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Lezione 1: Economia dell’ambiente ed Eeconomia ecologica

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Presentazione sul tema: "Lezione 1: Economia dell’ambiente ed Eeconomia ecologica"— Transcript della presentazione:

1 Lezione 1: Economia dell’ambiente ed Eeconomia ecologica
Lezione n. 1

2 Definizioni di ambiente
Ambiente come ecosistema, relazioni di scambio di materia e di energia tra le componenti fisiche, chimiche biologiche del sistema ambientale. Ambiente come territorio governato, si considerano le azioni umane, le norme che le regolano i progetti che tendono a utilizzare lo stato esistente di risorse. Ambiente come habitat fisico dell’uomo, caratteristiche fisiche-chimiche e biologiche (es. studi sull’ambiente e sulla salute); Ambiente come quadro complessivo della vita, si considerano anche le variabili che riguardano le relazioni sociale e interpersonali; Ambiente vissuto, si privilegia la percezione soggettiva dell’habitat in rapporto al significato che esso assume per la psicologia umana. In sintesi l’ambiente deve essere considerato come l’insieme degli elementi chedeterminano la cornice della vita umana, definendone le condizioni essenziali Lezione n. 1

3 L’economia e la questione ambientale
Cosa è l’economia? L’economia è una scienza che studia il comportamento degli uomini nelle loro relazioni con l’ambiente. Economia = Ecologia/etologia della specie umana? Esistono molte similitudini ma anche alcune fondamentali differenze. Le specie animali e vegetali si adattano all’ambiente invece l’uomo adatta l’ambiente ai propri bisogni Il problema principale dell’economia dell’ambiente è proprio quello di valutare in che modo e con quali limitazioni è possibile adattare l’ambiente alle necessità umane. Lezione n. 1

4 L’economia in pillole Ruolo (storico) dell’economia:
Studiare le modalità secondo le quali la società impiega le risorse che ha a disposizione per soddisfare i bisogni degli individui che la compongono. Classificazione tradizionale delle risorse: Terra, Lavoro, Capitale La modalità di organizzazione della società al fine di realizzare lo scopo dell’economia è detto Sistema economico Storicamente la società ha sperimentato diversi sistemi economici, a seconda di chi possedeva le risorse. Sistema economico semplice (villaggio) Ogni individuo possedeva la terra, il lavoro ed il capitale. Sistema economico capitalista Alcuni individui posseggono il capitale e la terra, altri individui posseggono il lavoro Sistema economico socialista La “società” possiede la terra, il lavoro ed il capitale. Sistema capitalistico sociale Lezione n. 1

5 Schema di funzionamento di un sistema economico
Lavoro (manuale, intellettuale o imprenditoriale) Prodotti Imprese Famiglie Pagamenti Reddito Lezione n. 1

6 Funzioni del sistema economico
Stabilire quali prodotti realizzare Stabilire in che modo impiegare le risorse per realizzare i prodotti Trovare un modo per distribuire i prodotti (la ricchezza) fra i diversi individui della società Garantire la crescita della produzione e quindi della ricchezza (del benessere) individuale. Le funzioni del sistema economico sono tenute sotto stretto controllo da parte dei governi e regolate da specifiche leggi Lezione n. 1

7 Le funzioni nel sistema capitalistico
Stabilire quali prodotti realizzare Si realizzano preferibilmente i prodotti a prezzo più elevato. Se la produzione di un prodotto è eccessiva il suo prezzo crolla e la produzione tende a diminuire (eccesso di offerta) Stabilire in che modo impiegare le risorse per realizzare i prodotti Si impiegano preferibilmente le risorse con il costo più basso Trovare un modo per distribuire i prodotti (la ricchezza) fra i diversi individui della società La ricchezza viene distribuita tramite il reddito individuale Garantire la crescita della produzione e quindi della ricchezza (del benessere) individuale. Gli individui sono spinti ad accrescere il proprio reddito individuale Lezione n. 1

8 La crescita del sistema economico
Il cosiddetto “circolo virtuoso” Per accrescere la propria ricchezza gli individui aumentano la produzione L’aumento della produzione produce aumento di reddito L’aumento di reddito produce aumento di consumo L’aumento di consumo induce un aumento della produzione Ecc. ecc. ecc. La recessione, ovvero il “circolo vizioso” Una qualsiasi causa produce una diminuzione della produzione La diminuzione della produzione produce diminuzione del consumo La diminuzione del consumo provoca una diminuzione della produzione Lezione n. 1

9 PIL, ricchezza e benessere
La crescita di un sistema economico (sviluppo) viene generalmente valutata in termini di crescita del Prodotto Interno Lordo (PIL) Il PIL è il valore dei beni e servizi prodotti in una nazione E’ anche possibile dimostrare che il PIL corrisponde alla somma dei redditi percepiti dalle famiglie di una nazione. Il PIL, come indice di ricchezza, è stato spesso considerato l’indice di benessere della società Le politiche dei diversi governi considerano il PIL ed il suo tasso di crescita uno dei parametri più importanti per prendere decisioni. Lezione n. 1

