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PubblicatoMartina Adamo Modificato 7 anni fa
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Andrea Sangiorgio Le caratteristiche dell’apprendimento nel laboratorio di musica e danza Relazione nell’ambito del convegno MUSICA E TEATRO A SCUOLA Il laboratorio espressivo come strategia di formazione e integrazione Organizzato dal CDM onlus – Centro Didattico Musicale e dal 196° Circolo Didattico “Walt Disney” Roma, giugno 2004
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Le caratteristiche dell’apprendimento nel laboratorio di musica e danza
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Introduzione Finalità ultima di questo convegno è quella di: offrire un’occasione di riflettere sul proprio operato di insegnanti dare uno stimolo per introdurre dei nuovi elementi nell’attività didattica ampliare la prospettiva sull’insegnamento Quali sono i vantaggi dell’esperienza laboratoriale? Perché il laboratorio? Per: promuovere un apprendimento per progetti (ad es. montare uno spettacolo o un evento) spezzare la routine della lezione frontale far ruotare intorno ad una stessa esperienza diversi tipi di contenuti e diverse modalità di apprendimento motivare i bambini attraverso la musica, il movimento, il teatro e, in generale, le arti, vicine al “cuore” dei bambini dare spazio e valorizzare le diverse abilità di ciascuno dei membri del gruppo classe
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Globalità L’apprendimento nel laboratorio è efficace e significativo perché attiva la persona in tutte le sue dimensioni – corporea, cognitiva, affettivo-relazionale - sollecitando la mobilitazione di tutto il potenziale di apprendimento. indicazioni per la prassi: alternare / rendere compresenti le diverse dimensioni antropologiche nello svolgimento delle attività fare attenzione al sistema corporeità/cognitività/affettività nell'apprendimento: monitorare il grado di attivazione psico-fisica degli allievi, la loro curva di attenzione, la motivazione e il coinvolgimento personale, il "flusso" della lezione
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Globalità Sfondo teorico Un approccio globale all'apprendimento si fonda su una visione olistica della persona come unità di corpo-mente-spirito. La prospettiva occidentale sull’uomo è ancora fortemente scissa. In particolare nel contesto scolastico, la corporeità è una dimensione ancora largamente da scoprire (innanzitutto da parte degli stessi insegnanti). Nonostante il riconoscimento da parte della scienza attuale della validità di un pensiero antico, nel quotidiano dell’insegnamento deve ancora affermarsi il fatto di considerare le persone come indissolubile intreccio di corporeità, cognitività e affettività/relazionalità. Il laboratorio struttura l'esperienza di apprendimento in modo tale da favorire il coinvolgimento dei bambini a più livelli, fungendo da contenitore per l'espressione e l'integrazione dei diversi aspetti della personalità.
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Globalità Dimensione corporea Nel laboratorio è fondante il lavoro sul corpo e l'apprendimento attraverso il corpo; e questo è tanto più centrale quanto più piccoli sono i bambini. Non si intende qui il corpo dello sportivo, non la prestazione fisica, ma il corpo-persona che parla il linguaggio della corporeità (danza) e dell’espressione corporea (mimo, teatro). L’attenzione allo stato psico-fisico degli allievi permette di modulare l’attività in maniera funzionale. Il respiro migliora la concentrazione, la presenza nel corpo favorisce il funzionamento della mente. Dimensione cognitiva La musica offre ricchissimi spunti per l'attivazione cognitiva. Il lavoro sull'attenzione, la percezione, la memoria, la comprensione sintattica e strutturale degli enunciati musicali, l'acquisizione di terminologia specifica e di sistemi di rappresentazione simbolica dei fenomeni sonori, è centrato su aspetti che coinvolgono innanzitutto la cognizione. Anche qui, come in altri ambiti, l'apprendimento passa dal fare al pensare, dall’esperienza al concetto, dalla conoscenza procedurale alla conoscenza dichiarativa e proposizionale. Altrettanto ricco è il contributo che l'attività corporea può dare allo sviluppo cognitivo (ogni concettualizzazione ha il suo fondamento in un vissuto corporeo antecedente). Dimensione affettivo-relazionale Musica, danza e teatro costituiscono un potente stimolo alla espressione e comunicazione di emozioni, tanto da costituire – soprattutto nel contesto scolastico – un valido strumento terapeutico (quanto meno in senso preventivo). Sfogo, rilascio e canalizzazione di energie, divertimento, relax, incontro nel gioco, interazione e condivisione nel gruppo: il laboratorio assume il valore di strategia per incrementare la motivazione intrinseca, il benessere e la qualità del vissuto scolastico dei bambini.
