normativi sulla sicurezza Antonietta Di Martino

149 INIZIATIVE UFFICIO II 2) AGGIORNAMENTO DEL DOCUMENTO D’INDIRIZZO PER LA SICUREZZA NEGLI ISTITUTI SCOLASTICI DEL PIEMONTE : I contenuti degli interventi formativi costituiranno oggetto di aggiornamento del Documento d’indirizzo per la sicurezza negli istituti scolastici del Piemonte. Tra i temi trattati: la gestione dei bisogni speciali di salute degli alunni con patologie croniche in orario scolastico e gli aspetti della sicurezza nei percorsi di alternanza scuola-lavoro Supporto alle scuole adempimenti normativi sulla sicurezza Antonietta Di Martino

150 INIZIATIVE UFFICIO II 3) EVENTO IN-FORMATIVO IN COLLABORAZIONE CON LA SCUOLA SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA-STRUTTURA TERRITORIALE DI TORINO : 25 gennaio 2016 L’USR ha avviato una collaborazione con la Procura di Torino (Scuola superiore della Magistratura) che si esprimerà nella realizzazione di un intervento in-formativo rivolto alle scuole ma aperto a tutti i soggetti coinvolti nella prevenzione e vigilanza, sui nodi centrali che riguardano l’applicazione del Dlgs 81/08 in ambiente scolastico. L’Osservatorio regionale per la sicurezza delle scuole ha acquisito le proposte sui temi da trattare attraverso il coinvolgimento delle rappresentanze dei dirigenti scolastici e ha formulato una ipotesi condivisa. Creazione di occasioni di confronto/riflessione/in-formazione destinate ai diversi attori del sistema della prevenzione Antonietta Di Martino

151 TEMI DELL’EVENTO IN-FORMATIVO
1) Il ruolo datoriale nella scuola Limiti oggettivi dell’identificazione del dirigente scolastico come datore di lavoro (potere gestionale e di spesa) E.P. e D.L. Definizione e distinzione delle competenze e responsabilità; L’obbligo di valutazione dei rischi: responsabilità del D.S. e responsabilità dell’Ente proprietario. Utilizzo degli edifici in assenza delle certificazioni di agibilità previste dalla legge: quali responsabilità e a carico di quali soggetti. Il problema della chiusura delle scuole per motivi di sicurezza da parte del dirigente scolastico: quando integra il reato d'interruzione di pubblico servizio o procurato allarme e relative responsabilità Responsabilità di amministratori e decisori politici in mancanza di assegnazione di fondi alle scuole Responsabilità in caso di presenza di più datori di lavoro nello stesso edificio 2) Definizione e distinzione delle posizioni di garanzia (DL, dirigente, preposto) e delle responsabilità del RSPP. 3) Principi, criteri di priorità, modalità delle attività di controllo e vigilanza degli U.P.G. e indirizzi in merito della Regione Piemonte SICUREZZA NELLA SCUOLA: VERSO UNA RESPONSABILITA’ CHIARA E SOSTENIBILE Antonietta Di Martino

152 INIZIATIVE UFFICIO II Finalità: Compiti:
ISTITUZIONE DI UN TAVOLO PERMANENTE COMPRENDENTE I RAPPRESENTANTI DEI DIVERSI ATTORI DEL SISTEMA DELLA PREVENZIONE NELLE SCUOLE (USR, Scuole, Regione, Enti locali, Spresal, VV.FF.,….. soggetti che operano in materia di sicurezza ) Finalità: Promuovere e diffondere nel territorio regionale una cultura della sicurezza a scuola come politica integrata cioè con un approccio che permetta di correlare problemi e soluzioni in una visione complessiva e condivisa tra gli attori istituzionali e sociali coinvolti. Compiti: confronto su temi specifici, condivisione di interpretazioni normative, elaborazione e approvazione di protocolli, procedure , proposte… Portare a sistema la collaborazione tra istituzioni Antonietta Di Martino

153 UN TEMA ATTUALE: D.G.R. alcoldipendenza 26 ottobre 2015
L’USR ha condiviso con la Regione Piemonte due obiettivi: OBIETTIVO PRIORITARIO, A LUNGO TERMINE Eliminazione dell'attività d'insegnamento tra quelle a rischio d’infortuni sul lavoro ovvero per la sicurezza, l’incolumità o la salute di terzi. Staticamente infatti l’attività risulta comportare un rischio ridotto rispetto ad altre categorie professionali. Il percorso è stato avviato dalla Regione Piemonte nell’ambito delle attività del gruppo tecnico di lavoro interregionale in vista di un futuro Accordo Stato-Regioni che modifichi l’elenco delle mansioni a rischio approvato dalla Conferenza unificata del 2006; l’USR invierà lettera di sostegno e coinvolgerà il MIUR a favore di questa modifica 2) OBIETTIVO SECONDARIO, A BREVE TERMINE In attesa del raggiungimento del primo obiettivo, al fine di rendere meno gravoso possibile alle scuole l'adempimento, l’USR ha concordato con la Regione l’invio, da parte dell’Assessorato Sanità, di una circolare regionale esplicativa della delibera, dove si chiarisce che la discrezionalità del medico competente sulla percentuale di dipendenti da sottoporre all'alcoltest, è estesa anche alla periodicità delle visite mediche: in caso di rischio basso le visite potranno essere anche biennali o triennali. SUPPORTO ALLE SCUOLE DA PARTE USR PIEMONTE Antonietta Di Martino


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