10 Il fallimento del mercato
Le attività che producono beni che hanno una utilità, un prezzo e quindi aumentano il benessere hanno ripercussioni negative sull’ambiente e sulla società Inquinamento Impatti ambientali (distruzione di habitat, estinzione di specie, ecc.) Disagio sociale Il sistema economico non è autonomamente e automaticamente in grado di risolvere in modo soddisfacente questi problemi Il benessere diminuisce anche se il PIL aumenta. Nuovo Circolo Vizioso Il PIL aumenta progressivamente per evitare la recessione Il benessere diminuisce progressivamente a causa degli impatti ambientali e sociali della crescita della produzione Lezione n. 1

11 Lezione n. 1

12 Lezione n. 1

13 Il sistema economico_ambientale
Lezione n. 1

14 Lo sviluppo sostenibile
Storia del concetto di Sviluppo Sostenibile Il termine “Sviluppo sostenibile” entra nel linguaggio prima specialistico poi comune dopo gli anni 80, dopo che è stato ufficialmente adottato dall’ONU nel rapporto “Our common Future” redatto dalla commissione ambiente e sviluppo dell’UNEP. (United Nation Environmental Program). La definizione di sviluppo sostenibile viene introdotta con il rapporto della commissione ambiente (il c.d. rapporto Bruntland), come: “quella forma di sviluppo che riesce a soddisfare i bisogni delle attuali generazioni senza compromettere tale possibilità per le generazioni future. Questo concetto comporta un bilanciamento fra fattori ecologici economici e sociali”. Lezione n. 1

15 Sviluppo sostenibile debole e forte
Sostenibilità debole Sostenibilità significa garantire gli stessi livelli di consumo pro-capite alle future generazioni. Conservazione dei livelli di produzione e dello stock di beni Benessere in termini materiali Impiego della tecnologia a basso impatto ambientale Sostenibilità forte Sostenibilità significa garantire alle generazioni future lo stesso livello di risorse che ha la popolazione attuale Conservazione dello stock di risorse naturali Garantire che i fattori di pressione sull’ambiente non superino la resilienza degli ecosistemi Lezione n. 1

16 Ideologie Lezione n. 1

17 Ideologie Lezione n. 1

18 Sentieri di sviluppo sostenibile
“Thinking global and acting local” – “Never in my backyard” Lo sviluppo sostenibile è perseguibile solo perseguendo una serie di sostenibilità locali coordinate su scala globale. Schematizzando, su scala globale, possono essere individuati diversi sentieri di sostenibilità, che si richiamano sia alla definizione debole o forte di sostenibilità. Lezione n. 1

19 Esempi di sentieri di SY
L’uso non produttivo del sovrappiù La nuova crescita viene indirizzata verso attività non immediatamente produttive Arte, Volontariato, Manutenzione ambiente, ecc La smaterializzazione del prodotto Spingere verso prodotti ad alto valore ma a basso contenuto di materia ed energia Informazione, servizi culturali, (turismo). Politiche di aiuto allo sviluppo Orientare la crescita economica verso politiche di aiuto al terzo mondo Banche etiche, riconversione impianti N.B. la produzione nei PMS è prevalentemente basata su tecnologie obsolete e inquinanti. Lezione n. 1

20 Alcuni approcci L’economia ambientale neoclassica L’economia ecologica
Lezione n. 1

21 Economia ambientale neoclassica
L’economia ambientale può essere considerata come una particolare specializzazione dell’economia neoclassica che studia due argomenti fondamentali: Le esternalità ambientali. Il corretto management delle risorse naturali ( in particolare, l’allocazione intergenerazionale ottimale delle risorse non rinnovabili ) Lezione n. 1

22 Le esternalità A partire dagli anni ’60 il concetto di PIL come indicatore di benessere viene messo progressivamente in forte discussione. Nel PIL infatti non vengono considerati molti fattori che influenzano nettamente il benessere delle famiglie ma che non vengono “registrati” dal sistema economico di mercato Tali fattori sono detti esternalità Lezione n. 1

23 Alcuni esempi di esternalità
Esternalità sociali Sicurezza sociale Istruzione Libertà di pensiero ed espressione Interazioni sociali e culturali Esternalità ambientali Sicurezza ambientale Dissesto idrogeologico, cambiamento climatico, rischio industriale, ecc. Salubrità dell’ambiente Aria, Acqua, Cibo, Rumore, ecc. Paesaggio Conservazione della biodiversità Lezione n. 1

24 Il prezzo e le esternalità
Il ruolo del prezzo I beni “di mercato” hanno un prezzo: Disponibilità a pagare da parte dei consumatori Costo di produzione da parte delle imprese Se la domanda di un bene aumenta il consumo e quindi la produzione del bene aumenta. Le risorse non rinnovabili (mezzi di produzione) hanno un prezzo Se la domanda aumenta aumenta il consumo e quindi l’estrazione. I costi di estrazione crescono e ciò limita il consumo dei beni. Si può arrivare all’esaurimento della risorsa, ma ci sono delle forze (economiche) che spingono a trovare strade alternative (vedi petrolio). Le risorse libere (naturali) illimitate ma esauribili non hanno un prezzo esplicito Se la domanda aumenta il loro consumo aumenta fino all’esaurimento della risorsa. Lezione n. 1

