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Le decisioni di risparmio
Effetti dell’imposta sul reddito da capitale
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Modello del ciclo vitale
Un altro tipo di comportamento che può essere influenzato dal sistema tributario è la propensione al risparmio. Lo studio delle decisioni relative al risparmio si basa sul modello del ciclo vitale, secondo il quale gli individui pianificano anno dopo anno le loro decisioni sul consumo e sul risparmio considerando tutta la loro vita (Modigliani 1986). Ciò che si risparmia ogni anno non dipende soltanto dal reddito di quell’anno, ma anche dal reddito che si prevede di avere nel futuro e da quello ottenuto nel passato.
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Assunzioni del modello
Giulio prevede di vivere 2 periodi t = 0 e t = 1. Reddito nel periodo 0: I0 (reddito da lavoro) Reddito nel periodo 1: I1 (pensione; nessuna eredità o debito agli eredi) Consumo corrente: c0 Consumo futuro: c1 Paniere delle dotazioni: A ≡ (I0, I1) (I0 viene consumato interamente durante il periodo 0 e I1 interamente durante il periodo 1) Se Giulio risparmia R al tempo 0, al tempo 1 aumenterà il suo consumo di R(1+i) dove i è il tasso di interesse e R = I0 – c0, da cui c0 = I0 – R e c1 = I1 + (1+i) R Se Giulio anticipa il suo consumo futuro di B al tempo 0, il consumo al tempo 0 sarà pari a c0 = I0 + B, mentre il consumo al tempo 1 dovrà essere ridotto per restituire il prestito egli interessi c1 = I1 – (1+i) B
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Vincolo di bilancio intertemporale
In generale, sia che il soggeto risparmi o si indebiti al tempo 0, deve rispettare il seguente vincolo di bilancio intertemporale c1 = (I0 – c0)(1+i) + I1 se I0 – c0 > 0 Giulio risparmia al tempo 0 Se I0 – c0 < 0 Giulio si indebita al tempo 0 Ci sono due modi per esprimere il vincolo di bilancio intertemporale: In termini di valore futuro:quanto vale nel periodo 1, un euro risparmiato nel periodo 0? In termini di valore attuale: quanto devo risparmiare nel periodo 0 se voglio ottenere un euro nel periodo 1?
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Vincolo di bilancio intertemporale
Nel vincolo di bilancio in termini di valore futuro: si considera il prezzo del consumo nel periodo 1 pari ad uno ed il prezzo di 1 euro del periodo 0 pari a 1+i che è l’ammontare che si ottiene nel periodo 1 se si rinuncia a consumare 1 euro nel periodo 0 c1 + (1+i) c0 = I0(1+i) + I1 Nel vincolo di bilancio in termini di valore attuale: si pone pari a 1 il prezzo del consumo al tempo 0 e il prezzo di 1 euro al tempo 1 pari a 1/(1+i) che è la somma che si deve investire al tempo 0 se si vuole ottenere 1 euro al tempo 1
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Analisi grafica Nel grafico misuriamo il consumo al tempo 0 sull’asse delle ascisse ed il consumo al tempo 1 sull’asse delle ordinate. Giulio può consumare tutto il reddito nel momento in cui lo percepisce ossia c0=I0 e c1=I1.Questo è il paniere delle dotazioni indicato dal punto A nel grafico in corrispondenza del quale Giulio non risparmia e non prende a prestito. Per ogni euro che risparmia ossia per ogni euro di consumo in meno al tempo 0, può ottenere al tempo 1 un consumo addizionale pari a 1+i. Questa combinazione è rappresentata da un punto a sinistra del punto A . Allo stesso modo se si indebita per 1 euro al tempo 0 per aumentare il suo consumo, deve rinunciare a 1+i euro di consumo al tempo 1. Questa combinazione è rappresentata da un punto a destra del punto A.
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Analisi grafica In entrambi i casi la variazione del consumo al tempo 1per ogni variazione del consumo al tempo 0 è pari a –(1+i) che è la pendenza del vincolo di bilancio. Come già detto prima 1+i indica il prezzo del consumo presente in termini di consumo futuro ossia il costo opportunità del consumo presente misurato come quantità di consumo futuro a cui bisogna rinunciare per ottenere 1 euro di consumo presente addizionale L’intercetta orizzontale indica l’ammontare massimo del consumo presente che si ottiene quando il consumo futuro è pari a zero; essa è pari al valore attuale della dotazione di reddito. L’intercetta verticale indica l’ammontare massimo di consumo futuro che si ottiene quando si risparmia tutto il reddito presente (ossia il consumo presente è pari a zero); essa è pari al valore futuro della dotazione.
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Vincolo di bilancio intertemporale
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La scelta tra consumo presente e futuro che massimizza l’utilità
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La scelta ottima La curva d’indifferenza esprime le preferenze di Giulio tra consumo presente e consumo futuro; la pendenza indica il SMS tra consumo presente e futuro ossia la quantità di consumo futuro a cui Giulio è disposto a rinunciare per ottenere un unità di consumo aggiuntivo oggi. La pendenza è, in valore assoluto decrescente. La scelta di Giulio è in corrispondenza del punto di tangenza tra la curva d’indifferenza ed il vincolo di bilancio ossia in corrispondenza dell’eguaglianza SMS(c0,c1)=-(1+i) Nel grafico precedente la scelta è a sinistra del punto A ossia Giulio consuma meno del suo reddito nel periodo 0 e risparmia la differenza I0-c0. ottenendo nel periodo 1 un consumo pari al suo reddito I1 più (1+i)(I0-c0)
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Le decisioni di risparmio e le imposte
Se Giulio decide di risparmiare (ma il nostro ragionamento rimane valido anche se egli chiedesse a prestito del denaro), il problema è come varia l’ammontare di risparmio se viene introdotta un’imposta sul reddito da capitale. Assumiamo che il tasso d’interesse si riduca in misura pari all’imposta e diventi: i(1-t) In questo caso è importante sapere se gli interessi sui prestiti sono deducibili o meno e poiché la tassazione sugli interessi è diversa da paese a paese, analizzeremo gli effetti dell’imposizione sui risparmi in entrambi i casi.