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Integrazione di linguaggi
A.Sangiorgio Integrazione di linguaggi Integrazione, coesistenza, interazione, fusione, sovrapposizione, armonizzazione di linguaggi, codici artistici, canali espressivo-comunicativi indicazioni per la prassi: integrare attività differenziate che costituiscano un ricco e aperto ventaglio di possibilità, in cui ciascun bambino possa scegliere il proprio ruolo e seguire la propria motivazione ad apprendere
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Integrazione di linguaggi
A.Sangiorgio Integrazione di linguaggi Una importante teoria di riferimento: la pluralità dell’intelligenza di H.Gardner Il laboratorio di musica e movimento come luogo privilegiato per lo sviluppo integrato di diversi tipi di intelligenza: musicale, corporeo-cinestetica, visuo-spaziale, linguistica, intra- e interpersonale, logico-matematica. Linguaggio musicale Fruizione di diversi stili e generi musicali: musica ritmica, melodica, informale, antica, popular, musica di ispirazione etnica, musica classica contemporanea. Diverse modalità di produzione del suono: con la voce, con il corpo (body percussion), con gli strumenti (percussioni, flauto dolce), con i materiali poveri. Linguaggio corporeo-cinestetico Mimo, espressione corporea, movimento creativo, danza (anche qui spunti da diversi generi e stili, dalle danze popolari alla danza classica e modern, alle diverse forme di movimento nelle tradizioni etniche), fino alla gestualità codificata della direzione in musica. Linguaggio delle immagini (visuo-spaziale) Uso dell’immagine come visualizzazione del suono: forme più o meno codificate di notazione grafica, immagini e quadri come partiture musicali. Immagini come spunto per il movimento, come scenografia per un’azione teatrale. Il movimento nello spazio: percorsi, forme, strutture di movimento, organizzazione dello spazio Uso delle illustrazioni dei libri. Linguaggio verbale Indicazioni verbali, spiegazioni, riflessioni, condivisione di esperienze. La terminologia specifica della musica (parametri), l'uso codificato della voce (sillabe ritmiche, sillabe onomatopeiche, scansioni verbali). La terminologia specifica della danza: corpo (parti, azioni, forme, tipi di locomozione), spazio (livelli, direzioni, percorsi, relazioni, dimensioni), tempo (durata, libero/metrico, lento/veloce), dinamica/qualità (flusso, peso, spazio, tempo). Uso/invenzione di testi, poesie, narrazioni in connessione con musica e danza.
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Creatività Apprendimento per imitazione / riproduzione di modelli come acquisizione preliminare di informazioni e di abilità che procedono dal semplice al complesso. Fornisce le basi di esperienza necessarie per le successive fasi di ristrutturazione delle conoscenze. Apprendimento per rielaborazione creativa e produzione di idee basato sulla comprensione della sintassi di un linguaggio e sulla riorganizzazione significativa dei suoi elementi, al fine di produrre apprendimento significativo e orientato sulle motivazioni e gli interessi degli allievi. indicazioni per la prassi: adottare uno stile didattico attivo e sperimentale, introdurre nel processo di insegnamento delle procedure per la autonoma, consapevole e intenzionale rielaborazione dei contenuti determinare – come costante metodologica – situazioni di problem solving e problem finding porre i bambini di fronte a contesti "aperti"
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Creatività nel gruppo La conoscenza è una costruzione sociale, mediata da relazioni comunicative. La mente è intersoggettiva. I fattori contestuali, affettivo/relazionali, di interazione sociale esercitano un'influenza decisiva sulla qualità dell'apprendimento. Il gruppo-classe è un luogo ideale per la costruzione di significati condivisi tra più soggetti che apprendono, esprimono, condividono e compartecipano le proprie interpretazioni del mondo indicazioni per la prassi: stimolare la collaborazione, la negoziazione, la presa di decisioni fra i bambini utilizzare il lavoro in piccoli gruppi e altre possibili forme di apprendimento cooperativo come componenti metodologiche fondamentali
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Socialità Il laboratorio come strategia di integrazione nel gruppo integrazione = rendere uno, far diventare unitario e organico ciò che inizialmente era una molteplicità, un aggregato di elementi Valenza terapeutica / preventiva del laboratorio Socializzazione, condivisione, cooperazione, solidarietà, educazione alla convivenza indicazioni per la prassi: differenziare ruoli e compiti per favorire l'apprendimento individualizzato e poter integrare ciascun singolo nell’azione del gruppo, nel rispetto e nella valorizzazione delle diversità e delle identità, lavorare sulla costruzione del gruppo (il “noi”, il cerchio, l'interazione in coppia, nel piccolo e nel grande gruppo…), favorire i processi di interazione sociale, gli scambi relazionali, la comunicazione autentica tra gli allievi.
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