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LA CRISI RELIGIOSA DEL CINQUECENTO

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Presentazione sul tema: "LA CRISI RELIGIOSA DEL CINQUECENTO"— Transcript della presentazione:

1 LA CRISI RELIGIOSA DEL CINQUECENTO
LA RIFORMA: UNA RIVOLUZIONE EUROPEA

2 La Riforma nelle città. fra Zwingli e Calvino.
Parte quarta La Riforma nelle città. fra Zwingli e Calvino.

3 La Riforma nelle città tedesche
Dopo la svolta di Wittenberg in Germania più di cinquanta delle ottantacinque città libere imperiali (dotate di organi di autogoverno e di rappresentanti nella Dieta) aderiscono alla Riforma per iniziativa di singoli predicatori. Koenigsberg con Andreas Hoseman (Osiander) nel 1523 Magonza con Wolgang Köpfel (Capitone) nel 1523 Tubinga con Ambrosius Blarer nel 1534

4 La Riforma nelle città francesi
La città di Strasburgo (Alsazia) è il trait-d’union tra Germania, Francia e Svizzera (1524). Anche in Francia la Riforma è un fenomeno prevalentemente urbano (Lione, Orléans, Parigi, Poitiers, Rouen) e legato alle élites colte, con presenze importanti nella stessa Corte di Francesco I. Quasi ovunque la scelta di aderire alla Riforma viene dibattuta e assunta nei Consigli municipali e non nelle chiese o nei monasteri.

5 La Riforma nelle città svizzere
La Riforma urbana attecchisce soprattutto in Svizzera: Zurigo nel 1525 con Ullrich Zwingli ( ) Berna nel 1528 con Berthold Haller ( ) Basilea, la città di Erasmo, nel 1534 con Johannes Oekolampad (Ecolampadio, ) Ginevra nel con Guillaume Farel e Giovanni Calvino San Gallo nel 1538 Strasburgo nel 1538 con Martin Butzer (Bucero, )

6 La croce ugonotta: simbolo delle comunità riformate svizzere e francesi
In luogo del crocifisso, bandito nel mondo riformato, la croce ugonotta rappresenta il simbolo della fede riformata in larga parte d’Europa. Disegnata sul modello della croce di Malta, con una colomba appesa a testa in giù, simbolo del sacrificio e delle persecuzioni subite, prende nome dagli Ugonotti (=Confederati) nome attribuito ai riformati francesi durante le guerre di religione.

7 Ullrich Zwingli ( ) Nato nello stesso anno di Lutero nel villaggio svizzero di Wildhaus, ma formatosi a Basilea, Berna e Vienna, Ullrich Zwingli riceve una completa e raffinata educazione umanistica prima di prendere i voti ed essere destinato come parroco a Glarona nel 1506. Cappellano militare dei mercenari svizzeri in Italia ( ), al suo ritorno aderisce alla Riforma che diffonde a Zurigo a partire dal 1518. Nel 1522 il cantone di Zurigo aderisce alla Riforma abolendo la messa e il celibato dei preti. Nel 1523 esplode la polemica sulla validità del battesimo, da cui prende origine il movimento anabattista. Nel 1525 il Consiglio municipale di Zurigo dichiara realizzata la Riforma della chiesa cristiana.

8 La Riforma a Zurigo Quella di Zurugo è la prima riforma religiosa promulgata da magistrature municipali. Dopo aver realizzato la Riforma nella sua città Zwingli muore nel 1531 nella battaglia di Kappel contro i cantoni cattolici appoggiati dall’Imperatore. La sua opera viene proseguita da Heinrich Bullinger ( ) che trasforma Zurugo, con Wittenberg e Strasburgo, in uno dei poli di riferimento del protestantesimo europeo.

9 Zwingli: il Consiglio e la città
Non si muove mai da solo, ma anima un movimento cittadino Promotore della Riforma non è un singolo, ma la comunità attraverso l’amministrazione cittadina Il problema ecclesiologico prevale su quello soteriologico Obiettivi di Zwingli sono: La riforma della comunità ecclesiastica La vita collettiva e la sua organizzazione

10 Il valore dei sacramenti per Zwingli
Diversamente da Lutero per Zwingli solo la parola crea la fede; i Sacramenti possono tutt’al più testimoniarla: Il Battesimo dimostra che il bambino appartiene a una Comunità L’Eucaristia è una commemorazione in assenza (Cristo è presente solo in ispirito) La Santa Cena si celebra tre o quattro volte l’anno; non è più il centro del rito cristiano

11 Un confronto fra Lutero e Zwingli
I Sacramenti possono creare la fede Il Battesimo suscita la fede nel bambino L’Eucaristia è la presenza reale di Cristo (consustanzazione) La Santa Cena (Eucaristia) viene celebrata settimanalmente ZWINGLI Solo la Parola crea la fede; i Sacramenti possono tutt’al più testimoniarla Il Battesimo dimostra che il bambino appartiene a una Comunità L’Eucaristia è una commemorazione in assenza (Cristo è presente in ispirito) La Santa Cena si celebra tre o quattro volte l’anno; non è più il centro del rito cristiano

12 La città di Basilea Tra le prime città europee ad aderire alla Riforma, dopo Zurigo, vi sono le città svizzere di Berna (1528), Basilea (1534), Ginevra ( ), San Gallo (1538) e la città alsaziana di Strasburgo (1538); oltre alla città tedesca di Münster ( ), dove prevale la componente radicale anabattista.

