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D.M. n. 850 del Elisa Gusmeroli

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Presentazione sul tema: "D.M. n. 850 del Elisa Gusmeroli"— Transcript della presentazione:

1 D.M. n. 850 del 27.10.2015 Elisa Gusmeroli
IL PERCORSO FORMATIVO DEI DOCENTI NEO-ASSUNTI E CON PASSAGGIO DI RUOLO Le fasi conclusive D.M. n. 850 del Elisa Gusmeroli

2 LE AZIONI SPECIFICHE 1. Del Dirigente Scolastico 2. Del Tutor
3. Del docente neo immesso in ruolo

3 CRITERI PER LA VALUTAZIONE DOCENTE NEO ASSUNTO
L'articolo 4 del DM 850/15 individua i criteri per la valutazione del neo assunto, che delineano le competenze caratterizzanti il profilo professionale docente: competenze culturali, disciplinari, didattiche e metodologiche; competenze relazionali, organizzative e gestionali osservanza dei doveri connessi alla funzione docente; partecipazione alle attività formative e raggiungimento degli obiettivi dalle stesse previsti.

4 AZIONI SPECIFICHE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO
Mette a disposizione del docente neo-assunto: 1. Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa; 2. Tutta la documentazione necessaria relativa alle classi, agli insegnamenti e ai corsi di sua pertinenza PER redigere la propria PROGRAMMAZIONE ANNUALE; Elabora in collaborazione con il tutor il PATTO DI SVILUPPO PROFESSIONALE del docente neo-immesso in ruolo; Visita le classi del docente neo assunto almeno una volta; Al termine dell’anno di formazione presenta una relazione per ogni docente neo assunto con ogni documentazione ed evidenza necessari per formulare il parere finale;

5 AZIONI SPECIFICHE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO
Al termine dell’anno di formazione convoca il COMITATO DI VALUTAZIONE per l’espressione del parere (nel periodo intercorrente tra il termine delle attività didattiche e la conclusione dell’a.s.); Il parere del comitato è obbligatorio MA NON VINCOLANTE: il Ds può discostarsi con atto motivato;

6 AZIONI SPECIFICHE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO
Terminata la fase istruttoria, il Ds emette PROVVEDIMENTO MOTIVATO Conferma in ruolo ripetizione del periodo di formazione Entrambi i provvedimenti devono essere adottati e comunicati all’interessato ENTRO IL 31 AGOSTO dell’anno scolastico di riferimento. La mancata conclusione della procedura entro il termine o il suo erroneo svolgimento determinano PROFILI DI RESPONSABILITA’

7 SCHEDA VISITA DIDATTICA DEL DIRIGENTE SCOLASTICO
1 Criticità Art.14 c. 3 D.M. 850/15 2 Padronanza di base 3 Padronanza Di livello intermedio 4 Padronanza di livello avanzato

8 ESEMPI DI VERIFICA DI STRUTTURAZIONE DELLA LEZIONE
Vengono dichiarati l’obiettivo della lezione e la sua strutturazione; La lezione si aggancia a ciò che è stato appreso in precedenza; Le informazioni sono presentate in modo strutturato; Il docente si esprime in modo chiaro e comprensibile; I termini tecnici vengono spiegati e condivisi; Le consegne di lavoro sono formulate in modo preciso e agli allievi risulta chiaro cosa è loro chiesto di fare; Il tempo a disposizione per le varie attività è adeguato; L’organizzazione degli spazi è funzionale alle attività.

9 ESEMPI DI STIMOLO DELLA MOTIVAZIONE
Il docente sa agganciare l’orizzonte di esperienza e/o gli interessi degli allievi; Il docente riesce a rendere gli allievi consapevoli del senso che la lezione può avere; Le consegne di lavoro sono articolate e chiare; Il docente rinforza i processi individuali con un corretto rimando a prestazioni precedenti (utilizzo della lode, interventi incoraggianti); Il docente si dimostra, egli , interessato agli obiettivi indicati e ai temi trattati.

