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New skills for new jobs in the health and social work sector (vs/2010/0054) Milano, 21 settembre 2010.

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1 New skills for new jobs in the health and social work sector (vs/2010/0054)
Milano, 21 settembre 2010

2 6,6% del territorio regionale 32% della popolazione lombarda
La Provincia di Milano Superficie 1.575 Km2 6,6% del territorio regionale Popolazione 32% della popolazione lombarda Comuni

3 10 volte la media nazionale
La Provincia di Milano Densità popolazione 2.000 x Km2 10 volte la media nazionale Residenti stranieri 10,1% della popolazione Popolazione in età lavorativa

4 Tendenza della popolazione anziana 2007-2017 in provincia di Milano (con Monza)
Residenti +5.4% > 65 anni +16.0% >75 anni +28.9% >85 anni 79.180 +43.4%

5 Anziani non autosufficienti 2007
> 65 anni non autosufficienti Prov.Milano Città di Milano 46.626

6 Indice di vecchiaia incidenza degli ultra 65 sulla classe di età Indice di dipendenza rapporto tra ultra 65 e la popolazione in età attiva (15-64) I.V. I.D. Italia 141.7% 30.2% Lombardia 143.1% 29.6% Europa a 27 25,4% Prov.Milano 149.3%

7 L’intervento per gli anziani in provincia di Milano
Nella provincia di Milano si stima in anziani la popolazione in assistenza domiciliare integrata (42% del totale) Le strutture di accoglienza (R.S.A.) sono 147 (pubbliche e private), per un totale di posti letto – Di questi 691 sono riservati a pazienti con l’Alzheimer Ogni R.S.A. ha mediamente 113 posti letto: si ottiene così una copertura sulla popolazione anziana del 2.1% e del 14.1% sugli anziani non autosufficienti

8 La cura Il lavoro di cura è formato da un intreccio di notevole complessità tra gesti, comportamenti, atteggiamenti, emozioni, valori; si attua principalmente all’interno di una relazione duale (chi cura e chi è curato); si colloca in un contesto relazionale più ampio (la famiglia) e si inserisce in uno specifico contesto socio culturale ed economico da cui trae connotazioni differenti.

9 Lavori legati alla cura della persona/1
Assistente Familiare (Badante) L’Assistente Familiare è una figura professionale che si specifica per essere destinata a garantire assistenza a persone che non sono in condizioni di piena autosufficienza, o che comunque hanno bisogno di assistenza in ragione di condizioni di salute o di età. E’ una forma di lavoro domestico, che include anche le cosiddette colf, ma che si specifica per essere destinata a garantire assistenza a persone che non sono in condizioni di piena autosufficienza, o che comunque hanno bisogno di assistenza in ragione di condizioni di salute o di età. Mentre la colf tradizionale ha come obiettivo prioritario dell’intervento la casa e come corollario a ciò la cura dei suoi abitanti, nella figura della badante le priorità si rovesciano. Ulteriori differenze vi sono con riferimento a previsioni di possibilità di benefici di contributi e di deduzioni fiscali.

10 Lavori legati alla cura della persona/2
Ausiliario Socio Assistenziale L’Ausiliario Socio Assistenziale è un operatore dell’area sociale che, in forza di una specifica formazione, basandosi sulla capacità di relazionarsi correttamente, attua un intervento diretto con l’utente (singolo o famiglia) al fine di recuperare le sue risorse in una prospettiva di autonomia in supporto della vita quotidiana. Obiettivi fondamentali dell’attività dell’ausiliario socio-assistenziale sono: a) mantenere e/o recuperare il benessere psicofisico dell’utente; b) evitare o comunque ridurre i rischi di isolamento e di emarginazione; c) supplire alle carenze di autonomia dell’utente nelle sue funzioni personali essenziali, igienico-sanitarie e relazionali attraverso interventi sia propri sia coordinati ed integrati con quelli di altri operatori (assistenti sociali, educatori, personale sanitario, amministrativi, ecc.)

11 Lavori legati alla cura della persona/3
L’Operatore Socio Sanitario Svolge il compito di assicurare attività che aiutino le persone a soddisfare i propri bisogni fondamentali, finalizzate al recupero, al mantenimento e allo sviluppo del livello di benessere, promuovendone l'autonomia e l'autodeterminazione. E’ una figura professionale recente e sostituisce le precedenti figure professionali che si occupavano di assistenza, sia nell’area sanitaria, sia nell'area sociale, con una figura più completa e con un unico iter formativo. L'ambito lavorativo riguarda sia strutture sanitarie, come ospedali, cliniche, sia strutture sociali (centri diurni integrati, case di riposo, assistenza domiciliare, comunità di recupero, case famiglia, comunità alloggio, servizi di integrazione scolastica ecc.). Si trova quindi a lavorare in supporto e collaborazione con professionisti dell'area sociale (assistenti sociali, educatori, ecc.) e dell'area sanitaria (medici, infermieri, fisioterapisti, ecc.) a seconda dell'area di intervento.

