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PubblicatoMauro Berardi Modificato 7 anni fa
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5 Dicembre 2014 L’impianto del Vigneto: prima di tutto la sostenibilità
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La scelta del terreno rispetto agli obiettivi viticoli:
Giacitura Esposizione Geologia e pedologia Anamnesi
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Come affrontare lo studio di un terreno: ricerca documentale
Carta geologica e pedologica Foto aeree del passato e vecchio materiale fotografico Memoria storica scritta ed orale Piano quotato e studio delle pendenze (terreni collinari) Reticoli Idrografici
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Come affrontare lo studio di un terreno: indagine in loco
Osservazione della superficie: flora spontanea, andamento del rilievo, impluvi, displuvi Saggi sottosuperficiali con escavatore Studio della stratigrafia ed analisi del terreno per orizzonti Campionamento per aree omogenee
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Osservazione della flora spontanea: esempi di piante “Spia”
Tossilaggine Comune Equiseto o Coda di cavallo ( Tussilago farfara) ( Equisetum arvense ) Porcellana comune Ginestra odorosa ( Portulaca oleracea ) (spartium junceum)
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Le principali analisi di un terreno
Tessitura Conducibilità Elettrica pH Sostanza Organica Azoto totale Calcare attivo Calcare totale Capacità scambio cationico Sodio, Potassio, Magnesio, Calcio, Manganese scambiabili
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La scelta del portinnesto
Terreno e clima (pedoclima) Varietà innestata (problemi di disaffinità d’innesto, es. cannonau/1103P e canaiolo/k5bb) Obiettivi viticoli ed enologici Avvicendamento (problemi legati al ristoppio, no 420 A)
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Alcuni esempi Terreno Franco – sciolto drenante, ben areato, fertilità medio-alta, pH neutro, piovosità medio-alta: 3309 C, , 420 A Scarsa vigoria , contenimento della produzione 1103 P, 775 P, 779 P, K5B, SO4, 110 R vigoria medio alta, maggiore produzione Terreno argilloso, compatto, soggetto a ristagno idrico e “stretta” estiva, alto contenuto di sodio, elevato calcare attivo: 1103 P (durata del vigneto?) Terreno –argilloso, povero di sostanza organica, calcareo, pH subalcalino, area scarsamente piovosa: 110 R maggiore equilibrio 1103 P eccessi di vigoria nelle annate più umide
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Preparazione del terreno all’impianto
Livellamento, smussatura delle asperità (gobbe) : ridurre al minimo indispensabile Regimazione delle acque superficiali (fossi di guardia, tubi interrati Interventi sulla dotazione chimica del terreno (apporto sostanza organica, gesso, zolfo, carbonati) Drenaggio sottosuperficiale Scasso Opere di rifinitura e preparazione del letto di impianto (“Scotto” superficiale) Recinzione dell’impianto (Aree soggette ad ungulati selvatici, utilizzo del piombo)
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Drenaggio Opportunità e convenienza a realizzarlo
Può essere di maggiore utilità nei terreni sciolti rispetto a quelli argillosi) Profondità (inefficace a profondità maggiore di 1 m nei suoli argillosi) Uso di inerti (materiale di recupero), ghiaia lavorata, tubi-dreno in PVC, materiali organici (scopi,canne, paglia) Uso di tessuto-non tessuto e materassino drenante Densità (metri lineari /HA) ed incidenza sui costi
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Scasso Tassativo eseguirlo durante il periodo estivo
(soprattutto nei suoli argillosi) Aratura profonda (fetta in piedi vs fetta rovesciata) Rippatura incrociata Rippatura “ad un passaggio” abbinata a rastrellatura parziale Scasso totale con escavatore Tecniche alternative eco-compatibili (“a fosse”, rippatura doppia “ad un passaggio”, zero scasso) Sistemazioni ad elevato contenuto paesaggistico adatte per viticolture ad alto valore aggiunto ed a minore impatto ambientale (terrazzamenti, girapoggio, a spina)
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Trattamenti e correzione del terreno
Terreni poveri di fertilità: apporto di sostanza organica Letame q.li /ha Compost q.li /ha Cover crops da sovescio (leguminose ,crucifere, graminacee, iniziando 2-3 anni prima dell’impianto) Terreni acidi: Calce viva: q.li /ha Calce spenta: q.li /ha Calcari e dolomiti macinate: q.li /ha Terreni alcalini (sodici): Zolfo : q.li /ha Gesso: q.li /ha Terreni salsi: Gesso + sommersione/scorrimento con acque dolci Concimazione di fondo in base alle analisi del terreno: Perfosfato minerale, solfato potassico, fosfato biammonico
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Messa a dimora delle barbatelle
Impianto autunno-invernale fa guadagnare un anno Non oltre il mese di aprile Infissione manuale con forcella o a buche con puntone Infissione meccanica con trapiantatrice (wagner vs clemens) Recisione dell’apparato radicale Profondità d’impianto No sacche d’aria nella buca
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Sesto d’impianto e forma di allevamento
Obiettivi viticoli ed enologici (produzione di uva per ceppo) Possibilità di meccanizzazione Disciplinari di produzione (vini a doc/docg) Pedoclima (disponibilità d’acqua) Costi di produzione ceppi/ha per una viticoltura di qualità
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Armatura del vigneto Allevamento ad alberello: solo tutori
Allevamento a spalliera: Pali (legno, ferro, cemento precompresso, plastica) Fili (ferro zinco-alluminio, inox, spessori, numero e distanze) Tutori singola vite Accessori
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Cure parentali al nuovo vigneto
Il primo anno non intervenire sulla chioma Scarse esigenze nutrizionali Calendario trattamenti antiparassitari più lungo Fondamentale mantenere il terreno soffice e fresco e ridurre la competizione con le erbe infestanti (frequenti lavorazioni superficiali) Nelle aree meno piovose e calde può essere di supporto l’irrigazione (se possibile portare le piante ad affrancarsi senza apporto di acqua irrigua) Potatura secca dopo il primo anno: a 2-3 gemme Al secondo anno selezionare il germoglio più robusto e ben formato, cimare tutti gli altri Potatura secca dopo il secondo anno: formare il tronco, portandolo al filo di banchina, rimuovere tutte le altre formazioni
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Fine Bibliografia utile:
Albino Morando: “VIGNA NUOVA, materiali e tecniche per l’impianto del vigneto” ed Vit. En. Mario Fregoni: “Viticoltura di qualità” ed. L’informatore Agrario Fine
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