10 ESEMPI DI GESTIONE DELLA CLASSE
La lezione si basa su un sistema di REGOLE NEGOZIATE, che aiuta a bloccare sul nascere eventuali comportamenti disturbanti; Il docente mantiene lo sguardo su ciò che fanno gli allievi; Il docente si preoccupa di utilizzare in modo effettivo il tempo (puntualità, assenza di tempi morti); Il docente fa riferimento a una chiara e dettagliata PIANIFICAZIONE, ma riesce a essere FLESSIBILE in base agli spunti che vengono dagli allievi o dalla situazione.

11 ESEMPI DI VERIFICA E CONTROLLO DEGLI ADEMPIMENTI
Le consegne di lavoro si pongono a un adeguato livello di richiesta per ciascuno (né troppo alto né troppo basso); Gli allievi imparano ad applicare il loro sapere, e saper fare a diversi campi di applicazione; La lezione prevede dei momenti di esercitazione/applicazione; La lezione prevede momenti in cui gli allievi producono e presentano delle sintesi di quanto fatto; Viene verificato il raggiungimento degli obiettivi specifici di apprendimento; I compiti per casa vengono controllati e discussi.

12 AZIONI SPECIFICHE DEL TUTOR
Accogliere il neo assunto nella comunità professionale; Favorire la sua partecipazione ai diversi momenti della vita collegiale; Collaborare per migliorarne in ogni modo la qualità e l’efficacia dell’insegnamento Condividere il bilancio iniziale delle competenze, l’analisi dei bisogni formativi e gli obiettivi della formazione del docente; Condividere la programmazione annuale.

13 AZIONI SPECIFICHE DEL TUTOR
4. Predisposizione di reciproci momenti di osservazione in classe: PEER TO PEER – FORMAZIONE TRA PARI Per: Migliorare le PRATICHE DIDATTICHE Stimolare la RIFLESSIONE condivisa su aspetti salienti dell’insegnamento

14 FINALITA’ DELLA RECIPROCA OSSERVAZIONE
 migliorare le pratiche didattiche e la riflessione sugli aspetti caratterizzanti l’insegnamento. sviluppare, nel docente in anno di prova e formazione, competenze sulla conduzione della classe e sulle attività di insegnamento, sul sostegno alla motivazione degli allievi, sulla costruzione di climi positivi e motivanti e sulle modalità di verifica degli apprendimenti.

15 OSSERVAZIONE DELLE SITUAZIONI DI APPRENDIMENTO
Spiegazione; Correzione di un compito scritto; Conversazione/Discussione; Attività cooperativa; Unità didattica sull’inclusione (educazione alla convivenza civile).

16 LA RELAZIONE FINALE DEL TUTOR
Attività di peer to peer (osservazione tra pari) tra docenti in formazione e docenti tutor: 12 ore complessive. 3 ore di progettazione condivisa; 4 ore di osservazione del neo assunto nella classe del tutor; 4 ore di osservazione del tutor nella classe del docente neo assunto; 1 ora di verifica dell’esperienza.

17 I COLLOQUI INTERMEDI TRA TUTOR E DOCENTE NEO ASSUNTO
riflessione e mutuo scambio fra colleghi (peer to per) con due colloqui brevi di 30 minuti dopo le prime due esperienze uno conclusivo di 1 ora totale 2 ore per la riflessione condivisa.

18 GRIGLIA DEL TUTOR Per rendere efficace l’osservazione il tutor e il docente devono basarsi su una GRIGLIA CONDIVISA, utile poi per la redazione della relazione relativa all’esperienza di osservazione sia da parte del docente tutor, sia da pare del docente in anno di prova

19 SCHEDA DI OSSERVAZIONE TUTOR-DOCENTE
Considerare l’insegnamento secondo 5 dimensioni: 1.progettuale, 2. relazionale, 3. metodologica, 4. organizzativa; 5. valutativa.

20 SCHEDA DI OSSERVAZIONE TUTOR-DOCENTE
Redigere una mappa, intesa come un elenco di 10 caratteristiche della buona didattica DIVISA in due sezioni: 1. “cosa fa l’insegnante” ; 2. “cosa fanno gli allievi”.