25 Il “prezzo” delle esternalità
Internalizzazione dell’ambiente nel sistema di mercato Una parte della domanda deve spostarsi verso il finanziamento di operazioni di conservazione, ripristino e manutenzione dl capitale naturale Necessità di far pagare i servizi del capitale naturale: “far pagare per l’ambiente”. Rimuovere il paradosso: “paghiamo per beni non essenziali / non paghiamo per i servizi ambientali che sono essenziali” Inserire nel sistema economico l’investimento in capitale naturale – internalizzazione delle esternalità positive Far pagare il danno ambientale: “chi inquina paga” – Internalizzazione delle esternalità negative Il Sistema economico, i consumatori e gli imprenditori debbono orientarsi verso beni a minore impatto ambientale Necessità di strumenti di valutazione dell’impatto ambientale della produzione Applicabili dalle imprese Riconoscibili dai consumatori Lezione n. 1

26 L’Economia Ecologica I nessi tra ecosistema e sistema economico sono il punto centrale dell’economia ecologica. Il principio di base che caratterizzata l'economia ecologica rispetto alla teoria economica precedente è che la stessa economia è, in quanto tale, un sottosistema dell'ecologia Questo in quanto l'ecologia tratta dei flussi di materia e energia degli esseri viventi sulla terra, e l'economia umana è, per definizione, contenuta all'interno di quel sistema. Lezione n. 1

27 Principali obbiettivi e metodi dell’E.e
Studio interdisciplinare delle interazioni fra sistema economico e sistema ecologico. Esempi L’applicazione di nozioni ecologiche come carrying capacity e resilienza agli ecosistemi umani Nuovi indicatori ed indici di (in)sostenibilità ecologica Valutazione ambientale integrata, includendo modelli dinamici e metodi di decisione partecipativi. Lezione n. 1

28 I Servizi Ecosistemici
I servizi ecosistemici, dall'inglese "ecosystem services", sono, secondo la definizione data dalla Valutazione degli ecosistemi del millennio (Millennium Ecosystem Assessment (MA), 2005), "i benefici multipli forniti dagli ecosistemi al genere umano". Il Millenium Ecosystem Assessment descrive quattro categorie di servizi ecosistemici, a iniziare dai più importanti: si possono distinguere in quattro grandi categorie: supporto alla vita (come ciclo dei nutrienti, formazione del suolo e produzione primaria), approvvigionamento (come la produzione di cibo, acqua potabile, materiali o combustibile), regolazione (come regolazione del clima e delle maree, depurazione dell'acqua, impollinazione e controllo delle infestazioni), valori culturali (fra cui quelli estetici, spirituali, educativi e ricreativi). Lezione n. 1

29 MEA, 2005; de Groot et al., 2002 Lezione n. 1

30 I Servizi Ecosistemici
Lezione n. 1

31 Tassonomia dei servizi ecosistemici
Lezione n. 1

32 I Servizi Ecosistemici e gli strumenti di pianificazione
Infrastrutture verdi Le infrastrutture verdi (IV), secondo la definizione comunitaria, sono reti di aree naturali e seminaturali pianificate a livello strategico con altri elementi ambientali, progettate e gestite in maniera da fornire un ampio spettro di servizi ecosistemici. Sulle infrastrutture verdi la Comunità europea sta predisponendo una strategia per creare nuovi collegamenti tra le aree naturali esistenti e favorire il miglioramento della qualità e delle funzionalità ecologiche del territorio. La realizzazione di infrastrutture verdi promuove un approccio integrato alla gestione del territorio e determina effetti positivi anche dal punto di vista economico, nel contenimento di alcuni dei danni derivanti dal dissesto idrogeologico, nella lotta ai cambiamenti climatici e nel ristabilimento della qualità delle matrici ambientali, aria, acque, suolo. Lezione n. 1

33 I Servizi Ecosistemici e gli strumenti di pianificazione
I Pagamenti per i Servizi Ecosistemici (PES) I Servizi Ecosistemici rivestono un ruolo sempre maggiore all’interno dei processi decisionali per garantire la conservazione delle risorse naturali, il benessere umano e la prosperità economica. I PES portano i servizi ecosistemici in un contesto di mercato facendo sì che i beneficiari di un servizio ambientale (acquirenti) paghino il fornitore del servizio (venditori) per assicurarne la continuità o il miglioramento. Lezione n. 1

34 Esempi di PES Lezione n. 1

35 Gli attori degli strumenti di pianificazione
Produttori di servizi ecosistemici: amministratori del territorio o di risorse nonché proprietari delle aree di progetto le cui azioni possono assicurare la produzione del servizio benefico; Consumatori/beneficiari: imprese o amministrazioni che agiscono per conto di individui e comunità; Knowledge providers: esperti nella gestione delle risorse e del territorio, pianificatori ambientali, economisti: realizzazione dei progetti di Infrastrutture Verdi sviluppo dello schema di pagamento e gestione. Lezione n. 1


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