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CONFLITTI E DINAMICHE DI GRUPPO
CONFLITTI E DINAMICHE DI GRUPPO
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LEADERSHIP e TEAM BUILDING
LAUREE MAGISTRALI PROFESSIONI SANITARIE (LM-SNT1/2/3) 1° anno - 2° semestre 2015/16 LEADERSHIP e TEAM BUILDING Prof.Stefano Caracciolo - UNIFE/AZ.USL di Ferrara 11/10/2017
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CONFLITTI E DINAMICA DI UN GRUPPO DI LAVORO
LA DINAMICA DI UN GRUPPO DI LAVORO E’ DATA DALL’INTERAZIONE TRA QUATTRO LIVELLI: LIVELLO REALE LIVELLO SOCIALE LIVELLO RAPPRESENTATO LIVELLO INTERNO
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DINAMICA DI UN GRUPPO DI LAVORO
LIVELLO REALE: E’ L’INSIEME CONCRETO MANIFESTO DI SPAZIO/TEMPO/PERSONE. SI TRATTA DI DATI FREDDI, OSSERVABILI E DESCRIVIBILI A QUESTO LIVELLO IL CONFLITTO E’ “PREVENIBILE” AUMENTANDO IL LIVELLO DI ATTENZIONE ALLA COMPOSIZIONE DEL GRUPPO, AI FATTORI MATERIALI, CONCRETI, LOGISTICI, AD UNA BUONA GESTIONE DEI TEMPI
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DINAMICA DI UN GRUPPO DI LAVORO
LIVELLO SOCIALE: E’ L’INSIEME DI APPARTENENZE INDIVIDUALI DI CIASCUN COMPONENTE AD ALTRI GRUPPI SOCIALI (FAMIGLIA, PROFESSIONE, RELIGIONE, PARTITO, SPORT…) CHE FUNGONO DA PUNTO DI RIFERIMENTO A QUESTO LIVELLO IL CONFLITTO RIGUARDA I PREGIUDIZI RECIPROCI, LE PROFEZIE CHE SI AUTOAVVERANO, LE RIGIDITA’ LEGATE ALLE ABITUDINI E ALLE TRADIZIONI
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DINAMICA DI UN GRUPPO DI LAVORO
LIVELLO RAPPRESENTATO: E’ LA PERCEZIONE CHE CIASCUN COMPONENTE HA DEGLI ALTRI, DEL GRUPPO, DEL COMPITO E DELLE DIVERSE ATTIVITÀ CHE SI SVOLGONO. IN BASE A QUESTE PERCEZIONI CIASCUNO SI COMPORTA, SI RELAZIONA, SI MOTIVA A QUESTO LIVELLO IL CONFLITTO IL “COME MI RAPPRESENTO IL GRUPPO, IL COMPITO, GLI ALTRI”. SONO INDISPENSABILI LE CAPACITA’ DI ESPOSIZIONE, ASCOLTO, DARE E RICEVERE FEEDBACK
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DINAMICA DI UN GRUPPO DI LAVORO
LIVELLO INTERNO: E’ IL LIVELLO PROFONDO E LATENTE CHE CARATTERIZZA IL MONDO INTERNO E LA VITA MENTALE DI CIASCUN INDIVIDUO A QUESTO LIVELLO IL CONFLITTO E’ PROFONDO E LE RAGIONI DEL MEDESIMO SONO INCONSAPEVOLI PER GLI STESSI PARTECIPANTI
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FATTORI SPECIFICI DI CONFLITTO NEL GRUPPO
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OBIETTIVO L’obiettivo è un fattore di conflitto quando non è chiaro, ovvero esistono percezioni diverse e contrastanti dell’obiettivo stesso che producono scelte e posizioni differenti Inoltre l’obiettivo è fonte di conflitto quando non è condiviso, vale a dire quando non si sono sufficientemente discusse e comprese le motivazioni alla base della scelta dell’obiettivo stesso
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OBIETTIVO Per gestire il conflitto occorre un lavoro specifico sull’obiettivo che permetta di arrivare ad una definizione del medesimo chiara e condivisa Più l’obiettivo è definito con chiarezza più diventa fattore di coesione per il gruppo di lavoro.
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Il metodo può essere fonte di conflitto nei suoi aspetti di:
definizione del percorso: “come facciamo a raggiungere l’obiettivo” gestione dei tempi gestione delle risorse
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Condividere una pianificazione: fasi e tempi
METODO Anche in questo caso è necessario un lavoro di negoziazione tra le diverse posizioni che permetta di Condividere una pianificazione: fasi e tempi Condividere la gestione delle risorse
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i punti di discussione (l’ordine del giorno)
METODO In particolare nelle situazioni di riunione può essere utile condividere nelle fasi iniziali un metodo di lavoro, vale a dire: i punti di discussione (l’ordine del giorno) il metodo di discussione (giro di tavolo, discussione libera, moderatore, alzata di mano, tempi stabiliti….) i tempi di lavoro, intermedi e complessivi eventuali ruoli (verbalizzatore, moderatore, “tempista”…)
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I ruoli sono una delle principali fonti di conflitto nei gruppi
Il conflitto può essere legato alla scarsa chiarezza nell’attribuzione del ruolo o dei compiti di ruolo
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RUOLI In altri casi il conflitto può derivare da scarsa motivazione nel ricoprire un ruolo, forzature, manipolazioni…. Il conflitto è spesso legato alla scarsa chiarezza delle aspettative legate al ruolo stesso, ovvero alla presenza di aspettative contrastanti o incompatibili con la conseguente difficoltà di mettere in atto comportamenti efficaci
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RUOLI In alcuni casi il conflitto di ruolo può essere “intrapersonale”, quando le aspettative dell’organizzazione, dei colleghi, dei superiori, dei “clienti”, sono in contrasto con i nostri valori/credenze rispetto all’agire di ruolo
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RUOLI E’ QUINDI MOLTO IMPORTANTE IN UN GRUPPO CHE SIANO ESPLICITATE LE RECIPROCHE ASPETTATIVE IN MODO CHE CIASCUNO ABBIA CHIARO CHE COSA GLI ALTRI SI ASPETTANO DA LUI, A PARTIRE DA QUESTA CONSAPEVOLEZZA E’ POSSIBILE NEGOZIARE E CHIARIRE E CONDIVIDERE I RISPETTIVI RUOLI. QUESTO PERMETTE DI RIDURRE LA CONFLITTUALITÀ DERIVANTE DA ASPETTATIVE INADEGUATE, DIVERSE O INCOMPATIBILI
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VERIFICA: GESTIONE DELL’ERRORE
Il momento della verifica è fonte di conflitto quando l’errore scatena la caccia al colpevole In questi casi a volte il conflitto è gestito dal gruppo in modo “difensivo”: per mantenere la coesione del gruppo si cerca un alibi comune, si identifica un nemico, un capro espiatorio a cui attribuire tutta la colpa dell’errore preservando così il gruppo da qualsiasi responsabilità
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VERIFICA: ALCUNE INDICAZIONI
CACCIA ALL’ERRORE, NON CACCIA AL COLPEVOLE AVVOCATO DELL’ANGELO E AVVOCATO DEL DIAVOLO MASSIMA ATTENZIONE AD ASCOLTARE, CAPIRE E INTEGRARE “IO MI SONO SENTITO…”, NON “TU SEI STATO…” “PER EVITARE CHE QUESTO SI RIPETA FACCIAMO COSI’…”,ESSERE TESI AL MIGLIORAMENTO, ESSERE PROPOSITIVI
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