21 SCHEDA DI OSSERVAZIONE TUTOR-DOCENTE
Situazione apprendim Cosa fa insegnante Cosa fanno allievi Risultati attesi Spiegazione Spiegazione verbale dell’argomento Ascolto attivo Numero di interruzione accettabile e n. domande per valutare interesse suscitato Correzione compito scritto Presentazione risultato statistico della prova. Lettura e commento in classe di tre elaborati rappresentativi. Controllo di avvenuta comprensione correzione. Consigli miglioramento Ascolto attivo. Correzione partecipata. Correzione peer to peer Livello di soddisfazione docente-alunni; Controllo efficacia item da parte docenti; Controllo capacità autovalutazione alunni; Analisi efficacia insegnamento sull’unità verificata.

22 SCHEDA DI OSSERVAZIONE TUTOR-DOCENTE
Situazione apprendimento Cosa fa insegnante Cosa fanno allievi Risultati attesi Attività cooperativa Suddivisione della classe in gruppi; assegnazione dei compiti; spiegazione delle regole e dei criteri di valutazione del prodotto (cooperative learning) Lavoro in situazione di brusio attivo; Rispetto dei ruoli; Attenzione al risultato; Autovalutazione degli allievi. Livello di soddisfazione del docente; Valutazione sul diffondersi nel tempo di comportamenti inclusivi

23 RELAZIONE DEL DOCENTE NEO ASSUNTO
vissuto personale durante l’esperienza di osservazione in classe; livelli di competenza RISCONTRATI IN SE’ e nel TUTOR nella situazioni di apprendimento (in base ai descrittori suddetti); pratiche didattiche nuove apprese nei campi professionali previsti dal D. M. 850/2015 (competenze culturali, disciplinari, didattiche e metodologiche, relazionali, organizzative e gestionali);

24 RELAZIONE DEL DOCENTE NEO ASSUNTO
autovalutazione e co-valutazione peer to peer delle performance di insegnamento in relazione alla didattica per competenze: conoscenze, abilità, applicazioni, relazioni, responsabilità, autonomia; aree e competenze di miglioramento individuate; bisogni formativi individuati.

25 RELAZIONE DOCENTE NEO-ASSUNTO punto 2 dell’art
RELAZIONE DOCENTE NEO-ASSUNTO punto 2 dell’art. 9 (Peer to peer – formazione tra pari) del D. M. 850 A conclusione delle 12 ore di osservazione in classe; Da far confluire nel portfolio, nel piano di sviluppo professionale da utilizzare nel colloquio di cui al punto 2 dell’art. 13 del D. M. 850

26 RELAZIONE DOCENTE NEO-ASSUNTO punto 2 dell’art
RELAZIONE DOCENTE NEO-ASSUNTO punto 2 dell’art. 9 (Peer to peer – formazione tra pari) del D. M. 850 - vissuto personale durante l’esperienza di osservazione in classe (training interautosservativo); - livelli di competenza riscontrati in sé e nel tutor nella situazioni di apprendimento; - pratiche didattiche nuove apprese nei campi professionali previsti dal D, M (competenze culturali, disciplinari, didattiche e metodologiche, relazionali, organizzative e gestionali) e ex art. 7 L. 107 ; - autovalutazione e covalutazione peer to peer delle performance di insegnamento in relazione alla didattica per competenze: conoscenze, abilità, applicazioni, relazioni, responsabilità, autonomia; - aree e competenze di miglioramento individuate; - bisogni formativi individuati.

27 BILANCIO DELLE COMPETENZE FINALI DEL DOCENTE NEO-ASSUNTO
Tracciare un bilancio delle proprie competenze in forma di autovalutazione (come in quello iniziale); Delineare i progressi compiuti, rispetto alla situazione di partenza; Individuare gli aspetti che devono essere ancora potenziati, nell'ottica di una formazione continua, che deve essere, alla luce della legge n.107/215, obbligatoria, permanente e strutturale.

28 IL PORTFOLIO DIGITALE SULLA PIATTAFORMA INDIRE articolo 11 del D. M. n
1. descrizione del curriculum professionale; 2. bilancio delle competenze iniziale; 3. documentazione di fasi significative della progettazione didattica, delle attività svolte in classe e delle azioni di verifica intraprese; 4. bilancio delle competenze finale e la previsione di un patto di sviluppo professionale

29 2 attività da documentare,
DOCUMENTAZIONE DI FASI SIGNIFICATIVE DELLA PROGETTAZIONE DIDATTICA, DELLE ATTIVITA’ DIDATTICHE E DELLE AZIONI DI VERIFICA INTRAPRESE 2 attività da documentare, la prima all’inizio del percorso formativo la seconda nella fase finale. Il confronto tra le due esperienze potrà permettere di verificare la valenza e l’efficacia che gli interventi formativi in itinere (laboratori, incontri frontali, confronto con il tutor …) hanno avuto sul modo di agire del neo assunto, in termini di competenze acquisite relativamente alla progettazione e all’azione didattica.