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Le decisioni di risparmio in presenza di imposta con interessi passivi deducibili
t è l’aliquota d’imposta sugli interessi attivi se Giulio dà a prestito; t deducibile sugli interessi passivi se Giulio si indebita se I0 – c0 > 0 Giulio riceve un interesse al netto dell’imposta t pari a (1– t)i Se I0 – c0 < 0 paga un interesse pari a (1– t)i Per ogni euro preso a prestito Giulio deve pagare solo [1+(1– t)i] ossia l’imposta riduce il costo opportunità del consumo presente Per ogni euro dato a prestito Giulio riceve un ammontare inferiore [1+(1– t)i] La pendenza del vincolo di bilancio si riduce e ruota intormo al punto A della dotazione perché in esso Giulio non dà e non prende a prestito e quindi non è influenzato dall’imposta.
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Le decisioni di risparmio in presenza di imposta con interessi passivi deducibili
L’intercetta verticale si riduce perché l’imposta riduce gli interessi attivisul risparmio e quindi riduce il massimo ammontare di consumo futuro che Giulio può ottenere risparmiando tutto il reddito L’intercetta orizzontale aumenta perché l’ imposta riduce gli interessi passivi che Giulio paga sul debito e quindi riduce aumenta l’ammontare massimo di consumo presente che può ottenere indebitandosi. La scelta di Giulio è nel punto Et su una curva d’indifferenza più bassa. Notiamo che la scelta è sempre a sinistra del punto A ossia Giulio continua a risparmiare. Tuttavia il risparmio è inferiore ossia l’imposta ha ridotto il risparmio.
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Imposta riduce offerta di risparmio
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Effetto reddito ed effetto sostituzione
L’imposta determina due effetti Effetto sostituzione: l’imposta riduce il costo opportunità il prezzo di c0 rispetto a c1: aumenta il consumo presente/si riduce il risparmio Effetto reddito è diverso a seconda se l’individuo è un risparmiatore o è un debitore Se l’individuo era un risparmiatore, l’imposta riduce il gli interessi attivi e quindi riduce il reddito complessivo che ottiene. Ciò comporta una riduzione di c0 (se è un bene normale) ed un aumento del risparmio Se invece l’individuo era un debitore (scelta iniziale a destra del punto A) anche l’effetto reddito fa ridurre il risparmio perché l’imposta riducendo gli interessi passivi aumenta il reddito complessivo e quindi aumenta il consumo presente;
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Effetto dell’imposta sulle decisioni di risparmio
Ne consegue che se l’individuo è un risparmiatore l’imposta ridurrà il risparmio e l’effetto sostituzione prevale sull’effetto reddito ; aumenterà il risparmio se l’effetto reddito prevale sull’effetto sostituzione. Ciò si verifica se l’individuo risparmiava molto ossia se la scelta iniziale è spostata molto a sinistra rispetto al punto A; in questo caso l’imposta aumenta il risparmio L’imposta sul redito da capitale riduce sicuramente il risparmio solo se l’individuo era un debitore e gli interessi sono deducibili perché in questo caso sia l’effetto reddito che l’effetto sostituzione portano ad aumentare il consumo presente.
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Le decisioni di risparmio in presenza di imposta con interessi passivi non deducibili
t imposta sugli interessi attivi se Giulio dà a prestito; non c’è deducibilità sugli interessi passivi se Giulio si indebita se I0 – c0 > 0 Giulio riceve un interesse al netto dell’imposta t pari a (1– t)i Se I0 – c0 < 0 paga un interesse pari a i Ne consegue che se Giulio, partendo dal punto risparmia un euro ottiene 1+(1-t)i euro di consumo futuro: l’imposta riduce la pendenza del vincolo di bilancio a sinistra del punto A Ma se Giulio si indebita per un euro deve pagare sempre 1+i euro di consumo f uturo: l’imposta non modifica la pendenza del vincolo di bilancio a destra del punto A. Il vincolo di bilancio è una spezzata; se Giulio era un debitore, l’imposta non modifica le sue scelte.
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Vincolo di bilancio intertemporale con imposta ed interessi passivi non deducibili
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Effetto dell’imposta sul risparmio
Se gli interessi non sono deducibili, l’imposta non modifica le scelte del debitore mentre l’effetto sulle scelte del risparmiatore dipenderà come prima da quale dei due effetti tra reddito e sostituzione prevarrà. Si può concludere dicendo che la tesi spesso sostenuta che un’imposta sul reddito da capitale riduce sempre l’offerta di rispario non ha validità né teorica né empirica: dipende dala deducibilità o meno degli interessi passivi se l’individuo è un debitore e dall’ammontare di risparmio realizzato se l’individuo è un risparmiatore.
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Eccesso di pressione L’imposta sul reddito da capitale, alterando il costo opprtunità del consumo presente rispetto al consumo futuro, genera un effetto sostituzione c che comporta una perdita di benesere superiore al gettito ossia un eccesso di pressione. Tale eccesso di pressione è tanto maggiore quant maggiore è l’elasticità della offeta (compensata ) di risparmio ossia quanto maggiore è la riduzione (compensata) del risparmio per effetto dell’introduzione dell’imposta
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Eccesso di pressione Dall’analisi precedente possiamo concludere che l’imposta sul reddito da capitale riduce il risparmio? L’imposta sul reddito da capitale genera eccesso di pressione?
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