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I metodi di indagine.

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Presentazione sul tema: "I metodi di indagine."— Transcript della presentazione:

1 I metodi di indagine

2 Cos’è una teoria? “il tentativo di spiegare un determinato fenomeno e che in ultima istanza deve essere controllabile” (Marradi 1993). “un insieme di proposizioni organicamente connesse, che si pongono ad un elevato livello di generalizzazione rispetto alla realtà empirica” (Corbetta 2003)

3 Cos’è la realtà empirica?
La realtà empirica corrisponde al mondo osservabile, “alla dimensione sensorialmente esperibile, in maniera diretta o indiretta” (Nigris, 2003). La ricerca sociale è prevalentemente una ricerca empirica e : “[…]designa un particolare tipo di agire strategico, con il quale il ricercatore si apre a un’esperienza con l’intento di elaborare una risposta (e talvolta più d’una) a una domanda relativa a un dato fenomeno sociale” (Ricolfi, 1997).

4 Il metodo Il rapporto tra teoria e realtà empirica si configura nella scelta del metodo. Metodo: “atto di seguire delle regole per raggiungere un qualche scopo” (Bruschi 1996). “Sii un buon artigiano, che sceglie di volta in volta quale procedimento seguire” (Mills 1959, p. 224). È possibile distinguere tre metodi principali: Deduttivo Induttivo Abduttivo

5 Il metodo Metodo deduttivo: si osserva la realtà muovendo da affermazioni e concetti generali. Metodo induttivo: Si tratta di un procedimento logico che partendo da una evidenza empirica o da manifestazioni particolari dell’esperienza umana giunge a generalizzazioni teoriche. In questo metodo si procede all’osservazione di fatti, di eventi e casi particolari, e attraverso di essi si arriva a formulare proposizioni teoriche che spiegano i fenomeni osservati. Metodo abduttivo: L’abduzione è una logica che integra quelle precedenti. Dall’osservazione di aspetti della vita sociale segue la formulazione di una ipotesi da cui sono dedotte conseguenze che saranno verificate empiricamente (es. paradigma indiziario di Pierce).

6 Impostazione della ricerca
In base al tipo di rapporto tra teoria e mondo empirico (deduttivo vs induttivo) possiamo distinguere due filoni di ricerca: Quantitativo Qualitativo

7 Prospetto di sintesi degli approcci di impostazione alla ricerca
Fonte: E. Amaturo 2005

8 La ricerca quantitativa
La ricerca quantitativa procede secondo un’impostazione generalmente deduttiva e la sua struttura tipica prevede cinque fasi e processi principali: Fonte: E. Guidi 2010

9 Dalla teoria alle ipotesi
La validità di una teoria dipende dalla sua conformità ai fatti o meglio dalla sua traduzione in ipotesi che possono essere verificate empiricamente. L’ipotesi è “una relazione tra due o più concetti, che si colloca a un livello inferiore di astrazione e generalità rispetto alla teoria, e ne permette una traduzione in termini empiricamente controllabili” (Corbetta 2003). Il concetto “identifica le entità cui pensiamo, cioè individua i referenti, che possono essere soggetti animati, oggetti inanimati, eventi, stati d’animo, sensazioni, azioni, modi di compiere un’azione, proprietà (come il colore), stati su proprietà (come: bianco), e così via” (Marradi, 2000)

10 Dalle ipotesi alla raccolta dei dati
I concetti chiave dell’ipotesi devono essere empiricamente osservabili. Se i concetti sono troppo generici, essi possono essere semanticamente rappresentati da altri concetti le cui proprietà siano rilevabili. Essi prendono il nome di indicatori: Esempio Concetto : Capitale culturale Indicatori : partecipazione ad attività culturali; possesso di titolo di studio

11 Le tecniche di rilevazione
Le tecniche di rilevazione sono l’insieme delle modalità attraverso cui si raccolgono le informazioni sul fenomeno sociale indagato. Nella ricerca sociale le proprietà rilevabili si riferiscono ad oggetti specifici chiamati unità d’analisi (individuo, famiglia, gruppi, organizzazioni/istituzioni, eventi). Per esempio, le proprietà di un individuo sono il genere, l’età o il titolo di studio, mentre le proprietà di un collettivo come la famiglia sono il numero di figli, la residenza, ecc.