30 DOCUMENTAZIONE DI FASI SIGNIFICATIVE DELLA PROGETTAZIONE DIDATTICA, DELLE ATTIVITA’ DIDATTICHE E DELLE AZIONI DI VERIFICA INTRAPRESE Due attività da verificare A. Progettazione; B. Descrizione dell’azione in classe; C. Riflessione

31 PROGETTAZIONE esplicitare quali sono state le fasi e le modalità di progettazione che hanno contraddistinto le due attività da descrivere; riportare gli obiettivi prefissati, i mediatori e gli strumenti utilizzati e le attività previste. ipotizzare eventuali problematiche che la classe potrebbe incontrare nello svolgimento delle attività programmate.

32 DESCRIZIONE due attività didattiche supportate da materiale documentale: preparato dal docente: schede, slide, video, immagini, fotocopie … prodotto finale degli alunni; quanto prodotto durante lo svolgimento dell’attività. Si possono aggiungere le osservazioni (su quanto svolto) del docente tutor, del docente neo assunto e degli stessi allievi.

33 RIFLESSIONE verificare la corrispondenza o meno tra quanto progettato e quanto effettivamente svolto. evidenziare le numerose variabili, date dal fatto che si lavora con “materiale” umano e non con delle macchine. far emergere gli eventuali imprevisti e le strategie cui si è fatto ricorso per superarli, in modo da analizzare il proprio agire in situazione. ripensare e modificare il proprio metodo di lavoro.

34 BILANCIO FINALE DELLE COMPETENZE ULTIMA PARTE DEL PORTFOLIO
registrare i progressi compiuti, l’impatto delle azioni formative realizzate e i traguardi da porsi per il futuro, ovvero le ulteriori competenze da acquisire/potenziare; Attenta riflessione con il docente tutor su tutto il percorso svolto, individuando i punti di forza ma anche i punti di debolezza;

35 BILANCIO FINALE DELLE COMPETENZE ULTIMA PARTE DEL PORTFOLIO
Tema del colloquio finale del docente neo-assunto di fronte al comitato di valutazione.

36 IL COMITATO DI VALUTAZIONE DEI DOCENTI (dura in carica 3 anni)
Presieduto dal dirigente scolastico; Composto da tre docenti dell’istituzione scolastica, di cui due scelti dal collegio dei docenti e uno dal consiglio di istituto; si integra con la partecipazione del docente cui sono affidate le funzioni di tutor il quale dovrà presentare un’istruttoria.

37 IL COLLOQUIO FINALE d.m. 850/2015, art. 13
L’espressione del parere del Comitato deve essere effettuata tra la fine delle attività didattiche (può protrarsi oltre il nelle secondarie II grado) e la conclusione dell'anno scolastico; Il colloquio deve essere quindi antecedente alla data di espressione del parere del Comitato; Si può esprimere il parere nello stesso giorno, subito dopo il colloquio.

38 IL COLLOQUIO FINALE stampare il dossier finale da presentare al DS che, a sua volta, lo trasmetterà al Comitato di Valutazione. DOSSIER:   il portfolio completo (in formato .pdf); il bilancio delle competenze in entrata (in formato .pdf); il bilancio delle competenze in uscita (in formato .pdf); i due documenti di progettazione delle due attività didattiche; le due pagine multimediali di presentazione delle due attività didattiche realizzate (in formato .zip).

39 BILANCIO FINALE DELLE COMPETENZE
La costruzione del portfolio è come la costruzione di un VIAGGIO; il bilancio finale il PUNTO DI ARRIVO e allo stesso tempo un nuovo punto di partenza; la META FINALE del suddetto viaggio, infatti, considerata la complessità della professione docente e la sua continua evoluzione……. NON ESISTE.

40 NON ESISTE…. L’apprendimento è SEMPRE lungo tutto l’arco della nostra vita…..


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