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PRIMA DEL TURISMO E VERSO IL TURISMO
Un po’ di storia e un po’ di sociologia
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«….. fatti non foste per viver come bruti ma per seguire virtute e conoscenza….» «Mr. Livingston… I suppose»
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IL VIAGGIO Pulsione istintiva dell’essere umano
La ricerca dell’avventura Il commercio La scoperta delle terre Il viaggiatore non è il turista Viaggia per lo più da solo o con pochi compagni Ha uno scopo diverso da quello dello svago Il suo viaggio è prevalentemente di lunga durata
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IL GRAND TOUR Un viaggio che si fa tradizione
I «rampolli» della nobiltà Viaggio di formazione e socializzazione L’apprendimento del ruolo Destinazione le grandi capitali Non è propriamente turismo: È un viaggio molto lungo Ha ragioni strumentali L’elemento di conoscenza di arte e culture è secondario
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IL GRAND TOUR La grande borghesia imprenditoriale e la prima imitazione I commercianti e i primi industriali Cambia lo scopo, non cambia il contenuto I figli verso gli altri paesi industriali Lo scambio delle tecnologie ed i contratti di collaborazione Destinazione prevalente la Germania e la Francia
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IL GRAND TOUR L’ultimo Grand Tour sarà poi quello dei grandi viaggiatori romantici dell’Ottocento, la cui motivazione sarà però l’amore per la cultura classica e per i paesaggi ed avrà come mete soprattutto l’Italia, la Grecia e l’Egitto
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Verso il turismo: Il soggiorno termale
Con l’evolversi della società inglese, incomincia la decadenza dell’aristocrazia e calano le possibilità economiche che consentivano di far affrontare ai figli il Grand Tour Nello stesso tempo nasce l’esigenza di distinguersi dalla borghesia nascente: gli aristocratici ripristinano i soggiorni termali a partire dalla fine del Seicento, ma soprattutto nel corso del Settecento Anche tali soggiorni vengono a far parte, nel secolo successivo, del costume di vita degli strati superiori della borghesia, che può permettersi di emulare il comportamento di una classe sociale ritenuta ancora simbolo di uno status superiore
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Verso il turismo: Il soggiorno termale
Perché possiamo dire: «verso il turismo» Gli elementi di novità non sono tanto nella loro pratica, bensì: nelle nuove motivazioni, che risiedono nella ricerca di svago e di piacere nell’organizzazione dei servizi offerti dalle stazioni termali che si trasformano in centri ricettivi e ricreativi per gli ospiti lo svago e il soggiorno lontano da casa non è più prerogativa maschile
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Il primo vero turismo: Il mare e le montagne
Prima viene il mare: ancora protagonista la nobiltà inglese, inizialmente seguita dalla borghesia Mete: i mari freddi del Nord rappresentati come luoghi benefici (ma anche perché i viaggi erano più agevoli) L’avvento della ferrovia trasforma i centri balneari della costa inglese in luoghi turistici popolari che si attrezzano per accogliere le famiglie: la nascita del turismo di massa in forma acerba può essere quindi collocata intorno alla metà dell’Ottocento in seguito alla diffusione della rete ferroviaria e alla prima rivoluzione industriale in Gran Bretagna Aristocratici e ricchi borghesi devono trovare nuove mete
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Il primo vero turismo: Il mare e le montagne
La nuova alternativa è rappresentata dalla montagna, con mete preferite inizialmente sulle Alpi svizzere La dimensione della conquista e dell’avventura, che negli aristocratici supplisce alla mancanza di stimoli di una vita noiosa è anch’essa riassorbita dalle aspirazioni sociali borghesi Gli elementi che trasformeranno il gusto per l’avventura in una vacanza saranno: Lo sviluppo dei trasporti ferroviari (viaggi più rapidi e comodi e maggiore varietà di mete) La costruzione di alberghi di lusso
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Il primo vero turismo: Il mare e le montagne
Dopo il primo grande passo verso il turismo in senso proprio costituito dalla realizzazione delle strutture ricettive nelle stazioni termali, si presentano due passi fondamentali verso il turismo in senso proprio: La nascita delle prime professioni turistiche, con le guide alpine La diffusione delle prime guide turistiche stampate (Baedeker – 1827)
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Dopo la ferrovia nuove mete
La diffusione delle ferrovie e la possibilità di varcare i confini alpini non indirizza solo gli amanti delle montagne verso l’Italia prima inaccessibile, ma sposta anche i più ricchi amanti del mare verso le riviere mediterranee della Francia A cavallo fra il XVIII ed il XIX secolo nasce il mito della Costa Azzurra In questi stessi anni i primi turisti si dirigono verso la Grecia e l’Egitto
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NON SOLO VIAGGI, MA ANCHE «VILLEGGIATURE»
Non solo i soggiorni negli alberghi sono destinati alle intere famiglie, ma le classi più agiate mantengono l’abitudine dei soggiorni estivi nelle case di campagna Non si tratta di vere e proprie villeggiature come le intendiamo noi, ma di periodi di residenza in dimore di famiglia Si trattava peraltro di periodi di feste e di scambi di inviti
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LE CLASSI POPOLARI VERSO IL VIAGGIO TURISTICO
La ferrovia aveva consentito alle classi popolari inglesi il primo accesso alle gite (talvolta alle brevi vacanze) al mare La scarsità delle disponibilità economiche impediva ancora i viaggi, soprattutto all’estero Poiché le grandezze consentono di ridurre i costi (economia di scala), ci fu chi intuì le possibilità insite nell’organizzare viaggi per un numero elevato di persone: Thomas Cook, il vero inventore del turismo
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Thomas Cook e i viaggi organizzati
anche l’inventore del turismo organizzato è stato un inglese, che propose il primo viaggio organizzato (1841) da Leicester a Loughborough nei vagoni aperti della Midland Railway con una tariffa di andata e ritorno di uno scellino. il passo decisivo: il primo viaggio oltre Manica con tappa in Olanda, crociera sul Reno e ritorno via Parigi dove era prevista la visita all’esposizione del 1855. Cook risolse il problema dei pagamenti all’estero, con l’invenzione del biglietto di banca circolare, che poteva essere scambiato in valuta inventò anche il catalogo: si chiamava The excursionist ed era una pubblicazione che riportava tutti i viaggi che era in grado di organizzare
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Perché tutto in Inghilterra
Il turismo moderno è figlio della società industriale e la sua nascita si colloca in Inghilterra (e poi in Germania) perché è la patria della rivoluzione industriale, che aveva prodotto un ceto medio borghese in grado di poter accedere ai comportamenti tipici degli strati superiori In termini percentuali il turista dell’Ottocento è tuttavia per la maggior parte rappresentato da redditieri (80%), da clericali e uomini di legge e soltanto dal 5% da commercianti e banchieri Si dovrà aspettare il nuovo secolo e l’affermazione definitiva della società moderna industriale perché il turismo assuma caratteristiche più democratiche e diventi via via realmente alla portata di tutti
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