13 La rivolta di Münster (1534-35)
Il movimento anabattista, risorto dopo la sconfitta dei contadini nel 1525, riesce nel 1534 ad occupare la città vescovile di Münster, in Westfalia. Capo della rivolta è l’artigiano Giovanni da Leida che proclama l’abolizione del denaro, il ripudio del lusso, la comunione dei beni e il diritto alla poligamia. Dopo 16 mesi di assedio da parte delle truppe imperiali, la città viene espugnata e i ribelli trucidati. Si tratta della seconda più grave sconfitta - dopo Frankenhausen - della “Riforma radicale”.

14 La Riforma nel mondo scandinavo
Il Regno di Danimarca (che comprende anche Svezia, Norvegia e Islanda) vede staccarsi nel 1523 la Svezia con Gustavo Erikson Vasa. Nello stesso anno 1523 il re Cristiano II aderisce alla Riforma e cerca di realizzare una chiesa territoriale, scontrandosi però con l’alto clero che ne provoca la caduta. Il suo successore Federico di Sleswig-Holstein nomina tuttavia nel 1528 suo cappellano il luterano Hans Tausen. Nel 1536 la Dieta danese proclama il luteranesimo religione di Stato.

15 Ginevra Governata da un principe vescovo infeudato ai duchi di Savoia, la città di Ginevra si rende indipendente nel 1535, con la cacciata del vescovo, dopo aver aderito alla Riforma sul modello di Zurigo. Sottoposta ad assedio dai Savoia, sostenuti dall’Imperatore, i ginevrini si liberano nel 1536 con l’aiuto di Berna e proclamano la Repubblica.

16 Giovanni Calvino ( ) Jean Cauvin nasce a Noyon in Francia da una famiglia di piccola borghesia. Intellettuale umanista formato alla Sorbona e laureatosi in diritto a Orléans e a Bourges, Giovanni Calvino aderisce alla Riforma nel 1533. Lasciata la Francia nel 1534, in seguito allo scandalo «des placards», si rifugia prima a Strasburgo e poi a Basilea, da dove parte nel 1536 per un viaggio in Italia, fermandosi a Ferrara. Sulla via del ritorno, nell’agosto 1536, sollecitato dal pastore Guillaume Farel, Calvino si ferma a Ginevra, appena resasi indipendente, dove la Riforma si sta affermando per iniziativa del governo cittadino.

17 Giovanni Calvino a Ginevra (1536-38 e 1541-64)
Nominato pastore della chiesa riformata di Ginevra e lettore della Bibbia, Calvino propone un modello ecclesiale molto rigoroso rifiutato dal Consiglio cittadino. Allontanato da Ginevra nel 1538 si rifugia a Strasburgo come professore di Ginnasio. Dopo aver pubblicato nel 1539 la Lettera in risposta al cardinale Jacopo Sadoleto, in difesa della Riiforma di Ginevra … nel 1541 viene richiamato formalmente dal Consiglio cittadino di Ginevra, città nella quale rimarrà per oltre vent’anni esercitando un ruolo incontrastato di guida spirituale.

18 La Chiesa di Calvino Ogni chiesa viene governata da un’assemblea elettiva, il Concistoro, composto dai rappresentanti dei tre gruppi guida della comunità, organizzati secondo tre funzioni: Pastori = ministri del culto Dottori = docenti nelle scuole e nell’università, responsabili della formazione religiosa Anziani = rappresentanti della comunità, responsabili della guida morale, dell’assistenza e della vita sociale

19 La teologia di Calvino La salvezza dell’anima non dev’essere la principale preoccupazione del cristiano, ma la glorificazione di Dio. Il cristiano non deve preoccuparsi della propria anima, ma di servire Dio nel mondo. L’uomo non solo può, ma deve agire nella storia. La Chiesa non è garante dell’ordinamento divino, ma solo di quello terreno. La Chiesa è la “compagnia dei fedeli” entro la quale ciascuno deve spendere al meglio i talenti ricevuti da Dio. La Chiesa non conduce alla salvezza, ma solo la fede e la parola.

20 Predestinazione All’origine della dottrina della predestinazione vi è l’antica tesi agostiniana secondo cui l’umanità è comunque condannata alla morte spirituale; solo Dio sa chi sarà salvato nel giorno del Giudizio. Calvino non ha mai insistito troppo sulla predestinazione: l’uomo non deve porsi interrogativi inquietanti sul proprio destino spirituale, ma attenersi all’ordine comprensibile di Dio nella storia come è testimoniato dalla Scrittura.

21 Il “caso Serveto” (1553) : dissenso e intolleranza nella Ginevra di Calvino
Il medico di origine spagnola Michele Serveto ( ), dopo la sua adesione alla Riforma pubblica due testi nei quali nega il dogma della Trinità, attirandosi la condanna non solo della Chiesa cattolica, ma anche delle confessioni protestanti. Incarcerato in Francia per le sue idee eretiche, fugge e si rifugia a Ginevra. A Ginevra viene denunciato da Calvino come “eretico, libertino e settario”, arrestato e condannato al rogo nel 1553.

22 Un rigidissimo codice morale
La Ginevra di Calvino si trasforma in una «Repubblica dei Santi» dominata da un rigidissimo codice morale. Sono vietati: il gioco, le osterie, i balli, gli oroscopi, gli abbigliamenti lussuosi o frivoli, i comportamenti sessuali licenziosi, i comportamenti offensivi durante la liturgia

23 Bibliografia W.J. Bowsma, Giovanni Calvino, Laterza, Roma-Bari, 1992
Alister Mc Grath, Giovanni Calvino. Il riformatore e la sua influenza sulla cultura occidentale, Claudiana, Torino, 2009


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