12 Aumento della domanda di cura
Dovuto principalmente a 3 fattori: . aumento della vita media (ogni anno si stima un aumento di due mesi) . presenza di un minor numero di reti familiari di supporto . le donne sono entrate di piu’ nel mercato del lavoro

13 Punti critici per l’analisi quantitativa
Molto lavoro sommerso o parzialmente sommerso Contratto applicato per “sanare” attività diverse (es: muratori assunti come colf) Stesso contratto di lavoro tra i collaboratori domestici e quelli familiari

14 Famiglie come datori di lavoro (colf e badanti) - 2009
Cittadinanza Maschi % Femmine % Totali % Italiani ,3 ,4 ,4 Comunitari ,9 ,6 ,2 Extracomunitari ,6 ,7 ,2 Dato mancante ,2 ,3 ,3 Totali ,4 ,6 ,0 Il dato stimato per il 2009 è di circa assistenti familiari Il dato stimato per il 2009 è di circa assistenti familiari

15 Principali paesi di provenienza
Cittadinanza Maschi % Femmine % Totale % Filippine ,5 ,5 ,3 Perù ,5 ,5 ,5 Ucraina ,6 ,0 ,0 Italia ,3 ,4 ,4 Equador ,5 ,0 ,4 Romania ,5 ,7 ,5 Sri Lanka ,4 ,0 ,5

16 L’andamento del mercato del lavoro di cura/1
Lo sviluppo del lavoro di cura dell’Assistente Familiare in Italia va fatto risalire agli inizi degli anni 90. Attualmente si sta ancora sviluppando ma ad un ritmo più lento. Stanno arrivando nuovi lavoratori, che in parte si aggiungono a quelli già impegnati e in parte sostituiscono i precedenti, che rientrano nei paesi d’origine o cambiano lavoro.

17 L’andamento del mercato del lavoro di cura/2
Le nuove Assistenti Familiari arrivate in Italia negli ultimi 3 anni rappresentano un quarto del totale ed hanno caratteristiche nuove: - sono più giovani; - lavorano di più irregolarmente; - sono più orientate al lavoro anziché alla coresidenza (spesso equivalente sul piano retributivo); - sono più interessate a seguire corsi di formazione.

18 La formazione in Italia delle Assistenti Familiari Contenuti
Istituzionale Contrattuale Relazionale Tecnico/Operativo: Mobilizzazione Igiene Personale Preparazione e somministrazione pasti Igiene domestica Governo della casa

19 Confronto fra alcune Regioni sui corsi di formazione delle Assistenti Familiari Criteri di accesso
Lombardia Lazio Campania 18 aa. Permesso di soggiorno (se stranieri) Adeguata conoscenza della lingua italiana Adeguata motivazione/attitudine Obbligo scolastico assolto

20 Confronto fra alcune Regioni sui corsi di formazione delle Assistenti Familiari Durata
Lombardia Lazio Campania 160 ore (corso base) + 100 ore (corso di II livello): 50 ore aula+50 ore tirocinio 120 ore (corso breve) : 78 aula+42 tirocinio 300 ore (corso standard): 180 aula+120 tirocinio 120 ore: 85 aula+35 tirocinio

21 Confronto fra alcune Regioni sui corsi di formazione delle Assistenti Familiari Crediti formativi in entrata e in uscita Lombardia Lazio Campania Riconoscimento crediti per la qualifica A.S.A. E O.S.S. Il corso può avere durata inferiore se vengono certificate delle competenze (non più del 50% della durata del corso) La DGR non precisa il sistema di riconoscimento dei crediti

22 Le competenze dello Stato, delle Regioni e delle Province in materia di Formazione Professionale
In passato alle Regioni, in materia di Istruzione e di Form. Prof.le, era riconosciuta una competenza legislativa concorrente. Oggi, con la Legge Costituzionale n.3 dell’8 marzo 2001 (modifica titolo V della Costituzione) art.117 e art.118, la disposizione è stata sostituita da quattro norme distinte.

23 Le competenze dello Stato
L. Cost.n.3 dell’8 marzo 2001 art comma 2: viene attribuita allo stato la legislazione esclusiva nella determinazione delle “norme generali sull’istruzione”

24 Le competenze delle Regioni
L. Cost.n.3 dell’8 marzo 2001 art comma 3: viene riconosciuta alle Regioni una potestà legislativa concorrente in materia di “Istruzione, salva l’autonomia delle istituzioni scolastiche e con esclusione della Istruzione e della Formazione Professionale”. In materia di Formazione Professionale, oggi, le Regioni esercitano una potestà legislativa primaria, o esclusiva. (la Regione Lombardia ha disciplinato la materia con la L.R. n. 19/2007: “Norme sul sistema educativo di Istruzione e Formazione della Regione Lombardia”)

25 Le competenze delle Province
L. Cost.n.3 dell’8 marzo 2001 art.117 – com.1 e 4: vengono attribuite ai Comuni le funzioni amministrative, salvo che, per assicurarne l’esercizio unitario, siano conferite a Province, Città metropolitane, Regioni e Stato, sulla base dei principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza. (da ricordare che le Province hanno poi competenza nello sviluppo di politiche attive per il lavoro).


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