12 Il questionario Si tratta di una tecnica di rilevazione che consiste in una batteria di domande ed è caratterizzata da: alta standardizzazione: vi è uniformità delle domande elaborate, tanto nella forma quanto nell’ordine con cui sono poste alta direttività: intervistato e intervistatore hanno limitate possibilità di modificare nel corso dell’intervista i contenuti della traccia alta strutturazione: la traccia di intervista precisa ex ante tutti i temi da affrontare

13 I tipi di rilevazione con questionario
Interviste faccia a faccia, l’intervista viene condotta leggendo le domande e le opzioni di risposta nell’esatto ordine e con lo stesso linguaggio adottati nel questionario. Nell’intervista faccia a faccia una posizione assolutamente centrale è assunta dall’intervistatore. È dalla sua prestazione, dal modo col quale egli imposta e conduce il rapporto con l’intervistato che dipende buona parte della qualità dell’intervista. Interviste telefoniche, condotte al telefono da un intervistatore che legge le domande e le opzioni di risposta. Tra i vantaggi: rapidità di rilevazione, costi inferiori, maggiori garanzie di anonimato. Tra gli svantaggi: mancanza di contatto personale e dunque minore impegno del ricercatore nell’intervista, impossibilità di cogliere dati non verbali Questionari autocompilati, il soggetto compila da solo, senza l’intervento dell’intervistatore. Il vantaggio principale di questa tecnica è il risparmio dei tempi di rilevazione. I limiti invece consistono nel fatto che il questionario deve essere breve, conciso e il più semplice possibile per venire incontro al maggior numero possibile di persone (Istat, 2000)

14 La ricerca qualitativa
Contrariamente alla ricerca quantitativa, qui il percorso è meno strutturato e l’elaborazione teorica è strettamente dipendente dalla ricerca empirica. Non esiste un percorso lineare tra teoria-ipotesi-concetti. La teoria è vista come “insieme di trucchi, modi di pensare che aiutano il ricercatore a fare progressi di fronte a problemi di ricerca concreti” (Becker 2007, p. 12) mentre i concetti svolgono più che altro una funzione orientativa.

15 Esempio di ricerca qualitativa
Oggetto di analisi: i social network Domanda di ricerca sociologica: l’uso di social network incide sui legami sociali e sulla loro forza? Concetto: forza dei legami sociali Unità d’analisi: giovani d’età compresa tra i anni Indicatori: abitudini e tempo trascorso in social network (per cosa lo usi, con quali dispositivi accedi), frequenza con cui comunichi con gli strumenti digitali e frequenza di comunicazioni dirette (numero di incontri con i tuoi amici, parenti, docenti …), ecc.

16 La raccolta dei dati Contrariamente alla ricerca quantitativa, dove gli strumenti di rilevazione sono uniformi o uniformanti per garantire la validità statistica, nella ricerca qualitativa le informazioni sono approfondite a livelli diversi e lo schema di interrogazione e osservazione della realtà empirica è flessibile e poco o per nulla standardizzato.

17 L’intervista in profondità
Tra le tecniche di raccolta dei dati di natura qualitativa abbiamo l’intervista in profondità. Essa si caratterizza per: bassa standardizzazione: la conduzione dell’intervista varia in rapporto al contesto di interazione tra intervistato e intervistatore bassa direttività: ciascun intervistato sceglie di rispondere a suo modo a ciascuna domanda bassa strutturazione: la traccia di intervista è flessibile, funziona come guida per l’intervistatore ed è quindi aperta, pronta ad essere modificata dall’analisi delle prime interviste, in modo da migliorare in itinere la definizione teorico- sociologica pertinente alla descrizione del mondo osservato.

18 Bibliografia A. Marradi, “L'analisi monovariata”, Milano, Franco Angeli, 1993 A. Marradi, “La tipologia da Aristotele alle scienze umane moderne”, pp in AA. VV., Una facoltà nel Mediterraneo, Milano, Giuffré, 2000. L. Ricolfi, “La ricerca qualitativa”, Roma, Carocci, 1997. D. Nigris, “Standard e non standard nella ricerca sociale. Riflessioni metodologiche”, Milano, Franco Angeli, 2003. S. Bruschi, “La competenza metodologica”, Roma, Nis, 1996. W.C. Mills, “L’immaginazione sociologica”, Bologna, Il Mulino, 1970. H. Becker, “I trucchi del mestiere”, Bologna, Il mulino, 2007. ISTAT, Linee guida metodologiche per rilevazioni statistiche, 2000,


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